Chi abita in località di villeggiatura o città d'arte sa che il turismo può essere sia fonte di guadagni e di lavoro che fucina di problemi per i residenti che spesso hanno a che fare con la maleducazione e la noncuranza dei turisti.
Il Giappone non è da meno: negli ultimi anni è diventato una meta ambita e gettonata, un po' per moda da social, un po' anche grazie al cambio favorevole dello yen verso l'euro e altre valute.
Il 2024 è stato un anno da record, con 36 milioni di visitatori stranieri, che hanno speso una cifra superiore agli 8.000 miliardi di yen, facendo la fortuna di hotel, ristoranti, negozi di souvenir e via dicendo. Ma tutte queste persone portano con sè anche un sovraffollamento tale da mettere a rischio l’agibilità di siti storici e intere aree cittadine. La Japan Tourism Agency ha pubblicato una nuova guida con sette punti fondamentali che i visitatori stranieri dovrebbero tenere a mente, raccomandando anche di informarsi sugli usi e costumi locali. Insomma, in una parola, di essere beneducati. Purtroppo non tutti lo sono e le testimonianze sul web sono le più disparate:
Da qui il ricorso da parte del governo e anche di singole prefetture o cittadine ad una serie di misure "contenitive" per arginare il problema, anche se ci sarà da capire quanto davvero efficaci.
Ad Otaru, una piccola città in Hokkaido, gli addetti al turismo stanno impiegando guardie di sicurezza per impedire il raduno di troppe persone sulla Funami-za, una strada molto ripida che però sarebbe il luogo perfetto per scattare foto del paesaggio del porto e del mare. C'è scappato anche il morto: una donna cinese è morta travolta da un treno mentre camminava sui binari nel tentativo di fotografare una location del film cinese del 2015 Cities in Love. I residenti si lamentano di tutte queste persone che impediscono il traffico dei veicoli e arrivano ad entrare nelle proprietà private per scattare una foto. La popolarità di Otaru è alle stelle con quasi 98.000 turisti stranieri che hanno trascorso almeno una notte in città da aprile ad ottobre dell'anno scorso; ma poiché molti turisti soggiornano nella vicina Sapporo, probabilmente il numero di coloro che la visitano senza soggiornarvi è decisamente più alto.
Se Otaru piange, Kyoto non ride anzi: l'antica capitale è forse una delle città giapponesi più duramente colpite dall'overtourism, anche perché è una delle tappe "obbligatorie" di un viaggio in Giappone, fra templi e geisha.
Per questo le sue autorità hanno deciso un forte aumento delle tasse di soggiorno a partire da marzo 2026, che potrebbe arrivare fino a circa 60 euro a notte per persona a seconda della sistemazione. Secondo il piano proposto, i visitatori che affittano una stanza per un prezzo compreso tra 20.000 e 50.000 yen a notte (da 124 a 310 euro) avranno una tassa di soggiorno di 1.000 yen (6,20 euro) a persona a notte, tra 50.000 yen e 100.000 yen a notte (ovvero da 310 a 620 euro), sarà di 4.000 yen (24 euro). Se si sceglie una sistemazione che costa più di 620 euro a notte, la tassa di soggiorno raggiungerà i 62 euro.
E questo sta influenzando anche le gite scolastiche giapponesi: le statistiche dell'Educational Tour Institute del Giappone mostravano che nel 2022 Kyoto è stata la destinazione principale per le gite scolastiche per le scuole medie in Giappone, seguita da Nara e Osaka, che come Kyoto fanno parte della regione giapponese del Kinki. Tuttavia il 54% delle scuole medie del Kanto ha affermato di considerare l'idea di evitare il Kinki per i viaggi futuri e la ragione è proprio la crescente folla di turisti.
Per non parlare dei passaggi a livello: poche settimane fa, un folto gruppo di turisti stava attraversando il passaggio a livello nei pressi di Fushimi Inari Taisha (storico tempio di Kyoto) quando l'allarme ha iniziato a suonare, indicando l'imminente arrivo di un treno. I pali hanno iniziato ad abbassarsi ma i turisti hanno ignorato tutti i segnali continuando a camminare sui binari mentre i pali calavano sulle loro teste. Così è scattato il segnale di emergenza, il treno è stato fermato, registrando un ritardo di 20 minuti e causando disagio alla circolazione e ai pendolari.
In precedenza nella rubrica mensile delle pillole, avevamo già parlato dell'aumento del prezzo dei biglietti del castello di Himeji per i non residenti e dell'ingresso limitato presso Ginzan Onsen, situato sulle montagne della prefettura di Yamagata, uno dei quartieri termali più belli del Giappone e particolarmente mozzafiato nei mesi invernali. Purtroppo questo essere così "instagrammabile" sta rendendo il soggiorno in zona complicato e perciò la Ginzan Hot Spring Association ha annunciato che istituirà un limite al numero di visitatori giornalieri ammessi nel quartiere e non ne consentirà affatto l'ingresso dopo una certa ora.
