Il sito di informazione giapponese Sankei News ha rivelato che, nella prima metà del 2018, ben 12 riviste di manga hanno cessato la pubblicazione. Le cause? Sicuramente la scarsa circolazione delle stesse e l'avvento degli smartphones.
L'anno che ha conosciuto il maggior numero di riviste cancellate dal 1995 è stato il 2014, con 14 cancellazioni su 36 riviste totali nella prima metà dell'anno. Una delle industrie editoriali ha fatto notare tramite Sankei News che, all'epoca, la maggior parte delle riviste che cessarono le pubblicazioni erano appena conosciute, mentre quelle che sono state cancellate quest'anno vantavano nomi di tutto rispetto, come Bessatsu Hana to Yume e Young Animal Arashi, entrambe di Hakusensha, You Magazine della Shueisha e Monthly Comic Briz di Gentosha.
Tornando alle cause del problema, il professor Yashio Uemura ha notato che, alla luce delle molte applicazioni per smartphone che permettono di leggere manga gratuitamente con uno scroll verticale, molti bambini di oggi in Giappone non sanno come si legge un albo cartaceo. Il ricercatore editoriale Kyouhei Shibata pone invece in luce come, per attirare la clientela, molte delle riviste manga stiano mettendo in pratica soluzioni inedite e tuttalpiù originali. Le edizioni di giugno e luglio di Shōnen Sunday S della Shogakukan, ad esempio, riportavano in copertina Toru Amuro di Detective Conan, e offrivano in allegato alcuni gadget relativi al personaggio e hanno avuto così tanto successo da essere pure andate in ristampa.
Nel frattempo, la Tetsudou Kousaikai, compagnia che vende riviste nei negozi Kiosk presso le stazioni ferroviarie giapponesi, ha annunciato che ne cesserà la distribuzione. Le entrate della compagnia, infatti, corrispondevano solamente a un decimo rispetto al picco di vendite dell'industria. La distribuzione delle riviste verrà presa in carico dalla Tohan.
Fonte consultata:
Anime News Network
L'anno che ha conosciuto il maggior numero di riviste cancellate dal 1995 è stato il 2014, con 14 cancellazioni su 36 riviste totali nella prima metà dell'anno. Una delle industrie editoriali ha fatto notare tramite Sankei News che, all'epoca, la maggior parte delle riviste che cessarono le pubblicazioni erano appena conosciute, mentre quelle che sono state cancellate quest'anno vantavano nomi di tutto rispetto, come Bessatsu Hana to Yume e Young Animal Arashi, entrambe di Hakusensha, You Magazine della Shueisha e Monthly Comic Briz di Gentosha.
Tornando alle cause del problema, il professor Yashio Uemura ha notato che, alla luce delle molte applicazioni per smartphone che permettono di leggere manga gratuitamente con uno scroll verticale, molti bambini di oggi in Giappone non sanno come si legge un albo cartaceo. Il ricercatore editoriale Kyouhei Shibata pone invece in luce come, per attirare la clientela, molte delle riviste manga stiano mettendo in pratica soluzioni inedite e tuttalpiù originali. Le edizioni di giugno e luglio di Shōnen Sunday S della Shogakukan, ad esempio, riportavano in copertina Toru Amuro di Detective Conan, e offrivano in allegato alcuni gadget relativi al personaggio e hanno avuto così tanto successo da essere pure andate in ristampa.
Nel frattempo, la Tetsudou Kousaikai, compagnia che vende riviste nei negozi Kiosk presso le stazioni ferroviarie giapponesi, ha annunciato che ne cesserà la distribuzione. Le entrate della compagnia, infatti, corrispondevano solamente a un decimo rispetto al picco di vendite dell'industria. La distribuzione delle riviste verrà presa in carico dalla Tohan.
Fonte consultata:
Anime News Network
<< molti bambini di oggi in Giappone non sanno come si legge un albo cartaceo >>
Da parte mia immensa tristezza...
Questa epoca proprio non mi appartiene!
Speriamo che almeno Jump, Magazine, Sunday rimangano in piedi in versione cartacea. Dovesse un giorno cessare la pubblicazione dei manga cartacei sarebbe la fine di questo settore.
