Nota: naturalmente l’articolo contiene spoiler sull’episodio 18.
Ranking of kings è uno degli anime più caldi della stagione ma al momento, più che del modo in cui si differenzia da altre serie per i suoi elementi unici e inconfondibili, si parla principalmente del riaccendersi di un dibattito su una presunta allegoria del periodo di colonizzazione giapponese in Corea del Sud. Il dibattito era già avvenuto nel 2019 e riguardava il manga Ousama Ranking da cui è tratto l’anime e ora, dopo che la serie sta coprendo quegli stessi capitoli, si è riacceso. Alcuni lettori sostengono che la relazione tra le nazioni di Houma e Gyazuka, di cui si parla nella puntata, è analoga a quella tra Giappone e Corea del Sud durante l’occupazione di quest’ultima. Nella serie, gli abitanti di Houma sono descritti come persone in buona fede, che tentano di aiutare gli abitanti di Gyazuka, che invece sono descritti come persone ingannevoli che si approfittano della gentilezza degli abitanti di Houma. Successivamente la “storia” viene riscritta e gli abitanti di Houma vengono unilateralmente ricordati come oppressori quando stavano semplicemente cercando di fornirgli la magia. Tuttavia, gli abitanti di Gyazuka non sanno cosa rispondere al motivo per cui gli Houma hanno costruito scuole e ospedali se erano così malvagi. Come detto precedentemente nell'articolo, al momento la serie di Wit Studio sta coprendo questi capitoli e alcuni utenti hanno fatto notare come gli adattamenti di alcune immagini di background siano molto simili a delle foto della Corea del Sud di quel periodo storico, prima e dopo la colonizzazione giapponese.
Un utente in un commento del 2019 scrive: “Un manga mal pianificato che proietta l'immagine della Corea del Sud di un'ala di radicali di Internet su un gruppo di persone immaginarie”. Un altro invece scrive: “Spero che i coreani leggano questo manga e vedano la verità su sé stessi”. Tuttavia, altri utenti non sono d’accordo con questa interpretazione e uno di loro scrive: “A prima vista non vedo assolutamente questi parallelismi. Questo la dice lunga sul lettore (più di quanto non faccia sull’opera)”.
L’autore del manga, Sōsuke Toka, non ha mai commentato i capitoli in questione. Il manga al momento conta 12 volumi mentre dell’anime è stato da poco trasmesso l’episodio 19.
Fonte Consultata:
Animenewsnetwork
Bojji è un principe sordo e senza poteri che non riesce neanche a brandire una spada giocattolo. Essendo il primogenito, sogna di diventare il più grande re del mondo, ma molte persone sparlano di lui alle sue spalle, dicendo che è un buono a nulla e che non potrà mai essere un re. Bojji fa allora amicizia con un'ombra di nome Kage, che in qualche modo lo capisce molto bene. Kage è l’unico membro sopravvissuto di un clan di assassini, quasi del tutto spazzato via. Non più un assassino, ora continua a vivere rubando. La storia segue così la crescita di Bojji mentre incontra diverse persone nella sua vita, a partire dal fatidico incontro con l'ombra.
Ranking of kings è uno degli anime più caldi della stagione ma al momento, più che del modo in cui si differenzia da altre serie per i suoi elementi unici e inconfondibili, si parla principalmente del riaccendersi di un dibattito su una presunta allegoria del periodo di colonizzazione giapponese in Corea del Sud. Il dibattito era già avvenuto nel 2019 e riguardava il manga Ousama Ranking da cui è tratto l’anime e ora, dopo che la serie sta coprendo quegli stessi capitoli, si è riacceso. Alcuni lettori sostengono che la relazione tra le nazioni di Houma e Gyazuka, di cui si parla nella puntata, è analoga a quella tra Giappone e Corea del Sud durante l’occupazione di quest’ultima. Nella serie, gli abitanti di Houma sono descritti come persone in buona fede, che tentano di aiutare gli abitanti di Gyazuka, che invece sono descritti come persone ingannevoli che si approfittano della gentilezza degli abitanti di Houma. Successivamente la “storia” viene riscritta e gli abitanti di Houma vengono unilateralmente ricordati come oppressori quando stavano semplicemente cercando di fornirgli la magia. Tuttavia, gli abitanti di Gyazuka non sanno cosa rispondere al motivo per cui gli Houma hanno costruito scuole e ospedali se erano così malvagi. Come detto precedentemente nell'articolo, al momento la serie di Wit Studio sta coprendo questi capitoli e alcuni utenti hanno fatto notare come gli adattamenti di alcune immagini di background siano molto simili a delle foto della Corea del Sud di quel periodo storico, prima e dopo la colonizzazione giapponese.