D'altronde difficile biasimare chi ha deciso di regolamentare a volte a caro prezzo l'ingresso a luoghi turistici soprattutto se di culto: lo scorso anno era rimbalzata la notizia di un turista americano che visitando il tempio Meiji a Tokyo aveva ben pensato di incidere sul legno di un torii (l'arco di legno che delimita l'ingresso all'area sacra del tempio) il suo cognome:
Fonti consultate:
SoraNews
InsideOver
TheGuardian
Il Giappone non è da meno: negli ultimi anni è diventato una meta ambita e gettonata, un po' per moda da social, un po' anche grazie al cambio favorevole dello yen verso l'euro e altre valute.
Il 2024 è stato un anno da record, con 36 milioni di visitatori stranieri, che hanno speso una cifra superiore agli 8.000 miliardi di yen, facendo la fortuna di hotel, ristoranti, negozi di souvenir e via dicendo. Ma tutte queste persone portano con sè anche un sovraffollamento tale da mettere a rischio l’agibilità di siti storici e intere aree cittadine. La Japan Tourism Agency ha pubblicato una nuova guida con sette punti fondamentali che i visitatori stranieri dovrebbero tenere a mente, raccomandando anche di informarsi sugli usi e costumi locali. Insomma, in una parola, di essere beneducati. Purtroppo non tutti lo sono e le testimonianze sul web sono le più disparate:
バカな外国人🇨🇱女性さん、鳥居で懸垂をし始める😅🦁
— Masa (@masanews3) October 14, 2024
Instagram @mmgymsisters pic.twitter.com/3bbfVfeeY5
Da qui il ricorso da parte del governo e anche di singole prefetture o cittadine ad una serie di misure "contenitive" per arginare il problema, anche se ci sarà da capire quanto davvero efficaci.
Ad Otaru, una piccola città in Hokkaido, gli addetti al turismo stanno impiegando guardie di sicurezza per impedire il raduno di troppe persone sulla Funami-za, una strada molto ripida che però sarebbe il luogo perfetto per scattare foto del paesaggio del porto e del mare. C'è scappato anche il morto: una donna cinese è morta travolta da un treno mentre camminava sui binari nel tentativo di fotografare una location del film cinese del 2015 Cities in Love. I residenti si lamentano di tutte queste persone che impediscono il traffico dei veicoli e arrivano ad entrare nelle proprietà private per scattare una foto. La popolarità di Otaru è alle stelle con quasi 98.000 turisti stranieri che hanno trascorso almeno una notte in città da aprile ad ottobre dell'anno scorso; ma poiché molti turisti soggiornano nella vicina Sapporo, probabilmente il numero di coloro che la visitano senza soggiornarvi è decisamente più alto.
Se Otaru piange, Kyoto non ride anzi: l'antica capitale è forse una delle città giapponesi più duramente colpite dall'overtourism, anche perché è una delle tappe "obbligatorie" di un viaggio in Giappone, fra templi e geisha.
Per questo le sue autorità hanno deciso un forte aumento delle tasse di soggiorno a partire da marzo 2026, che potrebbe arrivare fino a circa 60 euro a notte per persona a seconda della sistemazione. Secondo il piano proposto, i visitatori che affittano una stanza per un prezzo compreso tra 20.000 e 50.000 yen a notte (da 124 a 310 euro) avranno una tassa di soggiorno di 1.000 yen (6,20 euro) a persona a notte, tra 50.000 yen e 100.000 yen a notte (ovvero da 310 a 620 euro), sarà di 4.000 yen (24 euro). Se si sceglie una sistemazione che costa più di 620 euro a notte, la tassa di soggiorno raggiungerà i 62 euro.
E questo sta influenzando anche le gite scolastiche giapponesi: le statistiche dell'Educational Tour Institute del Giappone mostravano che nel 2022 Kyoto è stata la destinazione principale per le gite scolastiche per le scuole medie in Giappone, seguita da Nara e Osaka, che come Kyoto fanno parte della regione giapponese del Kinki. Tuttavia il 54% delle scuole medie del Kanto ha affermato di considerare l'idea di evitare il Kinki per i viaggi futuri e la ragione è proprio la crescente folla di turisti.
Per non parlare dei passaggi a livello: poche settimane fa, un folto gruppo di turisti stava attraversando il passaggio a livello nei pressi di Fushimi Inari Taisha (storico tempio di Kyoto) quando l'allarme ha iniziato a suonare, indicando l'imminente arrivo di un treno. I pali hanno iniziato ad abbassarsi ma i turisti hanno ignorato tutti i segnali continuando a camminare sui binari mentre i pali calavano sulle loro teste. Così è scattato il segnale di emergenza, il treno è stato fermato, registrando un ritardo di 20 minuti e causando disagio alla circolazione e ai pendolari.
In precedenza nella rubrica mensile delle pillole, avevamo già parlato dell'aumento del prezzo dei biglietti del castello di Himeji per i non residenti e dell'ingresso limitato presso Ginzan Onsen, situato sulle montagne della prefettura di Yamagata, uno dei quartieri termali più belli del Giappone e particolarmente mozzafiato nei mesi invernali. Purtroppo questo essere così "instagrammabile" sta rendendo il soggiorno in zona complicato e perciò la Ginzan Hot Spring Association ha annunciato che istituirà un limite al numero di visitatori giornalieri ammessi nel quartiere e non ne consentirà affatto l'ingresso dopo una certa ora.