Noi ridiamo e scherziamo, ma il cartaceo, ha molteplici aspetti positivi sulla nostra esistenza.
Adoro violentemente ?
Eh già... la carta non "HA" quasi più senso di esistere... un pò come i verbi...
purtroppo, per quanto posso concordare con te, quello dipende dalla fama del lavoro del mangaka. Anche se cessasse una rivista ci sarebbe, appunto, ancora il digitale e l'opera sarebbe conosciuta/criticata uguale e di conseguenza editor che presseranno sempre il mangaka
(che a volte è un fatto positivo e tante altre volte negativo).
Non è essere vecchi, io ho 16 anni ma preferisco decisamente il cartaceo al digitale.
Purtroppo questa notizia può provocarmi solo dispiacere :/
La mia esistenza ha un senso adesso, grazie al tuo commento trash ?
Forse è vero il contari. In realtà la carta è viva e vegeta i sistemi digitali di lettura non sono riusciti a scalzarla. Anche perchè sembrerebbe proprio che la mera lettura digitale non consenta una vera interazione fra chi legge ed i contenuti che si vanno leggendo.. l.giusto una scrollata e poi via. Probabilmente nei decenni le cose cambieranno ma per ora non mi sembra che prevalga il digitale sulla carta.
Mi è capitato di cercare di leggere qualche rivista sul Web....praticamente alla 150 esima pagina mollavo, e successivamente non tornavo a riprenderlo. Ed io sono uno di quei lettori che se un volume non ha almeno 350 pagine non si diverte.
( e non scherzo apprezzo i racconti ma pochi sanno scriverli bene)
Le vendite di manga e libri(solo per rimanere in questo mondo senza mettere riviste e giornali) dicono tutto il contrario forse tra qualche decennio le cosa cambieranno ma dubito, della serie le cassette non esistono più ma i libri si.
Di contro, ritengo che la carta ancora abbia un senso quando si tratta di libri d'arte, fotografici e simili - il Codex Seraphinianus su un LCD da 8" è un'eresia bella e buona -, ma per il volumetto, a fumetti o no, senza particolare valore artistico o editoriale non vedo troppi vantaggi nel perseverare nell'utilizzo della carta.
Per chiudere, rilancio con una domanda rivolta ai videogiocatori, in particolare ai PCisti: ritenete che l'acquisto della copia fisica di un gioco in versione base, senza ninnoli vari per collezionisti allegati, aggiunga davvero qualcosa alla vostra esperienza rispetto alla versione digitale acquistata, ad esempio, su Steam?
Se la risposta è no, cambiate i termini chiave della domanda con "ebook" e "Kindle/Play Store/Kobo" e provate a rispondere di nuovo.
Sarebbe interessante avere anche statistiche sulla vendita dei volumi monografici e paragonare i due mercati, sono solo le riviste ad essere in crisi o è tutto il mercato in generale?
.
In altra nota ho detto che l'autopublicazione su digitale sarebbe davvero una bella via per i mangaka per recuperare la loro autonomia e magari guadagnare di più che certi stipendi da fame. Non una via per tuti ma una possibilità ( come il finanziamento in Crowdfunding per l'animazione) ma resta che manga digitali - Shockdow insegna) trovano la loro vera consacrazione e diffusione attraverso la publicazione.
Resta inoltre che noi via web consumiamo una enorme quantità di dati che distoglie la nostra attenzione la percuote ci fà perdere il senso di quel che vediamo, leggiamo, facciamo... I spesso mi sono chiesto ma perchè la gente non controlla queste news?? Io lo faccio...poi mi sono ricordato....già tu lo fai perchè sei abituato ad approfondire, anche troppo. Perchè sei stato abituato da anni di attività in questo staff. E tirate di orecchie)
Cito da un articolo di Repubblica del 23 agosto scorso, che riprende un volume di recente uscita Reader, Come Home" (Harper, 2018 - in lingua inglese ) di Maryanne Wolf, ovvero come legge il nostro cervello nel mondo digitale
3 Sono le funzioni utilizzate nella lettura: visione, linguaggio e cognizione. Sono quattro i lobi attivati per ciascun emisfero (frontale, temporale, parietale, occipitale) 6 mila anni fa
Quando l'essere umano ha cominciato a leggere. Un'attitudine non innata, l'abbiamo dovuta imparare.
