Phantom Seer: prime impressioni per il nuovo manga Star Comics

Non tutto va come si vorrebbe, a volte nella vita le cose vanno male anche se non te lo meriti, anche se non ci sarebbe bisogno, però è bello poter gioire di quelle piccole rivalse, piccoli spunti che ci danno lo stesso modo di alzare la testa e dire che, nonostante tutto, non sarà andata come sperassimo però possiamo rimanere a testa alta. Questo è uno di quei pochi casi.

Phantom Seer è un manga la cui sceneggiatura è curata da Tōgo Gotō e i disegni da Kento Matsuura. Il one-shot che ha inspirato la serie vinse la Gold Future Cup, premio che gli permise di essere serializzato su Weekly Shōnen Jump; il manga è completo in patria con quattro volumi, mentre in Italia è pubblicato da Star Comics sia in edizione regular che in edizione limited, disponibile esclusivamente con il box. Le traduzioni sono curate da Yupa, l'adattamento testi da Chiara Antonazzi, il lettering da Christian Biscaro, l'adattamento grafico da Antonio Lo Muzio.
  


Grazie a Manga Plus ho avuto il piacere di poter leggere Phantom Seer fin dal suo debutto in Giappone; il mio amore per questo manga non è esploso subito, perché quando viene presentato un nuovo manga d'azione e/o sovrannaturale è ovvio che ci sia bisogno di qualche capitolo per comprendere se sia la solita solfa o se possa offrire qualcosa di nuovo. Quel che ho provato in seguito non è frutto di un'emozione superficiale ma è un'opera che capitolo dopo capitolo ho sentito di apprezzare sempre di più, fino ad arrivare ad amarla. Alcune cose però non possono che colpirti dal primo istante, e partiamo da ciò che è ovvio: i disegni di Matsuura.

Fin dal primo capitolo non si può far altro che innamorarsi del tratto di Matsūra, il quale riesce in maniera perfetta a creare un connubio tra lo stile moderno richiesto dal lettore medio di Weekly Shōnen Jump e l'horror giapponese. Si fa presto oramai a chiamare una qualsiasi opera "horror" per via della presenza di mostri, demoni o magari di situazioni truculente, ma Phantom Seer riesce a creare pathos grazie al pacing della narrazione, al preciso e attento paneling e a farla breve con il lavoro magistrale di un disegnatore che non solo mostra una bravura ben al di sopra della media ma lascia intendere che abbia ancora tanto, tantissimo, da mostrare ai lettori. Perciò che sia chiaro, se amate il vero horror e le sue atmosfere in questo manga troverete quel che cercate, fin da subito.
 


Come detto il discorso è più complesso per quanto riguarda la storia di per sé. Conosciamo ormai tutti le enormi difficoltà nello scrivere un'opera su Jump, anche autori acclamati e con successi mirabolanti alle spalle hanno fallito (sia prima che dopo), perciò naturalmente per il debuttante Gotō non deve essere stato facile, ma le scusanti non esistono per nessuno quando si arriva a questi livelli e lo capisco. Si può scorgere a tratti incertezza nella scrittura, rappresentata da qualche incoerenza stilistica che non sorprende in una storia che non ha mai deciso se settarsi sull'action mainstream o sull'horror un po' di nicchia, ma quello che potrebbe essere visto (anche a ragione) come un suo difetto è allo stesso tempo un punto di forza della storia... perché sì, Phantom Seer è sicuramente eccellente per chi ama l'horror ma in egual misura è eccellente anche per chi non è avvezzo a questi temi.

