A Parigi Nord si è tenuto dal 4 al 7 luglio la 20° edizione del Japan Expo, una fiera di grandissima importanza che testimonia prima di tutto l'amore dei francesi per il Giappone.
Un po' in veste ufficiale e un po' come semplice visitatore per la prima volta AnimeClick ha presenziato alla fiera parigina, sicuramente con tanta curiosità per un paese come quello francese che in questi anni si è dimostrato sempre più aperto al mondo del manga, superando le ormai antiche titubanze dovute al protezionismo della classica bande dessinée, che possiamo ben comprendere anche noi italiani essendoci filosofie non troppo differenti.
Quel che ho avuto modo di trovare è principalmente una fiera dove si sente fortemente l'impronta giapponese già nell'organizzazione, essendo non un evento a tema fumettistico ma una vera e propria esposizione per promuovere la cultura pop giapponese all'estero. Preponderante, ed assolutamente ben accetta, la presenza di numerosissimi giapponesi, che fosse in stand a scopo culturale (studi, viaggi, shinkansen... hanno fatto i salti di gioia quando gli ho detto che non solo già sapessi cosa fossero gli shinkansen ma che conoscessi pure Shinkalion) o stand più commerciali: dall'onnipresente Sanrio, a Monchichi ma anche Tenga, un brand richiesto a gran voce in Italia ma per ora ancora non arrivato da noi, ma ho fatto ben presente al loro responsabile quanto gioverebbe pure nel nostro paese.
Comunque.
Impressionanti i vari stand e anche giochi a tema manga o anime, non associati a nessun editore in francese particolare. Potete vedere difatti immagini sugli stand a tema ma in generale erano Naruto/Samurai 8, Dragon Ball, Soukyuu no Ariadne, Hi Score Girl (con tanto di cabinati con Street Fighter); vi erano anche "stanze" dedicate a My Hero Academia o City Hunter, come anche una riproduzione da Radiant.
Parliamo di una fiera molto divertente, prima di ogni cosa, sarebbe bello veder questo modello preso in considerazione anche in Italia (cosa difficile se non saranno i giapponesi a fare la prima mossa). Merita una menzione d'onore la zona Wabisabi, la quale verrà approfondita con un articolo successivo, piena di artisti giapponesi: tra suonatori di koto (veri e propri idol musicisti), calligrafi e molto altro.
In definitiva non posso che ri-ri-confermare l'impressione che sia una fiera studiata in modo eccellente per offrire allo spettatore un intrattenimento giapponese a 360°, il tutto condito anche da esibizioni di danzatori (tradizionali e balli di "lotta"), esibizioni di idol oltre che gli vari eventi come la prima di Promare, Vinland Saga, My Hero Academia 4 e ovviamente ben sapete dei 10 minuti di Evangelion 3.0+1.0, con tanto di ospitata di Yoko Takahashi e, a sorpresa, della seiyuu di Shinji, Megumi Ogata.
Ma gli ospiti sono stati davvero tantissimi, tra i quali spiccano assolutamente Go Nagai, Yoshiyuki Tomino e Leiji Matsumoto, dei quali in galleria potete trovare elementi delle loro mostre. Anche se personalmente, ed è il motivo che mi ha spinto di andare fino a Parigi, nulla poteva mai reggere il confronto con la presenza di Aya Hirano, la voce di Haruhi Suzumiya e tanti altri personaggi. Son riuscito ad avere un veloce scambio con lei (estremamente proibito farle foto e video, così per la maggior parte degli ospiti o eventi... almeno per noi con il pass stampa ma questa è un'altra storia).
La presenza di autori italiani non è mancata, tra autori presenti nella self come Giulia Fragola, Ilaria Gelli, Ofride o Sara Fabrizi; ma anche i nostri autori "italo-francesi", ovvero i bravissimi: Giovanni Zaccaria, Kira Yukishiro, Rossella Sergi e Salvatore Pascarella (tutti in ordine alfabetico), autori editi in Francia per la Éditions H2T.