D'altronde difficile biasimare chi ha deciso di regolamentare a volte a caro prezzo l'ingresso a luoghi turistici soprattutto se di culto: lo scorso anno era rimbalzata la notizia di un turista americano che visitando il tempio Meiji a Tokyo aveva ben pensato di incidere sul legno di un torii (l'arco di legno che delimita l'ingresso all'area sacra del tempio) il suo cognome:
Fonti consultate:
SoraNews
InsideOver
TheGuardian
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Immagino che erano pochi tra il 1980 e 2010.
Da quello che ho letto nell'articolo la situazione è davvero preoccupante.
Il fatto che sia diventato di moda andare in Giappone crea disagi ai residenti e ai veri appassionati ☹️.
Non so cosa se queste misure funzioneranno ma se caleranno i turisti non potrà che essere un bene.
Le mode di solito si sgonfiano con il passare del tempo.
la questione del rincaro l'ho un po' già notata in realtà:
albergo, 3 stelle: nel 2023, una notte per una persona era costato sui 60 euro.
stesso albergo nel 2025, sempre una notte per una persona: 170 euro
e parliamo anche dello stesso periodo.
La cosa più fastidiosa è che il classico turista occidentale non rispetta nemmeno il senso civico che c'è in quei posti, dunque ti ritrovi gente che alza la voce, che mangia in giro sporcando a più non posso o che butta i bagagli dove gli pare sullo Shinkansen (per chi non lo sapesse non è come su Trenitalia che puoi cazzare le robe dove ti pare, ci sono delle zone apposite dove lasciare le valigie).
Poi se siete social preparatevi a dover fare delle file lunghissime per farvi una foto, per fortuna io odio sta cultura della scatto ormai piena di FOMO e mi imprimo negli occhi le immagini che ancora porto nel cuore:") insomma, fate una foto al volo senza piantarvi in mezzo alla strada o facendo spostare la gente
A questo si aggiungono i tentativi zero di rendere appetibili anche altre zone. Io sono stato in certi templi importanti di Nagoya dove i turisti erano zero e anzi il sacerdote di turno era pure sorpreso (e poi mi ha raccontato che era stato a Venezia qualche anno prima...). Sono stato a Ookazaki, che è pieno di roba che si riferisce al periodo Sengoku e pure lì occidentali nisba (anche se avevo un mio conoscente che faceva da guida...).
C'e' anche chi spera nel Neo-Sakoku di nuovo, e francamente dico che questi tentativi di limitare non servono assolutamente a niente.
La responsabilità è però individuale, e poco ha a che fare con "l'overturismo". Il plurale di aneddoto non è dati.
Si chiama fare cassa e non ha niente a che fare con il problema (è come dire che le multe con l'autovelox servono per ridurre gli incidenti).
Io però voglio dati, cifre, statistiche. Sennò è come Venezia che si lamenta dei turisti quando il numero di gente in media in città è inferiore al numero massimo di abitanti che la città ebbe durante il suo periodo di massimo splendore.
Sul problema di come gestire i flussi esteri bisognerebbe vedere altrove, e non per i turisti.
"Overtourism" è un altro concetto che viene spesso usato - e lo dico con forte polemica - per flagellarci e ricordarci che siamo indegni e che dobbiamo rinunciare a tutto altrimenti... (inserire conclusioni apocalittiche a caso).
Io ci sono stato la prima volta del 2009 e non c'era praticamente nessuno (intendo occidentali) si stava un incanto. Andavi alla stazione e prendevi lo Shinkansen desiderato senza prenotare, ci è capitato di esserci solo noi in tutto il vagone.
Ho dormito sia a Shinjuku che a Kyoto in alberghi quasi di lusso spendendo il giusto.
Quando ci sono tornato nel 2016 la situazione era già cambiata, ma era ancora gestibile
Va bene tu vivi o comunque vai spesso in Giappone quindi conosci bene la situazione.
Però non condivido quando dici "Considerato che senza i turisti va in bancarotta...." come facevano quando i turisti erano pochissimi? Non credo che in Giappone e in quei luoghi nel 1985, 1995 ma anche 2005 c'erano molti turisti occidentali.
@Peacekeeper
Grazie mille per questa testimonianza.
Come immaginavo c'erano pochi turisti e tutto era meglio perché ci andavano solo i veri appassionati.
Nel 1985 c'era ancora la bolla, nel 1995 c'era il ventennio di crescita zero...Direi che è evidente il motivo.
Da un lato si lamentano, ma dall'altro vogliono incrementare ancora di più il flusso, c'è una distonia in tutto questo.
E già, la differenza con quelli che andarono prima di me, fine 90, si notava.
Purtroppo è un rammarico non esserci stato a quei tempi. Nel 94 ci andai vicinissimo, pazienza. Differenze 2004-2025? Un altro mondo. Totalmente. Shinsaibashi oggi è quasi tutta comprata da cinesi. Comprata intendo comprata, locali e terre. Poi c'è un flusso continuo di turisti in processione.
