Il quotidiano finanziario giapponese Nikkei ha recentemente rivelato che la Aniplex, filiale della Sony Music Entertainment Japan che produce anime (fra cui Fullmetal Alchemist e Naruto) e colonne sonore (Bleach, Gintama), aprirà a breve una nuova filiale a Shanghai con l'intento di dedicarsi alla produzione di animazione cinese su larga scala e alla vendita di merchandise.
L'articolo spiega che il mercato dell'animazione cinese è in pieno sviluppo: secondo le previsioni, supererà i 3 trilioni di yen nel 2019. Insomma, si tratta di una nuova realtà economica da non sottovalutare.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, la sede cinese comincerà come prima cosa ad occuparsi del commercio online, aprendo un sito che venderà figure e altro merchandise relativo a titoli come il gioco Fate/Grand Order e l'anime Natsume degli spiriti.
La Aniplex possiede già le case di produzione A-1 Pictures e CloverWorks (filiale della A-1 Pictures fino a ottobre 2018).
Inoltre, l'australiana Madman Entertainment ha venduto il suo comparto anime alla Aniplex lo scorso febbraio.
Sempre per quanto riguarda il campo dell'animazione, la Sony ha acquistato una quota di maggioranza della Funimation nel 2017.
A marzo, durante l'evento AnimeJapan 2019, Funimation e la piattaforma cinese di streaming bilibili hanno annunciato una nuova partnership al fine di acquistare licenze anime "per i prossimi due anni." bilibili possiede anche i diritti di molti giochi in cinese, fra cui Fate/Grand Order.
Fonte consultata:
Anime News Network
Comunque non me ne stupisco, in Cina già sono presenti anche gli Animate coi negozi fisici e a Shanghai hanno una sede che vende merchandise anche online in tutto il paese da anni. Bilibili inizialmente hostava molti video amatoriali come niconico in giappone, ma poi è cresciuto diventando una piattaforma ufficiale un po’ come Crunchyroll. Ma anche altre cose considerate “weeb” come ad esempio i brand di abbigliamento lolita ormai chiudono negozi e riviste in giappone e li aprono in cina (o nascono direttamente in loco), è questo è iniziato un po’ di tempo fa, c’è un mercato e un numero di appassionati coi money da spendere enorme. E nonostante il costo della vita e della manodopera nelle grandi città si sia alzato parecchio, immagino che avere una sede in loco possa aiutarli meglio a soddisfare il mercato che conta. Da parte mia, spero di vedere in futuro più serie come Mo Dao Zu Shi, che tecnicamente era curatissima.
Penso che sia ormai da anni che la Cina abbia un peso non ininfluente a livello globale per quanto riguarda la possibilità di decretare il successo o il flop di un’opera, con conseguenti ricavi e guadagni per tutta l’industria dell’intrattenimento (su questo anche gli americani ci sono arrivati da tempo esportando i loro film).
Mi pare logico che aziende d’animazione giapponesi abbiano fiutato la possibilità di guadagnarci su, e secondo me non tanto per i bassi costi di produzione o per una maggiore qualità artistica………il motivo è che semplicemente, se si parla di capitali da investire, le aziende cinesi hanno soldi…………..e pure TANTI.
Che poi, da qui a dire che la Cina possa eguagliare (o superare) il Giappone nel campo dell’animazione come quantità e qualità di produzioni, sia sul territorio nazionale (Giappone) che nel resto del mondo……………………….mah, io sinceramente non ci credo.
Parlando del solo Giappone (e avendo presente la mentalità conservatrice e nazionalistica nipponica), mi riesce difficile immaginare che al giapponese medio gli “stia bene” di essere soppiantato nella creazione di uno dei suoi marchi di fabbrica senza fare niente, per di più se a fare ciò fossero i tanto amati/odiati (ben poco amati, ma ben molto odiati) vicini cinesi……è come se domani un altro Paese ci fregasse a noi italiani la paternità della pizza e noi l’accettassimo senza battere ciglio (e credo che ad alcuni Paesi non dispiacerebbe affatto, anzi).