Giovanni "Redjet" Zaccaria ci ha parlato in modo eccellente di questa esperienza, lui che in Francia ha in vendita il volume unico Space Duck e da poco ha iniziato la serie in 6 volumi Innermost di come gli autori italiani sono stati trattati con grandissimo rispetto e positiva curiosità anche dai lettori francesi. L'H2T del resto è una realtà che perfettamente fa comprendere questa "fame" della Francia per il mondo del manga, ormai arrivata anche in Italia (con collaborazioni con Kasaobake) e mostrando di ben comprendere le potenzialità del mercato italiano/europeo dimostrandosi una realtà in crescita (acquisita dal gruppo Achette). Ricordiamo che qui abbiamo parlato di Flare-zero di Pascarella e mentre ultimamente nello Yaruki abbiamo avuto Deep Scar di Rossella, il quale è già disponibile in Italia per Kasaobake/Shockdom
Un po' in veste ufficiale e un po' come semplice visitatore per la prima volta AnimeClick ha presenziato alla fiera parigina, sicuramente con tanta curiosità per un paese come quello francese che in questi anni si è dimostrato sempre più aperto al mondo del manga, superando le ormai antiche titubanze dovute al protezionismo della classica bande dessinée, che possiamo ben comprendere anche noi italiani essendoci filosofie non troppo differenti.
Quel che ho avuto modo di trovare è principalmente una fiera dove si sente fortemente l'impronta giapponese già nell'organizzazione, essendo non un evento a tema fumettistico ma una vera e propria esposizione per promuovere la cultura pop giapponese all'estero. Preponderante, ed assolutamente ben accetta, la presenza di numerosissimi giapponesi, che fosse in stand a scopo culturale (studi, viaggi, shinkansen... hanno fatto i salti di gioia quando gli ho detto che non solo già sapessi cosa fossero gli shinkansen ma che conoscessi pure Shinkalion) o stand più commerciali: dall'onnipresente Sanrio, a Monchichi ma anche Tenga, un brand richiesto a gran voce in Italia ma per ora ancora non arrivato da noi, ma ho fatto ben presente al loro responsabile quanto gioverebbe pure nel nostro paese.
Comunque.
Impressionanti i vari stand e anche giochi a tema manga o anime, non associati a nessun editore in francese particolare. Potete vedere difatti immagini sugli stand a tema ma in generale erano Naruto/Samurai 8, Dragon Ball, Soukyuu no Ariadne, Hi Score Girl (con tanto di cabinati con Street Fighter); vi erano anche "stanze" dedicate a My Hero Academia o City Hunter, come anche una riproduzione da Radiant.
Parliamo di una fiera molto divertente, prima di ogni cosa, sarebbe bello veder questo modello preso in considerazione anche in Italia (cosa difficile se non saranno i giapponesi a fare la prima mossa). Merita una menzione d'onore la zona Wabisabi, la quale verrà approfondita con un articolo successivo, piena di artisti giapponesi: tra suonatori di koto (veri e propri idol musicisti), calligrafi e molto altro.
In definitiva non posso che ri-ri-confermare l'impressione che sia una fiera studiata in modo eccellente per offrire allo spettatore un intrattenimento giapponese a 360°, il tutto condito anche da esibizioni di danzatori (tradizionali e balli di "lotta"), esibizioni di idol oltre che gli vari eventi come la prima di Promare, Vinland Saga, My Hero Academia 4 e ovviamente ben sapete dei 10 minuti di Evangelion 3.0+1.0, con tanto di ospitata di Yoko Takahashi e, a sorpresa, della seiyuu di Shinji, Megumi Ogata.
Ma gli ospiti sono stati davvero tantissimi, tra i quali spiccano assolutamente Go Nagai, Yoshiyuki Tomino e Leiji Matsumoto, dei quali in galleria potete trovare elementi delle loro mostre. Anche se personalmente, ed è il motivo che mi ha spinto di andare fino a Parigi, nulla poteva mai reggere il confronto con la presenza di Aya Hirano, la voce di Haruhi Suzumiya e tanti altri personaggi. Son riuscito ad avere un veloce scambio con lei (estremamente proibito farle foto e video, così per la maggior parte degli ospiti o eventi... almeno per noi con il pass stampa ma questa è un'altra storia).