Sono aumentati Thai, Koreani, Indiani, Malesiani, ecc.ecc. che un tempo il Giappone lo vedevano col binocolo. Eppure oggi escono dai migliori negozi di firme con le mani piene di pacchi mentre gli italiani stanno a contare, come me - mi ci metto in mezzo - le monetuzze per mangiare il più economico possibile (ne vedo tanti). La sporcizia è aumentata, l'igiene, in alcune zone, non esiste più. I prezzi, purtroppo, stanno salendo. Rimangono bassi per chi porta euro, ma per chi ci vive e guadagna yen è preoccupante. I suicidi aumentano.
Nelle Onsen pare di trovarsi a volte nella mia Tropea! Molti dimenticano che è un luogo di riposo e relax, dove nessuno proferisce parola e al massimo si parla sottovoce.
Il Giappone è stato preso d'assalto dopo il covid. In alcuni negozi di modellini/retrogame/anime non si può più entrare per quanta gente c'è! Hanno messo le guardie per i tanti furti. A volte ti seguono come ombre fino all'uscita. Ma quando mai!!!
Il turismo di massa esiste eccome. Che siano contenti o bleffano, questo non lo so.
Adesso ci vanno in massa.
Su youtube c'è tanti video dove mostrano viaggi in Giappone, tra l'altro con le solite località affollate.
È spesso i youtuber si comportano pure male.
Ma lo fanno anche quando vanno per esempio in Thailandia o in certe località dell'italia del sud.
Zero rispetto.
E va detto che la polizia non fa nulla! Come la ragazzi arrampicata sul torii la prendi gli fai un multone della madonna e se non paga gli neghi il visto se torna.
Fortunatamente negli ultimi viaggi stiamo evitando le mete turistiche partendo di basta stagione e puntando a mete dove gli occidentali non li vedono mai, a novembre abbiamo fatto tutto lo shikoku in auto e abbiamo incontrato solo un gruppo di Italiani a Matsuyama senno una settimana senza sentir parlare altra lingua al difuori del giapponese! Ora a novembre prossimo faremo da Aomori a Tokyo sempre in auto e credo che anche li turisti occidentali saremo solo noi.
Il turismo è una buona cosa, perché alla fine sono soldi che fanno cassa, ma se questo vuol dire far diventare il luogo uno zoo ingestibile meglio regolarlo.
Credo che non esista nessuno che non preferisce andare in una spiaggia dove ci si può muovere tranquillamente invece di rischiare di schiacciare le palle a qualcuno solo starnutendo o rischiare di dover litigare con il vicino perché mette la musica a 10000 decibel.
Comunque ragazzi è inutile che noi italiani cerchiamo di fare la morale sul turismo al Giappone quando non riusciamo neanche a tenere le latrine pulite o intatte nei luoghi pubblici.
Ormai da un anno seguo su You Tube il canale di Toshi, una guida professionista, che mi fa da telegiornale per tutto ciò che riguarda noi turisti. Anch'io sono rimasta un po' perplessa dal fatto che il governo vuole raddoppiare il numero dei turisti e vuole semplificare le procedure di ingresso per cinesi e coreani. Ma non è vero che spinge i turisti solo nelle solite location. Stanno cercando di spingere anche per le zone non turistiche e rurali (difatti sta aumentando il numero di visitatori verso lo Shikoku o lo Shimane). E, oltre ad aumentare i prezzi di ingresso e soggiorno, hanno introdotto altre iniziative tipo donazioni per enti locali in cambio di sconti o altri benefit. Non solo, diversi YouTuber come Toshi cercano di sensibilizzare i turisti su come comportarsi per evitare problemi con i local (può sembrare una stupidaggine, ma in un video raccomandava di portare le borse di plastica per il problema della mancanza di cestini pubblici per l'immondizia).
Sta di fatto che il turismo di massa è una bella rogna perché non porta solo soldi ma anche tanta inciviltà. Non mi stupisce se i giapponesi ne hanno le scatole piene. E resto del parere che va rafforzata la presenza della polizia e i soggetti più scalmanati vanno semplicemente buttati fuori dal paese senza possibilità di ritorno. E stessa cosa va fatta anche in Italia nelle nostre città.
Per quel che mi riguarda, se riuscirò a partire l'anno prossimo, forse ritornerò a Kyoto per pochi giorni per poter vedere il monte Kurama o Ohara oppure l'ultima novità, Funaya. E poi cercherò di andare al Kumano Kodo e nello Shimane. Per altre zone come lo Shikoku o l'Hokkaido non me la sento di guidare e per ora le rimando. Per fortuna l'agenzia dell'anno scorso offre le "estensioni" per il monte Koya, Kumano Kodo, Shikoku, Shimane, Hokkaido e Okinawa da aggiungere al solito viaggio tra Tokyo e Kyoto.
Senza turismo.
Ma si parla di limitare il turismo straniero.
Kyoto ha sempre convissuto con il grande turismo dei giapponesi dato che anche per loro è una meta turistica tradizionale come per gli italiani può esserlo Firenze o Roma.
