Il 2020 è stato un anno davvero unico che ci ricorderemo probabilmente per un bel pezzo. Ora che sta volgendo al termine, iniziano a comparire le classifiche di fine anno ed una in particolare ha attirato l'attenzione.
Il Global Finance ha pubblicato il suo elenco annuale delle migliori città del mondo in cui vivere e quest'anno il primo posto è andato a Tokyo. Seguono Londra, Singapore e New York, poi Seoul all'ottavo posto, Hong Kong all'11°, Osaka e Fukuoka rispettivamente al 18° e 34° posto. L'Italia è presente con Milano al 40°.
Ma quali parametri sono stati considerati per stilare questa classifica? In questo 2020 è stato aggiunto un nuovo fattore, strettamente correlato alla pandemia di coronavirus.
Le città infatti sono state giudicate in base a otto parametri: forza economica, ricerca e sviluppo, interazione culturale, vivibilità, ambiente, accessibilità, PIL pro capite e morti per COVID-19 per milione di persone. Questo ultimo ha notevolemente inciso sulla classifica.
Il Global Finance ha spiegato infatti che Tokyo aveva punteggi complessivamente buoni per la maggior parte dei parametri, ma a spingerla in cima è stato il fatto che il Giappone ha avuto un numero notevolmente ridotto di morti per COVID-19 considerando comunque che è un paese molto popolato. Al contrario, l'elevato numero di vittime durante la pandemia nel Regno Unito e negli Stati Uniti ha ridotto significativamente i punteggi totali di Londra e New York.
Fonte consultata:
SoraNews
Il Global Finance ha pubblicato il suo elenco annuale delle migliori città del mondo in cui vivere e quest'anno il primo posto è andato a Tokyo. Seguono Londra, Singapore e New York, poi Seoul all'ottavo posto, Hong Kong all'11°, Osaka e Fukuoka rispettivamente al 18° e 34° posto. L'Italia è presente con Milano al 40°.
Ma quali parametri sono stati considerati per stilare questa classifica? In questo 2020 è stato aggiunto un nuovo fattore, strettamente correlato alla pandemia di coronavirus.
Le città infatti sono state giudicate in base a otto parametri: forza economica, ricerca e sviluppo, interazione culturale, vivibilità, ambiente, accessibilità, PIL pro capite e morti per COVID-19 per milione di persone. Questo ultimo ha notevolemente inciso sulla classifica.
Il Global Finance ha spiegato infatti che Tokyo aveva punteggi complessivamente buoni per la maggior parte dei parametri, ma a spingerla in cima è stato il fatto che il Giappone ha avuto un numero notevolmente ridotto di morti per COVID-19 considerando comunque che è un paese molto popolato. Al contrario, l'elevato numero di vittime durante la pandemia nel Regno Unito e negli Stati Uniti ha ridotto significativamente i punteggi totali di Londra e New York.
Fonte consultata:
SoraNews
E poi sta storia dei contagiati, ma basta, in Giappone non fanno tamponi!
Sugli aspetti economici e opportunità di lavoro non discuto, ma non è una città in cui vorrei vivere.
No comment su tamponi e morti per COVID, non ho dati per confermare o confutare quanto dicono i giapponesi. Credo però che se questa pandemia ci ha insegnato quialcosa è che forse dovremmo un attimo rivedere le nostre priorità e non considerare l'economia sopra ad ogni cosa.
Ho vissuto a Tokyo per circa un anno e non posso dire che sia la miglior città del mondo dove vivere. Come tutte, ha i suoi pregi e i suoi difetti. E' una città enorme, dove ogni quartiere ha le sue particolarità ed è come se fosse composta da infinite città diverse, ha mille eventi e mille cose fighe, per certe cose è modernissima ed è sicuramente un sogno per molti di noi che in Italia magari non hanno mai visto un grattacielo in vita loro. Certi scorci e certe cose mi mancano tantissimo, me le sogno ancora la notte e mi spiace un sacco averle abbandonate.
