La sensazione di rimanere fermi mentre tutto è in movimento, la vita che ti scorre davanti e tutto sembra spento. Ti svegli, fai colazione, ti prepari e vai a scuola; fai il tuo, in qualche modo, ogni giorno. Tutto scorre, la musica è tenue, forse è anche rilassante, forse è eccessivo, forse non è vita, forse arriverà qualcosa a cambiare tutto. Chi lo sa. È tardi, vai a letto, almeno lì tutto è fermo, proprio come te; tutto è spento, proprio come te.
Super Cub è un anime di 12 episodi andato in onda nella stagione primaverile, animato dallo Studio Kai e trasposizione della light novel scritta da Tone Kōken e illustrata da Hiro (autore de’La Divisa Scolastica di Akebi), edita dalla Kadokawa e attualmente in corso in Giappone. Dell’opera esiste anche una versione manga disegnata da Kanitan e che segue sempre la sceneggiatura originale della novel. L’anime è sfortunatamente inedito in Italia, così come il manga e la novel.
Koguma non ha genitori, non ha amici, non ha hobby, non ha soldi, non ha obiettivi per il futuro. Vive da sola nonostante sia così giovane e la sua vita è scandita dai ritmi della scuola, nulla di più e nulla di meno. L’unico suo pensiero, se non dovere, è quello di raggiungere la scuola in tempo, affaticandosi in sella alla sua bici, ansimando mentre risale la collina. Non conosciamo i suoi pensieri, tutto attorno a lei è calmo, spento, come il suo sguardo, come il suo cuore. Ecco che però tutto cambia: la ragazza decide, forse per la prima volta in tutta la sua vita, di fare qualcosa per sé, qualcosa che possa smuovere la calma che attanaglia le sue giornate di nulla. Una sensazione che noi spettatori in pochi minuti abbiamo compreso ma forse non pienamente, perché del resto cosa dovremmo mai aspettarci da questo anime? È uno slice of life con una ragazzina che va in moto, no? Che motivo avremmo di pretendere qualcosa che possa andare oltre? Ma invece basta un nulla, una nota di pianoforte, un bagliore, un sorriso, per farci comprendere che forse questo è un anime speciale.
Senza troppe sorprese arriva lei: una Honda Super Cub, in vendita a soli 10.000 yen (circa 76 euro) perché è stata “la causa di 3 morti”. Koguma si siede in sella a questa nuova compagna ma ancora c’è incredulità, è solo un lampo, dura poco, non ci può credere. Prende la patente in pochissimo tempo ed è pronta per la sua prima guida e tutto cambia, finalmente. Ed ecco che basta un nulla, una nota di pianoforte, un bagliore...
... Un sorriso.
Da qui cambia ogni cosa. Koguma dolcemente si immagina di prendere la parola in classe per avvisare a tutti della lieta novella, vorrebbe urlare a chiunque di quello che forse è il giorno più bello della sua vita, ma lei non è così, nessuno in classe ha mai probabilmente sentito la sua voce. Vivere in simbiosi con questo Super Cub non solo le dà modo di vedere il mondo e la vita con occhi diversi, con nuove speranze, ma soprattutto la porta ad aprire il proprio cuore, rimasto chiuso da chissà quanto e a causa di chissà quale atrocità subita, che possiamo solo immaginare. Ad onore del vero nel manga e nella novel viene detto immediatamente che la madre ha lasciato un biglietto col quale annunciava la sua “scomparsa”, mentre nell’anime si lascia solo capire che le ferite di Koguma sono profonde e invisibili.
Siamo entrati in silenzio e senza farci notare nella vita di Koguma ed episodio dopo episodio ci facciamo sempre più strada, grazie al lavoro magistrale del regista Toshirō Fujii capace di esaltare narrativamente ed artisticamente quello che in mano altrui avrebbe potuto essere soltanto un semplice slice of life. Koguma sorride quando nessuno la vede, anche le persone a cui imparerà a voler bene non riceveranno in dono uno sguardo amorevole, che probabilmente mai nessuno le ha insegnato a offrire. Ed è qui che si sublima il lavoro del regista, che grazie alla saturazione del colore che aumenta nei momenti topici, a una colonna sonora delicata e puntuale (tutti elementi nel quale è risaputo il regista è stato estremamente presente) riesce a scandire ogni battito del cuore di Koguma. Non parliamo dell'opera tecnicamente più eccelsa dell'anno ma di certo tra le più intimistiche.
Non sottovalutiamo poi gli sfondi fotorealistici, a volte freddi ed austeri che ci presentano un mondo duro ma capace di donare il calore di una tranquillità materna, perché se Koguma sta bene è inevitabile anche per noi stare bene. Vi segnalo il profilo Twitter della città di Hokuto nel quale è ambientato l’anime, la quale ha chiaramente vissuto questa opera come un grande vanto, pubblicando diversi Tweet che ci rimandano a luoghi presenti nell’anime.