Poche centinaia di millisecondi bastano a riconoscere una parola
34 gB È il consumo medio giornaliero tra foto, video e testi, di ogni persona su tv, telefono, pc e tablet. Ogni giorno leggiamo 100mila parole, un romanzo tradizionale
• La lettura profonda
( Su carta, in un ambiente familiare, senza fretta)
Si presta attenzione a tutte o quasi le parole. La lettura suscita un'immagine mentale. Si attiva un meccanismo di empatia. Le nuove informazioni vengono confrontate con quelle pregresse: pensiero critico
• La lettura con attenzione parziale
( Su schermo, con distrazioni e attenzione ridotta)
In questa lettura c'è meno concentrazione. Si scremano le parole rilevanti. Non si attivano i meccanismi di empatia, immaginazione e spirito critico.
A qualcuno fischiano le orecchie? Spero che presto questo volume sia disponibile in lingua italiana perchè potrebbe portare contributi a varie discussioni.
Detto cio'...fa' sempre dispiacere sapere della cancellazione di queste riviste.
Supporto e fruizione sono argomenti affini, probabilmente non sono stata abbastanza chiara nell'esprimere la mia posizione, cioè che il supporto non cambia la fruizione. Detto in parole povere: se quello che leggo è bello/brutto, interessante/non interessante, utile/inutile, lo sarà su carta quanto in digitale. Ovviamente, lungi da me voler scatenare o prender parte a guerre e contrapposizioni ideologiche.
Il crowdfunding è davvero un'ottima opportunità, e stiamo vedendo già quali cambiamenti stia portando nella tecnologia e dei videogiochi, quindi ben venga anche per i fumetti e la letteratura.
Vero, abbiamo più stimoli rispetto al passato, ma abbiamo anche l'opportunità di metterli a tacere. Se sto leggendo un libro sul tablet e non voglio che messaggi, email e chiamate inutili mi disturbino, metto il telefono in modalità "Non disturbare" e continuo a leggere tranquillamente. Se non lo faccio, è perché quello che sto leggendo non mi interessa davvero.
Il libro che hai citato me lo segno, ma dico il vero quando affermo che il web e il digitale non hanno cambiato il mio modo di leggere: ho sempre letto in maniera irregolare, saltando da un paragrafo all'altro per poi tornare indietro e finire la pagina in ordine, ma sempre rileggendo o saltando alcune righe o frasi, cambiando le parole con sinonimi che più mi aggradano e persino cambiando mentalmente la punteggiatura e l'intonazione*. E questo l'ho sempre fatto, sia quando non frequentavo Internet sia adesso che è il mio mezzo di informazione principale.
Il coinvolgimento emotivo e immaginifico in tutto questo lo ritengo un processo a parte, separato dal supporto: se quello che leggo mi piace ed è ben scritto, riesco a "digerirlo" facilmente e all'istante, riuscendo anche a ricordarlo nei dettagli per molto tempo, grazie soprattutto alle immagini mentali che mi sono costruita durante la lettura. Di contro, se davanti ho un testo che non riesce a suscitare il mio interesse, facile che mi scivoli via dalla mente come la lista della spesa.
Per dire, ricordo perfettamente Il barone rampante, ma ho solo rimasugli vaghi de Le città invisibili, letti entrambi su carta, così come rammento benissimo le prime due Odissee di Clarke ma non le altre due, eppure le ho lette tutte su tablet.
*Immagina che spasso quando a scuola mi toccava leggere qualcosa ad alta voce, poveri i miei compagni e i miei prof!
Non credo, ma è anche vero che ad oggi nessun servizio di streaming riesce ad offrire filmati della stessa qualità di un bluray fatto con tutti i crismi, e questo per mere ragioni compressione e banda necessaria. Idem per la musica.
La carta prevale soltanto negli over 30 in su che, essendo ovviamente la maggioranza della popolazione mondiale, offrono ancora un mercato florido per essa. Ma, volente o nolente, il digitale sta prendendo sempre più piede. La grande crisi delle edicole in Italia è dovuta anche a questo. Le prime "vittime" di questo cambiamento non a caso sono state le copie fisiche dei videogiochi, hobby adolescenziale per eccellenza.