Tuttavia, è estremamente dispersiva, affollatissima; devi farti mezz'ora minimo di treno per andare ovunque; puoi passare un giorno intero nella stazione di Shinjuku senza trovare l'uscita; è cara; a volte è decisamente fredda e non ti addolcisce molto la pillola per molte cose; avendo duecentomila cose gli spazi sono quelli che sono e perciò ti può capitare di dover vivere in una stanzetta minuscola e pagarla pure profumatamente; è talmente grande e pulsante, ricchissima di cose, che a volte hai la sensazione che non la conoscerai mai appieno, che non la farai mai "tua" e che tu per lei sarai soltanto uno tra i tanti.
E' grande, tanto, troppo più grande di te e ci vuole tanta pazienza, determinazione e una buona dose di pazzia per poterci vivere, come canta Takehara Pistol nella sua "Tokyo Ichinensei" ("Tu che sei al tuo primo anno a Tokyo"):
E' difficile viverci
Ma non è colpa della città
E' difficile viverci
Ma tu ce la farai, perché hai un sogno
Probabilmente non puoi vincere contro Tokyo, ma ci puoi scendere a patti, in un eterno ripetersi di amore e odio, di yin e di yang che fa sì che quando volgi lo sguardo dalla striminzita finestra della tua stanza di 7 metri quadrati di cui metà è un muro che ti rende impossibile muovertici dentro, e vedi la Sky Tree stagliarsi in lontananza, un po' ti fai coraggio e pensi che nonostante tutto una parte di te Tokyo la ama.
Ora, se chicchessia, fa un sondaggio con dei parametri, credo che li abbiano analizzati a fondo tutti per tutti i soggetti coinvolti, c'è poco da discuterne, tutti sono stati trattati con le medesime condizioni, si chiama statistica...
Poi se vogliamo parlare in maniera soggettiva sono d'accordo, ma almeno apriamo le virgolette!
La statistica è un conto, e nessuno credo la metta in dubbio. Il fatto è che qui si sta prendendo in esame “la miglior città in cui VIVERE”, non da visitare. E in questo caso solo questi dati non sono sufficienti. Poi se prendiamo la percentuale dei suicidi e la società giapponese in generale, la qualità della vita (come scritto sopra) è quella che è (a meno che non hai i sordazzi, ovvio).
E io sono l'imperatore della Manciuria
In base a quello che leggo ed ai dati di questo specifico caso, e solo di questo, evidentemente è così, se vogliamo fare un sondaggio sul "miglior paese da visitare", va bene, ma in quel caso, logicamente, avremo altri parametri...
E a dire il vero avrei dubbi anche per qualsiasi metropoli, forse pure Tokyo e Osaka.
Preferirei sicuramente Kyoto se non addirittura la tranquilla Nara.
Non so se il fattore PIL procapite incida così tanto, anche se mi pare strano possa incidere sensibilmente per tantissimi lavori, a partire da quelli come dipendente.
Sono un po' perplessa... ma nei parametri di valutazione è stato considerato l'altissimo costo della vita a Tokyo (e a Londra)? Vedo che c'è il parametro "vivibilità" e "accessibilità" ma mi chiedo se abbiano effettivamente tenuto conto del fatto che si tratta di città carissime. Mi fa anche strano che in una classifica stilata da una rivista che si occupa di finanza non ci siano parametri che prendano in considerazione il livello di internazionalizzazione delle città; una delle grosse carenze del Giappone è la conoscenza dell'inglese, se voglio trasferirmi a Tokyo o sono un'azienda che vuole piazzarci una nuova sede di lavoro avrò molti più problemi che a Berlino o Londra...
Già solo per il fatto che nella classifica sia presente anche la città di Milano, che sta proprio nell’epicentro della pandemia, vuol dire che i dati di cui parli servono a poco. E, proprio per il Covid, questa classifica per l’anno 2020 non ha neanche senso di esistere. Ma va beh, evito di portare avanti la discussione e mi fermo qui.
Su https://www.worldometers.info/coronavirus/country/china/ in Cina, da metà aprile ad oggi, sarebbero morte solo 4, dico quattro persone per/con Covid... boh
Infatti bisogna distinguere la vita da "abitante" con la vita da "turista" - lo stesso vale per ogni città del mondo.
