Grande affermazione per il film Pinocchio di Guillermo del Toro alla 50esima edizione degli Annie Awards, i premi assegnati dall'International Animated Film Society (A.S.I.F.A. Hollywood), particolarmente ambiti perché in questa occasione sono i protagonisti del mondo dell'animazione a giudicare le opere dei colleghi.
Il film in stop motion, Arrivato con nove nomination, vince la categoria Miglior film e si piazza in altre quattro: regia, scenografia, animazione dei personaggi e colonna sonora. Nel discorso di accettazione per la migliore regia, Guillermo del Toro ha dichiarato: “Volevo così tanto il fottuto Annie…È il dannato trofeo più bello del mondo!” facendo notare che la cerimonia degli Annies è l'unico luogo in cui non dove sottolineare l'importanza dell'animazione. "Quello che posso dire di 'Pinocchio' è che è stato realizzato da artisti e gli animatori sono stati trattati come attori e non come tecnici".
Ora al noto regista manca davvero solo l'Oscar!
Periodo d'oro per i film in stop motion, visto anche il successo della critica per Marcel the Shell eletto miglior film indipendente sempre agli Annie Awards. La dolcissima storia dell piccola conchiglia si piazza subito dietro il “Pinocchio” di del Toro con tre vittorie su otto nomination incluse miglior sceneggiatura e doppiaggio (Jenny Slate).
Il Giappone si fa valere con Oni: Thunder God’s Tale, la serie Netflix prodotta dallo studio Tonko House e realizzata completamente in Stop-Motion e CGI (QUI la nostra recensione). due Annie Awards, uno per la migliore miniserie televisiva e l'altro per il miglior design di produzione TV/media. Un bel successo per Daisuke “Dice” Tsutsumi, il creatore e lo showrunner della serie. Nato a Tokyo e poi trasferitosi negli Stati Uniti, Dice è un regista e pittore. Laureato alla School of Visual Arts di New York, ha lavorato in veste di art director, lead color designer o lighting designer per Blue Sky Studios (L’era glaciale, Robots) e successivamente per Pixar (Toy Story 3, Monsters University). Dopo il successo del debutto alla regia con il cortometraggio candidato all’Oscar The Dam Keeper, ha lasciato la Pixar per co-fondare Tonko House con Robert Kondo.
”Avendo trascorso tutta la mia carriera nell’industria dell’animazione americana, una parte di me si è sempre chiesta se nelle storie che racconto ci sarebbe mai stato un posto per l’altra metà della mia identità, di origine giapponese. Questa collaborazione di Tonko House con Netflix è stata un’opportunità irripetibile per me di abbracciare liberamente il mio background unico per condividere con il resto del mondo le meravigliose storie con cui sono cresciuto in Giappone, in particolare quelle che credo siano attuali per la società in cui viviamo oggi” ha affermato Daisuke Tsutsumi.
Fonte Consultata:
variety.com
nippon.com
Il film in stop motion, Arrivato con nove nomination, vince la categoria Miglior film e si piazza in altre quattro: regia, scenografia, animazione dei personaggi e colonna sonora. Nel discorso di accettazione per la migliore regia, Guillermo del Toro ha dichiarato: “Volevo così tanto il fottuto Annie…È il dannato trofeo più bello del mondo!” facendo notare che la cerimonia degli Annies è l'unico luogo in cui non dove sottolineare l'importanza dell'animazione. "Quello che posso dire di 'Pinocchio' è che è stato realizzato da artisti e gli animatori sono stati trattati come attori e non come tecnici".
Ora al noto regista manca davvero solo l'Oscar!
Trama: Rivisitazione di Guillermo del Toro della famosa fiaba italiana di Carlo Collodi che racconta la storia di un burattino che prende vita e sogna di diventare un bambino nell'Italia fascista degli anni '30. Una storia d'amore e disobbedienza mentre Pinocchio combatte per essere all'altezza delle aspettative del padre imparando il vero significato della vita.
Periodo d'oro per i film in stop motion, visto anche il successo della critica per Marcel the Shell eletto miglior film indipendente sempre agli Annie Awards. La dolcissima storia dell piccola conchiglia si piazza subito dietro il “Pinocchio” di del Toro con tre vittorie su otto nomination incluse miglior sceneggiatura e doppiaggio (Jenny Slate).
Trama: Film d'animazione con elementi live action, tratto da un "falso documentario", ovvero la descrizione di eventi di fantasia presentati sotto forma di vero documentario.
