Rituffiamoci al Japan Expo, dopo l'articolo generale e sui cosplay oggi vi portiamo a conoscere la zona Wabi Sabi. Come detto precedentemente essa ospita diversi artisti giapponesi, impreziosendo il valore della fiera conferendogli quello spirito fortemente giapponese che la rende unica e che sarebbe anche ben accetta nelle fiere italiane.
Molti di questi artisti hanno in comune il riprendere un elemento artistico classico giapponese per poi reinventarlo secondo canoni più moderni, del resto parliamo di ragazzi che non superano la trentina d'anni, capaci quindi di dare quel tocco di novità che può attirare qualsiasi tipo di spettatore.
L'arte dello shodo (calligrafia) ad esempio l'abbiamo potuta vedere in diverse forme, tra quelle più classiche come ha fatto Chikane Furuno, che tra quadri e ventagli intinge l'inchiostro per dar forma ai pensieri e le emozioni dei vari clienti, semplicemente scrivendo qualcosa a vostra scelta portandovi a casa un kanji che può voler dir tanto per voi. Il tutto ad opera di una ragazza che studia e vive di calligrafia da quando è una bambina
Sempre rimanendo nel mondo dello shodo abbiamo avuto modo di conoscere qualcosa di ancora più moderno: l'ikimoji. Ovvero la fusione tra calligrafia e disegno, partendo dal kanji ed il suo significato per arrivare alla raffigurazione artistica dello stesso, ad esempio disegnare un corvo utilizzando il kanji del corvo. Eccellenti non solo da vedere ma anche per imparare il giapponese. Anche in questo caso parliamo di una ragazza di soli 27 anni e che ha iniziato 7 anni fa. Per ulteriori informazioni cliccate qui per il suo sito.
Con un ottimo tempismo, per via della trasmissione dell'anime di Kono oto Tomare!, abbiamo avuto l'immenso piacere di conoscere anche i Kotomen, questi ragazzi che uniscono le peculiarità di uno strumento così antico... con il loro fascino, oltre che bravura, ovviamente. Parlando con loro sperano che, come il violino ed il pianoforte sono arrivati in Europa magari anche il koto potrebbe spopolare da noi, forse grazie a loro concerti. Per ulteriori informazioni cliccate qui per il loro sito.
Un piacere anche parlavi di Nico Aihara, una bravissima artista che ci ha deliziato con i suoi disegni, la quale ha dedicato tutta la sua vita all'arte. Per ulteriori informazioni cliccate qui per il suo sito.
Vi invito a cliccare nei nomi di questi artisti e di seguirli sui loro profili Instagram, oltre che la pagina Facebook di Wabi Sabi per ancora altre foto, oltre quelle che troverete in galleria.
Molti di questi artisti hanno in comune il riprendere un elemento artistico classico giapponese per poi reinventarlo secondo canoni più moderni, del resto parliamo di ragazzi che non superano la trentina d'anni, capaci quindi di dare quel tocco di novità che può attirare qualsiasi tipo di spettatore.
L'arte dello shodo (calligrafia) ad esempio l'abbiamo potuta vedere in diverse forme, tra quelle più classiche come ha fatto Chikane Furuno, che tra quadri e ventagli intinge l'inchiostro per dar forma ai pensieri e le emozioni dei vari clienti, semplicemente scrivendo qualcosa a vostra scelta portandovi a casa un kanji che può voler dir tanto per voi. Il tutto ad opera di una ragazza che studia e vive di calligrafia da quando è una bambina
Sempre rimanendo nel mondo dello shodo abbiamo avuto modo di conoscere qualcosa di ancora più moderno: l'ikimoji. Ovvero la fusione tra calligrafia e disegno, partendo dal kanji ed il suo significato per arrivare alla raffigurazione artistica dello stesso, ad esempio disegnare un corvo utilizzando il kanji del corvo. Eccellenti non solo da vedere ma anche per imparare il giapponese. Anche in questo caso parliamo di una ragazza di soli 27 anni e che ha iniziato 7 anni fa. Per ulteriori informazioni cliccate qui per il suo sito.
Con un ottimo tempismo, per via della trasmissione dell'anime di Kono oto Tomare!, abbiamo avuto l'immenso piacere di conoscere anche i Kotomen, questi ragazzi che uniscono le peculiarità di uno strumento così antico... con il loro fascino, oltre che bravura, ovviamente. Parlando con loro sperano che, come il violino ed il pianoforte sono arrivati in Europa magari anche il koto potrebbe spopolare da noi, forse grazie a loro concerti. Per ulteriori informazioni cliccate qui per il loro sito.
Un piacere anche parlavi di Nico Aihara, una bravissima artista che ci ha deliziato con i suoi disegni, la quale ha dedicato tutta la sua vita all'arte. Per ulteriori informazioni cliccate qui per il suo sito.
Vi invito a cliccare nei nomi di questi artisti e di seguirli sui loro profili Instagram, oltre che la pagina Facebook di Wabi Sabi per ancora altre foto, oltre quelle che troverete in galleria.
Parlano da sé
Il koto credo sarà difficile spopoli in Italia, è uno strumento troppo atipico per i nostri standard. Credo.
Tra le illustrazioni postate forse i miei preferiti sono neko, usagi e sakana, ma sono tutte geniali nella loro impostazione grafica, davvero :O
Quanto ai Kotomen, ahahahahah che bello il nome X3
Koto+Ikemen, ma allo stesso tempo anche Koto+Men X3
Sul livello biscionico nulla da dire!
Sul livello musicale purtroppo non li ho sentiti, ma spero che il loro progetto di diffondere uno strumento così peculiare come il koto possa, perché no, andare avanti
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