Vabbè va, meglio che a certi commenti basati su stereotipi, spesso senza neanche esserci mai stati, non risponda neanche...
O forse perché si sta male in città anche più piccole e perché a scrivere bene degli alveari sono solo le formiche regine e mai le operaie.
Mille volte una baracca sul Klondike
Non puoi certo misurarlo con semplici dati.
Riguardo al Covid, diversa gente che vive là sostiene che il numero di tamponi sia davvero troppo esiguo in Giappone per considerare i dati come realistici. Sui morti invece ci andrei un po' più cauto, è un dato più oggettivo.
Grazie di aver, come sempre con pacatezza e senza alcuna sbavatura, condiviso la tua ennesima esperienza @Kotaro. Penso che con Tokyo, così come tutte le città metropolitane (dalla mia posso portare l'esperienza vissuta a Milano) devi scendere inevitabilmente a compromessi ed adattarti al suo ritmo, altrimenti ti ritrovi in una lotta persa in partenza.
Sulla classifica non mi esprimo più di tanto, lascia il tempo che trova, specie se consideriamo i dati giapponesi sulla pandemia.
Si, d'accordo pure io, pensiero poetico e romantico, che pensavo pure io un tempo.
Poi mi sono svegliato.
Comunque Ekros è proprio lo scendere a compromessi che non mi va giù, mi spiego:
potrei anche adattarmi, chiudere gli occhi, sopportare, ma quello che non accetterò mai è un qualcosa che solo in Giappone, credo, esista. L'inglobamento è totale, non hai vie d'uscita. Che sia Tokyo o qualunque altra città del Giappone.
Hai mai visto gli italiani che vivono qui? Hai visto come si comportano? Hai visto come parlano? Come gesticolano? Magari guarda qualche youtuber o quelli ospitati in qualche programma tv (osceni, e ci lamentiamo della nostra!) per farti un'idea. Sono deliranti, tra mille inchini, faccine kawaii, quando ridono si mettono la mano davanti la bocca, fanno espressioni tipicamente giapponesi che mai prima nella loro vita hanno fatto, ecc.ecc.
Dunque sono giapponesizzati totalmente. L'80% di chi vive qui è così.
Na roba simile io non l'ho mai vista in altre parti del mondo, un italiano resta italiano, come uno spagnolo o tedesco o americano in ogni parte del mondo, ma non in Giappone!
Ok, posso adattarmi e cercare di mantenere il loro ritmo (cosa difficile, e perchè, poi?), ma così snaturo il mio essere, la mia anima. E io non lo accetto. QUindi più che essere inglobato (in uno stile di vita, di società, distante dal mio pensiero anche per come sono cresciuto) preferisco resistere che appoggiare, e magari anche spezzarmi.
Poi, quell'utente che citava Tokyo come città sicura, altro sondaggio che lascia perplessi. Raccontano con con dati, e lo dicevo anche io in passato, delle solite storielle sulla bassa microcriminalità, fino a quando, col tempo, non scopri tante magagne che non li vedi mica nel telegiornale! E' questo che mi manda in bestia, NON DICONO nulla neanche nei tg.
Hanno un traffico di macchine rubate devastante, con i porti di Hokkaido (tipo il nostro Gioia Tauro per la droga, per fare un esempio) che "spediscono" a getto continuo in Russia.
Per non parlare delle biciclette - ad Osaka, almeno nella zona dove sto io, quasi tutti hanno subito un furto di bici.
Topi di appartamento ci sono eccome, specialmente nelle zone popolate per lo più da anziani ...
GUidano come pazzi, sempre incidenti, vedi gente che si ficca dentro i 7eleven con tutta la macchina, anziani che sfrecciano perchè a 90 anni ancora li fanno guidare fuori di testa che provocano continuamente (questi almeno in tv li mostrano) ecc.ecc.
PEr non parlare della droga. Basta andare in certi quartieri di Tokyo ...
Ora, dico io, come fanno certe classifiche?
