È notizia recente l'arrivo in streaming su Netflix dei film dello Studio Ghibli, l'apprezzato studio d'animazione fondato da Hayao Miyazaki e Isao Takahata e diventato col tempo uno dei fiori all'occhiello dell'industria animata giapponese. Ma se per più di una generazione di appassionati i film di Miyazaki e Takahata sono ormai classici intramontabili, da vedere e rivedere, ci siamo resi conto col recente annuncio di quanti siano gli spettatori, specialmente tra i più giovani, che ancora non hanno avuto occasione di vedere uno o più di questi titoli.
Abbiamo quindi deciso di portarvi una panoramica di alcuni dei titoli più famosi e apprezzati dello studio in concomitanza alla graduale distribuzione dei film su Netflix. E come avremmo potuto iniziare se non proprio con quello che è diventato il logo stesso dello Studio Ghibli?
Il 16 aprile 1988, con una formula di distribuzione alquanto inusuale, escono contemporaneamente nelle sale giapponesi ben due film dello Studio Ghibli al prezzo di un unico biglietto. Si tratta di Una tomba per le lucciole e Il mio vicino Totoro, rispettivamente per la regia dei sodali e cofondatori dello stesso studio Isao Takahata e Hayao Miyazaki. I due film - così diversi eppure così vicini come due facce di una stessa medaglia - riscossero un notevole successo e grande risonanza tra i fan e gli addetti ai lavori, ma non realizzarono grossi incassi al botteghino. Tuttavia Totoro fece la fortuna dello studio nel ramo merchandising, divenendone il logo ufficiale e il simbolo stesso di un'intera poetica.
Satsuki e Mei sono due sorelle, di undici e quattro anni, appena trasferitesi con il padre in un piccolo villaggio di campagna per potere stare più vicini alla madre ricoverata in ospedale. La piccola Mei, esplorando i paraggi della nuova casa, s'imbatte in un maestoso albero di canfora attorniato da corde di paglia di riso (simbolo scintoista di purificazione) all'interno del quale vive un enorme creatura soffice e pelosa: è Totoro, uno spirito 'kami' della foresta. Questi si rivelerà buono e amichevole, e verrà in soccorso della piccolina quando questa, avventuratasi da sola a consegnare un dono alla sua mamma, si smarrirà nel dedalo dei sentieri campestri.
Il candore e la purezza d'animo consentono ai bambini di vivere in una dimensione magica e immaginifica spesso incomprensibile a certi adulti, i quali, ingabbiati nella routine e nei ritmi della vita moderna, dimenticano di essere stati essi stessi fanciulli. La grandezza di Miyazaki, riconosciuta sia per la bellezza formale delle sue immagini sia per la profondità dei suoi messaggi ambientalisti, consiste anche nella sua sensibilità più unica che rara nel trattare il tema dell'infanzia.
In questo caso l'autore, che racconta una storia in parte autobiografica, ci dimostra come dalle piccole cose possano nascere grandi e sorprendenti scoperte e come un normalissimo episodio di vita quotidiana possa trasformarsi in una straordinaria avventura ricca d'incredibili eventi e mirabolanti prodigi, se solo lo si guarda con gli occhi giocosi e meravigliati di un bambino.
L'amore del regista per i suoi personaggi è palpabile nei teneri ritratti delle due sorelline: Mei con la sua dolce ingenuità e la sua incrollabile curiosità è l'incarnazione stessa della gioia di vivere; Satsuki, matura e consapevole, aiuta responsabilmente il padre nelle difficoltà, ma non dimentica di essere una bambina, si trova perfettamente in sintonia con la sorellina e insieme vivono l'avventura con Totoro.
Ma il regista riserva sempre un posto di riguardo anche ai 'giovani con le rughe', qui rappresentati da Nanny che, nonostante il peso dell'età, lavora ancora nelle risaie, aiuta la famiglia Kusakabe nei lavori domestici e bada a Mei in assenza del padre e della sorella. È molto amata dalle bambine ed è lei a rivelare la natura dei Susuwatari (i nerini del buio): in tutta l'opera di Miyazaki il rapporto degli anziani con i piccoli è diretto e naturale, poiché l'età li ha riavvicinati, in una sorta di ciclico ricongiungimento della vecchiaia all'infanzia.
Immerso in un'atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Totoro è un elogio della vita bucolica, una fiaba moderna e delicatamente infantile che ha molto da insegnare anche agli adulti. Vi sono espressi i temi classici della poetica 'miyazakiana' avvolti in un tepore intimista: l'amore per la natura, la gentilezza d'animo, la spiritualità di matrice scintoista e la nostalgia verso un passato idilliaco in cui l'uomo viveva in armonia con l'ambiente.
