Nonostante il brusco arresto dovuto al terremoto del 2011, il Giappone ha saputo riprendersi alla grande e ogni anno sfoggia nuovi record di presenze turistiche: l'obiettivo di raggiungere i 20 milioni di presenze nel 2020 (anno in cui si svolgeranno le Olimpiadi a Tokyo) è stato già superato nel 2016 e ora il governo punta ai 40 milioni di turisti per la stessa data e ai 60 per il 2030.
Ma l'arcipelago potrà reggere una tale "invasione"? Se tutti infatti sono concordi nel sottolineare il positivo ritorno economico dovuto a questo boom, nessuno sembra però preoccuparsi delle inevitabili conseguenze negative che un tale turismo di massa può portare (e sta già portando...).
Da un lato il governo è ben felice del denaro che incassa grazie ai viaggiatori e che è uno dei pochi strumenti per ridurre il colossale debito pubblico che strangola il paese; a questo proposito è stata approvata poche settimane fa la "tassa Sayonara" cioè un'imposta di 1000 yen (circa 7,50 euro) che pagheranno tutti coloro che lasceranno il paese a partire dal 2019.
Dall'altro però sembra disinteressarsi completamente dell'altra faccia della medaglia, definita in giapponese "kankô kôgai" cioè l'inquinamento turistico di cui Kyoto è forse l'emblema perfetto. L'antica capitale è infatti una delle mete più gettonate ma i suoi abitanti iniziano a mal sopportare l'immensa folla di stranieri con cui devono condividere strade, mezzi, ristoranti spesso così strapieni da rendere difficoltosa la vita quotidiana dei residenti già abbastanza stressante.
Ci si lamenta per la maleducazione dei turisti stranieri che, anche a causa del loro numero decisamente elevato, rovinerebbero l'atmosfera rarefatta non solo di Kyoto, ma anche di Miyajima o del Monte Fuji. Inoltre anche i benefici economici tanto decantati potrebbero ridursi a causa delle sempre più numerose aziende straniere che si installano a Kyoto e gestiscono il turismo, togliendo così una fetta di introiti agli abitanti. Ma anche Tokyo e Osaka iniziano a risentire degli stessi problemi.
Il numero di visitatori è così alto che mancano le strutture alberghiere per riceverli e questo porta a due problemi: da un lato si moltiplicano i privati che affittano camere e appartamenti con un aumento dei prezzi che ricade anche sui residenti, dall'altro molti si improvvisano operatori del settore dando così dei servizi scadenti che possono rovinare il viaggio e dare une brutta impressione a chi non è mai stato nel Sol Levante.
Inoltre c'è il problema della spazzatura prodotta in quantitativi sempre maggiori e quello dei mezzi pubblici e negozi generalmente piccoli e stretti, difficili da usare per chi è dotato di valigiona da viaggio intercontinentale.
Quello a cui puntano ora i professionisti del settore è cercare di valorizzare anche altri angoli del paese, altrettanto meritevoli di essere visitati, in modo da far ricadere un benefico effetto economico anche su queste prefetture e scaricare un po' le città principali. Ma prima di tutto bisognerà migliorare trasporti e infrastrutture.
Ovviamente anche il turista deve fare la sua parte: molti giapponesi si lamentano per la maleducazione che spesso incontrano e hanno una cattiva opinione soprattutto dei turisti asiatici, in particolar modo cinesi che rappresentano però l'80% dei viaggiatori e che il governo vorrebbe attirare ancora di più con l'apertura di casinò, nonostante il parere contrario della popolazione.
Eppure basterebbe poco per farsi benvolere: non parlare ad alta voce soprattutto sui mezzi pubblici e nei luoghi sacri, non mangiare per strada (cosa inconcepibile per un giapponese) e soprattutto non vandalizzare! Non incidere il proprio nome sugli alberi (spesso quelli nei templi sono considerati vere e proprie divinità, quindi sarebbe come se da noi qualcuno imbrattasse la statua della Madonna, giusto per fare un paragone), non spezzare i rami di ciliegio per farne un souvenir, stare attenti ai cartelli per capire cosa è vietato fare. Sembrano norme di vivere civile elementari ma a quanto pare non è così....
