7 ottobre 1988, una data importante per gli appassionati d'animazione giapponese: usciva infatti in quella data il primo episodio di Punta al Top! Gunbuster, celebre miniserie mecha realizzata da Gainax e che vide il debutto alla regia di Hideaki Anno, che 7 anni dopo avrebbe diretto l'epocale Neon Genesis Evangelion.
La Gainax era appena rimasta scottata dal grande fallimento de Le ali di Honneamise, film costato tantissimo ma che aveva incassato a malapena la metà di quanto speso e traumatizzato la stessa Bandai.
Dopo aver lavorato a progetto "minori" come corti pubblicitari o uno speciale per gli extra del DVD del film di Appleseed, Bandai le propose un nuovo allettante progetto: se fossero stati in grado di realizzare una serie OVA in grado di vendere almeno 10.000 copie, Bandai l'avrebbe prodotta. La proposta venne accettata e si penso di strutturare l'opera in 3 OVA, ciascuno dei quali diviso a sua volta in due parti, per un totale di 6 episodi. Toshio Okada si occupò di scrivere il soggetto base, lasciando a Hiroyuki Yamaga il compito di stendere la sceneggiatura completa; Haruhiko Mikimoto si sarebbe occupato del character design, mentre Shinji Higuchi avrebbe curato la regia. Il progetto tuttavia si protraeva nel tempo, a causa delle divergenze tra Okada e Yamaga: secondo il primo Top o nerae avrebbe dovuto essere un'opera di fantascienza, per il secondo una stupida parodia-commedia d'azione con robot e ragazze (shoujo to robotto l'avrebbe definita Anno successivamente). In questa diatriba si inserirono un po' tutti i membri principali, secondo la "strategia del caos" tipica dello studio, ognuno dicendo cosa fare e come farlo, finchè il progetto giunse a Hideaki Anno che lesse il soggetto base di Okada e ne rimase molto colpito; appropriatosi delle redini del progetto, tagliò completamente la sceneggiatura di Yamada e riscrisse in parte anche il lavoro di Okada. Fu così che ad Anno venne affidata la regia - la prima della sua carriera - e il progetto Gunbuster ebbe finalmente inizio; purtroppo in quel periodo l'attenzione di Bandai era quasi interamente rivolta alla realizzazione della prima serie OVA di Patlabor, relegando Top o nerae a side-project.
In un futuro prossimo in cui la terra è minacciata dall'arrivo di una razza aliena ostile, Noriko Takaya è una quindicenne come tante iscritta ad una scuola di addestramento per piloti di robot e prova una grande ammirazione per la più abile delle sue sempai, "la signorina" Kazuki Amano. A dare una svolta alla vita della protagonista è l'arrivo di un nuovo allenatore che decide di selezionarla per andare nello spazio a combattere gli alieni, nonostante la presenza di numerose candidate ben più abili di lei. Iniziano così il durissimo allenamento di Noriko sotto lo sguardo vigile del coach Ota e il suo isolamento da parte delle sue compagne di classe, irritate che lei sia stata selezionata solo in quanto figlia di uno più abili ammiragli della flotta terrestre; l'unica a restarle vicino è l'amica del cuore Kimiko.
Il primo episodio della serie - l'unico di cui Anno non modificò nulla dell'idea originale di Okada - riprende in chiave fantascientifica l'inizio del classico sportivo per ragazze Ace o nerae (Jenny la tennista in Italia), ed è possibile individuare un rapporto 1:1 tra i personaggi principali delle due opere.
Entrambe le protagoniste, Hiromi Oka e Noriko Takaya, sono delle novelline senza particolari abilità, che si ritrovano all'improvviso scelte dal nuovo allenatore per rappresentare la squadra di tennis la prima e pilota di robot la seconda, attirando su di se l'odio di tutte le compagne che credono abbiano ottenuto il ruolo con l'inganno.
Sottoposte ad allenamenti durissimi, riusciranno a conquistarsi la fiducia delle compagne grazie ad impegno e sacrificio.
Vi sono poi Reyka Ryuzaki e Kazumi Amano, le sempai, le ojou-sama, le figure idealizzate da tutte le compagne, che non vengono mai chiamate per nome o cognome, a cui tutte ambiscono ma che sanno essere impossibili da raggiungere o eguagliare, sia come abilità che come bellezza e leggiadria. Queste diventano le mentori e successivamente le compagne delle protagoniste, nonchè tra le poche a non emarginale dopo averne compreso la buona fede e il desiderio di impegnarsi per essere all'altezza delle aspettative.
Un ruolo abbastanza marginale viene dato a Maki Aikawa e Kimiko Higuchi / Akai, le amiche fedeli delle protagoniste, le uniche a restare sempre vicine, a conoscere la loro buona fede, a supportarle quando tutte le compagne hanno voltato loro le spalle, a consolarle e spingerle ad andare avanti nonostante il bullismo che devono subire.
Destinate a sparire ben presto una volta che le protagoniste crescono e diventano più abili, svolgono la maggior parte del proprio ruolo all'inizio.
A dare il via alle vicende sono Jin Munakata e Koichiro Ota, gli allenatori che appena arrivati nella nuova scuola sconvolgono l'ordine preesistente scegliendo una novellina al posto delle compagne più esperte.