Protagonista della storia è Marcel, minuscola e graziosa conchiglia, con un grande occhio al centro della testa e piccole scarpe da ginnastica. Trascorre le giornate spensierata con la nonna e Alan, il loro animale domestico. Un tempo vi era una numerosa comunità di molluschi ma ora, a causa di un'inspiegabile tragedia, i due sono gli unici sopravvisuti della loro specie. Un giorno, Marcel e la nonna vengono scoperti da un regista di documentari diventando essi stessi i protagonisti di un cortometraggio. Marcel diventa subito una vera e propria star, con tanto di fan al seguito. Così, grazie alla sua nuova influenza e all'accesso alla rete digitale nasce una nuova speranza nel cuore del mollusco: ritrovare la sua famiglia perduta.
Protagonista della storia è Marcel, minuscola e graziosa conchiglia, con un grande occhio al centro della testa e piccole scarpe da ginnastica. Trascorre le giornate spensierata con la nonna e Alan, il loro animale domestico. Un tempo vi era una numerosa comunità di molluschi ma ora, a causa di un'inspiegabile tragedia, i due sono gli unici sopravvisuti della loro specie. Un giorno, Marcel e la nonna vengono scoperti da un regista di documentari diventando essi stessi i protagonisti di un cortometraggio. Marcel diventa subito una vera e propria star, con tanto di fan al seguito. Così, grazie alla sua nuova influenza e all'accesso alla rete digitale nasce una nuova speranza nel cuore del mollusco: ritrovare la sua famiglia perduta.
Il Giappone si fa valere con Oni: Thunder God’s Tale, la serie Netflix prodotta dallo studio Tonko House e realizzata completamente in Stop-Motion e CGI (QUI la nostra recensione). due Annie Awards, uno per la migliore miniserie televisiva e l'altro per il miglior design di produzione TV/media. Un bel successo per Daisuke “Dice” Tsutsumi, il creatore e lo showrunner della serie. Nato a Tokyo e poi trasferitosi negli Stati Uniti, Dice è un regista e pittore. Laureato alla School of Visual Arts di New York, ha lavorato in veste di art director, lead color designer o lighting designer per Blue Sky Studios (L’era glaciale, Robots) e successivamente per Pixar (Toy Story 3, Monsters University). Dopo il successo del debutto alla regia con il cortometraggio candidato all’Oscar The Dam Keeper, ha lasciato la Pixar per co-fondare Tonko House con Robert Kondo.
”Avendo trascorso tutta la mia carriera nell’industria dell’animazione americana, una parte di me si è sempre chiesta se nelle storie che racconto ci sarebbe mai stato un posto per l’altra metà della mia identità, di origine giapponese. Questa collaborazione di Tonko House con Netflix è stata un’opportunità irripetibile per me di abbracciare liberamente il mio background unico per condividere con il resto del mondo le meravigliose storie con cui sono cresciuto in Giappone, in particolare quelle che credo siano attuali per la società in cui viviamo oggi” ha affermato Daisuke Tsutsumi.
Fonte Consultata:
variety.com
nippon.com
Regista talentuoso e poliedrico.
Per il resto Marcel vorrei poi recuperarmelo.
Box office. Non fa sempre numeri eccezionali. Quindi nonostante i suoi film siano di gran lunga migliori di tanti registi mediocri, non lo prendono quasi mai in considerazione.
Inoltre lui ha detto chiaramente che non ha amato tutte le intromissioni che i produttori hanno fatto sul set di Mimic.
Quindi non è strano che non lo chiamino per fare un film di Superman per esempio. Troppo "rischioso" per i produttori.
Questo Pinocchio è stato eccezionale per molti motivi.
Uno di questi "chi?? Il Dolce?" 😂😂😂😂😂
come dicono altri utenti, spero anche io che vinca l'oscar. dopo l'incredibile ingiustizia di Klaus che andava premiato ASSOLUTAMENTE, spero che questo almeno ce la faccia.
Io aspetto sempre Del Toro al varco con Le montagne della follia, però..dai...daiiiiiiiiiii....
Perché, per quanto Del Toro sia apprezzatissimo dalla critica e per quanto abbia molti fans fedeli, oggettivamente non è un tipo che sbanca il botteghino. Basta vedere com'è andata con Pacific Rim, il suo unico blockbuster. Bel film ma flop commerciale. Gli altri suoi film sono dei successi ma perché costano poco. In media fanno meno di 100 milioni.
Inoltre, quando hanno provato ad affidargli Lo Hobbit è venuto fuori un casino.
Superman no ma inizialmente lo contattarono per dirigere un film sulla Justice League Dark (il gruppo di Constantine, Swamp Thing, Zatanna etc). Ma alla fine non ne fecero nulla. Un vero peccato ma non stupisce con tutto il casino che serpeggia alla DC/Warner.
Ah già, quello sarebbe potuto essere qualcosa di grandioso, come o anche meglio di Blade 2. Peccato che la Warnes fosse e sia ancora incasinata in effetti.
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