Per chi volesse scoprirli eccoli qui su Maps: Scuola, Conbini, Municipio di Hokuto, Casa di Koguma, Benzinaio, Negozio di Motociclette, monte Fuji al minuto 22 del secondo episodio, Montagna di Wada nel percorso fatto da Reiko, Liceo Kōfu Daiichi, Quinta Stazione del percorso di Subashiri, Up Garage, Beurre il cui vero nome è Backhaus inno e sono solo una piccola parte; potete vederli anche in QUESTO video.
Lei non è una ragazza che parla volentieri con chi ha attorno, figuriamoci quindi con noi spettatori che non siamo altro degli intrusi non richiesti. Gli accorgimenti di chi ha lavorato a questa opera (citiamo anche lo sceneggiatore Toshizō Nemoto così come meriterebbe di essere citato ogni animatore che ha lavorato ai singoli episodi) ci permettono di capire la nostra protagonista rimanendo a debita distanza. È quando finisce l’episodio che lei riesce finalmente a essere sincera e aprirsi totalmente con noi ma soprattutto con se stessa; puntualmente un bellissimo monologo riassume e conclude le sue grandi avventure, mostrandoci una ragazza ogni giorno sempre più consapevole e matura, senza però sminuire i suoi preziosissimi silenzi che consiglio di custodire a lungo. Vorrei sottolineare come tutto sia stato possibile anche grazie al lavoro di Yuki Yomichi, la sua doppiatrice, una vera e propria appassionata di Super Cub e di moto, la quale è riuscita a portarci in modo impeccabile dentro al mondo di Koguma anche grazie ai silenzi già citati più volte. In conclusione, non posso che farvi vedere il suo profilo Twitter e questo video nel quale non c’è alcuna differenza tra attrice e personaggio.
La Fanciulla dai Capelli di Lino è il meraviglioso brano di Debussy che sentiamo nel secondo episodio: un episodio nel quale vediamo Koguma muovere i primi passi in questo nuovo mondo, fare nuove conoscenze, come se fosse la sua rinascita. Un brano tranquillo e calmo, perfettamente coerente con lo stile dell’opera, come altri brani della OST, che include oltre a Debussy (Arabeseque No. 1 nel primo episodio, Rêverie nell’episodio 5, Image: Reflets dans L'eau nell’episodio 9, oltre che ovviamente La fille aux cheveux de lin nel secondo episodio) anche Liszt (Liebestraume No. 3 nell’episodio 3), Schumann (Kinderszenen nell’episodio 5), Erik Satie (Je Te Veux nell’episodio 6 e Gymnopedie nell’episodio 7), Beethoven (Piano Sonata in C minore, il secondo movimento di Pathétique nell’episodio 8) e infine Elgar (Salut D’Amour nell’episodio 12). La nostra ragazza non sarà forse come La Fanciulla del poema di Leconte de Lisle che ha inspirato il brano di Debussy, ma chissà... magari avrebbe potuto essere così con una vita più tranquilla, magari è come vorrebbe immaginarsi lei stessa o come la immagina l’autore in una visione idealistica. A me va più che bene così com’è.
La critica principale che si può porre a quest’opera è che possa essere definita un grande spot per il Super Cub. Per quanto sia essenzialmente innegabile che quest’anime punti a sottolineare i pregi di questo scooter, bisogna però ribadire che il modello è il più venduto della storia e non necessita quindi di chissà quale spinta all’acquisto, così come c’è anche da dire che nell’era dei comitati di produzione che includono sempre più sponsor non è facile trovare un anime che non abbia qualche pubblicità occulta o meno verso uno o più prodotti. Allo stesso tempo ricordiamo, tramite questa news, che quest’anime ha realmente spinto a vendere qualche Super Cub in più, magari non per via maestosità del mezzo ma grazie alla sensazione di libertà descritta magistralmente e con delicatezza in questo anime.
Certo, può fare storcere il naso che il Super Cub assuma quasi un valore mistico: viene presentato come un demone che ha causato la morte di ben tre persone (poi scopriremo che invece è come se fosse portatore di sfortuna più che essere un esecutore materiale di morte e distruzione) per poi assumere un ruolo divino e salvifico, a volte al limite del cristologico; soprattutto durante l’episodio più drammatico nel quale è proprio il Super Cub a salvare la situazione, quasi come se fosse un’estensione dell’animo della protagonista, incapace di fermarsi di fronte a niente e nessuno. Una visione romanzata, sopra le righe, ma non per questo viene a meno la componente realistica: online si trovano infatti articoli come QUESTO che sottolineano come l’esperienza di Koguma e amiche sia autentica in ogni dettaglio, dalle loro emozioni fino ai concetti più tecnici come la manutenzione del veicolo, il suo potenziamento e… letteralmente tutto il resto (tenendo sempre a mente però l’incipit che ho fatto nel capitolo).