Loro sono gli unici a vedere il potenziale delle protagoniste, potenziale che riusciranno a far sbocciare interamente nel corso degli episodi, tramite allenamenti durissimi e massacranti ma soprattutto grande fiducia nella loro pupilla.
E infine, ci sono Kyoko Otowa e Reiko Kashihara, le rivali a cui le protagoniste tolgono il posto da titolari che prima credevano certo.
Sono le principali nemiche delle protagoniste nella parte iniziale della storia, che incitano tutte le compagne ad emarginarle e ostacolarle in tutti i modi, ma che alla fine vengono sconfitte dalle protagoniste grazie ai duri e specifici allenamenti a cui si sono sottoposte.
Ma Ace wo nerae non è l'unica citazione presente, grande ispirazione ha anche Ideon, a cui il robot Gunbuster è ufficialmente ispirato, e il romanzo Guerra eterna di Joe Haldeman. Nelle tematiche dell'opera rivive anche la celebra storia di Urashima Taro; così come il leggendario pescatore giapponese trascorse 3 giorni nel palazzo del drago per poi scoprire che nel suo mondo erano trascorsi tre secoli, anche i personaggi di Gunbuster, viaggiando a velocità prossime alla velocità della luce, vedono la famiglia e gli amici invecchiare gradualmente, temendo al ritorno di ogni missione di non trovare più nessuno ad accoglierli.
Il citazionismo non è l'unico tipo di fanservice per cui Gunbuster è diventato famoso: è ad esso infatti che viene tradizionalmente attribuita la nascita del cosidetto Gainax Bounce, tramite cui animare in modo "realistico" il movimento ondulatorio e sussultorio del seno femminile. Grazie alla libertà creativa del formato OVA, gli autori hanno anche potuto ampiamente mostrare le giovani e procaci protagoniste in pose provocatorie e poco vestite.
Particolare è l'ultimo episodio di Gunbuster, interamente realizzato in bianco e nero. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, non fu un modo per risparmiare, anzi, la lavorazione di un intero episodio in bianco e nero costò di più rispetto ad un normale episodio a colori. La decisione fu presa da Anno per vari motivi, tra cui il fatto che “nessuno l'avesse mai fatto prima” ed il non voler distogliere l'attenzione dello spettatore aggiungendo ulteriori informazioni visive.
La miniserie è disponibile anche in Italia, pubblicata da Dynit in 2 DVD sottotitolati in italiano; non fu possibile realizzarne un doppiaggio in quanto la GAINAX aveva smarrito la traccia audio originale senza dialoghi.
Fonti consultate:
- The Notenki Memoirs: Studio Gainax and the Men Who Created Evangelion
- Neon Genesis Evangelion Source Anthology
- Guida ai super e real robot - L'animazione robotica giapponese dal 1980 al 1999 di Jacopo Mistè
La Gainax era appena rimasta scottata dal grande fallimento de Le ali di Honneamise, film costato tantissimo ma che aveva incassato a malapena la metà di quanto speso e traumatizzato la stessa Bandai.
Dopo aver lavorato a progetto "minori" come corti pubblicitari o uno speciale per gli extra del DVD del film di Appleseed, Bandai le propose un nuovo allettante progetto: se fossero stati in grado di realizzare una serie OVA in grado di vendere almeno 10.000 copie, Bandai l'avrebbe prodotta. La proposta venne accettata e si penso di strutturare l'opera in 3 OVA, ciascuno dei quali diviso a sua volta in due parti, per un totale di 6 episodi. Toshio Okada si occupò di scrivere il soggetto base, lasciando a Hiroyuki Yamaga il compito di stendere la sceneggiatura completa; Haruhiko Mikimoto si sarebbe occupato del character design, mentre Shinji Higuchi avrebbe curato la regia. Il progetto tuttavia si protraeva nel tempo, a causa delle divergenze tra Okada e Yamaga: secondo il primo Top o nerae avrebbe dovuto essere un'opera di fantascienza, per il secondo una stupida parodia-commedia d'azione con robot e ragazze (shoujo to robotto l'avrebbe definita Anno successivamente). In questa diatriba si inserirono un po' tutti i membri principali, secondo la "strategia del caos" tipica dello studio, ognuno dicendo cosa fare e come farlo, finchè il progetto giunse a Hideaki Anno che lesse il soggetto base di Okada e ne rimase molto colpito; appropriatosi delle redini del progetto, tagliò completamente la sceneggiatura di Yamada e riscrisse in parte anche il lavoro di Okada. Fu così che ad Anno venne affidata la regia - la prima della sua carriera - e il progetto Gunbuster ebbe finalmente inizio; purtroppo in quel periodo l'attenzione di Bandai era quasi interamente rivolta alla realizzazione della prima serie OVA di Patlabor, relegando Top o nerae a side-project.
In un futuro prossimo in cui la terra è minacciata dall'arrivo di una razza aliena ostile, Noriko Takaya è una quindicenne come tante iscritta ad una scuola di addestramento per piloti di robot e prova una grande ammirazione per la più abile delle sue sempai, "la signorina" Kazuki Amano. A dare una svolta alla vita della protagonista è l'arrivo di un nuovo allenatore che decide di selezionarla per andare nello spazio a combattere gli alieni, nonostante la presenza di numerose candidate ben più abili di lei. Iniziano così il durissimo allenamento di Noriko sotto lo sguardo vigile del coach Ota e il suo isolamento da parte delle sue compagne di classe, irritate che lei sia stata selezionata solo in quanto figlia di uno più abili ammiragli della flotta terrestre; l'unica a restarle vicino è l'amica del cuore Kimiko.