Non vedo quale sia il peccato, semplicemente tutti questi bambini sono cresciuti con un altro strumento. Come noi del resto non siamo in grado di leggere i manoscritti dei benedettini a causa della grafia completamente estranea al nostro vivere comune.
Piuttosto deprimente come sogno...
...io sogno invece un mondo senza elettricità, e già vedo le espressioni di enormi masse digitalizzate, con nulla in mano e nella mente...
Un amante degli anime che sogna un mondo senza elettricità, sono il solo a vederci una contraddizione?
Se fossi senza elettricità, mi preoccuperei più di come conservare il cibo, accendere il fuoco o della sopravvivenza dei pesci nel mio acquario, piuttosto che dei libri o di Internet.
Che si legga su carta, in digitale, sui papiri egizi o su tavolette di argilla poco importa, l'importante è leggere. Il resto è retorica.
Potresti mangiare i tuoi pesci, due piccioni con una fava..
Se non erro sta avvenendo qualcosa di simile in Finlandia, dove ai bambini a scuola non si insegna più a scrivere perché si è abolita ogni forma di supporto cartaceo.
Quei bambini già sognano pecore elettriche.
Eccomi!!! Senza prendere in considerazione la qualità video (chi c'ha la fibra in centro a Milano non avrà problemi, ma io che vivo in mezzo alla campagna umbra di problemi ne ho più di uno), quando le varie aziende mi garantiranno che anche tra 50 anni anni potrò trovare sui loro server la serie che mi interessa cambierò idea... ma considerando che le serie cominciano a sparire già a distanza di pochi anni, direi che la vedo dura farmi cambiare opinione.
Sinceramente non vedo come questo possa succedere. Anzi... online puoi pubblicare più velocemente... quindi questo potrebbe causare qualcosa di peggiore
Buona questa, me la segno! Peccato siano dei pesciolini tropicali talmente piccoli che, tutti assieme, fanno nemmeno un quarto di una scatoletta di tonno piccola.
No, davvero, non ho capito. Cosa potrebbe accadere di così disastroso?
Non aggiungo altro.
(Non tutti i manga ovviamente, ma per motivi ecologici preferisco il digitale)
Potrebbero pretendere dei tempi di realizzazione ancora più veloci. Dato che potrebbero pubblicare di più potrebbero dare una mole di lavoro maggiore
Però ieri ho fatto le grandi pulizie in libreria e oggi ho la schiena tutta rotta, quindi elaboro un pensiero diverso dal solito xD 15/20 anni di manga, libri, fumetti, riviste etc hanno il loro "peso", ingombrano, si impolverano etc.
Capisco che in Giappone riviste come jump sono considerate "usa e getta", ma io non riuscirei a buttarle e mi troverei subito nei guai. Trovo ideale una eventuale soluzione che comprenda la digitalizzazione delle riviste, e l'uscita degli albi cartacei delle serie. Così entrambi i tipi di lettori sarebbero soddisfatti...
Riprendo da quà per rispondere complessivamente anche alla questione dello streaming.
E' evidente che lo streaming è una grande comodità - ma appunto nessuno riflette sulla sua complessiva bassa qualità attuale, che non è solo colpa delle linee - ma non sempre. Ho un bel pò di DVD ed il mio lettore è "leggermente andato", mi è venuto in mente di aggiustarlo negli ultimi mesi? No perchè bazzico i siti streaming ed in genere trovo quel che mi serve, eppure, eppure per fare cose serie hai sempre bisogno della copia fisica, da poter istallare e lavorare in maniera serie. ( ad esempio per creare le schede dei personaggi abbiamo bisogno di poter intervenire direttamente sui filmati se no a @Rukya che gli diamo?? Screnshoot ripescati con firefox?)
