Ci sono voluti diversi anni e l'intercessione del famoso influencer Dario Moccia affinché Initial D arrivasse finalmente in Italia. Il manga, firmato da Shuichi Shigeno su Young Magazine di Kodansha dal 1995 al 2013 e poi raccolto in 48 volumi, è in patria un'icona che ha generato negli anni un'infinità di serie animate, film cinematografici, videogiochi, cd musicali, ha persino un piccolo museo a tema all'Ikaho Toys, Dolls and Cars Museum nella città di Ikaho della prefettura di Gunma.
Come mai ci ha messo così tanto ad arrivare in Italia? I motivi sono noti: è troppo lungo, è troppo vecchio, i disegni non sono bellissimi, è troppo specifico e di nicchia, fallirebbe e finirebbe interrotto come l'anime, in parte portato in Italia in dvd da Shin Vision prima che l'azienda fallisse. Eppure, finalmente, il primo volume di Initial D, in una bella edizione di J-Pop che combina due volumi dell'edizione originale in un volumone per comporne 24 totali, è qui, per la gioia dei fan che negli anni a gran voce l'avevano richiesto e non ci speravano assolutamente in una pubblicazione italiana.
Ammetto di non essere un grande appassionato di macchine, anzi non mi interessano affatto. Ma sono cresciuto negli anni novanta, passando le mie estati in discoteche che mandavano a più non posso musica dance, e questa cosa, apparentemente scollegata col discorso che abbiamo fatto sinora, mi ha portato ad avvicinarmi a Initial D, di cui ho visto tutte le serie animate, tutti i film cinematografici, tutti gli episodi riassuntivi compresi. Questo perché l'adattamento animato di Initial D è caratterizzato da una musica chiamata "eurobeat", che si è sviluppata in Giappone a partire dalla fine degli anni novanta, ed è nata proprio da ex DJ europei (anche italiani) che hanno creato un nuovo genere di musica molto simile appunto alle dance degli anni novanta che noi ascoltavamo al Festivalbar. E così Initial D, che in teoria è una serie che parla di corse automobilistiche, ha dieci miliardi di canzoni ad accompagnarle, dieci miliardi di cd ed è famoso anche e soprattutto per questo. Strano, vero?
Vien da sé che ero titubante sull'acquisto del manga, dato che non è un'avveniristica edizione che, toccando le pagine, ti trasmette canzoni eurobeat direttamente nel cervello. Ma, partendo dalla musica, all'anime poi mi sono affezionato, quindi ho voluto supportare anche il fumetto, pur mancando il principale elemento che mi aveva fatto avvicinare alla serie.
Ho ritrovato in questo primo volume tutto ciò che avevo amato della prima, bellissima, serie animata. Initial D è, nel suo primo volume, una storia di formazione adolescenziale che porta l'apatico Takumi a capire che in realtà c'è qualcosa che lo fa sentire vivo, ad avvicinarsi a degli amici e alla ragazza che gli piace, a crescere. C'è ancora tantissimo da raccontare dato che l'autore, come da lui stesso ammesso nell'intervista che chiude il volume, ha voluto narrare l'incipit della storia con un ritmo piuttosto lento, e quindi il primo volumone ha in realtà presentato soltanto una gara, dedicandosi invece per la maggior parte del tempo a costruire la tensione che portava a questa e a quella successiva che vedremo nel prossimo volume.
Questo permette ai personaggi di svilupparsi con calma, senza venire soverchiati dalle auto, e si comincia subito a provare simpatia per Takumi e i suoi amici, grazie anche a una storia che si dipana con diverse questioni e misteri sparsi qua e là. Rispetto all'anime, i personaggi sono meno ingessati, grazie a diverse gag e commenti/sfottò dell'autore. Anche Takumi risulta un po' meno ameba nelle sue reazioni... ma solo leggermente, dato che il 90% delle volte in cui è in scena e non ha tra le mani un volante è accompagnato dall'onomatopea "assente"!