Questa non è di certo la storia di una ragazza che gira il mondo col suo Super Cub ma la storia di una ragazzina che comprende il mondo mentre gira col suo Super-Super Cub. Certe mete si possono raggiungere solo quando altre persone ti aiutano a imboccare la strada giusta ed è così anche per Koguma, che non potrebbe mai crescere se rimanesse da sola sul suo sentiero. La prima ragazza ad unirsi in questo viaggio è Reiko con la sua Honda MD90 Postal Cub (poi cambiato con un Hunter Cub nel momento in cui il primo si è rotto), diametralmente opposta alla nostra protagonista: non si fa problemi a dare voce ai suoi pensieri e a volte è un po’ svampita, ma è lei ad insegnare a Koguma tutto ciò che c’è da sapere sulla manutenzione e la gestione del suo mezzo. Non è solo una senpai di Cub, è la persona che riesce a spingerla definitivamente oltre il suo guscio, dando quella sterzata di cui aveva estremamente bisogno. Ma se Reiko è stata così importante nel dare questa ultima sterzata, è un’altra ragazzina che a far comprendere a Koguma che così la vita non va bene, lei che è così piccolina ma che sfreccia così veloce con la sua bici da lasciarle solo la polvere ogni singola mattina, prima che arrivasse il Super Cub: Shii-chan.
Lei possiede un’Alex Moulton, una bici che ama profondamente e che le dà le stesse sensazioni che vengono narrate dalle altre protagoniste; su di lei addirittura la nostra piccola misantropa si sbilancerà come mai aveva fatto prima (certo, lo dirà solo a noi spettatori, la diretta interessata è all’oscuro di questi suoi pensieri), asserendo nella conclusione dell’episodio 7 che quella ragazzina che le dava inizialmente la sensazione di un celestino spento, quasi superficiale, invece, è un celeste chiaro che ricorda un meraviglioso cielo limpido.
Se per Reiko non ci sono state parole così al miele è forse perché la forza che la sua amica mostra è un qualcosa che Koguma ben conosce: la sua corazza non è seconda a quella di nessuno, mentre la dolcezza di Shii-chan le ricorda probabilmente qualcosa che lei ha voluto allontanare da sé in questi anni, vedendola come una debolezza, come un sentimento inutile. Lei è sola, non ha genitori, non ha amici, non ha hobby, non ha soldi, non ha obiettivi per il futuro, quindi è ovvio che non abbia nemmeno motivi per essere dolce. Shii-chan però le dimostra che anche dietro un dolcissimo sorriso ci può essere tantissima determinazione, una ragazzina italiaminkia (sì, è ossessionata dall’Italia, i suoi genitori hanno una bakery e lei vuole costruire lì “il suo angolo d’Italia”, mai stato così fiero del mio paese) che beve ed offre alle sue nuove amiche “tè italiano corretto alla grappa”, che non avrà la presenza fisica e la faccia tosta di Reiko, non avrà l’imperscrutabilità e la forza d’animo di Koguma ma nella sua semplicità è simile a loro in quel che conta di più: la capacità di sognare e non mollare mai i propri obiettivi.
Fa nulla se si esagera nel declamare le meraviglie di questo scooter, tralasciando la già citata ovvia volontà della Honda di mostrare al meglio uno dei suoi prodotti di punta. È d’obbligo ricordare che siamo compagni non richiesti nel viaggio di giovani fanciulle che in sella ai propri mezzi decidono di lasciarsi alle spalle la noiosa, e spesso triste, realtà. La nostra protagonista fino alla fine ci dirà che “non ha amici”, sminuendo i tantissimi eventi che le sono accaduti, definendo la sua nuova vita “giornate di nulla cambiate leggermente”; lei è conscia che il suo nuovo percorso è soltanto all’inizio e anche se non riesce ancora a chiamare amiche le sue compagne, ci sarà tempo per arrivare a farlo. Koguma non dà tutti i meriti per questi cambiamenti al suo Cub, perché “se stai seduta senza fare niente, un Cub non ti aiuta”, lei è arrivata dov’è perché ha rischiato, perché ha messo in discussione le sue poche certezze ed è stata ripagata.