Spero che il governo prima o poi non prenda provvedimenti che possano infastidire anche quelli come me, che sono da soli, sanno la lingua, conoscono le regole e non penso diano particolare fastidio.
Nagoya è bella proprio perché poco battuta dai turisti, ti offre praticamente tutte le comodità di Tokyo ma "in piccolo", in maniera molto più gestibile. A Okazaki ho vissuto due anni e in pratica gli unici stranieri della città sono quelli che studiano nella scuola che ho frequentato io, più un paio di americani e un italiano che vivono lì per i fatti loro (ci sono tantissimi brasiliani nikkei, ma quelli non contano come stranieri). Non è una città conosciuta dai turisti stranieri, i giapponesi appassionati di storia capita che ci vadano per vedere il castello, ma finisce lì. E va benissimo così, è una cittadina graziosissima, dove si vive benissimo e riesci benissimo a sentirti a casa e ad ambientarti, senza la bolgia di Tokyo o di altre grandi città.
Palle. Durante il Neo-Sakoku, ha rischiato il fallimento, perché i turisti locali non erano sufficienti a tenere le casse a posto. INfatti frignavano ed erano tra i primi a chiedere la normalizzazione, salvo poi lamentarsi ora dei turisti. Vabbe'.
Insomma, c'e' un pezzo della vecchia Tokaido, per non parlare dei templi o anche delle 2 compagnie di miso...
Non l'ho vista abbastanza per poter commentare sulla città (anche se il mio conoscente vive lì).
A Nagoya ci sono stato già due volte, ma anche a Tokyo ci sono posti non sempre battuti tipo quando sono andato alla Shinagawa Jinja.
Poi io sono anni che vado in zone specifiche che mi interessano, anche museali (principalmente periodo Sengoku).
Ma parlare di "overtourism" mi pare una vaccata, si tratta semplicemente di incapacità di incanalare i flussi, anche in certi casi per mancanza di infrastrutture (nel Touhoku ci vorrei andare, ma rispetto ad altri posti è molto limitato come spostamenti senz'auto...non parliamo dell'Hokkaido poi).
Spoiler: ai governi, specialmente quelli locali, interessa fare cassa, mica preoccuparsi di risolvere i problemi, considerato quanto è ingessata la politica nipponica.
Viaggio tra natale 2023 ed epifania, quindi di recente e in un periodo che non definirei bassa stagione, essendo la prima volta ho fatto le solite tappe (Tokyo, Kamakura, Kyoto, Osaka, Nara e Hiroshima), quello che ho riscontrato è:
1) Tokyo: i turisti c'erano, ma ne trovavi di raggruppamenti solo in punti specifici e in quei tre quartieri più famosi (Akihabara, Shibuya e Shinjuku), per il resto ho visitato diverse zone che pensavo essere molto più turistiche e invece di turisti ne ho visti molto pochi (mi riferisco a posti come il Palazzo Imperiale o l'osservatorio sul palazzo del Governo di Tokyo, ma anche il Gundam mobile di Yokohama).
2) Kamakura: qui sì, di turisti effettivamente ce n'erano di più, ma non ho mai trovato quella ressa a cui siamo abituati nelle nostre città d'arte italiane, quindi fattibile.
3) Kyoto: qui è stato il posto in cui c'erano più turisti, ma la ressa davvero importante e fastidiosa l'ho trovata solo al Fushimi Inari e Kyozumi Dera. Fuori dai classici itinerari (ma anche solo al parco del palazzo imperiale) era tranquillo.
4) Osaka: turisti quasi non pervenuti, magari ne addocchiavi qualcuno a Dotonbori e al Castello di Osaka.
5) Nara: Insieme a Kamakura qui c'era un gran afflusso di turisti ed effettivamente qui ho visto più inciviltà (vedi pacchetti di biscotti per i cervi abbandonati ovunque), ma allo stesso tempo la maggior parte dei turisti mi sembrava più interna che altro.
6) Hiroshima: qui turisti praticamente inesistenti, se non qualcuno intravisto al Parco della Pace.
7) Bonus Itushukushima (dove c'è il famoso torii in acqua): data la fama del luogo mi aspettavo la bolgia e invece mi sembrava ci fossero solo turisti giapponesi.
Tutto ciò per dire che, certamente i luoghi incasinati ci sono e in certi punti bisognerebbe trovare una soluzione, ma che al contempo ciò non ha influito sul mio godimento della vacanza.
Aggiungo poi un dato:
In Italia siamo meno di 60 milioni di abitanti e l'anno scorso abbiamo avuto 72,1 milioni di visitatori stranieri: più di un visitatore per abitante.
In Giappone sono circa 120 milioni di abitanti e l'anno scorso ne hanno avuti 36,8... (di cui più della metà arrivano da Cina, Corea del Sud e Taiwan): 1 visitatore ogni 3-4 abitanti.
Questo dovrebbe far riflettere sulla reale emergenze che tutti sbandierano: c'è un problema di overtourism in certe località? Sicuramente sì. Le istituzioni giapponesi stanno gestendo bene la cosa? Direi di no.