Storia e personaggi sono comunque piuttosto intriganti. Il disegno dei personaggi umani non è bellissimo, ma ci si fa l'abitudine, è iconico, caratteristico e funzionale alla storia, mentre i disegni di sfondi e, ovviamente, automobili sono dettagliatissimi, come anche le belle splash page che illustrano i momenti decisivi delle corse. Chi ha visitato la prefettura di Gunma può rispecchiarsi nei paesaggi mostrati nel manga, qui ritratti realisticamente, e chi è stato in Giappone in estate può quasi sentire il caratteristico frinire delle cicale uscire dalle pagine del manga. Del resto, l'incipit della storia avviene in estate e non poteva esserci stagione migliore a caratterizzare una storia che in queste sue prime fasi parla di adolescenza, primi amori, scoperta di se stessi, "ragazzate" con gli amici, scontri coi genitori, gite al mare e (nell'anime) musica dance. Anche chi non è interessato ai motori, ma ha vissuto gli anni novanta, può ritrovarsi nello specchio adolescenziale della decade offerto da Initial D, che evocherà diverse belle sensazioni al lettore.
J-Pop presenta Initial D con un bel volume di circa 400 pagine per 12.90 euro, con sovraccoperta dalla grafica non molto esaltante, ma fortunatamente le belle illustrazioni delle copertine originali (dei volumi uno e due, in questo caso) fanno bella mostra di sé come vere copertine di fronte e retro del volume, una volta sollevata la sovraccoperta. Il volume è anche stato proposto in un' edizione Variant, con una diversa illustrazione di copertina. Interessante anche il lavoro compiuto sui redazionali: la prefazione a cura di Dario Moccia (curatore dell'edizione che ha scelto la grafica delle copertine, i font e i vari contenuti extra che verranno proposti) offre una bella analisi di ciò che l'opera ha rappresentato per lui, mentre in chiusura c'è la prima parte di una succose intervista all'autore originale che aiuta a spiegare i retroscena della creazione della serie e a conoscere meglio Shuichi Shigeno, autore che ha scritto un manga su una Toyota Trueno che fa corse notturne perché ne possedeva una e ci faceva corse notturne.
Qualche remora, invece, sulla traduzione a cura di Alessandro Colombo, che incespica un po' con sviste qua e là per quanto riguarda i termini più tecnici delle auto (ad esempio, "gasolio" al posto di "benzina", "drift per inerzia" al posto di "effetto pendolo" o "drift inerziale") e non solo (la "86", auto del protagonista, viene talvolta chiamata col nome giapponese "hachi roku"), ma l'editore ha già comunicato che distribuirà una versione corretta del volume con le prossime tirature e farà più attenzione per quanto riguarda i successivi.
Si tratta di questioni il più delle volte relative ai termini tecnici delle automobili, che non vi inficeranno la lettura nel caso in cui, come il sottoscritto, delle macchine sapete solo che hanno quattro ruote.
Initial D si rivela dunque essere un manga dalla bella atmosfera, che viene ugualmente evocata dai personaggi e dalle ambientazioni anche se in versione cartacea si perde la bellissima colonna sonora dell'anime, ma la narrazione è più lenta e dettagliata rispetto al cartone animato e ci si affeziona maggiormente ai personaggi. Si tratta di una bella storia di formazione di un ragazzo che, da ameba apatica, si trasforma pian piano in appassionato racer e nel frattempo trova anche l'amore e l'amicizia, una storia molto interessante che evoca diverse belle sensazioni.
I nostalgici degli anni novanta non possono lasciarselo sfuggire, se poi vi piacciono anche le macchine è proprio il manga che fa per voi.
Si ringrazia Marco "Mozza" Silvano per la consulenza sui termini tecnici delle auto.
Esempio che ha fansubbato l'anime è un appassionato e si vede!