E si che loro sono maestri nel nascondere tutto. Suicidi a go go e neanche un articolino nei giornali! BLeah.
Meglio godersi il Giappone da turista.
Complimenti per il coraggio di mollare tutto!
Io giudico dalle fonti non per sentito dire da chiunque su un sito di anime che dice cose...Poi il fatto che TU dici di saperne, che TU porti esempi (non so presi da dove), va bene... Andrà bene per te, l'articolo sulla "città più sicura" c'è, esiste, il sondaggio anche, è documentato, usa Google e vedi che le cose le trovi...
I fatti della quale TU parli dove sono? Portaci degli articoli, portaci delle valide argomentazioni... Ah no ti nascondono le cose, hai ragione!!! Non puoi documentare niente.
Ma mettiamo fosse anche vero, ma che ce ne frega a noi, stiamo parlando di altro in questo articolo e ogni volta arrivi tu con questi fatti di dubbia provenienza...
Altrimenti, consiglio personale, se sei così frustrato dal non sapere le cose e tutti complottano alle tue spalle perché non ti dicono e nascondono le cose...
Torna a divertirti qui insieme a noi (se è vero quello che ormai ci scrivi sotto ogni articolo) che sfortunatamente o fortunatamente per te, qui ti dicono tutto con articoli e numeri alla mano, vedi che non scappi...
E qui chiudo perché mi hai stancato...
Il fatto è che queste sono classifiche basate su dati matematici, così da essere oggettive, ma che hanno l'enorme limite che non è assolutamente detto che tali dati rispecchino realmente i desideri e le necessità del singolo cittadino, che al contrario giudica necessariamente le cose in modo soggettivo.
Un qualsiasi confronto si dovrebbe fare dopo aver vissuto almeno un paio di anni in ognuna di queste citta, e anche così sarebbe comunque un confronto inficiato dal cambiamento che una persona ha nel corso della vita, anche dal punto di vista familiare.
Quello che posso ritenere importante a 20 anni non è detto che lo sia a 30 e che a sua volta non lo sia a 40 anni.
Pienamente d'accordo.
Non so, è una cosa troppo relativa.
E' la globalizzazione bro, o ti adatti ed accetti i suoi pro ed i suoi contro e scendi a patti, oppure torni indietro con le ossa rotte.
Non puoi lottare contro il mondo da solo così come nessun uomo è un'isola, sono dati di fatto non pugnette o frasi di contesto.
Detto questo mi trovi d'accordo sul fatto che la cultura nipponica porta a nascondere la maggior parte delle cose negative che accadono nella loro nazione, lo si fa anche qua per certi versi, ma come percentuale di omertà ce la giochiamo, anzi forse ci battono pure (e prima che i jappom****ia parlino a vanvera dico che sono siciliano, ho visto e vissuto certe realtà, pertanto so di cosa parlo).
Detto ciò è palese che parli però con astio e stizza, sicuramente non hai avuto belle esperienze, ti aspettavi prima di andare lì una realtà diversa, ed avresti in parte la mia comprensione, ma sarebbe sicuramente meglio per te cambiare, sempre se sei nella condizione di poterlo fare, ne gioveresti non poco.
Questa è una massima adattabile ad ogni città turistica che dir si vuole.
lol
Sempre una spanna sopra gli altri nei commenti. My two cents.
E' una cultura totalmente diversa e non è facile ambientarsi. Loro vogliono che tu lo faccia. Per inserirti nel mondo del lavoro pretendono che tu superi esami di lingua che a detta di qualsiasi giapponese loro stessi non sanno fare, e pretendono che tu impari mille salamelecchi in keigo senz'anima quando potresti dire le cose con più semplicità e più trasporto. Non è facile, non è bello, ma è così che funziona, non possiamo cambiargli la società noi.