A ciò poi va sommato il problema dell'intolleranza dei giapponesi per tutto ciò che va fuori dai loro schemi e cultura, che non aiuta sicuramente (e lo dice una persona che ama quel Paese, ma bisogna essere oggettivi).
Questo però sta succedendo in tantissimi altri posti e l' Italia stessa ne ha subito un carico da mille. Firenze, Roma o Napoli sono stracolme in certi periodi dell' anno.
Quello che mi viene da chiedermi è se durerà....
Ma questa cosa succede dappertutto, pure qui in Italia, non solo in Giappone. Io che vivo in una città turistica vedo queste situazioni quasi tutti i giorni.
È giusto prendere provvedimenti per limitare il numero di persone perché troppi turisti anche se portano soldi, rendono le città invivibili per chi ci abita.
Detto questo, dai numeri che ho visto online nel 2024 i turisti sono duplicati, e di certo la situazione è peggiorata. Credo che i provvedimenti che stanno prendendo siano in parte giusti ma temo non del tutto risolutivi, perché l'aumento dei costi degli alberghi un po' può scoraggiare ma non fermerà il fenomeno ne servirà a gestire meglio l'afflusso nei luoghi di interesse.
Dal mio punto di vista, e a malincuore, penso che sarebbe meglio introdurre l'accesso a numero limitato in certi posti (anche solo per i turisti, visto che certi sono templi), con prenotazione online, in tal modo si rende più fruibile la visita, altrimenti si rischia di fare fila fuori e dentro il posto per poi non riuscire di fatto a vedere nulla. Questo vedo che è molto applicato in Italia, e devo dire che seppur fastidioso il fatto di doversi prenotare online, poi permette una visita più agevole.
A kyoto aggiungo che il fatto di dover usare solo bus praticamente è molto limitante, creare delle navette ad hoc tra stazione e punti principali sarebbe comodo, in modo da lasciare i bus per i cittadini.
Però mi pare strano che un paese che trovo molto organizzato e per certi aspetti futuristico rispetto all'Italia, non riesca ad attivare una gestione dei flussi migliore in queste zone, che ripeto, sono note e specifiche.
Chiudo con una considerazione. I punti di maggior caos sono quelli che vengono più spammati sui social, con foto fatte in momenti particolari o magari risalenti ad anni passati quando la situazione era molto più tranquilla. Ora, questi posti di certo sono molto belli, ma ormai con il numero di persone che ci va a mio avviso al alcuni non valgono più la pena. Non solo ma al volte vengono pubblicizzati dei posti, che sono carini proprio in virtù del fatto che non ci va nessuno, altrimenti non hanno alcun senso. Quindi sarebbe bello che anche chi fa questo lavoro e servizio avesse un occhio per queste questioni e smettesse di creare false aspettative. Non dico che qualcuno già non lo faccia eh.
Ormai viaggiare è di moda e penso che in futuro il fenomeno si ridimensionerà, quando la situazione sarà esasperata e i prezzi alle stelle. 30-35 anni fa, dalle mie parti in Sicilia, non era affatto scontato per noi siciliani fare le ferie con un viaggio. Mio padre era una minoranza per l'epoca, visto che ad agosto ci portava sempre da qualche parte, anche fuori regione. Mio padre comunque era progressista durante la sua giovinezza e non mi meraviglia che avesse una mentalità aperta. Ormai invece, da una quindicina di anni, anche da me si sono svegliati e viaggiano spesso. E ancora le più gettonate sono le crociere. Ma l'estremo oriente "con gli occhi a mandorla" viene ancora visto con diffidenza soprattutto per la cucina. Tranne i giovani dai 30 in giù attirati da anime e manga.
Ultima cosa, e poi la smetto di scrivere. Qualche giorno fa mi ferma per strada un ragazzo del mio paese. Voleva consigli per poter andare in Giappone. Praticamente l'agenzia che mi ha prenotato il pacchetto lo scorso ottobre, gli ha consigliato di parlare con me, che ho esperienza dopo 2 viaggi. Ma mi ha fatto sorridere che la signora dell'agenzia era sorpresa dal fatto che io ragazza fossi partita da sola, senza guida e senza conoscere la lingua. Insomma, rispetto a mio padre io sono ancora di più un'eccezione XD
Andai a Tokyo mi pare nel 2009, ne ho un ricordo bellissimo, c'era una ragazza che saltellava tutta felice quando seppi che ero italiano, penso che una cosa del genere non possa accadere più ora, ed è triste.
Penso che le città meno conosciute siano diventate molto più interessanti ormai.
Che orrore che le persone che vogliono andare in giro come vogliono, eh?
Sono insufficienti. E' evidente che il governo locale non ha mai pensato che un (possibile) aumento di turisti sarebbe andato ad impattare i trasporti. La prima volta che sono stato a Kyoto è stato nel 2008 e già allora mi son tenuto alla larga dai bus.
Genio il covid ha rischiato di portare al fallimento tutto.
Da turista nipponico dal 2000 al 2010 senza l'overturismo che oggi si denuncia non ho mai visto Kyoto in decadenza abbandonata a se stessa con servizi non funzionanti perchè non coperti dalle entrate.