Amo la serie e, avendo seguito sia anime che videogiochi, prima o poi mi sarebbe piaciuto anche leggere il manga. Al netto delle poche e praticamente impercettibili sviste, la lettura è comunque fluida e la traduzione mi è parsa di ottimo livello. Per non parlare del volume in sé, che si tiene facilmente in mano e sotto alla sovracoperta ha pure le copertine originali.
L'unica cosa che non mi ha fatto impazzire? I font diversi in alcune nuvolette, ma capisco che sia una questione di gusti... e l'assenza dell'eurobeat nelle pagine
Scherzi a parte, attendo con ansia i prossimi volumi! Stra promosso, variant inclusa ❤️
Dario Moccia è stato il curatore di tale edizione, ma sotto un video di YouTube praticamente se n'è lavato le mani per quanto riguarda traduzione/adattamento. Io non so come con jpop si sia accordato, ma un CURATORE dovrebbe seguire tutto l'iter processuale di un manga (anche per rispetto verso l'opera siccome ne è il primo promotore) e mi pare molto strano che prima che andasse in stampa non si sia accorto di tali errori (sperando l'abbia letto prima che andasse in tipografia); come il termine "curva" sia diventato "angolo" sinceramente non me ne capacito...
Comunque hanno detto che staranno più attenti d'ora in poi e quindi spero che sti strafalcioni non ci siano più.
L'edizione è una 2 in 1, saranno 24 volumi totali.
Meno male che non l'ho ancora preso, aspetterò una versione corretta, se mai la faranno.
Hai espresso perfettamente il pensiero che ho avuto io, non so che parte abbia avuto con esattezza moccia per il manga ma spingere per portarlo per poi lavarsene le mani per il resto è un comportamento inaccettabile nonché irrispettoso come hai detto per l'opera e l'autore.
Io alla fine me lo immaginavo che sarebbe successa una cosa simile.
Mi auguro che Yamato Video possa fare qualcosa in merito dato che la prima serie era stata doppiata dalla Shin Vision, società che era gestita da Francesco Di Sanzo il quale ora si trova alla guida di Yamato.
Idem
"""l'editore ha già comunicato che distribuirà una versione corretta del volume con le prossime tirature e farà più attenzione per quanto riguarda i successivi.""""
Una edizione nata male, pompata solo nell'aspetto, davvero triste...
Voi di jpop fareste più bella figura nel ritirare questo primo numero dal mercato e farlo uscire di nuovo fatto bene.
Reso Amazon dopo che ho constatato tale aborto.
Per me dovevano fare l'edizione con 48 volumi, più lunga si ma 12.90 per una 2 in 1 in quel formato non li vale, aggiungici le traduzioni fatte male, dovrebbero far cambiare i volumi come ha fatto Panini per l'errore di impaginazione di non ricordo quale volume di FMA.
con titoli cosi lunghi e conclusi l'uscita mensile è la scelta migliore
TAKUMI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! GO GO!!!!!!!!!!
C'è un post specifico o è l'ennesimo commento di risposta nascosto in un commento ai commenti della pagina facebook o IG?
Non si salva più nessun editore. Ecco perché ho smesso di comprare manga.
In un video di Gek98 "INITIAL D - Valutiamo il primo volume! VARIANT un po' carente..."
c'e' una risposta a un commento
Io vorrei capire se e quando sarà disponibile la ristampa corretta e come identificarla perché per un appassionato ci sono troppi errori che sinceramente rovinano la lettura.
Ovviamente JPOP figurati se ci fa un post visto la figura di merda che ne verrebbe.
Hanno risposto a un commento di una settimana fa sotto un loro post FB...
Quando sarà esaurita la prima tiratura.
Mi pare che anche jpop informi sull'uscita delle ristampe, bisogna seguire quelle news.