Ci sta che vivendo lì tu assumi determinati loro atteggiamenti, del resto se parli la loro lingua e la incameri sentendola parlare da loro 24 ore su 24 finirai per assorbire anche tu determinate espressioni o modi di fare, questo succederebbe in qualsiasi paese (personalmente mi succede anche solo con i vari dialetti italiani quando mi sposto o frequento a lungo persone di una determinata zona). Non significa che tu debba rinunciare al tuo essere italiano, perché tanto ai loro occhi sempre quello sarai, non potrai mai diventare un "giapponese" al 100% per quanto tu possa avere visti, residenze ecc. Ma (mi è successo) potrebbero pure dirti che "non sei abbastanza italiano" perché non sei casanova, cuoco e guascone stile Girolamo Panzetta ^^'
Sono strani, e sicuramente molte cose della loro cultura possono non farci piacere, ma sono così, non gliele possiamo cambiare noi, se scegli di vivere in Giappone sono tutte cose che devi mettere in conto, e presumo tu lo sappia meglio di me.
Capisco benissimo che tu abbia avuto una brutta esperienza e che magari il mito del Giappone ti sia calato, in parte è successo anche a me, ma il percorso di studi che ho scelto mi ha portato in Giappone e nonostante tutte le sue innumerevoli magagne (che non nego, anzi) continuo ad amarlo e tornerei a viverci se trovassi lì un nuovo lavoro degno di questo nome. Invidio chi c'è l'ha fatta, chi ha messo su famiglia lì ed è felice (o quantomeno così appare, se poi la pensa diversamente non mi è dato sapere), come i vari Tommaso in Giappone, Laura Imai Messina e simili. Io ci ho provato e non è andata, ma non è stato uno shock così grande da farmi passare la voglia di provarci di nuovo, perché al netto di tante cose negative ce ne sono state tante altre positive che hanno compensato, e credo che sia così per la maggior parte degli abitanti di Tokyo, che continuo a considerare una città il cui fascino è proprio dato da questo continuo alternarsi di amore e odio che riesce a darti e a farti provare, perché per una giornata orribile al lavoro che te la fa odiare c'è uno show di wrestling al Korakuen Hall (una cosa che qui in Italia non potresti vedere, per esempio) a ricordarti perché la ami, e così via.
Temo paghi lo scotto di un'attenzione assai minore a (una certa parte del) le infrastrutture (se Tokyo non ' a posto' lato accessibilità per disabili, Osaka è veramente indietro anni luce al confronto purtroppo), al verde e agli spazi pubblici etc, però come respiro e vivibilità, l'ho respirata per certi versi migliore di Tokyo. Tokyo è bellissima perché ha tanti volti e offre tutte le opportunità del mondo, al contempo però non so se onestamente ci vivrei... quasi certamente preferirei i quartieri ben fuori dalla città, ma quelli lontani lontani, quelli per i quali ti serve un'oretta di treno o quasi per arrivare a Shibuya o shinjuku, e allora è quasi come vivere in campagna e non certo più in metropoli
E poi (da turista, comunque) l'ho trovata anch'io 'fredda e poco ospitale', la percezione che ho avuto a Osaka è stata diversissima. Nessuna delle due è perfetta, ma da nessuna delle due vorrei stare lontana, in effetti...
Tokyo è impossibile non amarla, "I can't hate you, Tokyo" come recita una canzone che amo (scritta da un Osakense, per cui )
Si nel kansai si percepisce molto più “calore”, anche a me è piaciuto di più. Ma per questioni di opportunità credo che preferirei i dintorni di tokyo... magari una bella yokohama, o meglio ancora kamakura giusto per stare fuori città (sono innamorato di quel “paesino”)
Capisco ciò che intendi, è proprio quel che citavo io quando dicevo di preferire sicuramente le aree fuori Tokyo (anche una "banalissima" Mitaka ad esempio) rispetto alla metropoli di per sé. Basta una mezz'oretta di treno e ci si sente in un'atmosfera completamente diversa, meno caotica e vorticosa. Un'oretta e si è a Kamakura o Enoshima, quindi sul mare, vista Fuji etc etc.
Un'oretta per andare a Tokyo, nè troppo lontana né troppo vicina. Sul fronte delle opportunità, convengo che ciò che gravita attorno a Tokyo è il tutto, imparagonabile a tutte le altre città del Giappone.