Il primo episodio della serie - l'unico di cui Anno non modificò nulla dell'idea originale di Okada - riprende in chiave fantascientifica l'inizio del classico sportivo per ragazze Ace o nerae (Jenny la tennista in Italia), ed è possibile individuare un rapporto 1:1 tra i personaggi principali delle due opere.
Entrambe le protagoniste, Hiromi Oka e Noriko Takaya, sono delle novelline senza particolari abilità, che si ritrovano all'improvviso scelte dal nuovo allenatore per rappresentare la squadra di tennis la prima e pilota di robot la seconda, attirando su di se l'odio di tutte le compagne che credono abbiano ottenuto il ruolo con l'inganno.
Sottoposte ad allenamenti durissimi, riusciranno a conquistarsi la fiducia delle compagne grazie ad impegno e sacrificio.
Vi sono poi Reyka Ryuzaki e Kazumi Amano, le sempai, le ojou-sama, le figure idealizzate da tutte le compagne, che non vengono mai chiamate per nome o cognome, a cui tutte ambiscono ma che sanno essere impossibili da raggiungere o eguagliare, sia come abilità che come bellezza e leggiadria. Queste diventano le mentori e successivamente le compagne delle protagoniste, nonchè tra le poche a non emarginale dopo averne compreso la buona fede e il desiderio di impegnarsi per essere all'altezza delle aspettative.
Un ruolo abbastanza marginale viene dato a Maki Aikawa e Kimiko Higuchi / Akai, le amiche fedeli delle protagoniste, le uniche a restare sempre vicine, a conoscere la loro buona fede, a supportarle quando tutte le compagne hanno voltato loro le spalle, a consolarle e spingerle ad andare avanti nonostante il bullismo che devono subire.
Destinate a sparire ben presto una volta che le protagoniste crescono e diventano più abili, svolgono la maggior parte del proprio ruolo all'inizio.
A dare il via alle vicende sono Jin Munakata e Koichiro Ota, gli allenatori che appena arrivati nella nuova scuola sconvolgono l'ordine preesistente scegliendo una novellina al posto delle compagne più esperte.
Loro sono gli unici a vedere il potenziale delle protagoniste, potenziale che riusciranno a far sbocciare interamente nel corso degli episodi, tramite allenamenti durissimi e massacranti ma soprattutto grande fiducia nella loro pupilla.
E infine, ci sono Kyoko Otowa e Reiko Kashihara, le rivali a cui le protagoniste tolgono il posto da titolari che prima credevano certo.
Sono le principali nemiche delle protagoniste nella parte iniziale della storia, che incitano tutte le compagne ad emarginarle e ostacolarle in tutti i modi, ma che alla fine vengono sconfitte dalle protagoniste grazie ai duri e specifici allenamenti a cui si sono sottoposte.
Ma Ace wo nerae non è l'unica citazione presente, grande ispirazione ha anche Ideon, a cui il robot Gunbuster è ufficialmente ispirato, e il romanzo Guerra eterna di Joe Haldeman. Nelle tematiche dell'opera rivive anche la celebra storia di Urashima Taro; così come il leggendario pescatore giapponese trascorse 3 giorni nel palazzo del drago per poi scoprire che nel suo mondo erano trascorsi tre secoli, anche i personaggi di Gunbuster, viaggiando a velocità prossime alla velocità della luce, vedono la famiglia e gli amici invecchiare gradualmente, temendo al ritorno di ogni missione di non trovare più nessuno ad accoglierli.
Il citazionismo non è l'unico tipo di fanservice per cui Gunbuster è diventato famoso: è ad esso infatti che viene tradizionalmente attribuita la nascita del cosidetto Gainax Bounce, tramite cui animare in modo "realistico" il movimento ondulatorio e sussultorio del seno femminile. Grazie alla libertà creativa del formato OVA, gli autori hanno anche potuto ampiamente mostrare le giovani e procaci protagoniste in pose provocatorie e poco vestite.
Particolare è l'ultimo episodio di Gunbuster, interamente realizzato in bianco e nero. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, non fu un modo per risparmiare, anzi, la lavorazione di un intero episodio in bianco e nero costò di più rispetto ad un normale episodio a colori. La decisione fu presa da Anno per vari motivi, tra cui il fatto che “nessuno l'avesse mai fatto prima” ed il non voler distogliere l'attenzione dello spettatore aggiungendo ulteriori informazioni visive.
La miniserie è disponibile anche in Italia, pubblicata da Dynit in 2 DVD sottotitolati in italiano; non fu possibile realizzarne un doppiaggio in quanto la GAINAX aveva smarrito la traccia audio originale senza dialoghi.