La presenza di autori italiani non è mancata, tra autori presenti nella self come Giulia Fragola, Ilaria Gelli, Ofride o Sara Fabrizi; ma anche i nostri autori "italo-francesi", ovvero i bravissimi: Giovanni Zaccaria, Kira Yukishiro, Rossella Sergi e Salvatore Pascarella (tutti in ordine alfabetico), autori editi in Francia per la Éditions H2T.
Giovanni "Redjet" Zaccaria ci ha parlato in modo eccellente di questa esperienza, lui che in Francia ha in vendita il volume unico Space Duck e da poco ha iniziato la serie in 6 volumi Innermost di come gli autori italiani sono stati trattati con grandissimo rispetto e positiva curiosità anche dai lettori francesi. L'H2T del resto è una realtà che perfettamente fa comprendere questa "fame" della Francia per il mondo del manga, ormai arrivata anche in Italia (con collaborazioni con Kasaobake) e mostrando di ben comprendere le potenzialità del mercato italiano/europeo dimostrandosi una realtà in crescita (acquisita dal gruppo Achette). Ricordiamo che qui abbiamo parlato di Flare-zero di Pascarella e mentre ultimamente nello Yaruki abbiamo avuto Deep Scar di Rossella, il quale è già disponibile in Italia per Kasaobake/Shockdom
Uno sketch fatto dagli autori italiani, dei loro protagonisti
Generalmente si è sempre respirata un'ottima aria di festa, per una fiera lontana 1 ora dal centro di Parigi (cambiando 2 mezzi) e situata al Parc des Exposition in mezzo praticamente al nulla, ma è qui che gioca un ottimo ruolo la possibilità di godere di mezzi pubblici costosi ma molto frequenti. A seguire vi sarà anche un articolo a tema cosplay.
In conclusione si può asserire che l'esperienza del Japan Expo è quella di una fiera ben diversa da quelle alle quali siamo abituati in Italia, sicuramente più a misura dell'appassionato di cultura giapponese (anche se non sono mancate le strizzatine d'occhio al mondo francese ma sicuramente sono in secondo piano) e gli ospiti sono stati importanti nonché variegati. Beh, forse per un visitatore una pecca può consistere nel fatto che in Francia si parli in francese ma diciamo che questo potevate aspettarvelo.
In conclusione si può asserire che l'esperienza del Japan Expo è quella di una fiera ben diversa da quelle alle quali siamo abituati in Italia, sicuramente più a misura dell'appassionato di cultura giapponese (anche se non sono mancate le strizzatine d'occhio al mondo francese ma sicuramente sono in secondo piano) e gli ospiti sono stati importanti nonché variegati. Beh, forse per un visitatore una pecca può consistere nel fatto che in Francia si parli in francese ma diciamo che questo potevate aspettarvelo.
Dal lontano 2006, dove fu annunciata la presenza di gackt, per poi proseguire con tantissime altre presenze importanti per il mondo della musica jpop, come miyavi, i flow o le scandal, etc ma anche mangaka che adoro come le clamp, Urasawa insomma speriamo un giorno di poter coronare questo sogno u.u
Anche se purtroppo, per quel che so, nessuno ha ancora mai portato la mia amata rie Kugimiya, anche se ormai non ci spero più ~_~
Era anche possibile acquistare qualche volume in anteprima o avere qualche autografo?
Temo però che verrebbe considerata una copia del Lucca Comics o di altre fiere e troverebbe difficoltà.
Peccato che il Tenga Robot non si può "usare" però.
Sarebbe una trashata assurda, ma epica!
Non ricordo se lo era per tutte le case editrici, ma alla Kaze sì (questo lo ricordo bene perchè essendo fan di Jun Mochizuki avevo comprato il primo numero di Pandora Hearts. Stesso discorso per l'autografo della sensei, per due giorni potevi farti fare l'autografo. Ora non so se le modalità siano cambiate o meno, ma per averlo non eri costretto a comprare nulla dell'autore o della casa editrice. Dovevi solo presentarti in loco all'orario stabilito di inizio autografi e sperare di essere tra i fortunati (in pratica chi prima arrivava meglio alloggiava. Sapevano che in due ore la sensei poteva autografare un tot di cartoline, quindi quando le persone in coda arrivavano al numero da loro calcolato, chiudevano la fila e stop. Inoltre, per evitare che qualcuno potesse farsi fare più di un autografo, ti chiedevano un documento in modo che se ti ripresentavi, ti mandavano indietro). Per autografi di ospiti di spicco c'era una sorta di lotteria a estrazione.