Vivere a Nagoya, Osaka o Fukuoka, per quanto più "gestibile" e vivibile possa essere, è comunque diverso perché senz'altro non è Tokyo.
Sai che non ho mai pensato che fosse coraggio il mio? Molti, compresi i miei, mi hanno dato della persona che scappa e non sa affrontare problemi (che potevo risolvere in Italia quando al primo posto è lo stesso stato a creare problemi?).
Se non ti piacciono le mie cose, se ti ho stancato, saltale, non leggere. Eppure ti trovo sempre sotto i miei commenti!
Stai con le tue carte e i tuoi numeri, accertati, alla mano. Ma chissene ... Io sono sempre stato per la gente, per i racconti in prima persona, amici e conoscenze, esperienze personali e non numeri, dati, sondaggi, percentuali rilasciati da quelli che evidentemente stanno bene a te. Esci da casa, però, qualche volta. Non starti a bere tutto quello che ti scrivono. ANche perchè se queste statistiche includono i contagiati covid, e a TOkyo dunque sono pochi, come fanno a stabilirlo se in Giappone non fanno tamponi?
E guarda caso questa valutazione arriva l'anno delle olimpiadi ...
E ancora: lo scorso anno o forse due la città più sicura era OSAKA! Oggi è 18esima! Addirittura! E che sarà successo in questi due anni? Ma per piacere.
Frustrato io? Per nulla. Solamente non do retta a certi sondaggi ridicoli.
Beh, la penso come te. Ma io sono sempre stato contro la globalizzazione. Sono uno che si adatta eccome ma come detto prima non do retta a certe notizie. Se tu sei siciliano, io sono calabrese, quindi anche io so di cosa parlo, visto dove sono cresciuto e le guerre che ci sono state nella mia città.
Purtroppo alcune cose non li accetterò mai. Le esperienze negative si hanno in ogni luogo. Non parlo per astio e non mi aspettavo nulla di diverso da quello che già sapevo. Sono vent'anni che vado avanti e indietro e da un bel pò che ci vivo, so quello che dico. E non si finisce mai di imparare. INfatti nell'ultimo decennio ho approfondito il lato "nero" del Giappone, perchè nessuno ne parla, perchè di lodi e jappomi...a ne siamo pieni. (parlando di animeclick, anche qui, finalmente, agni tanto si parla dell'altra faccia della medaglia).
Un ultimo esempio. Ho diversi amici a Tokyo. Io ci sono stato parecchie volte (stavo a Musashi Sakai, prima, Mitaka dopo) e tutti i miei amici jap, tutti, 20 anni fa dicevano che la migliore città al mondo era TOkyo. Felicissimi di abitare in quella metropoli. C'è tutto. Non manca niente. E quante opportunità! A livello di eventi culturali poi non ne parliamo. Questo 20 anni fa e per diversi anni sempre ad ascoltare la solita cantilena. Poi qualcosa è cambiato. Non elogiavano più la propria città. Oggi, arrivati ai 40, chi più chi meno, tutti, dico tutti, non la sopportano. Trai le tue conclusioni.
Sottoscrivo tutto. Ti correggo sul cambiare: io non voglio cambiare nessuno, figuriamoci loro. Non sono in guerra. Ma non accetto che cambino me, visto che è una società che annulla l'io personale.
ANche a me dicono italiano strano, ma questo succede perchè hanno una immagine stereotipata forte di noi, e non gliela cambi! Pensano che siamo tutti come Girolamo quando quello li prende per il culo (si è fatto milionario) e poi, dio mio, lo chiamano anche per interviste sull'Italia che è meglio stendere un velo pietoso.
NOn guardare robaccia come Tommaso in Giappone o quell'altro non ricordo il nome: uno che mostra su youtube come è bello fare colazione e pagare 100 euro, pranzare e pagare 300, ostentare ricchezza, oggetti, estetizzare al massimo perfino il nulla... dai Kotaro, evita. Molto meglio le tue esperienze. Non ti abbattere per la tua non riuscita, anzi, magari è stata una salvezza; e poi puoi sempre e comunque ritornare, ogni anno in Italia ci sono offerte da 600 euro con Alitalia, mentre dal Giappone per l'Italia il biglietto costa il triplo! E fino allo scorso anno ti dovevi sorbire 1 ora e 10 per arrivare a Narita, alla faccia della città vivibile, e solo ora, hanno spostato tutto ad Haneda (causa olimpiadi).