Fonti consultate:
- The Notenki Memoirs: Studio Gainax and the Men Who Created Evangelion
- Neon Genesis Evangelion Source Anthology
- Guida ai super e real robot - L'animazione robotica giapponese dal 1980 al 1999 di Jacopo Mistè
Tuttavia il sottoscritto, come presumo altri utenti del sito ,sta ancora aspettando il numero 3 del manga di Gunbaster edito dalla Goein
Su amazon ti costa 8 euro!
https://www.amazon.it/Punta-Al-Top-Gunbuster-Completa/dp/B00423B53W/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1538903972&sr=8-1&keywords=gunbuster
Un vero capolavoro di animazione, ha alzato l'asticella della qualità tecnica e narrativa, apice degli anni '80 ma ancora estremamente moderno.
Comunque, se non lo avete ancora visto vi consiglio caldamente di recuperarlo (i DVD ormai costano pochissimo).
Però è talmente fuori luogo da farlo risultare gratuito e di cattivo gusto.
Non lo so, penso che contestualizzato nel suo tempo sia un Anime con un suo rilievo all'interno del panorama, ma tuttora non ne capisco appieno il valore.
Ora capisco perché allora anche "Otaku no Video" non è stato doppiato...
Pero non si può considerare fanservice , cioè in quella scena l'ultima cosa a cui vai a pensare è il sesso.
Vai semplicemente a pensare che non c'entra nulla, come mettere il fotogramma di un gattino in una scena drammatica. La serie è costellata di tette che sballonzolano, nudi, cosce scosciate e donzelle sudate senza un particolare movente a parte il semplice fatto di mostrate tette e culi. Lo stesso vale per la scena finale, non c'è fine narrativo, solo estetico per dare all'occhio la sua parte. Quindi sì, è un emblema del fanservice.
Beh, erano gli anni '80, alla fin fine il nudo si vedeva un po' dappertutto...
Con la stessa sovrabbondanza? Stiamo parlando di 6 episodi... negli anni '80 si vedeva molto meno nudo rispetto ad oggi.
Il fatto comunque non è tanto il nudo, quanto l'ammiccamento gratuito e fine a se stesso. Una persona in piscina ha un senso che sia in costume... un soldato pilota di robot non ha senso sia in tenuta da ginnastica con la scosciatura inguinale.
Alcuni esempi del "nudo che si vede dappertutto" negli anni '80 a cui ti riferisci?
Ma è pieno di film degli anni '80 con le poppe al vento, e parlo di film dal vivo chiaramente...
E io ripeto: con la stessa sovrabbondanza? (e auto-referenzialità)
Se in un film fanno l'amore ha un senso che siano nudi.
In Gunbuster non c'è nessun motivo a fine narrativo: è da questo che deriva la definizione di fanservice. A momenti, quando parlano, anziché inquadrare la faccia inquadrano il sedere. È ilare per essere fuori luogo.
Non vedo sinceramente il problema per un po' di fanservice...Comunque anche in molti OAV degli anni '90 si vedeva un bel po' di fanservice!
Fortunatamente in questo caso oltre al fanservice c'è molto altro, una bella storia, combattimenti appassionanti, personaggi con cui poter empatizzare e uno dei migliori finali della storia dell'animazione giapponese.
Allora lasciamo stare le motivazioni e guardiamo solo al risultato.
Parlo per me: in Gunbuster il fanservice mi ha dato effettivamente fastidio. In altre serie o film no.
Quindi il problema sei tu...
Lo stesso concetto si può applicare a tutto ciò che non piace. Ma quello che hai appena fatto si chiama sofisma.
Puoi liquidare con quelle 5 semplici parole qualsiasi argomentazione che non condividi.
Io l'ho trovato ed è molto bello.
Sì, Otaku no Video l'ho preso anch'io parecchi anni orsono ad un paio di euro. L'ho visto una volta e l'ho trovato come dire, interessante.
Non esattamente, ti ho spiegato come stavano le cose allora, se tu non riesci a contestualizzare un opera nel periodo in cui è stata prodotta allora è anche un problema tuo, non dell'opera in sè.
Ancora oggi mi vengono i brividi a ripensarci, troppo bello
Contestualizzato nell'epoca quel tipo di fanservice era ancora più "pesante", perché era molto meno utilizzato rispetto ad adesso. Non puoi dirmi il contrario perché allora ti esorto a darmi degli esempi concreti. In quegli anni gli Anime per la maggior parte erano molto più innocui e censurati. (ma non solo gli Anime, avresti una bella faccia tosta a paragonare la sfacciataggine della Madonna degli anni '80 a quellia di Nicki Minaj o Lady Gaga) Ma il succo non cambia anche contestualizzando: che dei soldati siano vestiti in costume da bagno con maglietta sportiva; che le tette sballonzolino dappertutto; che ogni pretesto sia buono perché si strappino i vestiti mostrando i capezzoli; che vengano inquadrate tette e culi a tutto spiano; che i personaggi a casa loro vadano in giro senza reggiseno con sottili canottiere che fanno vedere i capezzoli turgidi; che ci debbano inserire a forza scene in cui i personaggi si fanno il bagno e si fanno battutine sessuali... non ha fine narrativo, serve solo ad esaltare il gusto per il corpo femminile e per l'ecchi. Ma che, soprattutto in una scena CLIMAX drammatica, si riesca a trovare il pretesto (apparentemente senza alcun motivo logico) per rendere protagonista un'altra volta l'estaltazione del corpo femminile... no, dai, fa ridere. È ridicolo. Non si può prendere sul serio. È come se in una scena drammatica ci infili una scorreggia. Appunto, all'epoca quest'impatto era anche più violento di adesso (che siamo "quasi" abituati)
Esattamente. Questa è una saga che è un vero crescendo, lall'inizio sembra semplicemente un anime con Belle ragazze...diciamo" dotate" però man mano che si avanza le cose cambiano completamente e ti trascinano in un Mood incredibile.