Recentemente il torii dell'isola di Miyajima ha rischiato grosso a causa dei turisti che hanno iniziato a infilare monetine nelle fessure del legno, minacciandone così la stabilità. Oppure l'enorme afflusso di stranieri durante il matsuri di Kawasaki dedicato al fallo ne sta snaturando il significato, diventando solo una fiera per fare selfie "divertenti" da postare sui social. Per non parlare della foresta di Arashiyama in cui molte canne di bambù sono state rovinate da "incisioni ricordo"..... Secondo il famoso artista Takeshi Kitano "il Giappone sta sacrificando la sua integrità culturale per fare denaro". Che si sia d'accordo o meno, sono in molti anche sul web a chiedere più senso di responsabilità quando si visita un paese, non importa quale esso sia.
Ps: Vorresti andare in Giappone ma non sai come fare? Vieni con noi! Animeclick.it propone viaggi pensati esclusivamente per il nostro sito dall'agenzia Miki Travel, leader del settore. Per conoscere tutte le info pratiche (costi, date, itinerari, ecc...) visita il nostro sito Viaggi in Giappone con Animeclick.it E per tutte le ultime novità c'è la nostra pagina Facebook correlata! E mentre aspetti di partire ammira le splendide foto della nostra bacheca Pinterest.
Fonte consultata:
Japanization
Ma l'arcipelago potrà reggere una tale "invasione"? Se tutti infatti sono concordi nel sottolineare il positivo ritorno economico dovuto a questo boom, nessuno sembra però preoccuparsi delle inevitabili conseguenze negative che un tale turismo di massa può portare (e sta già portando...).
Da un lato il governo è ben felice del denaro che incassa grazie ai viaggiatori e che è uno dei pochi strumenti per ridurre il colossale debito pubblico che strangola il paese; a questo proposito è stata approvata poche settimane fa la "tassa Sayonara" cioè un'imposta di 1000 yen (circa 7,50 euro) che pagheranno tutti coloro che lasceranno il paese a partire dal 2019.
Dall'altro però sembra disinteressarsi completamente dell'altra faccia della medaglia, definita in giapponese "kankô kôgai" cioè l'inquinamento turistico di cui Kyoto è forse l'emblema perfetto. L'antica capitale è infatti una delle mete più gettonate ma i suoi abitanti iniziano a mal sopportare l'immensa folla di stranieri con cui devono condividere strade, mezzi, ristoranti spesso così strapieni da rendere difficoltosa la vita quotidiana dei residenti già abbastanza stressante.
Ci si lamenta per la maleducazione dei turisti stranieri che, anche a causa del loro numero decisamente elevato, rovinerebbero l'atmosfera rarefatta non solo di Kyoto, ma anche di Miyajima o del Monte Fuji. Inoltre anche i benefici economici tanto decantati potrebbero ridursi a causa delle sempre più numerose aziende straniere che si installano a Kyoto e gestiscono il turismo, togliendo così una fetta di introiti agli abitanti. Ma anche Tokyo e Osaka iniziano a risentire degli stessi problemi.
Il numero di visitatori è così alto che mancano le strutture alberghiere per riceverli e questo porta a due problemi: da un lato si moltiplicano i privati che affittano camere e appartamenti con un aumento dei prezzi che ricade anche sui residenti, dall'altro molti si improvvisano operatori del settore dando così dei servizi scadenti che possono rovinare il viaggio e dare une brutta impressione a chi non è mai stato nel Sol Levante.
Inoltre c'è il problema della spazzatura prodotta in quantitativi sempre maggiori e quello dei mezzi pubblici e negozi generalmente piccoli e stretti, difficili da usare per chi è dotato di valigiona da viaggio intercontinentale.
Quello a cui puntano ora i professionisti del settore è cercare di valorizzare anche altri angoli del paese, altrettanto meritevoli di essere visitati, in modo da far ricadere un benefico effetto economico anche su queste prefetture e scaricare un po' le città principali. Ma prima di tutto bisognerà migliorare trasporti e infrastrutture.