L'icona del grande albero, metafora della maestosità della natura, pur non essendo funzionale al racconto, è un simbolo importantissimo per il maestro: con la sua aura protettiva e materna è una costante nel suo universo narrativo già dai tempi della storica serie Heidi, 1974, di cui curò lo scene design dei tre enormi abeti che sovrastano e proteggono la baita del nonno.
Da un punto di vista puramente stilistico le geniali invenzioni, le incredibili creature di fantasia, la grazia con cui sono tratteggiati i personaggi, la magia delle ambientazioni, l'intelligenza e la creatività di alcune scene fanno di questo film un autentico capolavoro di poesia: la sequenza del primo incontro di Mei con i tre 'spiriti', la notturna danza propiziatoria e l'apparizione del Nekobus sotto la pioggia battente sono momenti di grande cinema, di una bellezza stupefacente!
Il sapiente lavoro sui colori di Nobuko Mitsuta e le ispirate musiche di Joe Hisaishi vanno a incorniciare idealmente questo dolcissimo 'miracolo' animato.
Ci sono voluti vent'anni per poterlo vedere in una distribuzione italiana ottusamente in ritardo visti anche gli ammiratori eccellenti (Akira Kurosawa inserì Totoro nella sua personale lista dei cento film più significativi della storia del cinema e John Lasseter lo omaggia esplicitamente nel premio oscar Toy Story 3); ma bisogna riconoscere che in tutto questo tempo la freschezza e la garbata semplicità di Tonari no Totoro sono rimaste intatte e fanno di questo titolo una piccola pietra miliare nella storia degli anime e una visione indispensabile per ogni appassionato di animazione tout court. Un classico da vedere e rivedere a ogni età.
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Film straordinario, sono d'accordo su tutto, è forse l'unico film che tutte le volte che lo riguardo mi fa ricordare momenti bellissimi di quando ero bambino quasi dimenticati, tutta la parte finale che a improvvisamente un tono più dark, è per me magia e emozione pura, ma tutto il film è un capolavoro. Film che ultimamente viene un po' sottovalutato x la sua semplicità, per me la sua messinscena straordinaria è già di suo complessità di contenuto.
Bellissimo, meraviglioso capolavoro di Miyazaki! Una vera poesia che ci aiuta a ricordare di essere stati bambini... Bellissima anche la recensione di Bob che ha colto nel segno quello che è lo spirito e la magia del film. Miyazaki riesce a far riemergere il bambino che è in noi..troppo spesso schiacciato dalla vita e dalla realtà di tutti i giorni. Felice di rivederlo anche su netflix.
Ottimo articolo Bob! Totoro è un classico da vedere e rivedere...la sua magia trascende lo spazio e il tempo!
whitestrider
- 5 anni fa
20
Ovviamente mi piace molto Totoro, ma sono affascinato di più dalla teoria "dark" sulla vera storia che racconterebbe questo film (pare smentita categoricamente dallo studio Ghibli).
Un classicissimo! Averlo a disposizione ora su Netflix mi rende molto felice. Anche vederne solo un pezzettino può servire a tirarti su di morale nelle giornate grigie.... È poi le facce della bimba più piccola sono qualcosa di meraviglioso! Espressioni stupende e realistiche.
Un classicissimo! Averlo a disposizione ora su Netflix mi rende molto felice. Anche vederne solo un pezzettino può servire a tirarti su di morale nelle giornate grigie.... È poi le facce della bimba più piccola sono qualcosa di meraviglioso! Espressioni stupende e realistiche.
Mi hai ricordato una cosa: la zia di un mio compagno di classe ha chiamato lo figlia Mei in onore del personaggio di Totoro.
Esiste un libro italiano che parla di totoro, interessante e che si sofferma fin troppo su questa teoria un po' malsana che il film racconterebbe in realtà di un fatto di cronaca reale avvenuto nei stessi luoghi di ambientazione del film, le due sorelle sarebbero morte e secondo la teoria totoro sarebbe uno shinigami, teoria che crolla dall'equivoco di non essere stati attenti a un dettaglio importante che Miyazaki mostra apposta in primo piano .non voglio spiegare meglio x non fare spoiler, ma se ci siete cascati, come chi sostiene questa teoria, riguardate il film più attentamente.
E' un bene che questo e altri film approdino su Netflix perchè può nascere comunque la speranza che ottengano la maggiore visibilità che meritano, Totoro è una favola bellissima e mi dispiace che, per la mia esperienza personale almeno, sia praticamente sconosciuta al di fuori della cerchia di appassionati di animazione giapponese.
Film adorabile, e poi il gattobus è qualcosa di fantastico... film certamente rivolto ai bambini, ma anche agli adulti che sanno mantenere vivo il 'bambino' in loro...
Film straordinario, sono d'accordo su tutto, è forse l'unico film che tutte le volte che lo riguardo mi fa ricordare momenti bellissimi di quando ero bambino quasi dimenticati, tutta la parte finale che a improvvisamente un tono più dark, è per me magia e emozione pura, ma tutto il film è un capolavoro. Film che ultimamente viene un po' sottovalutato x la sua semplicità, per me la sua messinscena straordinaria è già di suo complessità di contenuto.