Comunque, il trailer italiano fu forse il migliore mai fatto
Queste
e solo 3 parole: SUUUPPPAAAAA!!!!! INAZUMA!!!! KIIIIIIIICK
In televisione, ma nel mercato home video la situazione era ben diversa, gli OVA anni ottanta erano spesso coacervo di scene di violenza e sesso, accostamento che oggi non trovi da nessuna parte, se non negli hentai. E infatti hanno fatto abbastanza notizia le ridicole censure attuate in una replica di Iczer-1, quindi sei tanto sicuro che oggi il fan-service sia più "pesante"? L'ecchi di oggi in confronto a quello di allora è infantile, quasi de-sessualizzato.
Del resto gli OVA nacquero con questo scopo, liberarsi dei paletti televisivi (poiché la fascia notturna ancora non esisteva) e dare sfogo alla propria creatività, dove nella maggior parte dei casi l'estetica prevaleva sul contenuto, dato il basso numero di episodi e all'alto budget che esponeva a certi rischi, si dovevano "vendere" ad un pubblico adulto con scene animate divinamente, mecha design sopraffino e belle ragazze. Una VHS o un laserdisc costava parecchio dunque gli otaku acquirenti (adulti, lavoratori) si aspettavano di trovare cose che in TV non avrebbero mai potuto trovare, fosse anche capezzoli turgidi in scene che non c'entrano nulla. Era così, quindi sì, Punta al Top va contestualizzato al mercato e al suo pubblico di riferimento. Che poi il fan-service sia inutile e spesso ridicolo, e che quelli di Gainax siano dei maiali, beh questo è fuori di dubbio.
Ma come tu stesso hai detto, un pubblico non abituato al continuo abuso del fanservice all'ordine del giorno per qualsiasi cosa, lo vedeva molto più come un qualcosa "d'eccezione".
Il fanservice di Gunbuster si impone con prepotenza... con ancor più prepotenza se non sei abituato a vederlo tutti i giorni dappertutto come le foglie negli alberi. È invadente, rovina le scene imponendosi con veemenza. Perché nella scena finale Noriko dovrebbe strapparsi una tetta? Che, oltretutto, lo fa solo dopo che il Gunbuster si è già strappato la cassa toracica... cronologia che fa porre enfasi proprio sulla tetta ma che dall'altro lato, in caso di cronologia contraria, avrebbe ritardato il suo presunto senso logico.
L'occhio non vuole la sua parte, altrimenti pretendo che i personaggi siano costantemente nudi in ogni scena. Vi farebbe ridere? Beh, a me fa ridere che Noriko si strappi una tetta.
Ok, ne prendiamo atto, inoltreremo la tua analisi al regista!
Ah, ti ringrazio! Gentilissimo, sono favorevole. Beh, però aspetta, siamo corretti, ditegli anche che alessiox1 pensa che quel topless finale parziale sia il topless parziale più famoso che conosce insieme a quel quadro sulla rivoluzione francese. Penso sia giusto che Anno valuti tutti i punti di vista. Salutalo da parte mia.
Ovviamente questo è un mio parere personale ne più ne meno , non sono certo un regista sto solo discutendo con altri utenti in un sito di anime poi se mi chiedi se io l'avrei messo ti rispondo come prima che non soon un regista , metto il mio parere come semplice spettatore, poi è legittimo che a te non ti piace sono pareri come per esempio tutti mi dicono che Stain Gate è un capolavoro ma io l'ho droppata nei primi episodi.
Esatto, condivido il tuo parere: siamo entrambi spettatori. Insomma, nel tasto in basso c'è scritto "commenta". Non comprendo l'ostilità di whitestrider ma ok.
C'è scritto commenta, non "rompi le p..."...
AH AH AH! Non hai tutti i torti, ovviamente il doppiaggio Giappo è sempre preferibile ma troppo spesso i sottotitoli stancano la vista, almeno per me è così, soprattutto nelle serie in cui ci sono dialoghi molto veloci su scene d'azione spettacolari.
Vabbè che mi son rassegnato all'idea di non capire un tubo in fatto di anime, ma...
Si finisce per parlare del fanservice perché non si hanno altre argomentazioni in merito.
... buuh... c'è trobbo fanserbisu, gomblotto, anime brutto !!!1!
Il talento di Hideaki Anno stava sbocciando!
Che ti devo dire. È la cosa che mi è rimasta impressa del prodotto. Non mi ha coinvolto, se no ne parlerei.
L'unica cosa interessante era la relatività del tempo.
Probabilmente non ne comprendo il valore.
Se non ti piace, non c'è problema, basta dirlo (anzi lo hai già detto) è più che lecito.
Ma far passare che un'opera non sia meritevole solo per un aspetto forse lo è un po' meno.
Gunbuster nasce come opera completamente incentrata sul fanservice, e non mi riferisco a tette e sederi, calandolo nel contesto in è nato e le sue finalità:
1) il mezzo usato l'oav, home video, nato per portare agli spettatori temi ed elementi non proponibili nel circuito televisivo o cinematografico, di fatto il genere hentai ha il suo boom con gli oav.
