Recensione
Wolf Children
9.0/10
Recensione di acanziogeldra
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"Wolf Children" è un film del 2012. Questo film merita pienamente il 9, ma questo voto non lo esenta da un'attenta riflessione che la maggior parte del pubblico vuole ignorare. Questa recensione non vuol essere polemica, ma vorrei poter smuovere la convinzione (diffusa) riguardo la perfezione del film: vorrei far riflettere un po' di più i fruitori di questo film.
Se non avete visto il film, andate a guardarlo e non leggete oltre: merita.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Sono convinto che "Wolf Children" si possa legare bene, tematicamente, agli ultimi due libri della saga di "Earthsea" (non molto al fiacco anime tratto da questi romanzi di Ursula Le Guin), ma svolto in maniera non politicheggiante e fiabesca: in "Earthsea" vi è il rapporto fra draghi e uomini, qui fra lupi e uomini.
Primo mito che voglio sfatare è questo: "Wolf Children" non parla dell'umanità intera, parla di alcuni uomini (intendendo persone, esseri umani, non necessariamente maschi, adulti). Non tutti gli uomini possono muoversi anche nel mondo dei lupi, non tutti gli uomini sono licantropi: anche in "Earthsea" quasi nessun umano si può trasformare in drago (ma mentre in "Earthsea" umani e draghi hanno la stessa origine e, in passato, hanno compiuto scelte diverse, in "Wolf Children" non si parla dell'origine dei mannari, se non di sangue di uomo e di lupo mischiati). Non tutti, insomma, possono scegliere fra il diventar lupi o uomini (o bilanciarsi fra i due mondi).
Qualcuno potrebbe pensare che ogni uomo sia un licantropo e tutti si fingano normali, sdegnandosi di fronte a chi mostra la propria reale natura. Perché allora Hana (la madre) non è un licantropo? Potrebbe darsi però che il sangue di lupo non sia così raro (Souhei, che sente l'odore di Yuki?)...
Altro "difetto" (ma che può avere una spiegazione) è il radicale cambiamento nei due bambini. Si insiste molto sul tema dell'adolescenza, ma Ame ha dieci anni (è appena agli inizi...) e tanto Yuki che Souhei (undici anni) son molto più maturi di quanto dovrebbero. In parte viene spiegato dal "a dieci anni un lupo è già adulto", ma non spiega il ribaltamento caratteriale fra i fratelli: Yuki, spinta dal desiderio di far amicizia, riesce a legarsi al mondo umano e cerca di mitigare la propria natura; viceversa Ame viene maltrattato da dei bulli e questo lo spinge al distacco dalla società e al ritorno alla natura. Quello che non viene mostrato è il motivo di quella scelta: nella stessa situazione si potevano compiere molte altre scelte, tutte ugualmente motivabili... Questa nonchalance sta forse a indicare l' "ignoranza" materna nei confronti dello sviluppo adolescenziale dei figli ("i genitori son sempre gli ultimi a sapere")?
Per concludere: il film mi è piaciuto e il fatto di poter scrivere questa recensione, mostrando i "difetti" del film (in realtà, spunti di riflessione), conferma la bellezza e la qualità di "Wolf Children".
Se non avete visto il film, andate a guardarlo e non leggete oltre: merita.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Sono convinto che "Wolf Children" si possa legare bene, tematicamente, agli ultimi due libri della saga di "Earthsea" (non molto al fiacco anime tratto da questi romanzi di Ursula Le Guin), ma svolto in maniera non politicheggiante e fiabesca: in "Earthsea" vi è il rapporto fra draghi e uomini, qui fra lupi e uomini.
Primo mito che voglio sfatare è questo: "Wolf Children" non parla dell'umanità intera, parla di alcuni uomini (intendendo persone, esseri umani, non necessariamente maschi, adulti). Non tutti gli uomini possono muoversi anche nel mondo dei lupi, non tutti gli uomini sono licantropi: anche in "Earthsea" quasi nessun umano si può trasformare in drago (ma mentre in "Earthsea" umani e draghi hanno la stessa origine e, in passato, hanno compiuto scelte diverse, in "Wolf Children" non si parla dell'origine dei mannari, se non di sangue di uomo e di lupo mischiati). Non tutti, insomma, possono scegliere fra il diventar lupi o uomini (o bilanciarsi fra i due mondi).
Qualcuno potrebbe pensare che ogni uomo sia un licantropo e tutti si fingano normali, sdegnandosi di fronte a chi mostra la propria reale natura. Perché allora Hana (la madre) non è un licantropo? Potrebbe darsi però che il sangue di lupo non sia così raro (Souhei, che sente l'odore di Yuki?)...
Altro "difetto" (ma che può avere una spiegazione) è il radicale cambiamento nei due bambini. Si insiste molto sul tema dell'adolescenza, ma Ame ha dieci anni (è appena agli inizi...) e tanto Yuki che Souhei (undici anni) son molto più maturi di quanto dovrebbero. In parte viene spiegato dal "a dieci anni un lupo è già adulto", ma non spiega il ribaltamento caratteriale fra i fratelli: Yuki, spinta dal desiderio di far amicizia, riesce a legarsi al mondo umano e cerca di mitigare la propria natura; viceversa Ame viene maltrattato da dei bulli e questo lo spinge al distacco dalla società e al ritorno alla natura. Quello che non viene mostrato è il motivo di quella scelta: nella stessa situazione si potevano compiere molte altre scelte, tutte ugualmente motivabili... Questa nonchalance sta forse a indicare l' "ignoranza" materna nei confronti dello sviluppo adolescenziale dei figli ("i genitori son sempre gli ultimi a sapere")?
Per concludere: il film mi è piaciuto e il fatto di poter scrivere questa recensione, mostrando i "difetti" del film (in realtà, spunti di riflessione), conferma la bellezza e la qualità di "Wolf Children".