Infatti pare voler indurre lo spettatore a guardare la natura con lo stesso animo sorpreso ed incantato delle due bambine ad inizio film.
Ma l'indizio in primo piano che smentirebbe la teoria dark sulle bambine morte sta ad inizio o a fine film? E' un po' che non lo riguardo... C'è stato un periodo in cui veniva replicato spesso in TV e mi era venuto un po' a noia, ma ora avrei voglia di rivederlo.
Totoro è uno di quei film che mi fa pensare che vorrei vivere in un posto così.
Conosco Totoro, ormai è diventato davvero iconico, ma ammetto mestamente di non averlo mai visto, prometto di correre presto ai ripari! Aspetto Netflix e poi recupererò categoricamente tutti i film dello Studio Ghibli.
La teoria dark è interessante. Non credevo che film così potessero avere dei risvolti oscuri.
Film straordinario, sono d'accordo su tutto, è forse l'unico film che tutte le volte che lo riguardo mi fa ricordare momenti bellissimi di quando ero bambino quasi dimenticati, tutta la parte finale che a improvvisamente un tono più dark, è per me magia e emozione pura, ma tutto il film è un capolavoro. Film che ultimamente viene un po' sottovalutato x la sua semplicità, per me la sua messinscena straordinaria è già di suo complessità di contenuto.
Infatti pare voler indurre lo spettatore a guardare la natura con lo stesso animo sorpreso ed incantato delle due bambine ad inizio film.
Ma l'indizio in primo piano che smentirebbe la teoria dark sulle bambine morte sta ad inizio o a fine film? E' un po' che non lo riguardo... C'è stato un periodo in cui veniva replicato spesso in TV e mi era venuto un po' a noia, ma ora avrei voglia di rivederlo.
Totoro è uno di quei film che mi fa pensare che vorrei vivere in un posto così.
Molti film Ghibli fanno questo effetto.
il dettaglio viene mostrato quando la sorellina si allontana da casa, che si collega ad una scena successiva che a che fare con lo stesso dettaglio.
La chiave di lettura smentita categoricamente da Miyazaki, può essere affascinante solo se la si vede un cambio della realtà, in un destino dove le sorelle vivono, alla tarantino x intenderci, se no x chi ci crede, la vedo solo una cosa di cattivo gusto nei confronti delle vere vittime, e di Miyazaki che non farebbe mai una puttanata del genere facendo finta di raccontare un'altra storia.
Io non smetterò mai di ringraziare i bambini per avermi fatto (ri)scoprire questo meraviglioso film. La prima volta che lo vidi, per quanto carino lo trovai, non mi disse nulla... forse perchè risulta il meno impegnativo e maturo della filmografia di Miyazaki. La seconda volta l'ho rivisto con un gruppetto di bambini di 4 anni... vedere le loro reazioni di fronte a Totoro è stata un'emozione impagabile
La chiave di lettura smentita categoricamente da Miyazaki, può essere affascinante solo se la si vede un cambio della realtà, in un destino dove le sorelle vivono, alla tarantino x intenderci, se no x chi ci crede, la vedo solo una cosa di cattivo gusto nei confronti delle vere vittime, e di Miyazaki che non farebbe mai una puttanata del genere facendo finta di raccontare un'altra storia.
vi consiglio x capire un po' meglio quello che intendo, di leggere la parte di totoro, nel bel libro..H.Miyazaki:un mondo incantato.
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Sì, ricordo.
L'anno scorso, a capodanno, lo feci vedere a mio cugino che all'epoca aveva cinque anni, ovviamente gli piacque.
Bellissima anche la recensione di Bob che ha colto nel segno quello che è lo spirito e la magia del film. Miyazaki riesce a far riemergere il bambino che è in noi..troppo spesso schiacciato dalla vita e dalla realtà di tutti i giorni. Felice di rivederlo anche su netflix.
Totoro è un classico da vedere e rivedere...la sua magia trascende lo spazio e il tempo!
film certamente rivolto ai bambini, ma anche agli adulti che sanno mantenere vivo il 'bambino' in loro...
Infatti pare voler indurre lo spettatore a guardare la natura con lo stesso animo sorpreso ed incantato delle due bambine ad inizio film.
Ma l'indizio in primo piano che smentirebbe la teoria dark sulle bambine morte sta ad inizio o a fine film? E' un po' che non lo riguardo... C'è stato un periodo in cui veniva replicato spesso in TV e mi era venuto un po' a noia, ma ora avrei voglia di rivederlo.
Molti film Ghibli fanno questo effetto.
La teoria dark è interessante. Non credevo che film così potessero avere dei risvolti oscuri.
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