Tra l'altro, ci sono opere hentai molto interessanti e di un certo valore storico, tra cui Cool device e Dream hunter rem (questo anticipa Paprika e Inception)
Tra le opere OAV famose che anticipano lo schema usato dalla Gainax c'è Project A-ko, una storia di fantascienza demenziale che si incentra tra le scaramucce tra A-ko e B-ko per C-ko, citazioni a gogo e ovviamente anche una certa dose di fanservice (tette e nudi per intenderci). Le 3 protagonisti sono poi ripresi 1:1 in Kill la Kill
2) la Gainax usciva male con il film le ali di honneamise, quindi doveva massimizzare gli introiti, ne consegue: cosa vuole il pubblico? storie intriganti, robottoni e belle ragazze
la Gainax riesce a mettere tutto insieme e fa bingo
3) ci mette una buona dose di fanservice (leggasi citazioni) che l'otaku ama, per cui già dal titolo c'è il riferimento a una serie storica, poi nell'anime ci sono anche citazioni varie, per esempio ci mettono dentro Nausicaa (se non mi ricordo male c'era un poster nella camera di Noriko) ecc...
Il "fanservice" come citazione di altre opere sarà un marchio di fabbrica della Gainax, lo farà Nadia e il mistero della pietra azzurra (Laputa, le time bokan, Macross, e lo stesso Gubuster, ecc...) con Evangelion (dove pure si auto cita con Nadia riprendendo alcuni temi), Le situazioni di lui e lei (Evangelion), Abenobashi è tutta una citazione, ma in particolare l'episodio 3 (un calderone di roba mecha e SF anni 70), per finire con Gurren Lagaan.
Ho rivisto il primo Punta al Top molte volte, mi consideravo fan della serie (come con Evangelion, il mostro sacro), finché non sono arrivato alla conclusione che si tratta di un'opera amatoriale eseguita in maniera rozza, confusionaria e troppo pretenziosa. Combattimenti avvincenti, personaggi empatici, trama interessante: non ho visto niente di tutto questo ma può anche piacere così com'è, non ve ne faccio di certo una colpa.
Cos'abbia di veramente meritevole da un punto di vista strettamente oggetivo, o meglio qualitativo, è difficile da capire, considerarlo non solo un punto di svolta dell'animazione, a differenza di Evangelion (nel bene e nel male), ma anche un capolavoro va oltre il gusto personale, però l'idea generale cha passa è che bisogna considerarlo tale perché l'ha fatto Anno, anche se ha fatto un casino.
Può avere il merito di esser stato un punto di partenza. E di aver generato Diebuster.
Non metto in dubbio la sua importanza all'interno del panorama dell'evoluzione dei cartoni animati giapponesi (l'ho scritto anche nel primo post).
E neanche metto in dubbio che certi stratagemmi di marketing funzionino in modo oggettivo.
Il punto è che tutte queste cose, al di là dei gusti, non possono contribuire ad alzare il valore di un'opera, il valore si valuta anche per la realizzazione del prodotto. Altrimenti tutto ciò che è innovativo dovrebbe essere automaticamente valido e ammirevole. O tutti i film con un altissimo incasso dovrebbero essere validi o ammirevoli.
Io poi non dico che la ragione per cui Gunbuster non mi piace è unicamente perché "C'è il fanservice". Il fatto è che... non c'è altro, nulla che io trovi memorabile. Anche la relatività del tempo non ha modo di approfondirsi in sole 6 puntate, il resto si basa su cliché.
Credo che Buster Machine abbia esposto il concetto anche in maniera migliore.
Sembra quasi che contestare la validità di Gunbuster equivalga per forza all'ottusità.
Ho avuto un déjà vu sul discorso oggettivo e soggettivo fatto in passato remoto (forse proprio qui, non ricordo)... ma tralasciamo questo che è un campo minato...
Non sono particolarmente esperto di sceneggiatura, quindi non andrò dentro a questo argomento, ma ti posso direi che oggettivamente parlando Gunbuster è in fatto di disegni e animazioni al di sopra della media del genere robotico, e di animazione anni '80 ne ho vista a secchi.
Ci sono altri oav di elevata qualità (Dangaioh, ma pessimo nello sviluppo della storia) o film come quello di Macross, ma in questo caso ci troviamo di fronte a un titolo già noto di una serie già di successo.
Gunbuster invece è stata una scommessa, vinta sul piano tecnico, e molto probabilmente anche per la storia e la narrazione perché altre opere degli anni '80 sono "invecchiate male"
ho messo in neretto le tue frasi, perché sta proprio lì il punto
1) "il valore si valuta anche per la realizzazione del prodotto" -> e Gunbuster è realizzato tecnicamente bene, citami un altro anime in formato oav che sia tecnicamente pari o superiore a Gunbuster e che abbia un pizzico di novità
2) "Altrimenti tutto ciò che è innovativo dovrebbe essere automaticamente valido e ammirevole"
ebbene sì, altrimenti non sarebbe davvero un prodotto innovativo, non c'è innovazione senza qualità.
1) Gunbuster è una storia. Sulla realizzazione grafica non metto in dubbio nulla: è eccellente. Ma la grafica non è il fulcro di quello che sto guardando, è solo il mezzo.