Si dice tanto a Planet ma questi oltre a rispondere a un commento senza fare post ufficiali di scuse, non sostituiscono nemmeno i volumi, e oltretutto per correggerlo aggiungono solo note lol. Veramente poca professionalità, per me è scaffale
Dettò ciò, per chi lo conosce e lo segue è stato subito esplicito fosse il curatore a livello tipografico (design del tankobon, copertine, costole, extra e altro); tutte parti che sono di contorno rispetto al cuore dell'opera, ovvero traduzioni, adattamenti, lettering ecc.
E tutto ciò per un motivo più che semplice: non è un traduttore né un adattatore né un letterista né un consulente, conoscitore del mondo dell'auto.
Ma, e c'è un gigantesco ma, l'opera è stata venduta al pubblico come un "Edizione a cura di Dario Moccia", e ciò è scritto anche nei credits a fine volume, sopra a tutti gli altri campi; quindi è facile da pensare che il responsabile di tutto l'ambaradan sia lui, come una sorta di direttore a 360° gradi.
Quindi, in definitiva, tutta questa polemica è saltata fuori perchè c'è stata una grossa ingenuità a livello di marketing (voluta o non voluta) che è venuta fuori perchè sono stati riscontrati imbarazzanti errori di traduzione/adattamento e, ovviamente, si è cercato di trovare un responsabile a ciò.
Lui se ne lava le mani perchè (a mio parere, anche giustamente) dice che la revisione dell'adattamento non è suo compito non avendo competenze in ciò, ma allo stesso modo chi semplicemente legge il fumetto e vede il suo nome sopra a tutti gli altri lo riconosce come responsabile dell'intero progetto, quindi anche di tale parte.
Poi ovviamente nel mucchio delle critiche che ampliano la portata del tutto ci vanno anche gli hater dell'Influencer in sè, e ne è una prova che un altro imbarazzante errore tipografico, di appena 2 settimanine fa, la pagina della Ultimate di Dragon ball, sia quasi passato in sordina (e il prezzo li è maggiore di 3 euro di quello di Initial D).
Perdonami, siamo d'accordo sull'errore di tutti e non di uno ma quando ti prendi la responsabilità di qualcosa in qualità di curatore lo fai a 360° stando attento anche alle più piccole minuzie, c'è bisogno di competenze in svariati campi (in questo caso impaginazione, traduzione, campagna marketing, lettering, etc) ed è una definizione che dà la Treccani non gli "hater degli influencer".
Gli influencer li seguiamo tutti, pure gli hater, ma diamo loro il giusto spazio e il giusto valore e cioè di persone che decidono di esporre ad un pubblico la loro passione. Da qui a farne curatori editoriali, a mio modesto parere, ce ne passa.
Appunto, l'errore di base (che però ha fatto comodo nelle vendite e nella presentazione) è stato vendere il prodotto e sottolineare come fosse un "Edizione a cura di Dario Moccia" cosa che non era affatto, perchè appunto lui si sarebbe dovuto, e si è occupato, solo di una parte dell'edizione.
Sono sicuro che in totale accordo le parti nella collaborazione erano ben divise e che con "a cura di" intendessero solo la parte "di contorno" del fumetto, anche perchè sennò non avrebbero senso le risposte di Dario su Youtube.
Sono d'accordo con te nel dire che se l'edizione è presentata così, uno si aspetta che sia totalmente curata da quella persona x.
Una giusta definizione sarebbe potuta essere, da inserire insieme agli altri nei credits, e non sopra anche all'autore, "Design grafico e tipografico a cura di Dario Moccia".
Quindi continuo a dire che è un errore di presentazione/marketing della collaborazione che ha portato ad un fraintendimento generale.
La cosa che mi meraviglia non è se Moccia doveva o non doveva seguire la traduzione e l'addattamento, trovo sensato che non si occupi di cose di cui non ha esperienza.
Mi stupisce però che visto il suo interesse, sia a titolo personale che professionale, non abbia letto, ripeto LETTO non solo sfogliato, quantomeno il PRIMO volume di quest'opera, di questo lavoro, di questa sua "prima esperienza" collaborativa tra lui e la jpop.