Io come spettatore mi sento estremamente ripagato, mi aspettavo un semplice e magari bello slice of life – iyashikei e invece ho avuto molto di più. Ho visto il cuore di una ragazza atterrita dalla vita suonare le melodie di Debussy, ho visto il suo mondo accendersi in un modo così vivido e coinvolgente da riuscire ad accendere anche il mio. Ho visto una ragazza senza famiglia, soldi, hobby e aspirazioni nella vita cambiare lentamente grazie a un Super Cub e a ciò che sta trovando nel suo percorso. Non importa se lei non vuole ammettere con noi, con le sue amiche e soprattutto con se stessa quel che sta davvero provando… perché del resto basta un suo sorriso e sappiamo che andrà tutto bene.
Super Cub è un anime di 12 episodi andato in onda nella stagione primaverile, animato dallo Studio Kai e trasposizione della light novel scritta da Tone Kōken e illustrata da Hiro (autore de’La Divisa Scolastica di Akebi), edita dalla Kadokawa e attualmente in corso in Giappone. Dell’opera esiste anche una versione manga disegnata da Kanitan e che segue sempre la sceneggiatura originale della novel. L’anime è sfortunatamente inedito in Italia, così come il manga e la novel.
La Fanciulla dai Capelli di Lino
Koguma non ha genitori, non ha amici, non ha hobby, non ha soldi, non ha obiettivi per il futuro. Vive da sola nonostante sia così giovane e la sua vita è scandita dai ritmi della scuola, nulla di più e nulla di meno. L’unico suo pensiero, se non dovere, è quello di raggiungere la scuola in tempo, affaticandosi in sella alla sua bici, ansimando mentre risale la collina. Non conosciamo i suoi pensieri, tutto attorno a lei è calmo, spento, come il suo sguardo, come il suo cuore. Ecco che però tutto cambia: la ragazza decide, forse per la prima volta in tutta la sua vita, di fare qualcosa per sé, qualcosa che possa smuovere la calma che attanaglia le sue giornate di nulla. Una sensazione che noi spettatori in pochi minuti abbiamo compreso ma forse non pienamente, perché del resto cosa dovremmo mai aspettarci da questo anime? È uno slice of life con una ragazzina che va in moto, no? Che motivo avremmo di pretendere qualcosa che possa andare oltre? Ma invece basta un nulla, una nota di pianoforte, un bagliore, un sorriso, per farci comprendere che forse questo è un anime speciale.
Senza troppe sorprese arriva lei: una Honda Super Cub, in vendita a soli 10.000 yen (circa 76 euro) perché è stata “la causa di 3 morti”. Koguma si siede in sella a questa nuova compagna ma ancora c’è incredulità, è solo un lampo, dura poco, non ci può credere. Prende la patente in pochissimo tempo ed è pronta per la sua prima guida e tutto cambia, finalmente. Ed ecco che basta un nulla, una nota di pianoforte, un bagliore...
... Un sorriso.
“Fino ad ora, non mi ero mai fermata a fare la spesa o in qualsiasi altro luogo tornando da scuola, in realtà. Ho svoltato ad un incrocio dove vado sempre dritto, e quello che ho trovato ad aspettarmi erano località sconosciute, strade sconosciute e sono sicura che ci sono anche panorami sconosciuti da vedere”
Da qui cambia ogni cosa. Koguma dolcemente si immagina di prendere la parola in classe per avvisare a tutti della lieta novella, vorrebbe urlare a chiunque di quello che forse è il giorno più bello della sua vita, ma lei non è così, nessuno in classe ha mai probabilmente sentito la sua voce. Vivere in simbiosi con questo Super Cub non solo le dà modo di vedere il mondo e la vita con occhi diversi, con nuove speranze, ma soprattutto la porta ad aprire il proprio cuore, rimasto chiuso da chissà quanto e a causa di chissà quale atrocità subita, che possiamo solo immaginare. Ad onore del vero nel manga e nella novel viene detto immediatamente che la madre ha lasciato un biglietto col quale annunciava la sua “scomparsa”, mentre nell’anime si lascia solo capire che le ferite di Koguma sono profonde e invisibili.
Siamo entrati in silenzio e senza farci notare nella vita di Koguma ed episodio dopo episodio ci facciamo sempre più strada, grazie al lavoro magistrale del regista Toshirō Fujii capace di esaltare narrativamente ed artisticamente quello che in mano altrui avrebbe potuto essere soltanto un semplice slice of life. Koguma sorride quando nessuno la vede, anche le persone a cui imparerà a voler bene non riceveranno in dono uno sguardo amorevole, che probabilmente mai nessuno le ha insegnato a offrire. Ed è qui che si sublima il lavoro del regista, che grazie alla saturazione del colore che aumenta nei momenti topici, a una colonna sonora delicata e puntuale (tutti elementi nel quale è risaputo il regista è stato estremamente presente) riesce a scandire ogni battito del cuore di Koguma. Non parliamo dell'opera tecnicamente più eccelsa dell'anno ma di certo tra le più intimistiche.