Ovviamente anche il turista deve fare la sua parte: molti giapponesi si lamentano per la maleducazione che spesso incontrano e hanno una cattiva opinione soprattutto dei turisti asiatici, in particolar modo cinesi che rappresentano però l'80% dei viaggiatori e che il governo vorrebbe attirare ancora di più con l'apertura di casinò, nonostante il parere contrario della popolazione.
Eppure basterebbe poco per farsi benvolere: non parlare ad alta voce soprattutto sui mezzi pubblici e nei luoghi sacri, non mangiare per strada (cosa inconcepibile per un giapponese) e soprattutto non vandalizzare! Non incidere il proprio nome sugli alberi (spesso quelli nei templi sono considerati vere e proprie divinità, quindi sarebbe come se da noi qualcuno imbrattasse la statua della Madonna, giusto per fare un paragone), non spezzare i rami di ciliegio per farne un souvenir, stare attenti ai cartelli per capire cosa è vietato fare. Sembrano norme di vivere civile elementari ma a quanto pare non è così....
Recentemente il torii dell'isola di Miyajima ha rischiato grosso a causa dei turisti che hanno iniziato a infilare monetine nelle fessure del legno, minacciandone così la stabilità. Oppure l'enorme afflusso di stranieri durante il matsuri di Kawasaki dedicato al fallo ne sta snaturando il significato, diventando solo una fiera per fare selfie "divertenti" da postare sui social. Per non parlare della foresta di Arashiyama in cui molte canne di bambù sono state rovinate da "incisioni ricordo"..... Secondo il famoso artista Takeshi Kitano "il Giappone sta sacrificando la sua integrità culturale per fare denaro". Che si sia d'accordo o meno, sono in molti anche sul web a chiedere più senso di responsabilità quando si visita un paese, non importa quale esso sia.
Ps: Vorresti andare in Giappone ma non sai come fare? Vieni con noi! Animeclick.it propone viaggi pensati esclusivamente per il nostro sito dall'agenzia Miki Travel, leader del settore. Per conoscere tutte le info pratiche (costi, date, itinerari, ecc...) visita il nostro sito Viaggi in Giappone con Animeclick.it E per tutte le ultime novità c'è la nostra pagina Facebook correlata! E mentre aspetti di partire ammira le splendide foto della nostra bacheca Pinterest.
Fonte consultata:
Japanization
è innegabile che un afflusso altissimo di turisti metta a repentaglio il patrimonio artistico per vari motivi che spesso non sono imputabili alla maleducazione del turista, ma se il turista ci aggiunge anche lo sfregio allora si cade dalla padella alla brace
È triste ma è la realtà.
Poi sicuramente vi saranno anche gli individui maleducati di loro. Per i giapponesi, che sono relativamente omogenei di cultura e i cui standard di educazione/pulizia sono altissimi, sarà traumatico. Mi spiace per loro, speriamo che dopo le olimpiadi passi la moda e possano finalmente tirare il fiato.
Mai quanto l'Antartide... >_>
Ahahahah....
Sul fatto che i Cinesi facciano chiasso parlando a voce alta tra loro non posso dare torto, sembra proprio una cosa tramandata... Io stessa non sopporto tanto sentire i miei connazionali chiacchierare e ridere a toni alti tra loro in luoghi pubblici, riferito qui in Italia, come niente fosse e posso capire il disagio di chi sta vicino a sentire qualcosa che non riesce a comprendere e che inevitabilmente spesso lo capta come un messaggio dai contenuti disprezzativi. Non che non siano capaci di tenere la voce bassa eh, quando c'è da gossipare senti il loro volume da 100 diventare a 1 che devi leggergli il labiale per capire... comportamento secondo me tipico di chi proviene da un ambiente rurale o da città di medie dimensioni ingrandite da quelle piccole o aree rurali, ovvero la stra-gran-maggioranza della popolazione.
Comunque mi dispiace davvero tanto per questa situazione... ragazzi e adulti che vanno in Giappone solo per moda e farsi due foto per vantarsi sarebbero da tenere fuori imbarco.