Gli anni '80 non erano la preistoria (e stiamo sempre parlando della storia)... film, cartoni animati e libri superlativi (che sono invecchiati così bene da poter essere definiti "eterni") ne esistono un sacco, e molto più vecchi.
2) No, nell'innovazione non c'è per forza qualità. Se faccio un film da 15 ore tutto nero, senza suono... ah, beh, è sicuramente innovativo (neanche tanto, probabilmente qualcuno l'ha già fatto), ma non si può parlare di qualità. A te piace l'arte moderna? Generalmente è innovativa, o vuole esserlo. Ma in molti casi punta unicamente all'innovazione, senza badare minimamente né alle emozioni che dovrebbe trasmettere, né tantomento al mezzo della sua realizzazione. È semplice irriverenza.
Non ce l'ho con te, non ce l'ho con nessuno veramente, ma il punto è che lato a tecnico a parte sembra quasi che non ci siano altri argomenti a favore. E per me la dice lunga su quanto valga la pena piazzare Punta al Top su di un piedistallo.
1) non mi hai riposto, ti ho chiesto un prodotto nello stesso ambito di mercato (oav) e tema (fantascienza / mecha) che possa essere paragonato a Gunbuster
2) credo che tu abbia un concetto strano di innovazione, che non vuol dire essere originale o anticonformista.
no, figurati, neanche io ce l'ho con te o con qualcuno.
Il messaggio che voglio far passare è che c'è differenza tra un'analisi asettica che tende all'oggettivo, e un parere personale.
Per un'analisi sulla storia di Gunbuster, citazioni e influenza generate, sarebbe troppo lungo per un commento, che penso interessi a pochi.
Ma se vuoi puoi scrivermi in privato, e quando ho tempo ti rispondo.
Comunque Dancouga e Orguss non sono produzioni oscure, magari figli minori, hanno avuto anche degli spin off e seguiti, di oscuro c'è ben altro come Del power X, Ladius, Betterman, Giniro no olynssis, Brigadoon. Alcuni titoli validi altri no.
1) Se stiamo parlando solo di cose contemporanee o precedenti a Gunbuster (nel solo ambito degli OAV giapponesi), allora qualsiasi cosa di Go Nagai o Katsuhiro Otomo.
2) Infatti io intendo solo "atto innovativo". Se intendi innovazione come "atto innovativo che ha portato una rivoluzione per la quale conseguentemente chiunque ne trae ispirazione per l'evoluzione di un determinato ambito"... in realtà il concetto vale lo stesso. Un atto innovativo si può trovare in un singolo aspetto di una lavorazione. La qualità invece si basa sull'olismo: è l'insieme delle parti a costituire la qualità di un prodotto, non i singoli pezzi. Ma un'opera può essere innovativa per una sola delle sue parti, per il semplice merito di aver fatto qualcosa che prima non era stato fatto. Ma non vuol dire che se qualcosa non sia mai stato fatto, comunque, debba essere migliore.
1) ti ho chiesto dei titoli precisi da usare come paragone, se no altrimenti parliamo a vuoto
2) in pratica mi hai dato ragione:
"atto innovativo che ha portato una rivoluzione per la quale conseguentemente chiunque ne trae ispirazione per l'evoluzione di un determinato ambito" -> Gunbuster lo ha fatto, tutti gli anime più famosi dello studio Gainax procedono sulla scia di Gunbuster, i già citati Nadia, Evangelion, Gurren Lagann.
"La qualità invece si basa sull'olismo" -> Gunbuster è tecnicamente buono (animazioni e disegni)? sì
Gunbuster ha almeno uno o due elementi nuovi mai visti negli anime? sì
Gunbuster ha una storia scritta bene (se lo paragoniamo alla media del panorama mecha) ? sì
"Ma non vuol dire che se qualcosa non sia mai stato fatto, comunque, debba essere migliore" -> e infatti Gunbuster, già detto prima, mette insieme cose già viste e fatte, le mescola e ne fa un prodotto buono, già spiegato in precedenza, robottoni, navi spaziali, belle ragazze, combattimenti, bella musica confezionati a dovere.
Già prendere a modello Evangelion, che ha gli stessi elementi, lo stesso abbozzo di trama, situazioni analoghe (e pure lo stesso autore) dovrebbe essere abbastanza indicativo di quanto i singoli elementi di un prodotto, a sé stanti, non vogliano dire niente.
Robottoni? Non sono per forza un valore.
Belle ragazze? Navi spaziali? Combattimenti? Non sono per forza un valore. Perché non le trovo confezionate bene.