Perchè con la semplice lettura sarebbero emersi gli errori più marchiani.
Non so voi ma io sarei stato eccitatissimo, emozionatissimo e desideroso di toccare con mano il risultato di mesi di lavoro.
Interesse che indubbiamente sarebbe potuto scemare con i volumi successivi, ma col primo....
Sembra invece di vedere nel suo rimettere qualsiasi "responsabilità" una freddezza fin troppo rapida.
ad esempio sono rimasto molto più contento quando annunciarono skip beat che pensavo impossibile vedere in italia
ho qualche amico che l'ha letto in scan ai tempi e mi diceva che l'anime secondo loro era uno dei rari casi dove era meglio del manga
sicuro venderà perchè tanti ragazzini che seguono dario lo compreranno perchè consigliato da lui
e si spera che questa operazione si ripetuta anche con altri titoli
un sogno bagnato lo avrei , un titolo di pugilato che ha un sacco di volumi
ma sappiamo che questo è veramente impossibile
ovviamente sapete di che titolo parlo
Penso che sia quello che stiamo aspettando tutti da TAAAAAAAANTO tempo,quel titolo che si sa quale potrebbe essere, deve assolutamente arrivare in italia, quello meriterebbe ogni euro
Non ha competenze a livello di adattamento ma a livello grafico si....
Non ho nulla contro Dario ma, sopra c'è il suo nome, ha spinto lui sulla pubblicazione, è davvero da meschini lavarsene le mani.
Sul manga in se, io non lo prendo perché non mi è piaciuto… gli avevo dato un’occhiata tempo fa, e già la storia non mi prendeva, i personaggi nemmeno, soprattutto il protagonista, e i disegni, auto escluse, per me sono proprio brutti.
Sull’edizione il prezzo secondo me è congruo, parliamo di un 2in1 infondo, poi nemmeno a me piacciono, preferisco dimensioni normali, ma purtroppo alcune serie te le devi prendere così.
Sugli errori di traduzione non ho capito se sono tanti e gravi o no, sicuramente non dovrebbero esserci… ma come ho scritto poco fa sulla notizia delle uscite goen, in generale ultimamente problemi vari da tutte le case stanno aumentando… mi viene il dubbio che all’aumento delle serie portate non ci sia stato un congruo aumento di personale che si dedica a traduzioni, revisioni, e tutti i controlli che devono essere fatti prima della pubblicazione.
Marketing e basta,non qualita',ne esperienza,ne background.
Sull edizione:
Termini sbagliati,personaggi che fanno gasolio invece che benzina.Ma ci sta',speriamo aggiustino il tiro.
Limited deludente,mi sarei aspettato molto molto di piu'.
L edizione alla fine e' come quella Giapponese ufficiale che puoi trovare adesso a catalogo quindi,per quanto mi facciano schifo quelle copertine,accetto mio malgrado con motivazione plausibile(si stampa l edizione corrente Giapponese e non quella vecchia).
Scivolone per JPOP
Io dubito fortemente che arriveremo a vederne pubblicata tutta la serie, tanto è l'ottimismo che mi trasmettono disegni e lunghezza...
No, Jpop è uno degli editori che sospende più facilmente le serie che non vendono. Ci sono manga che hanno sospeso a uno o due volumi dalla fine, quando appunto potevano aumentare il prezzo e finirli comunque.
Effettivamente c'è poco da stare tranquilli con loro.
Il problema di jpop è che neanche ti dicono se la serie è stata cancellata. Cough….Persona 5 Cough….
ha dario moccia dietro che ha un fanbase bella grande
è uno che di base ha 12 mila persone che lo seguono regolarmente
e basta vedere che tutte le volte che parla di un manga questo vende regolarmente
ricordo quando si mise a parlare della taverna di mezzanotte
manga che trovavi regolarmente su amazon
ne parlo lui e andarono tutti esauriti in un attimo
Discorso diverso per l'anime, che conto di recuperarmi prima o poi.
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