Aggressive Retsuko: quando il kawaii fa satira sociale
La Sanrio "critica" il mondo del lavoro nipponico grazie ad un panda rosso
di Hachi194
Quindi sapere che la stessa ditta ha sfornato un nuovo personaggio che canta brani heavy metal al karaoke mandando a quel paese il suo capo e il suo lavoro, può davvero sorprendere e farci pensare ad una piccola rivoluzione.
Sto parlando infatti di "Aggretsuko (Aggressive Retsuko)" una delle serie sbarcate questa primavera su Netflix che ci mostra un tenero panda rosso coinvolto nelle dinamiche infernali da ufficio.
Retsuko, questo è il nome della protagonista, ha 25 anni ed è alle sue prime esperienze lavorative; ma già dopo poco si rende conto che non è tutto oro quello che luccica e il suo principale obbiettivo è arrivare a fine giornata senza incidenti. E quando la vita reale non è all'altezza delle sue speranze, si butta sull'unica cosa che calma temporaneamente la sua frustrazione: il death metal!
D'altronde Retsuko ha molto per cui essere scontenta: per recarsi al lavoro deve prendere tutte le mattine un treno stipato fino all'inverosimile, nell'ufficio contabilità di una non meglio precisata azienda in cui è stata assunta deve avere a che fare con Komiya, uno dei tanti lacchè il cui unico scopo è adulare Ton, il capo, qui rappresentato come un maiale sciovinista che le ordina inesorabilmente di portargli il tè (perché "è un lavoro da donna") e la rimprovera aspramente di non aver versato la birra correttamente (cioè con l'etichetta rivolta verso l'alto) durante le riunioni al bar dopo il lavoro.
Fra i colleghi si annoverano Kabae, un ippopotamo pettegolo oltre ogni modo, Tsubone, un varano che ama riempirla di lavoro extra, Tsunoda, un daino femmina dagli occhioni luccicosi che per sopravvivere e fare carriera usa al meglio le sue armi seduttive.
Per fortuna Retsuko può contare anche su Fenneko, astuta e ironica compagna di scrivania e sulla iena Haida, perdutamente innamorato di lei. Inoltre quando al limite della disperazione inizia a pensare di sposarsi per poter così lasciare il lavoro, arrivano in suo soccorso Washimi e Gori, due donne più anziane che ricoprono posizioni di rilievo nella sua azienda.
Giustamente le dicono che questa è una pessima idea: loro due si sono fatti strada nella gerarchia aziendale grazie alla loro strategia di non mostrare mai alcun tipo di emozione o debolezza sul posto di lavoro. Nei corridoi dell'azienda incendono con passo deciso, incutendo soggezione nella protagonista, ma in realtà condividendo molte delle sue insicurezze.
Oltre al lavoro, durante gli 11 episodi da 15 minuti l'uno, possiamo vedere il piccolo panda rosso affrontare anche piccoli dilemmi come decidere che cifra sia giusta mettere in una busta per un regalo di nozze oppure riuscire a fare shopping sfuggendo ai commessi assillanti.
Ma quando tutto questo diventa insopportabile, Retsuko tira fuori la sua arma segreta: un microfono!
Nella borsetta, assieme al telefono e alle chiavi di casa, c'è la valvola di sfogo della nostra eroina: che lo stress sia dovuto a lavorare fino a tardi, essere costretta a fare il tè o semplicemente inchinarsi e scusarsi quando viene sgridata a torto, Retsuko lo affronta contando fino a 10, sognando ad occhi aperti di cambiare lavoro e urlando heavy death metal a squarciagola, cantando tutto il suo disprezzo per il suo lavoro e per i suoi capi.
E sta qui il segreto rivoluzionario di questa piccola serie: "Aggretsuko" non ha paura di mostrare un aspetto della società che molti ignorano o peggio fanno finta che non esista e cioè che anche le giovani donne possano essere arrabbiate. Kawaii Retsuko sogna di schiaffeggiare il suo capo con una lettera di dimissioni o colpire il suo superiore con un fulmine.
Non potendolo fare, si sfoga urlando tutta la sua collera e la sua frustrazione nella saletta di un karaoke, da lei definito il suo santuario, dove finalmente può essere se stessa: i suoi occhi si illuminano di blu e i bordi morbidi della sua testa gigante diventano frastagliati ed appuntiti. All'inizio cerca di nasconderlo alle sue amiche prima e ad una sua cotta poi, ma si rende conto che il suo vero io si trova solo in questi momenti e non deve rinunciarci.
"Ho osservato gli impiegati negli uffici, coloro che sono al centro della cultura aziendale giapponese, e ho potuto sentire le loro urla" ha dichiarato alla BBC lo scorso anno la creatrice di Aggretsuko, conosciuta con lo pseudonimo di Yeti.
E anche sui social, numerose sono state le testimonianze di utenti che si riconoscevano nella piccola Retsuko. L'utente Twitter @katoww ha scritto: "Non riesco a smettere di guardare Aggretsuko. Non posso fermarmi. Troppi feels".
@Taichi701001 invece ha scritto che è stata sua figlia a suggerirgli la serie:" All'inizio sembrava così carino. Mi ha fatto pensare a come la società venga semplicemente fatta a pezzi.… Lo consiglio!"
Il successo di "Aggretsuko" potrebbe essere un segno che i lavoratori giapponesi sono stanchi dello stile di vita "lavorare fino alla morte" così radicato nel loro paese tanto da essere definito con un termine ben preciso (karoshi).
Un sondaggio del 2017 del Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare ha dimostrato che 1 dipendente su 3 ha subito abusi di potere sul posto di lavoro e un sondaggio del 2017 su Expedia ha rivelato che oltre il 60% dei lavoratori è dispiaciuto per aver avuto le ferie pagate invece di averne usufruito.
Forse "Aggretsuko" è un segnale di allarme della rabbia che si accumula nei lavoratori, stanchi di subire regole e restrizioni obsolete semplicemente perché è sempre stato così.
Piccola curiosità: sul sito BuzzFeed c'è la possibiltà di effettuare un test per scoprire a quale personaggio della serie assomigliate di più.
Se volete provare, fateci sapere i risultati nei commenti, così come se avete visto la serie e volete dirci cosa ne pensate. Vi è piaciuta?
Fonti consultate:
TheJapanTimes
TheVerge
TheHuffingtonPost