E così decenni prima dove il turismo estero neanche si sapeva cosa fosse.
E' ovvio che se mano a mano nel corso degli anni hai un incremento di affluenza e adegui le strutture pubbliche e private per sopportarlo aumentando i costi di gestione e poi BOOM arriva una pandemia che te la taglia pesantemente ecco che i costi non tornano.
Con meno turisti Kyoto dovrà eventualmente ridimensionarsi, discorso che vale per tutti, ma da qui a dire che dichiarerà fallimento... lasciamo stare.
I governi sono stati i responsabili (Abe, Suga, Kishida). La chiusura delle frontiere è stato un atto politico, inutile e che ha solo rischiato di distruggere tutto (oltre ai danni che ha provocato a chi viveva all'estero, altro che turisti). 900 giorni che non sono serviti a niente.
Non inventiamoci scuse.
Il plurale di aneddoto non è dati. Nel 2021-2022 il governo locale disse che avrebbe dovuto iniziare a tagliare sussidi ecc, perché le casse erano quasi vuote. Questo mentre un famoso poeta celebrava Kyoto vuota.
Nel 1985 c'era la bolla economica per cui non penso gliene fregasse nulla, dopo però ci sono stati vent'anni di stagnazione, per cui anche in questo caso non è che fossero molto interessati.
Ma anche se fosse, dove sono i dati reali a supporto della tesi overtourism? O facciamo come in Italia dove se ne parla in certe località ma le strutture di ricezione (siano alberghi od altro) non raggiungono la piena capacità e pertanto sono fregnacce?
Che orrore consentire la libera circolazione e l'impresa eh? Bisogna subito regolare tutto.
Non ho voglia di fare polemica, ma mi tocca fare qualche precisazione o come si dice XD
Se i siciliani 40 anni fa circa non viaggiavano, non era perché avevano l'apartheid, ma perché o non se lo potevano permettere (campagnoli e pecorari per lo più) o perché lo consideravano una cosa stravagante ed era più rispettoso stare nella propria terra H24. Primo motivo del perché viaggiare è diventata la moda.
Poi se viaggiare significa fare solo le foto per Instagram e guardare solo i due spot principali, non è viaggiare, ma solo ripetere a pappagallo quello che vedi fare agli altri. Secondo motivo.
Nessuno vieta niente a nessuno. Ma a quanto pare per la massa il vero significato di civiltà sfugge. Che poi il Giappone sia chiuso è altrettanto evidente e risaputo. Che Kyoto sia ancora più chiusa e ancora più evidente (e Nara lo è ancora di più e a ottobre ho constatato di persona che Kanazawa è ancora più antipatica). Ma se fai il dondolo sul torii come le scimmie, te la cerchi PUNTO Siamo noi stessi turisti ad avvalorare o meno il termine dispregiativo di Gaijin.
Per i mezzi stanno cercando di aumentare la disponibilità, anche per non impattare sui pendolari. Stanno cercando anche di incrementare i taxi. Durante la parte centrale del viaggio li prendevo almeno una volta al giorno. Costano ma funzionano alla perfezione. Ti sembra di viaggiare in una limuosine con Ambrogio del Ferrero Rocher XD
I motivi per cui uno viaggia sono affari suoi, onestamente.
Quanto al perché si viaggi di più - miglioramento della qualità di vita, maggiore disponibilità economica, libertà di movimento. Tutte cose che non dovrebbero essere mai mese in discussione.
Un altro punto per cui, francamente, direi che è irrilevante. Quello che pensa la massa non deve nemmeno interessare. E lo dico, pur essendo uno che se vede comportamenti scorretti li segnala (quando andai ai resti dell'Abbazia di S.Agostino a Canterbury, inveii contro dei turisti cinesi che stavano in piedi sulle rovine e li feci scendere). Non deve interessare fare i moralizzatori, ma solo minimizzare (minizzare, ergo l'approccio dirigista non va) i comportamenti non adeguati.
In questo caso specifico la responsabilità è in primis di Kyoto stessa e poi del governo centrale.
Quando vado a Kyoto siccome siamo in 4 li uso sempre. E' più conveniente (ma solo perché la tariffa di Kyoto non è folle come quella di Tokyo).
Quoto.
Nonostante noi italiani ci autofustighiamo costantemente per un senso di inferiorità che abbiamo nel confronto di altri popoli ho notato anche io quello che dici: gli italiani che ho trovato in giro (che in genere si riconoscono abbastanza) per quel che ho visto erano tutti tranquilli. Una volta a Osaka sulla metro ho anche beccato un gruppo di WeRoad che andava al castello, ma nonostante fossero numerosi erano pacati e non facevano rumore.
Per dire, gli anglosassoni molto peggio: ricordo una volta che ero in metro a Tokyo e c'era una famiglia di americani con la ragazzina che si appendeva ai sostegni, io volevo sotterrarmi per la figuraccia che ci faceva fare (perchè un giapponese lo associa agli occidentali in modo generico, non fa distinzioni).
Altro caso ricordo degli indiani a Nara che erano abbastanza casinisti, urlando e facendo schiamazzi.
