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Purtroppo ho un brutto vizio, quello per cui non riesco a non finire un anime già iniziato. Quando le prime puntate non mi ispirano penso sempre: "Probabilmente adesso ci sarà un risvolto inaspettato", e resto imperterrita a fissare le miriadi di immagini noiose che mi si presentano d'innanzi, aggrappandomi alla mia speranza. Purtroppo è tutto inutile, è vero che non bisogna giudicare una cosa se non la si conosce in maniera approfondita, ma forse il primo impatto è quello giusto, e quindi avrei dovuto lasciar perdere fin dall'inizio la visione di quest'anime che mi ha consigliato un'amica. Però, eccomi qua, con ben tredici (e dico tredici!) puntate interamente visionate che mi hanno distrutto l'estate.

La povera Mei è una ragazza molto timida, molto introversa, molto taciturna, molto riservata, molto timorosa, molto impacciata, molto paurosa... beh, praticamente all'esterno si presenta come un automa, più simile a una pianta che a un essere umano. Però, come ben si sa, "l'abito non fa il monaco", ed è proprio per questo che in realtà, cosa quasi incredibile da credere, la nostra Mei è una ragazza che riesce a provare dei veri e propri sentimenti! Eh sì, straordinario! E sono proprio questi suoi sentimenti ad essere presenti continuamente durante la storia, il che sarebbe molto bello, se solo non fosse che essi creano un'atmosfera oscura e una sensazione... come dire... quasi di pura angoscia. Ecco, l'ho detto!
"Say, I Love You" è l'anime che rappresenta tutti i sentimenti angosciosi che qualcuno si possa fare insensatamente. Sì, perché Mei non ha ricevuto chissà quali maltrattamenti, non ha problemi cerebrali o qualche malattia terminale, non è stata violentata, non è sola al mondo... è una normale ragazza che ha avuto un infanzia normale (normalissima!), in cui vi sono i normali (super normalissimi!) litigi tra bambini. Si sa, i bambini sono dispettosi, senza peli sulla lingua e per niente pacifisti, e questo porta a normali battibecchi e bisticci che poi vengono dimenticati con il passare dei giorni. Mei però è speciale, quella dolorosa e cattivissima litigata lei non la dimentica, la tiene nel cuore, la macina consumandosi i denti, indurendo la propria anima e trasformando il proprio io... diventando una sottoforma di pesce che respira fuori dall'acqua.
Ma un giorno, per un calcio che lei dà per sbaglio al più bello, più figo, più ingenuo e più gentile ragazzo della scuola, si ritrova quest'ultimo che gli sbava dietro. Sì, avete capito bene, per un calcio! Non eravate a conoscenza di questa tecnica di seduzione?! Bene, ricordate attentamente che, se vedete un ragazzo bellissimo in lontananza, il modo più veloce e più semplice per conquistarlo è dargli un bel pugno sul naso o magari una bella ginocchiata dove non batte il sole oppure una gomitata dritto dritto sullo sterno. Beh, più fantasia avrete nel colpirlo, più sarete vittime del suo amore! Non ci credete? Guardate "Say, I love You".

A parte la metodologia che viene utilizzata dalla nostra protagonista per conquistare il fighissimo Yamato, la storia si basa sul loro rapporto... anzi, sul loro "non" rapporto. Più che fidanzati sembrano due ragazzi legati tra loro con delle manette e costretti a stare vicini solo per punizione. Alla fine, però, i loro discorsi sono molto interessanti... Yamato parla, fa domande, si risponde da solo, guarda attentamente il viso impassibile di Mei e le chiede se c'è qualcosa che non va per sentirsi dire: "Mmh...n...n...n...n...n...no" dopo due ore di attesa. Ci sono pure degli sviluppi interessanti! Yamato comincia a compiere azioni che fanno soffrire terribilmente la povera Mei che stava finalmente cominciando a uscire dal suo stato vegetativo! E addirittura Mei si mette a piangere! Ma non dirà mai quello che prova a Yamato, perché d'altronde con il proprio fidanzato non si parla di simili sciocchezze! Ma dopo tutte queste sofferenze, tutto si risolve grazie a qualcuno che interviene e aggiusta la situazione. Almeno l'autrice è riuscita a infilare qualcuno con un minimo di attività cerebrale!

Tralasciando la storia, i disegni sono graziosi, ma vengono tremendamente schiacciati dalla sigla iniziale, che prepara lo spettatore alla visione delle puntate che creeranno dentro di lui angoscia, ansia, disperazione, inquietudine, oppressione, tensione, tormento e disperazione. Mamma mia, mi sto sentendo male al pensiero delle ore passate a guardare questo anime.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Bene, concludo dicendo una cosa che mi ha un tantino avvilito. Il titolo, come ben è chiaro, è "Say, I Love You", che, traducendolo, in italiano significa "Di': "Ti amo" ". Ritengo che, una volta che c'è pure il titolo che lo afferma, le parole "Ti amo" dette da Mei dovrebbero essere sottolineate da un'atmosfera incredibile, da sguardi profondi, da immagini mozzafiato... beh, forse sono io che ho l'udito un po' scarso o che magari sono insensibile, ma io quel "Ti amo" quasi non l'ho sentito, e ricordo che nel momento del bisbiglio indistinto della protagonista c'era uno sfondo con delle bolle abbastanza squallido. Beh, ora ci vuole... che angoscia!

Fine parte contenente spoiler

Beh, se tenete al vostro tempo perché ritenete che la vostra vita è preziosa, non guardate assolutamente quest'anime. Se invece avete tempo a disposizione, da sprecare nelle peggiori cose, non guardatelo comunque. Nessuno sarebbe così pazzo da farlo. Se proprio non volete ascoltarmi e lo guarderete lo stesso... allora non mi resta che augurarvi: "Buona avventura, masochisti!"