Non sottovalutiamo poi gli sfondi fotorealistici, a volte freddi ed austeri che ci presentano un mondo duro ma capace di donare il calore di una tranquillità materna, perché se Koguma sta bene è inevitabile anche per noi stare bene. Vi segnalo il profilo Twitter della città di Hokuto nel quale è ambientato l’anime, la quale ha chiaramente vissuto questa opera come un grande vanto, pubblicando diversi Tweet che ci rimandano a luoghi presenti nell’anime.
Per chi volesse scoprirli eccoli qui su Maps: Scuola, Conbini, Municipio di Hokuto, Casa di Koguma, Benzinaio, Negozio di Motociclette, monte Fuji al minuto 22 del secondo episodio, Montagna di Wada nel percorso fatto da Reiko, Liceo Kōfu Daiichi, Quinta Stazione del percorso di Subashiri, Up Garage, Beurre il cui vero nome è Backhaus inno e sono solo una piccola parte; potete vederli anche in QUESTO video.
Lei non è una ragazza che parla volentieri con chi ha attorno, figuriamoci quindi con noi spettatori che non siamo altro degli intrusi non richiesti. Gli accorgimenti di chi ha lavorato a questa opera (citiamo anche lo sceneggiatore Toshizō Nemoto così come meriterebbe di essere citato ogni animatore che ha lavorato ai singoli episodi) ci permettono di capire la nostra protagonista rimanendo a debita distanza. È quando finisce l’episodio che lei riesce finalmente a essere sincera e aprirsi totalmente con noi ma soprattutto con se stessa; puntualmente un bellissimo monologo riassume e conclude le sue grandi avventure, mostrandoci una ragazza ogni giorno sempre più consapevole e matura, senza però sminuire i suoi preziosissimi silenzi che consiglio di custodire a lungo. Vorrei sottolineare come tutto sia stato possibile anche grazie al lavoro di Yuki Yomichi, la sua doppiatrice, una vera e propria appassionata di Super Cub e di moto, la quale è riuscita a portarci in modo impeccabile dentro al mondo di Koguma anche grazie ai silenzi già citati più volte. In conclusione, non posso che farvi vedere il suo profilo Twitter e questo video nel quale non c’è alcuna differenza tra attrice e personaggio.
La Fanciulla dai Capelli di Lino è il meraviglioso brano di Debussy che sentiamo nel secondo episodio: un episodio nel quale vediamo Koguma muovere i primi passi in questo nuovo mondo, fare nuove conoscenze, come se fosse la sua rinascita. Un brano tranquillo e calmo, perfettamente coerente con lo stile dell’opera, come altri brani della OST, che include oltre a Debussy (Arabeseque No. 1 nel primo episodio, Rêverie nell’episodio 5, Image: Reflets dans L'eau nell’episodio 9, oltre che ovviamente La fille aux cheveux de lin nel secondo episodio) anche Liszt (Liebestraume No. 3 nell’episodio 3), Schumann (Kinderszenen nell’episodio 5), Erik Satie (Je Te Veux nell’episodio 6 e Gymnopedie nell’episodio 7), Beethoven (Piano Sonata in C minore, il secondo movimento di Pathétique nell’episodio 8) e infine Elgar (Salut D’Amour nell’episodio 12). La nostra ragazza non sarà forse come La Fanciulla del poema di Leconte de Lisle che ha inspirato il brano di Debussy, ma chissà... magari avrebbe potuto essere così con una vita più tranquilla, magari è come vorrebbe immaginarsi lei stessa o come la immagina l’autore in una visione idealistica. A me va più che bene così com’è.
Deus Ex Cub
La critica principale che si può porre a quest’opera è che possa essere definita un grande spot per il Super Cub. Per quanto sia essenzialmente innegabile che quest’anime punti a sottolineare i pregi di questo scooter, bisogna però ribadire che il modello è il più venduto della storia e non necessita quindi di chissà quale spinta all’acquisto, così come c’è anche da dire che nell’era dei comitati di produzione che includono sempre più sponsor non è facile trovare un anime che non abbia qualche pubblicità occulta o meno verso uno o più prodotti. Allo stesso tempo ricordiamo, tramite questa news, che quest’anime ha realmente spinto a vendere qualche Super Cub in più, magari non per via maestosità del mezzo ma grazie alla sensazione di libertà descritta magistralmente e con delicatezza in questo anime.