L'overtourism riguarda il turismo di massa. Se oggigiorno si muovono così tante persone è perché è diventato un fenomeno di massa. Non so come diamine spiegarlo meglio. Il perché lo si faccia, e come lo si faccia non ha rilevanza. Ma visto che mi si puntualizza che si vuole impedire alla gente di fare gli affari propri quando viaggia, o non mi sono spiegata o boh non capisco. Il punto non è dove, come e perché vai in un qualsiasi posto, ma se ti comporti civilmente o meno. I giapponesi si lamentano alla fine di due cose: i comportamenti incivili e l'aumento enorme di persone che congestiona i vari servizi. Ripeto, nessuno vieta niente a nessuno, ma purché ci sia rispetto per tutti.
Poi se il problema è fare il moralizzatore e non il minimizzatore, punti di vista. Se moralizzare può risultare odioso, minimizzare non serve una cippa. Quando si ha a che fare con un problema serio, e anche grave, va affrontato non minimizzato. Poi non lamentiamoci di quello che vediamo in giro.
Certo, il governo e le varie città devono prendere decisioni precise. Perché vogliono raddoppiare gli ingressi e li stanno semplificando in particolare ai cinesi e ai coreani. Ma la popolazione è "anziana" e riservata e si sente "invasa". Senza contare che pochi parlano inglese e ti skippano come la peste perché non riescono a comunicare. E resto dell'idea che in futuro il fenomeno si ridimensionerà (e saranno i prezzi alti e le varie limitazioni a causarlo). Ma a me frega zero. Appena posso ci tornerò.
Al tempio di Meiji, ed anche a Ise, oltre al menefreghismo di non inchinarsi passando sotto ai tori, ho visto anche gente che nonostante i cartelli in 3 lingue (inglese, cinese e giapponse), con chiare indicazioni visive, e omino addetto che continua a ripeter "no photo" c'è sempre una marea di gente che fotografa l'interno del tempio o cerca anche di entrarci... lamentandosi pure se non riesce a farle.
Quanto a
Non mi stupirebbe venire a sapere che le stesse studentesse vengano molestate dai turisti per le loro uniformi scolastiche.
Poichè non puoi sapere se avrei un turista educato o una bestia convinta che tutto appartenga al proprio paese, non ti rimane che usare il pungo duro.
L'educato forse non se ne accorgerà nemmeno, al bestia si e sarà quella che strillerà di più.
Ottimo riassunto della situazione.
Se vi rinunciassero per i turisti, il Giappone diventerebbe però monnezza (pardon per il francesismo) al pari della maggior parte delle grandi città occidentali (intendo a livello di maleducazione e pattume diffusi). Sinceramente gli auguro di non cedere su questo punto e non arrendersi ai modi di molti cinesi e occidentali, il risultato sarebbe a dir poco avvilente (sto usando un eufenismo).
E ricordiamo che ci sono Paesi decisamente peggiori da questo punto di vista, non ne stiamo parlando adesso ma è d'uopo ricordarlo perché vedo sempre gente random (non parlo di te eh, proprio in generale) sul web criticare i giapponesi per questo fatto ma per qualche motivo misterioso tutti tacciono su luoghi sì visitabili per turismo ma con leggi aberranti.
Speriamo tanto di no Ironic, dita incrociate.
Quoto.
Hakodate, hai scritto cose sensatissime in generale, comunque quoto questo per dire che per quanto spiaccia la spesa maggiore, a questo punto meglio così.
È gente con palesi problemi, meglio evitare di perderci tempo, fanno senso. Speriamo si facciano aiutare da qualcuno di esperto.
Invece di preoccuparsi dei turisti forse farebbero meglio a gestire certe situazioni molto piu' problematiche tipo Kanagawa.
Risposta: in base a cosa si vuole limitare la libertà di movimento, considerato che fino a prova contraria il Giappone non è la Corea del Nord?
Non ho piacere di avere a che fare con te, ti è stato risposto già più volte da altri a un determinato tipo di messaggi ossessivi (chiamiamoli così per gentilezza) ed è inutile discutere con chi ha il tuo tipo di problemi, quindi ti chiedo di non contattarmi più.
Sayonara.
Diciamo che il Giappone in questo momento sta assistendo a un'onda dovuta al fatto che dopo la pandemia è diventato una meta mainstream, incoraggiata tra l'altro dal governo stesso come scrivevo più sopra (del resto pecunia non olet come dicevano una volta).
Come accade ed è accaduto sempre il fenomeno ha-avrà un suo picco (direi che è già in corso imho) e poi andrà a scemare nel corso degli anni.
Naturalmente intendiamoci, nessuno si illuda che possa essere possibile tornare a un periodo come ad esempio i primi anni 2000 dove si aveva un massimo di ingressi di 1 mln di persone l'anno, i flussi resteranno comunque importanti ma scenderanno comunque quando non sarà più considerata una meta mainstream dove chiunque deve andarci per forza.
Quanto sopra poi ovviamente sarà legato anche all'evolversi della situazione internazionale sulla quale nessuno può fare previsioni sicure.
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