Per il futuro, al limite io vedo più sensata l'ipotesi che aumentino eventuali co-produzioni e collaborazioni tra gli studi dei due Paesi ad un livello “paritario” (e non come adesso che nelle opening di certi anime vedi il logo enorme dello studio giapponese in primo piano e giusto una righetta secondaria visibile per pochi frame per lo studio cinese).
E anche a livello di “impatto globale”, c’è una bella differenza tra come vengono considerati i prodotti giapponesi e cinesi messi a confronto……….
Probabilmente a torto (o almeno io lo ritengo tale in molti casi) ma ancora adesso a livello mondiale passa il messaggio che i cinesi siano solo in grado di produrre “cinesate”………che, tradotto, io intendo questo termine per “Prodotto creato con 4 spicci, per lo più scadente, realizzato male, fondamentalmente inutile e probabile scopiazzatura di qualcosa fatto meglio”…………ripeto, io personalmente non credo più a questa cosa da anni (per lo meno in certi settori), ma a livello culturale questa è una cosa ancora ben salda nella mente di tante persone ed è difficile sradicarla, mentre i prodotti giapponesi, vuoi o non vuoi (probabilmente anche grazie ad una parziale mediazione americana) hanno tutto un altro tipo di impatto agli occhi di un occidentale.
Faccio un esempio banale: i ristoranti cinesi sono presenti da anni in Italia, ma non hanno mai fatto tutto sto pienone…….a differenza degli All You Can Eat giapponesi che ormai negli ultimi anni spuntano come funghi (per lo più gestiti, guarda caso, proprio da cinesi).
Io personalmente non sono d’accordo con questa mentalità, ma d’altra parte è solo del mese scorso la notizia degli accordi commerciali bilaterali tra Italia e Cina…………..e io personalmente ho sentito più di un mugugno del tipo “E’ sbagliato, ci stiamo svendendo alla Cina, siamo scesi a patti con degli invasoriiih!11!!1!”…….............ma ora sto andando fuori tema.
Tornando all’animazione, anche parlando di appassionati, io devo ancora vedere qualcuno che mi dica di apprezzare di più un cartone cinese (realizzato in Cina da cinesi, con profonda matrice culturale cinese) che non un prodotto giapponese (@haizhong_musume……….tu non fai testo X°DDDDDDDDD)…………anzi, di molti di questi non se ne sente proprio parlare a livello internazionale, salvo magari qualche caso particolare (penso all’anime su Marx, di cui si è parlato giusto un po’ qualche mese fa).
Insomma, il sunto del mio discorso è: i giapponesi hanno creato un modello specifico di animazione, lo hanno imposto al mondo per decenni e hanno consolidato la propria posizione nel settore, creando un vero e proprio “impero”……………..mi riesce difficile credere che si facciano “soffiare” così, da un giorno all’altro, uno dei loro maggiori tratti distintivi nazionali, per di più da un Paese che gli è storicamente ostile.
(Mi scuso per la digressione, ma volevo esprimere alcune mie considerazioni ).
Un modello viene preso, appunto, da modello(e ci sarebbe da aprire un discorso a parte per quanto riguarda l'influenza dell'animazione americana in giappone dagli anni '50 in poi ) e gli animatori cinesi non sono mica colpevoli di impare da loro(anzi, credo che certifichi la stima che hanno nei confronti di quel prodotto).
I giapponesi vogliono tornare a fare anime di qualità ? Invece di guardare il giardino del vicino, rompino con le buone maniere e inizino a farsi pagare umanamente dalle case editrici giapponesi, se in cina l'industria culturale fosse più florida e più remunerativa credo ci sarà anche una fuga di animatori dal giappone
Anche nell'ambito dei videogiochi se ne sta parlando parecchio.
Guarda che buona parte degli animatori sono coreani.
Comunque sia hai ragione.
Va detto che i giappi sono stati davvero bravi, hanno preso la cultura dei fumetti da noi occidentali e sono riusciti a trasformarla in un loro marchio e non come qua che cerchiamo di emulare la musica americana e manga creando prodotti palesemente copiati male.
I comic sono comic (fumetti americani), fumetti nostrani sono fumetti nostrani, manhwa sono manhwa e manga sono manga, niente di più e niente di meno.
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