Certo, può fare storcere il naso che il Super Cub assuma quasi un valore mistico: viene presentato come un demone che ha causato la morte di ben tre persone (poi scopriremo che invece è come se fosse portatore di sfortuna più che essere un esecutore materiale di morte e distruzione) per poi assumere un ruolo divino e salvifico, a volte al limite del cristologico; soprattutto durante l’episodio più drammatico nel quale è proprio il Super Cub a salvare la situazione, quasi come se fosse un’estensione dell’animo della protagonista, incapace di fermarsi di fronte a niente e nessuno. Una visione romanzata, sopra le righe, ma non per questo viene a meno la componente realistica: online si trovano infatti articoli come QUESTO che sottolineano come l’esperienza di Koguma e amiche sia autentica in ogni dettaglio, dalle loro emozioni fino ai concetti più tecnici come la manutenzione del veicolo, il suo potenziamento e… letteralmente tutto il resto (tenendo sempre a mente però l’incipit che ho fatto nel capitolo).
Questa non è di certo la storia di una ragazza che gira il mondo col suo Super Cub ma la storia di una ragazzina che comprende il mondo mentre gira col suo Super-Super Cub. Certe mete si possono raggiungere solo quando altre persone ti aiutano a imboccare la strada giusta ed è così anche per Koguma, che non potrebbe mai crescere se rimanesse da sola sul suo sentiero. La prima ragazza ad unirsi in questo viaggio è Reiko con la sua Honda MD90 Postal Cub (poi cambiato con un Hunter Cub nel momento in cui il primo si è rotto), diametralmente opposta alla nostra protagonista: non si fa problemi a dare voce ai suoi pensieri e a volte è un po’ svampita, ma è lei ad insegnare a Koguma tutto ciò che c’è da sapere sulla manutenzione e la gestione del suo mezzo. Non è solo una senpai di Cub, è la persona che riesce a spingerla definitivamente oltre il suo guscio, dando quella sterzata di cui aveva estremamente bisogno. Ma se Reiko è stata così importante nel dare questa ultima sterzata, è un’altra ragazzina che a far comprendere a Koguma che così la vita non va bene, lei che è così piccolina ma che sfreccia così veloce con la sua bici da lasciarle solo la polvere ogni singola mattina, prima che arrivasse il Super Cub: Shii-chan.
Lei possiede un’Alex Moulton, una bici che ama profondamente e che le dà le stesse sensazioni che vengono narrate dalle altre protagoniste; su di lei addirittura la nostra piccola misantropa si sbilancerà come mai aveva fatto prima (certo, lo dirà solo a noi spettatori, la diretta interessata è all’oscuro di questi suoi pensieri), asserendo nella conclusione dell’episodio 7 che quella ragazzina che le dava inizialmente la sensazione di un celestino spento, quasi superficiale, invece, è un celeste chiaro che ricorda un meraviglioso cielo limpido.
Se per Reiko non ci sono state parole così al miele è forse perché la forza che la sua amica mostra è un qualcosa che Koguma ben conosce: la sua corazza non è seconda a quella di nessuno, mentre la dolcezza di Shii-chan le ricorda probabilmente qualcosa che lei ha voluto allontanare da sé in questi anni, vedendola come una debolezza, come un sentimento inutile. Lei è sola, non ha genitori, non ha amici, non ha hobby, non ha soldi, non ha obiettivi per il futuro, quindi è ovvio che non abbia nemmeno motivi per essere dolce. Shii-chan però le dimostra che anche dietro un dolcissimo sorriso ci può essere tantissima determinazione, una ragazzina italiaminkia (sì, è ossessionata dall’Italia, i suoi genitori hanno una bakery e lei vuole costruire lì “il suo angolo d’Italia”, mai stato così fiero del mio paese) che beve ed offre alle sue nuove amiche “tè italiano corretto alla grappa”, che non avrà la presenza fisica e la faccia tosta di Reiko, non avrà l’imperscrutabilità e la forza d’animo di Koguma ma nella sua semplicità è simile a loro in quel che conta di più: la capacità di sognare e non mollare mai i propri obiettivi.
“Ti supplico Koguma-san, fai venire la primavera per me, adesso. Ti prego, salvami di nuovo con il tuo Super Cub”.
Fa nulla se si esagera nel declamare le meraviglie di questo scooter, tralasciando la già citata ovvia volontà della Honda di mostrare al meglio uno dei suoi prodotti di punta. È d’obbligo ricordare che siamo compagni non richiesti nel viaggio di giovani fanciulle che in sella ai propri mezzi decidono di lasciarsi alle spalle la noiosa, e spesso triste, realtà. La nostra protagonista fino alla fine ci dirà che “non ha amici”, sminuendo i tantissimi eventi che le sono accaduti, definendo la sua nuova vita “giornate di nulla cambiate leggermente”; lei è conscia che il suo nuovo percorso è soltanto all’inizio e anche se non riesce ancora a chiamare amiche le sue compagne, ci sarà tempo per arrivare a farlo. Koguma non dà tutti i meriti per questi cambiamenti al suo Cub, perché “se stai seduta senza fare niente, un Cub non ti aiuta”, lei è arrivata dov’è perché ha rischiato, perché ha messo in discussione le sue poche certezze ed è stata ripagata.