Per quanto riguarda la nota precedente di @frenky ....bhè devo dirti che, anzitutto, se mi facevano leggere ad alta voce sarebbe stato un disastro! Eppure la lettura ad alta voce era e rimane il miiglior strumento per memorizzare i testi come è noto. ( curiosamente ne parlavo a mio nipote alcuni giorni fà, proprio perchè mi domandava come mai suo nonno materno quando leggeva parlasse ad alta voce mentre noi usiamo la lettura silenziosa)
Ma credo che tu sopravvaluti la lettura online e penso sarebbe veramente utile leggersi quel libro che citavo. C'è davvero una qualità altra nella lettura online, che non dobbiamo sottovalutare. Un distacco emozionale che si deve in qualche modo colmare - ed ecco perchè le immagini di accompagnamento hanno così tanta importanza sui social, tanto da diventare ipso facto il core della notizia. La'ancora dell'attenzione.
Non fraintendere, non è l'unico
Aspetta un attimo, mi sa che stiamo parlando di cose diverse: io con lettura intendo non lo spizzicare frammenti d'informazione qua e là senza badarci più di tanto, ma l'atto compiuto con tutta l'intenzione e la concentrazione necessari, così da poter assorbire e rielaborare il testo che si sta leggendo, che sia una notizia, un approfondimento, un saggio, un romanzo, un fumetto o l'etichetta del bagnoschiuma*. A mio avviso, indipendentemente dal supporto, non proverò alcuna empatia col testo, nel secondo probabilmente sì - qui entrano in gioco i fattori che avevo già spiegato. Per carità, non sono certo un'esperta, giacché quanto affermo è limitato alla mia sola esperienza personale con me medesima come cavia e analista, mentre magari a quel saggio che dici tu ha lavorato qualcuno senz'altro ben più competente che avrà condotto tutte le indagini del caso, ma su di me tutte queste differenze non le noto.
Anzi, ti dirò, a me tutte queste levate di scudi contro la digitalizzazione ricordano un po' l'atteggiamento che Socrate aveva nei confronti della scrittura: a suo dire, scrivere "buttava fuori" la conoscenza, cancellandola dalla mente dello scrivente riducendolo ad un ignorante. Peccato che, se non fosse stato per quell'ignorantone disubbidiente del suo allievo Platone, del signor Socrate e del suo pensiero non avremmo saputo un bel nulla.
*Alzi la mano chi alle elementari si esercitava a leggere così!
P.S. Se sono stata imprecisa nel riportare l'idea di Socrate abbiate pietà di me, sono passati dieci anni dall'ultima volta che ho toccato un libro di filosofia! ^^"
@frenky Anche io intendo la lettura nello stesso modo. Ergo non credo ci sia stato "fraintendimento".
Un elemento di cui forse non abbiamo fatto menzione sono i reader che si usano nella lettura, ce ne sono di ottimi che consentono una lettura facile delle opere ed anche annotazioni, ed anche del formato del testo online..semplice PDF. Ipertesto?
L'ipertesto è u vero e proprio eleemnto in più nel godimento di un'opera. E non solo "tecnica" ma anche in un saggio.
Resta però sempre il problema di cui sopra, la dispersività della lettura online fra mille rimandi. Ed il peso complessivo dell'esperienza online giornaliera..
oggi personalmente mi sono avvicinato ai 3 giga di dati consultati e/o letti.
Quanto alle app di lettura, la migliore è Moon Reader+ Pro. Costicchia (4 o 5€, ma va spesso in sconto sul Play Store), ma ha potenzialità enormi. Legge ogni formato esistente, permette di personalizzare ogni aspetto della propria esperienza di lettura, come ad esempio scaricare e installare nuovi font, cambiare margini, interlinea, animazione e tempi di cambio pagina, giusto per citare le prime che mi vengono in mente.
Mi piacciono molto anche le app Kindle e Play Libri, laddove la prima vanta un buon dizionario e traduttore, funzioni di sottolineatura veloce e integrazione con Wikipedia; la seconda si integra alla perfezione con l'ecosistema Google (il backup e la consultazione delle note su Drive mi piace un sacco), consente di scaricare la versione epub del libro, anche se con DRM (ma se si ha un pc non è un problema) e spesso gli stessi libri costano un po' meno che su Kindle.
