Durante un'intervista in occasione del Festival di Cannes, Mamoru Hosoda ha ammesso pubblicamente di non condividere la visione del mondo digitale di Hollywood (in particolare quella di Steven Spielberg) e di non apprezzare il modo in cui Hayao Miyazaki ritrae i personaggi femminili all'interno delle sue opere.
Il regista sostiene infatti che i luoghi comuni che si sono generati negli ultimi anni, a causa anche di film come Ready Player One, non facciano del bene a nessuno, in particolare alle donne. Hosoda è ben conscio dei pericoli della rete oggigiorno, ma desidera permettere a sua figlia di prendere il controllo della sua vita digitale. Per questo motivo in Belle, il suo ultimo lungometraggio, ha deciso di mostrare una protagonista in grado di superare le difficoltà, affrontando a testa alta le difficoltà delle relazioni umane:
Inoltre, il regista ha commentato la visione delle donne nei film di Miyazaki, senza citare direttamente il regista ma facendo intuire che non condivide il suo stesso punto di vista.
Del resto Hosoda, che è stato cresciuto da una madre single, ha sempre voluto mettere in risalto le figure femminili nei suoi film. Basti pensare a Wolf Children, un inno all'indipendenza e alla forza delle mamme che sono in grado di badare ai figli da sole. Ma è proprio per questo motivo che il regista sostiene che sia sbagliato venerare le donne come se fossero entità sacre, visto che non avrebbe nulla a che fare con la realtà.
Il più grande desiderio di Mamoru Hosoda è quindi quello di liberare i suoi personaggi femminili dai modelli di virtù e innocenza che li portano ad essere tutti uguali agli altri, mostrando il buono ed il cattivo delle persone. Per lui è questa l'essenza dell'essere umano.
In conclusione, ha nuovamente commentato il ruolo di internet della società, affermando che i giovani di oggi, essendo cresciuti con esso, non potranno mai separarsene e, per tale motivo, è necessario accettarlo e imparare ad usarlo al meglio.
Fonte Consultata:
France24
Il regista sostiene infatti che i luoghi comuni che si sono generati negli ultimi anni, a causa anche di film come Ready Player One, non facciano del bene a nessuno, in particolare alle donne. Hosoda è ben conscio dei pericoli della rete oggigiorno, ma desidera permettere a sua figlia di prendere il controllo della sua vita digitale. Per questo motivo in Belle, il suo ultimo lungometraggio, ha deciso di mostrare una protagonista in grado di superare le difficoltà, affrontando a testa alta le difficoltà delle relazioni umane:
"Le relazioni umane possono essere complesse ed estremamente dolorose per i giovani, ma volevo dimostrare quanto questo mondo virtuale, tanto duro e spaventoso, possa essere anche positivo."
Inoltre, il regista ha commentato la visione delle donne nei film di Miyazaki, senza citare direttamente il regista ma facendo intuire che non condivide il suo stesso punto di vista.
Del resto Hosoda, che è stato cresciuto da una madre single, ha sempre voluto mettere in risalto le figure femminili nei suoi film. Basti pensare a Wolf Children, un inno all'indipendenza e alla forza delle mamme che sono in grado di badare ai figli da sole. Ma è proprio per questo motivo che il regista sostiene che sia sbagliato venerare le donne come se fossero entità sacre, visto che non avrebbe nulla a che fare con la realtà.
"Non lo nominerò, ma c'è un grande regista dell'animazione che rende sempre giovani donne le eroine dei suoi film. E, ad essere sincero, ritengo che lo faccia solo perché non ha fiducia in sè stesso come uomo. (...) Questa venerazione per le ragazzine mi disturba e non voglio farne parte."
Il più grande desiderio di Mamoru Hosoda è quindi quello di liberare i suoi personaggi femminili dai modelli di virtù e innocenza che li portano ad essere tutti uguali agli altri, mostrando il buono ed il cattivo delle persone. Per lui è questa l'essenza dell'essere umano.
In conclusione, ha nuovamente commentato il ruolo di internet della società, affermando che i giovani di oggi, essendo cresciuti con esso, non potranno mai separarsene e, per tale motivo, è necessario accettarlo e imparare ad usarlo al meglio.
Fonte Consultata:
France24
Va bene, ma puoi rispondermi nel merito? è più importante il termine che utilizzo o l'argomentazione che uso quando ne parlo? Il paragone macigno-pietruzza non c'entra, i termini "frecciatina" e "cacchiata" non vanno in contrasto tra di loro, puoi usare entrambi per indicare la frase di Hosoda. Se è un macigno, non è una pietruzza, ma se è una cacchiata, può anche essere una frecciatina.
Uno può anche avere un'opinione forte nei confronti di una persona, senza che ci sia invidia
Vedi? Non ci capiamo, è inutile parlare con te, perché non capisci il problema di quelle esternazioni, totalmente fuori luogo e gratuite. Si vede che 14 minuti di applausi ti montano la testa più di una cassa di champagne.
Ma ho mai detto il contrario? Sono anch'io d'accordo che siano fuori luogo e gratuite, quindi non capisco il problema. Ti da fastidio che la chiami frecciatina? Fin dal primo messaggio a cui te hai risposto ho detto che se lo poteva risparmiare, criticandolo appunto per quella frase, non mi sembra di aver mai detto che abbia fatto bene a dirla o che avesse ragione a dire una cosa del genere. E che cosa c'entra la standing ovation? L'ho criticato quando ne ho sentito il bisogno (ovvero con quella frase), ma con tutte le altre mi sono sentito d'accordo o comunque, anche se non era una visione del mondo simile alla mia, l'ho trovata legittima.
Detto ciò, Miyazaki ha messo le donne al centro ed è stato precursore dei tempi (non come adesso che Hollywood e Co. si sono scoperti femministi), Hosoda fa un diverso ragionamento di parità dei sessi che non idealizza le donne, forse più al passo con i tempi.
Io personalmente apprezzo entrambi i punti di vista.
Non capisco invece la storia di Ready Player One e Spielberg, non è spiegata bene...
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.