Io come spettatore mi sento estremamente ripagato, mi aspettavo un semplice e magari bello slice of life – iyashikei e invece ho avuto molto di più. Ho visto il cuore di una ragazza atterrita dalla vita suonare le melodie di Debussy, ho visto il suo mondo accendersi in un modo così vivido e coinvolgente da riuscire ad accendere anche il mio. Ho visto una ragazza senza famiglia, soldi, hobby e aspirazioni nella vita cambiare lentamente grazie a un Super Cub e a ciò che sta trovando nel suo percorso. Non importa se lei non vuole ammettere con noi, con le sue amiche e soprattutto con se stessa quel che sta davvero provando… perché del resto basta un suo sorriso e sappiamo che andrà tutto bene.
Per concludere come bonus ecco una raccolta trovata su Reddit di tutte le volte che il mondo di Koguma si illumina e una raccolta di tutti i sorrisi, VI BASTA CLICCARE QUA
Episode 1: The very first time Koguma’s world transforms into color. I particularly like the hair effect in this shot. It’s as if Koguma’s perspective figuratively and literally shifts.
Koguma’s first time riding her Cub. This is probably the most iconic color change in the series.
Koguma unable to start her Cub in the parking lot due to lack of fuel and after switching the reserve switch on.
Episode 2: Koguma as she contemplates on what to do with her life and when she realizes she has the capabilities to go anywhere she wants to. I posted the entire scene because the entire world is glowing till the very end of the episode and it’s my favorite scene in the show.
Episode 3: Koguma dreaming about riding her Cub.
Koguma admiring her Cub in episode 1 compared to how she feels in episode 3 after some time.
Riding on her Cub without goggles or anyone to call her friend and after getting some goggles and Reiko’s cell phone number.
Episode 4: Koguma on her first day as a courier as she travels into Kofu to deliver documents. Compared to after she gets her first paycheck and she sees the fruits of her labor.
Learning how to change the oil on her Cub. The sound design and voice acting is top notch in this scene.
Episode 5: This episode is centered on Reiko but I decided to still give it a shot. Generally whenever Reiko is attempting to climb up Mt. Fuji her colors are more desaturated. The colors are also dull before her attempts compared to after attempting. Once Reiko accepts her defeat the colors come streaming back in.
Episode 6: Koguma’s world is illuminated upon gaining Reiko’s blessing to travel to the class field trip by herself. This color change is super sweet since it repeats itself again at the end of the episode when Koguma begins thinking of a future with Reiko.
Koguma reaffirming her friendship with Reiko and hoping that in the future her relationship with Reiko will continue much like her relationship with her Cub.
Episode 7: When Reiko shows up on her Cub the world becomes livelier but the moment she shuts her Cub off the colors retreat to dullness.
Koguma and Reiko trying to outfit their Cubs to help haul heavy coffee equipment. Once they’re satisfied with their results the colors flood back in. The colors remain for the rest of the episode as well.
Episode 8: Koguma before she sips her coffee and after sipping it.
The handlebar covers are so cozy that they bring colors to Koguma’s cheeks. I love the “ugh” sound Reiko makes.
Episode 9: Koguma wearing her sweet abrasive wool liner jacket out for the first time.
Windshield covers coming in clutch for Koguma and Reiko’s Cubs. A small detail I never noticed is that there’s a shot of the speedometer accelerating and Koguma becoming more impressed since she’s able to reach higher speeds without wind chill. I just thought she was saying “incredible” since she was so happy.
Episode 10: Koguma as she sets out to visit Reiko in the dreary wet snow and after they attach bike chains to their Cubs and have a snow day.
Episode 11: Upon realizing Eniwa was her catalyst for the Super Cub life, Koguma’s life is awash with color. It’s very similar to the first time Koguma’s world was brightened. She’s so affected by her revelatory wonder that even her hair is blown away!
Episode 12: The Super Cub gang sets off on their trip to see the cherry blossoms bloom.
The very final scene of Super Cub is also the final time Koguma’s world is lit up. It’s the perfect thesis statement for the entire show.
Some of my favorite scenes:
Koguma smiling like a goofball.
The power of goggles!
Take that rain!
https://imgur.com/a/iUdU8yV
Koguma’s first time riding her Cub. This is probably the most iconic color change in the series.
Koguma unable to start her Cub in the parking lot due to lack of fuel and after switching the reserve switch on.