L'aria che si respira nella storia, ribadisco anche grazie a disegni di altissima caratura, non può risultare pesante anche perché i personaggi sono forse quella sorpresa nascosta in questa opera, moderni dalla caratterizzazione alla loro realizzazione. Iori non è, infatti, il classico protagonista di Jump, lui non è un esempio da seguire, le sue azioni positive le compie perché costretto dalla sorella (personaggio da sempre ritenuto il migliore dalla community) ma nonostante tutto il lettore è portato comunque ad apprezzarlo, grazie a una corretta evoluzione narrativa che ci porta a comprendere ogni sua sfumatura. Riku è il prototipo dell'eroina 2.0 di cui sento molto sinceramente il bisogno, dove Iori non arriva è Riku a spingerlo ma grazie alla natura stessa dell'opera lei non ha solo il ruolo di spalla ma è il vero e proprio catalizzatore degli eventi del manga. Ci sarebbe tanto altro da dire e altri personaggi che si paleseranno in avanti ma non è il caso di dire troppo.
  

Sì, ma perché quattro volumi? Inutile girarci intorno e fare finta che la questione non sia ritenuta quasi più importante della qualità effettiva della stessa opera. Innegabile, Phantom Seer dura solo quattro volumi, il suo destino su Jump non è stato dei migliori ma sia chiaro che il motivo non è risaputo e quando si parla di queste cose ci si riempie spesso la bocca di certezze che non esistono. Le vendite del manga erano decisamente buone e impreziosite da ristampe multiple, le copie in circolazione erano maggiori di serie pubblicate per più tempo e se il manga non fosse stato interrotto avrebbe venduto tanto quanto se non maggiormente di opere più longeve, pure considerando alcune tuttora presenti su Jump.

Quante volte vi siete lamentati che una serie non ha avuto ciò che meritasse? Quante volte vi siete lamentati perché un qualcosa non è andato come speravate? Phantom Seer è un'opera che per chissà quale motivo non ha potuto avere un percorso degno delle sue vendite e dell'apprezzamento dei suoi fan che online è stato sempre caloroso, però per quanto non si possa cambiare ciò che è già successo possiamo lo stesso dare una degna conclusione noi in quanto lettori a un manga disegnato meravigliosamente, scritto bene, con bei personaggi e che non si limita a fare il compitino, non si limita a essere una copia carbone di opere venute prima ma ha una sua forte personalità che non può essere limitata neanche dal destino.

Da appassionato dell'opera (che comprò i primi 2 volumi direttamente dal Giappone sperando di aiutarlo, oltre che per amore) non posso, quindi, che essere felice del trattamento che Star Comics ha riservato all'opera, esaltandola proprio per quel che merita, facendo comprendere che non è un classico +1 ma un manga che merita di essere nei vostri scaffali. L'edizione regular di €5,50 è brossurata, ha sovraccoperta ed è 11.5x17.5, un'edizione classica che non presenta alcun problema e per una serie di soli quattro volumi vien da sé che non è una spesa compromettente.

Il box devo ammettere che non credevo potesse essere di questa eccellente caratura. Oltre la cura artistica (che allargo alla scelta del font del titolo) la sua solidità lo rende un box degno di questo nome (e permettetemi, non è per nulla una cosa scontata) e il cofanetto all'interno riesce almeno a concludere un cerchio che non è stato perfetto ma forse proprio per questo lo può rendere indimenticabile, al contrario di opere molto più lunghe destinate a sciogliersi come neve al sole. Ricordiamo che la limited edition  con box costa  €10,50 e ha prime pagine a colori.
 


Phantom Seer è questo ma anche molto di più. Phantom Seer è amore per il folclore giapponese (dove non abbiamo demoni a caso ma precisamente contestualizzati nella mitologia giapponese), è il dinamismo dei disegni, la tensione dei suoi ambienti, la bellezza (estetica e non) dei suoi personaggi... e per quanto mi riguarda è la passione per i manga che va oltre quel che è ritenuto giusto o sbagliato.

 

Titolo	Prezzo	Casa editrice
Phantom Seer  1	€ 5.50	Star Comics
Phantom Seer  2	€ 5.50	Star Comics
Phantom Seer  3	€ 5.50	Star Comics
Phantom Seer  4	€ 5.50	Star Comics
Phantom Seer Limited Edition con Box  1	€ 10.50	Star Comics