Ma dove?
E tra l'altro proprio noi italiani dovremmo saperne qualcosa, dato che sentiamo un giorno si e l'altro pure di gente che d'estate, per rinfrescarsi, si lava i piedi in fontane storiche a Firenze, oppure lascia incisioni sul Colosseo........ed è notizia di pochi giorni fa l'installazione dei tornelli a Venezia, per cercare di far confluire meglio l'orda di turisti......
Noi le sappiamo da anni queste cose, ora semplicemente comincia a farne le spese anche il Giappone, in quanto negli ultimissimi anni è diventata una meta "trendy" per i turisti (anche a causa del Cool Japan di cui dicevo qualche news fa).
Che poi io onestamente la vorrei capire questa mentalità: già che neanche nel tuo paese non dovresti avere questo comportamento distruttivo, a maggior ragione perchè averlo all'estero? Cos'è, perchè tanto dici "Sono lontano da casa, chi vuoi che mi riconosca?" che allora ti permetti di fare quello che vuoi senza il minimo rispetto? Io in vacanza all'estero ci sono stato poche volte (purtroppo ), ma mai mi sono permesso di mancare di rispetto al paese che mi ospitava, anzi, ho sempre cercato anche di saperne il più possibile di usi e costumi, magari andando anche a cercare quegli aspetti nascosti e "poco turistici" solitamente ignorati dalla massa di vacanzieri.
Concludo dicendo che un giorno piacerebbe tanto anche a me fare una visita del Giappone, finora non mi è mai capitato, ma sinceramente uno tra i tanti motivi per cui ancora non è successo è anche per non incappare in questo tipo di imbarazzo e passare come turista casinista...........ho amici che ci sono andati più volte, e mi hanno raccontato esempi allucinanti di maleducazione........non proprio "alla Matt e Bise", ma neanche così lontani
Non facciamoci però nemmeno prendere dal timore di passare per tutti maleducati perchè basta sapersi comportare bene e nessuno vi vedrà così. Come noi non vediamo maleducato il turista a prescindere ma notiamo solo quello che si comporta male.
Torna a fare i compiti!
La cosa peggiore però è vedere la maleducazione della gente e il mancato rispetto della civile convivenza, spero anch'io che ci siano più controlli - in molti casi è più efficace un rimbrotto fatto da un sorvegliante (dopo il quale ti senti un perfetto idiota) che una multa.
I turisti maleducati esistono ovunque e hanno provenienze varie, perché è proprio la maleducazione ad esistere ovunque e senza la restrizione delle regole che a casa propria uno sente di dover rispettare, l'effetto è anche amplificato.
Che tristezza comunque leggere alcuni degli altri commenti: non si perde mai l'occasione di far trasparire il proprio odio e il proprio desiderio di discriminare. Mi mancherà il mio caro vecchio premio Zen, ma leggere certe cose è davvero insopportabile.
E vorrei ricordare come a Barcellona siano nate delle associazioni per porre un limite ai turisti...
E' una quadratura difficilissima.
Concordo col tuo discorso, sia chiaro, però è anche più che comprensibile che certi posti siano sovraffollati mentre altri, pur belli, quasi ignorati: la maggior parte va in un certo posto (o paese) un'unica volta nella vita e per un periodo breve (2/3 settimane) e penso che per un turista sia inconcepibile venire in Italia e non andare a Venezia. Così come noi troveremmo inconcepibile andare una volta in Giappone e non andare a Kyoto. Tutto il resto lo fai quando ci torni per la seconda volta o più.
Probabilmente è vero...guarda stavo vedendo proprio adesso delle splendide immagini dalla Sardegna..un luogo che desidero assolutamente visitare. Ma quanti lo conoscono??
Chiunque sia appassionato di zoofilia, lana soffice e pecorelle/capre
Se è un insulto sappi che invece è un complimento, il Diego è uno di quelle persone che ha compreso molto bene la situazione attuale, non si è mai inventato nulla comeinvece fa certa gente ai soliti salotti tv.
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