Episode 2: Koguma as she contemplates on what to do with her life and when she realizes she has the capabilities to go anywhere she wants to. I posted the entire scene because the entire world is glowing till the very end of the episode and it’s my favorite scene in the show.
Episode 3: Koguma dreaming about riding her Cub.
Koguma admiring her Cub in episode 1 compared to how she feels in episode 3 after some time.
Riding on her Cub without goggles or anyone to call her friend and after getting some goggles and Reiko’s cell phone number.
Episode 4: Koguma on her first day as a courier as she travels into Kofu to deliver documents. Compared to after she gets her first paycheck and she sees the fruits of her labor.
Learning how to change the oil on her Cub. The sound design and voice acting is top notch in this scene.
Episode 5: This episode is centered on Reiko but I decided to still give it a shot. Generally whenever Reiko is attempting to climb up Mt. Fuji her colors are more desaturated. The colors are also dull before her attempts compared to after attempting. Once Reiko accepts her defeat the colors come streaming back in.
Episode 6: Koguma’s world is illuminated upon gaining Reiko’s blessing to travel to the class field trip by herself. This color change is super sweet since it repeats itself again at the end of the episode when Koguma begins thinking of a future with Reiko.
Koguma reaffirming her friendship with Reiko and hoping that in the future her relationship with Reiko will continue much like her relationship with her Cub.
Episode 7: When Reiko shows up on her Cub the world becomes livelier but the moment she shuts her Cub off the colors retreat to dullness.
Koguma and Reiko trying to outfit their Cubs to help haul heavy coffee equipment. Once they’re satisfied with their results the colors flood back in. The colors remain for the rest of the episode as well.
Episode 8: Koguma before she sips her coffee and after sipping it.
The handlebar covers are so cozy that they bring colors to Koguma’s cheeks. I love the “ugh” sound Reiko makes.
Episode 9: Koguma wearing her sweet abrasive wool liner jacket out for the first time.
Windshield covers coming in clutch for Koguma and Reiko’s Cubs. A small detail I never noticed is that there’s a shot of the speedometer accelerating and Koguma becoming more impressed since she’s able to reach higher speeds without wind chill. I just thought she was saying “incredible” since she was so happy.
Episode 10: Koguma as she sets out to visit Reiko in the dreary wet snow and after they attach bike chains to their Cubs and have a snow day.
Episode 11: Upon realizing Eniwa was her catalyst for the Super Cub life, Koguma’s life is awash with color. It’s very similar to the first time Koguma’s world was brightened. She’s so affected by her revelatory wonder that even her hair is blown away!
Episode 12: The Super Cub gang sets off on their trip to see the cherry blossoms bloom.
The very final scene of Super Cub is also the final time Koguma’s world is lit up. It’s the perfect thesis statement for the entire show.
Some of my favorite scenes:
Koguma smiling like a goofball.
The power of goggles!
Take that rain!
https://imgur.com/a/iUdU8yV
Pro
- Dolce, divertente, rilassante, ben fatto sotto ogni aspetto, che sia grafico o che sia sonoro
- Anche se non avete la patente potete lo stesso comprendere pienamente il messaggio dell'opera
- Il sorriso di Koguma
Contro
- Il Super Cub sembra un essere divino al limite del senziente capace di ogni cosa
Però ho ancora buona parte degli episodi pronti, quindi potrei ancora recuperarlo...
Veramente ben fatto, sotto tutti i profili, pure quello motoristico!
(Il "contro" è stupendo. XD)
Ovviamente è una serie molto delicata che può non piacere.
Sì, se non ti piacciono le cose belle. Tutto può non piacere, per carità.
grazie mille
E quello dove, in inverno, una di loro è finita in un ruscello ed è stata portata a casa nel cestino anteriore del Cub: ho sentito il gelo pure io!
il Grich
Poi il contro evidenziato a me è forse pesato un po' più che ad altri, l'ho trovato via via sempre più pesante, ridicolo ed esagerato guastando anche la piacevolezza del prodotto. Una cosa che mi è piaciuta è il cambio di colori, o piuttosto di filtri per mostrare come il modo di vedere il mondo cambi una volta in sella al mirabolante scooter. Complimenti comunque per la recensione
però secondo me non è per tutti
solo chi ha vissuto le gioie e i disagi del motorino (soprattutto con la pioggia e in inverno) può apprezzarlo fino in fondo!
No per nulla, mai avuto un motorino e ho guidato la macchina poche volte in vita mia, quest'anime è più per la sensazione interna che quella che meccanica. Che possa essere un plus per chi guida senza dubbio, ma non toglie nulla per chi non lo fa
Ti do ragione (è quello che cercavo di dire):
Non toglie nulla di sicuro
Piuttosto, come hai detto tu, aggiunge!
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