Mentre Evangelion è intelligente, modula toni differenti, mette in gioco molti personaggi anche con una psicologia complessa, ha una buona regia, sa fare un buon utilizzo dell'ascendenza a climax, dei cliffhanger e della suspense, giocando per tutta la serie sull'alone di mistero e le informazioni rivelate a metà, le ambiguità, per poi diventare oltretutto qualcosa di veramente nuovo e innovativo (qui sì, in tutti i sensi)... ora io sinceramente vorrei capire dove vedete tutta questa innovazione positiva in Gunbuster. Le situazioni sono trattate in modo maturo? Non basta, delle ragazzine in costume da bagno che si allenano in un accademia di soldati (il peggio che si possa attingere dai cliché giapponesi) che si trovano a combattere degli alieni perché sì, perché sono cattivi e vogliono uccidere il genere umano, è immaturo quanto basta per cancellare tutta la rimanente serietà... i pochi personaggi sono degli archetipi, sono tradizionalissimi e si vedono ovunque, sono concepiti a tavolino: la senpai Amano e il Coach Ohta sono dei personaggi finti, presenti nel 90% dei prodotti di genere, non gli basta avere un momento lacrimuccia e un paio di conflitti perché ciò li renda dei personaggi profondi e con una psicologia; le scene drammatiche di Gunbuster sono create a tavolino come semplice struttura meccanica (stendiamo un velo pietoso sul biondino simpatico che entra in scena col solo ed unico scopo di morire per creare un dramma nella protagonista...); la protagonista ha il carattere della quasi totalià di TUTTI i protagonisti standard giapponesi; determinata, sensibile, è impiacciata ma la sua caparbietà è così forte da farle superare tutti gli ostacoli... e non c'è nient'altro in quella protagonista, non ha il tempo materiale per approfondirsi tanto più di così.
Le uniche cose interessanti sono le situazioni e le complicanze che si generano dalla realtività del tempo sulla Terra... non basta un elemento così per reggere tutta la baracca, soprattutto perché Gunbuster è troppo corto per approfondire la cosa. Temi quali il sacrificio e il bene collettivo sono trattati nel modo più convenzionale possibile per essere affini al "grande effetto".
Il genere Mecha comunque non è un buon paragone, la gran parte dei prodotti simili fino a quegli anni si basava sull'ingenuità e la convenzionalità. Gunbuster ha pure il coraggio di prendersi troppo sul serio, volendo essere cupo e maturo nonostante ci siano ragazzine in costume da bagno che strillano "Kyaaaa" - "Kickuuuuuuu Ganbastaaaaaaa" e in cui la trama si limita a "Arrivano gli alieni a conquistare la terra e gli uomini li sconfiggono soprattutto per merito di un singolo eroe!"
Se ci tieni, fammi cambiare idea esponendomi dove, esattamente, Gunbuster avrebbe posto delle innovazioni non nel genere... ma nella storia dell'umanità della narrazione, che sforna capolavori fin da quando l'uomo è stato dotato di raziocinio.
Grave dimenticanza Rukia....per punizione dovrai schiaffeggiare Eren di fronte a Mikasa
1) non mi hai ancora portato un esempio di un OAV precedente a Gunbuster a cui poterlo paragonare
2) io non ho detto esplicitamente che Gunbuster fosse innovativo, ho solo risposto in merito a un altro commento, ma ho già spiegato come Gunbuster sia un calderone di tutto ciò che un otaku vuole vedere.
Fermo restando che al punto 1 non hai portato ad esempio alcun anime, considero conclusa la discussione mancando una base su cui parlare.
..Il finale è si bellissimo! Dopo il matrimonio di Patrick e della colonnella, ovviamente.
Visto nel suo complesso è ben innovativo - e non ci sono tante serie OAV dell'epoca a cui compararlo.
Evangelion? Indubbiamente maggiormente di rottura e ben più noto ma il suo mithos è crescito nel tempo grazie all'infarcitura di elementi metanarrativi che c'erano dentro.
Gunbuster è stato fatto con una trama più semplice ma non meno solida.E confrontatelo con il suo seguito..Diebuster, che cercò di riportarlo in auge in epoca moderna ( la sua edizione italiana venne fatta da Dynit con il forte intervento di Garion Oh )
1) Perché non è di questo che si sta parlando. Giusto per fare esempi a caso Robot Carnival e Manie-Manie sono molto più dignitosi. (imbarazzante limitarsi solo agli OAV poi, all'epoca c'erano cose come "AKIRA" e "Conan ragazzo del futuro"... eh, beh, ma giustamente sono stati proiettati prima di essere venduti in videocassetta e quindi... non... contano?...) - so che replicerai "Eh, no! Ma sono solo di fantascienza! Non sono mecha!"
Perfetto. Poniamo che tu abbia ragione e che Gunbuster sia il miglior mecha sfornato fino a quel momento per l'OAV (ancora, limitarsi agli Oav è ridicolo visto che ci sono serie Mecha decisamente migliori - Daitarn3; Gundam... - non è che se viene venduto in videocassetta allora è una concorrenza differente... anche le serie e i film vengono vendute in videocassetta e comunque fanno parte dello stesso bagaglio intellettuale).
Ma SUPPONIAMO che sia il miglior mecha. Che argomentazione sarebbe? Che è il meno-peggio che c'era? Un bel merito.
È proprio perché Gunbuster è pane per gli Otaku che manca di dignità.
E non è che perché è stato fatto per il mercato OAV, allora non dovrebbe considerare che prima di lui sono stati sfornati colossi come Akira o serie rispettabilissime come Capitan Harlock. O capostipiti come Metropolis di Fritz Lang, o libri come il Ciclo delle fondazioni di Asimov.
Non so se hai capito che giustifico il suo successo (l'ho detto fin dal primo post)... ma la cosa non è indice della sua qualità. Significa solo che è un prodotto vendibile. E vendibile non significa che sia dignitoso.
Non stiamo parlando del suo successo contestualizzato, stiamo parlando del suo valore. Perché allora anche Fast and Furious è un capolavoro.
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