Io non parlo male perchè ho avuto brutte esperienze. No. Esperienze ne ho avute miste come in ogni luogo. E di bellissime potrei stare ore a raccontarle: dalla valle delle lucciole alla città Sakaiminato, museo a cielo aperto di ge ge ge no Kitaro, ai musei come quelli della Toei, Ghibli, Tezuka a Takarazuka, la strada del filosofo a Kyoto e il suo treno dell'amore, Nikko, Nara, Kobe, Wakayama, Fukuoka, Shizuoka, kasubabe, Kawagoe la piccola Edo con le sue patate dolci, Kagoshima e le sue terme, le decine di templi visitati, mangiate e bevute, discoteche e negozi di dischi, anime, oggettistica, amici, ecc.ecc. meravilgioso.
Ma questo non mi vieta di dire anche che quando uno si butta sotto il treno, alla gente sul treno non frega un cazzo, anzi senti pure : ma perchè non si ammazzano nelle loro case, e i signori intorno "NEEEE". E quando il controllore di turno tutto inchini e formalità, fa scendere la gente proprio dal lato dove si trova il corpo, arrotolato come fosse uscito dal manga uzumaki, lì, davanti a tutti, con mamme che coprivano gli occhi ai bambini con quell'incompetente di controllore che avrebbe dovuto scegliere un altro percorso o al massimo avvisare, o anche mettere un telo, e io che cercavo d contenermi. Ma se avessi avuto figli sicuramente avrei reagito in maniera diversa. E poi, vedere addirittura ragazzi fotografare col cellulare! Benvenuti nella città più vivibile al mondo.
Hai ignorato il fatto di mostrare delle prove, hai dato la tua risposta...
Tutti i sondaggi che propongono a tuo avviso mentono... Va bene! Vai con i tuoi pregiudizi e i tuoi luoghi comuni e divertiti...
Un conto è viverci, un conto è andare a farsi una vacanza, nella vacanza vedi solamente la parte migliore, edulcorata da una latrina che difficilmente ti mostra ciò che non vuoi vedere, o quantomeno visto che sei preso dall'enterteinment non ti interessa più di tanto e fai finta di non vedere ciò che non ti conviene per non rovinarti l'esperienza.
Le tue esperienze così come quelle di Kotaro hanno un peso specifico nettamente diverso rispetto a chi non ha vissuto la quotidianità, che non si misura in settimane o pochi mesi, ma in anni, pertanto certe opinioni seppur positive e/o negative lasciano il tempo che trovano.
Non sono mai andato in Giappone, pertanto lungi da me poter controbattere su certe opinioni più di tanto, ma studiandolo ed analizzandolo da un punto di vista antropologico e socioculturale, non è quella 'mecca' che molti si immaginano, e su queste pagine è stato ampiamente dibattuto con certi articoli molto controversi, di cui ringrazio come sempre @Hachi194.
Dalla mia però posso portare le esperienze delle metropoli, ne ho vissute diverse, e purtroppo se non ti adatti ai suoi ritmi (e parla uno che è nato e vissuto in una città e provincia densamente popolata) ti 'risputa' fuori, senza tanti patemi.
Discorso diverso è il vivere bene, in una metropoli per quanto ci si possa adattare e scendere a compromessi, si vive bene se lo stipendio ti permettere di vivere bene, e non parlo di certo dello stipendio medio che ti farebbe arrivare all'acqua alla gola a fine mese, prospettando un balzo di carriera che arriverà nel duemilamai, sgomitando con gli altri superstressati come te ogni diavolo di giornata.
Questi studi pertanto, che si basano sì su dati oggettivi, ricordiamoci che sono a campione ed oltretutto i criteri scelti sono francamente risibili con in atto una pandemia in corso, lasciano il tempo che trovano, ed un esperto sociologo (come spesso accade) si farebbe grasse risate su risultati del genere.