"Una fiera più a misura di appassionato di Giappone".
^ E' questa cosa che mi manca moltissimo nelle fiere italiane, dove purtroppo, a parte qualche iniziativa di Lucca, l'offerta è molto ridotta. L'impressione che ho avuto in tanti anni di fiere e soprattutto negli ultimi, è che le fiere italiane siano "di tutto un po'", mentre questa o anche certe convention statunitensi sono decisamente più mirate a fette di pubblico che qui si convocano tutte insieme in un evento solo, col risultato che poi i visitatori si lamentano della folla, di gruppi di persone che gli paiono totalmente diversi dal proprio, che ci sono sempre le stesse cose, che gli ospiti non li soddisfano, eccetera. Ad esempio a Cartoomics c'è un ingresso carissimo per una fiera di cui poi finisco per interessarmi a un terzo (se va bene) della roba/stand/ospiti che ha, e allora se da appassionata di manga non vado per la self-area o per incontrare qualche persona o editore in particolare, mi chiedo chi me lo fa fare. Ugualmente un appassionato di videogiochi ci va e al 90% s'interessa solo ai tornei che fanno in loco, pagando comunque un biglietto dal prezzo alto perchè include anche altre cose di cui non usufruirà :/ Poi probabilmente il Japan Expo avrà tutto un altro budget che qui in italia l'organizzazione media si sogna, ma almeno iniziare a differenziare un minimo forse non sarebbe male. Io sono anni che sogno una (che ovviamente sarebbe mini) convention simil-comiket east hall, solo per le autoproduzioni... lasciatemi sognare >.< (poi comunque non voglio solo gettare fango sulle fiere italiane, ad esempio lato location nulla da dire, Lucca, la Mostra d'Oltremare o il Piazzale Fellini non li scambierei mai con un hotel all'americana, e per il cosplay sono il top, almeno una gioia )
Beh anche in Fran ia però non è che tutte le fiere sono così.
Anzi tolte japan expo e angouleme le altre di che livello sono ?
sembra veramente una fiera meritevole di una visita...
un motivo in più (non che ne mancassero) per tornare a Parigi!
sì: noi non siamo abituati ad avere mezzi pubblici che ti fanno raggiungere comodamente posti situati più o meno "au milieu de nulle part"
Veramente una bella fiera, che ha poco a che vedere con quanto facciamo qui in Italia ed in parte invidio per la presenza veramente alta di cultura giapponese in generale che manca da noi (cultura pop, cultura storica, musica e tradizione).
Un esperienza che consiglio a molti di fare, come già detto il problema è che i francesi evitano di parlare in inglese. XD
Una cosa di cui fui colpito era la presenza di diversi stand di vendita di merch gestito da italiani, anche se poi non commento la qualità dei prodotti in vendita.
E' una questione di Editori. Da loro, malgrado la crisi che comunque c'è anche li, il mondo del Fumetto ha una considerazione notevole. Esiste un mercato di rilievo assoluto, ANCHE per opere di nicchia ( e mica solo Giapponesi, considera il grande lavoro fatto dalle Editions Mosquito di Michel Jans che ha pubblicato molti autori Italiani, se Sergio Toppi è conosciuto a livello internazionale è dovuto agli adattamenti delle sue opere di Editions Mosquito)
P.S. l'articolo è davvero ben fatto.
Per me i biscioni del koto non li batte nessuno * _ * musica e bellezza, che volere di più xD?
A parte gli scherzi, pure a me a Lucca "manca" il fatto che non ci sia l'impronta giapponese che invece il Japan Expo ha; okay, sono due cose diverse, finanziate e gestite in maniera diversa, ma da fruitrice di fiera ecco, purtroppo essendo una fissatissima di Giappone questa cosa a Lucca soprattutto mi manca :/
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