Un utente in un commento del 2019 scrive: “Un manga mal pianificato che proietta l'immagine della Corea del Sud di un'ala di radicali di Internet su un gruppo di persone immaginarie”. Un altro invece scrive: “Spero che i coreani leggano questo manga e vedano la verità su sé stessi”. Tuttavia, altri utenti non sono d’accordo con questa interpretazione e uno di loro scrive: “A prima vista non vedo assolutamente questi parallelismi. Questo la dice lunga sul lettore (più di quanto non faccia sull’opera)”.
L’autore del manga, Sōsuke Toka, non ha mai commentato i capitoli in questione. Il manga al momento conta 12 volumi mentre dell’anime è stato da poco trasmesso l’episodio 19.
Fonte Consultata:
Animenewsnetwork
Direi che ognuno ci vede quello che vuole vederci.
La gente sta proprio fuori di melone.
Inoltre i giapponesi in media sono ancora più apologisti dei russi, per fare un esempio. E considerando l'estremo rispetto e gentilezza del popolo è un contrasto davvero strano che non riuscirò mai a spiegarmi
Concordo sul discorso generale del revisionismo storico Giapponese, anche se nel caso di Ousama non mi pare così chiaro il riferimento, certo non come in AoT. Qui mi sembra un po forzata la interpretazione.
Al primo utente che parla di farsi un'idea sulla storia, su questa epoca c'è poco da farsi idee. L'occupazione di Corea e Cina per parte Giapponese è una delle pagine più nere del 900. E io adoro la cultura, la vita quotidiana e la gentilezza Giapponese.
Ricordo che fra i popoli che hanno rimosso il loro passato coloniale ci sono in buona parte i cittadini del Belgio che hanno scritto con Re Leopoldo una delle peggiori pagine per crudeltà e sfruttamento in Congo.
Ciò è comunque qualcosa che ha una sua logica nella storia: dalle mie Parti nel II secolo prima di Cristo i romani sterminarono la tribù dei liguri Stazielli cancellandoli dalla storia... ma crearono nuove cittadine: Acqui, Libarna, Derthona. Le ultime due particolarmente riche furono in seguito distrutte. Derthona è risorta come Tortona ma ha perso tutte le attrattive che presumibilmente esistevano nell'epoca romana.
Non esiste popolo che non abbia colpa. Nel corso di 5000 anni di storia umana tutti i popoli hanno lottato, conquistato, sconfitto, essere sconfitti e ciò rende interessante la storia.
Mi paiono due immagini che mostrano solamente un evoluzione e un progresso.
Le capanne della prima immagine sono sovrapponibili a qualsiasi villaggio sia esso amazzonico, africano, indonesiano o anche solo i villaggi delle popolazioni originarie dell'Hokkaido.
Volendo anche una differenza Edo/Tokyo.
In altre parole polemica insulsa solo per polemizzare.
La polemica è un po' sterile a parer mio.
Il riferimento non è così palese (per fortuna). In ogni caso la frase "noi siamo portatori di magia" può ricordare il "noi siamo portatori di modernità", mantra del Giappone in Corea dal 1910 al 1945.
Tuttavia, il fatto che una labile somiglianza di circostanze come questa scateni critiche, fa capire bene come la questione sia ancora oggi spinosa e complicata. Non mi sento di giudicare la visione di alcuni coreani in merito a questa parte della serie di Ranking of Kings. Purtroppo molte (troppe) persone ignorano i dettagli del periodo storico dell'occupazione giapponese in Corea. Il Giappone in 35 anni di presenza sul suolo coreano ha commesso delle atrocità terribili per le quali non si è MAI scusato. Ed è questa la cosa più grave. Se fossero arrivate delle scuse ufficiali, una critica a una serie animata come questa, cercata col lanternino con tutti i parallelismi possibili, forse non sarebbe nemmeno mai nata.
Non sto argomentando per andare contro il Giappone, che è un paese che da sempre amo, ma bisogna anche saper guardare con occhi critici ciò che più ci piace e non difendere per partito preso. Ci sono situazioni sulle quali non si può soprassedere o sminuire.
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