Evito di parlare di come lo schermo e le dimensioni stesse del dispositivo da cui si legge possano influenzare l'esperienza di lettura, altrimenti mi parte il pippone nerd su sistemi operativi, CPU, ROM, RAM, diagonali, pixel, rapporti, PPI e compagnia cantante! XD
Per quel che riguarda i supporti fisici in quanto tali, personalmente faccio fatica a scorrere delle pagine scritte su di uno schermo, perché l'occhio a volte necessita di tornare indietro a rileggere un punto e sul libro aperto questa cosa risulta molto più semplice. Poi se si è all'aperto, la leggibilità e la maneggiabilità di un apparecchio elettronico a volte è da incubo: un ebook sotto l'ombrellone è da suicidio
Ho letto anche qualche commento sul fattore ecologico: se si soppesa solo il prodotto finale, i supporti elettronici e la digitalizzazione in generale sembrano essere vincenti, ma se si guarda alla catena di produzione e smaltimento, la carta è molto più nature friedly, essendo riciclabile e dato che le piante si possono ripiantare (volendo), mentre il vostro cellulare contiene tanti di quei materiali rari e tossici, che ormai giusto in Cina scavano miniere ovunque senza riguardo per i danni ambientali, visto che il paese è vasto e la manodopera a basso costo: la carta potete riciclarla e produrla pure a casa vostra, provate con uno smartphone
Poici sta la questione dell'archiviazione, che se pensate che il digitale sia la panacea di tutti i mali, dovreste chiedere a qualche esperto: i formati elettronici cambiano col tempo e a seconda degli utilizzatori. Quello che dieci anni fa era archiviato in un documento doc o in formato aiff per esempio, oggi sta in pdf e in flac, i lettori di floppy disc non esistono più e il vostro dvd sui PC moderni probabilmente non trova più spazio, perché ora ci sta il cloud. Ma se domani Google fallisce, e di aziende informatiche che sono scomparse ce ne sono a bizzeffe trattandosi di mercato, la roba che avete su Google Drive la potete salutare (Mega dovrebbe insegnare qualcosa). Insomma "sembra talco ma non è"
Infine i bambini finlandesi che non scrivono più perché usano solo i tablet, sarò "antico" ma mi pare una scelta poco felice, vuoi perché non tutti i paesi sono la Finlandia e basta viaggiare per capire che a volte serve pure scrivere a mano, e vuoi perché la scrittura manuale attiva funzioni cognitive e schemi di apprendimento del linguaggio molto più articolati di quelli che si possono apprendere alla tastiera, basti solo pensare all'aspetto calligrafico, all'estetica formale del testo, alla coordinazione del gesto a mano libera, ecc...
Concludo sto panegirico con l'opinione che non vedo drammi in una naturale evoluzione di mercato, ma allo stesso tempo che non vedo in ottica positiva spinte per un progresso unilaterale che non lascia spazio alle alternative (solitamente sintomo di interessi di profitto e non certo di carattere sociale).
Per leggere libri e fumetti a lungo (e in qualsiasi condizione di luce) bisogna usare l'ebook reader e non avrai problemi (la pagina diventa sostanzialmente identica a quella stampata). Poi è molto più comodo avere un oggetto di meno di 200g rispetto ai libri di 1000 e passa pagine.
Su questo argomento si potrebbero scrivere libri interi , ovviamente non è la panacea di tutti i mali, ma il fatto di poterlo copiarlo infinite volte sempre uguale a sé stesso è un grossissimo vantaggio. I veri nemici della conservazione di contenuti digitali sono due: i formati chiusi/proprietari e i DRM, il resto dei problemi sono risolvibili.
alla fine, si trovano altre forme e sopratutto le nuove generazioni crescono con canoni diversi da quelli che la mia generazione aveva, per cui sarà sempre più avvezza al virtuale.
Magari gli androidi/replicanti preferiscono i libri di carta per sembrare più umani
Comunque carta e digitale si possono aiutare a vicenda
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-08-31/sara-digitalizzata-piu-antica-biblioteca-mondo-151723.shtml?uuid=AEZrryhF
Io aggiungerei che Stan Lee è del 1922. Non so se ti rendi conto.
Eh, ma le tette sono della notte dei tempi, ma resistono ancora, non so se ti rendi conto ?
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