Concludo dicendo che non volevo sminuire le tue esperienze adducendole ad un mero astio e generalizzando il tutto in un'esperienza poco felice, è evidente che hai un vissuto non indifferente, pertanto come ho fatto con Kotaro, ti ringrazio per aver condiviso le tue esperienze, perché si è più propensi ad ascoltare esperienze positive di qualcosa che ti interessa, è un bias cognitivo che tutti abbiamo chi più chi meno, ma si ha una visione di insieme e decisamente migliore quando si ascoltano le critiche, che ti 'costringono' a cambiare il tuo punto di vista, ed il cambiamento si sa non è mai digerito bene dai nostri processi cognitivi.
Grazie a te di aver risposto in maniera così educata, pacata, rilassata. Cosa rara da "leggere" in certi lidi...
Io sono quanto di più lontano possibile dall'immagine dell'italiano medio che hanno loro, tanto che li deludo tantissimo quando loro felicissimi trovano un italiano e vogliono parlare di calcio e di cucina mentre io invece voglio parlare di wrestling e anime dell'era Showa
Mi spiace che per questo motivo mi sarà più difficile trovare lavoro in Giappone rispetto ad altri che invece possono vendersi meglio come italiani guasconi, modaioli e sciupafemmine, ma non demordo (e non per questo mi interesserò di calcio o cucina per farli contenti ), vedremo.
@ekros Grazie per le belle parole!
Per me il miglior posto dev'essere:
1. In città perché connessioni ad internet veloci, grossi negozi vicini a casa, i mezzi pubblici e in generale tutti i servizi comodi ci sono solo in città e mai in campagna.
2. Non in città gigantesche (va bene che siano vicine), perché troppo dispersive e troppo affollate (odio non riuscire a muovermi al mio passo).
3. Deve avere delle aree verdi.
4. Non in città troppo piccole/isolate perché altrimenti mancano dei servizi.
5. Non in zone decadenti dove la criminalità è diffusa.
Io abito in un comune limitrofo a Torino e penso sia un ottimo luogo in cui vivere, non è grandissimo ma neanche piccolissimo, c'è tutto e c'è quell'aria da città in cui nessuno si fa gli affari tuoi, non manca neanche un bellissimo parco con ampie zone verdi, né è un luogo degradato come barriera di milano.
Anche abitassi a Torino ci sono diverse zone in cui vivrei volentieri e altre che, come detto, eviterei completamente.
Immagino che più che Tokyo in generale ci siano dei quartieri o delle città limitrofe in cui si vive bene, non penso che però il vivere bene valga per tutta tokyo.
Stesso discorso per tutte le altre grosse città, stesso discorso per Milano (in cui sono stato diverse volte e che mi pare molto meno vivibile rispetto a Torino o a Firenze o persino di Roma).
Certo dipende anche dai criteri che si prendono in considerazione (la maggior parte dei quali non sono neanche oggettivi... c'è gente che ama vivere in posti isolati e gente che se non è al centro del casino si sente perduta, io sono una via di mezzo, non mi piace il casino ma non mi piacciono neanche i posti isolati, mi piace quella via di mezzo dove puoi andarti a fare una passeggiata a certe ore senza incrociare molta gente ma contemporaneamente avere tutti i servizi che derivano dal vivere in un posto non isolato).
C'è anche il fattore clima che è molto soggettivo... c'è chi odia il caldo, chi odia il freddo, poi c'è chi preferisce il mare, c'è chi preferisce la montagna, c'è chi preferisce le metropoli... insomma son tutte cose soggettive.
La miglior città per me non è la miglior città per qualcun altro.
PS. Sul fattore stipendio è naturalmente vero che più sei benestante meno problematiche hai (non solo a vivere in città). Ma è altrettanto vero che se non vivi di rendita hai più probabilità di trovare occupazione proprio in città (per questo, pure se la vita costa di più, difficilmente un lavoratore dipendente se ne va a stare troppo fuori città).
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