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Dopo nove anni di assenza "Mushishi" è tornato per portare la pace negli animi degli amanti dell'animazione. "Mushishi Zoku Shou" è il sequel diretto dell'originale "Mushishi", uscito nel 2005 ad opera dello studio Artland (tra i lavori più famosi, "Legend of the Galactic Heroes" e "Katekyo Hitman Reborn") e diretto sempre da Hiroshi Nagahama (conosciuto per "Detroit Metal City" e l'odiato adattamento di "Aku no Hana").

Come da manuale, la storia di "Zoku Shou" non cambia da quella del predecessore: in ogni puntata seguiamo il mushishi Ginko che si ritroverà puntualmente a risolvere misteri su quelle creature mistiche e primordiali che conosciamo con il nome di mushi - tanto che ho sempre descritto ai miei amici "Mushishi" come il "Conan" nel Giappone del 1800 circa, poiché ovunque Ginko va una sciagura derivata dai mushi lo accompagna.

Parlando del comparto video/audio: se avete visto la prima serie, immaginatevi questa come una copia identica con animazioni aggiornate di dieci anni e disegni molto più curati. Le animazioni sono eccellenti, i movimenti sono sempre ben curati, mai una volta che ci siano movimenti superflui o ridondanti che andrebbero a rovinare la quiete della serie.
La regia è sempre molto lenta e riflessiva, le inquadrature sono quasi sempre o in primo piano o panoramiche, il che si riflette nell'anime in sé, in quanto i "protagonisti" dell'opera sono la natura e i pensieri dei personaggi.
Gli sfondi sono mozzafiato, la natura è rappresentata con un acquerello impeccabile, come al solito, e torna la caratteristica di avere un colore predominante per ogni episodio.
La colonna sonora è poco aggiornata, ma a nessuno piacerebbe perdere quelle tracce fantastiche della prima stagione, dico bene? Ti trascinano assieme agli sfondi in quel mondo fantastico privo di impurità legato tutt'uno con la natura. Una piccola nota va anche alla nuova opening, "Shiver" di Lucy Rose: come per "The Sore Feet Song" si è optato per una canzone in lingua inglese, molto rilassante, che mette il sorriso ad ogni episodio, ed è stato cambiato il tema visivo dal verde al blu, che ho preferito al precedente.

Il voto è 10 come per il precedente: un anime che trasuda bellezza da ogni singolo frame, "Mushishi" è in grado di suscitare emozioni come mai ho visto fare in un altro prodotto animato. Piccole ma grandi storie che rimangono impresse negli animi delle persone. Una delle cose che trovo veramente geniale di "Mushishi" sono i mushi stessi, che molte volte vanno a rappresentare la causa di avvenimenti straordinari o sfortunati della natura, e in "Zoku Shou" c'è un episodio che mi ha completamente sconvolto sotto questo aspetto; si tratta dell'episodio "Oscurità profumata" (non vi dico di cosa tratta perché spoilerare questo episodio per me sarebbe come commettere suicidio).

E' "Mushishi" un anime perfetto? No, niente è perfetto. "Zoku Shou" soffre della stessa malattia della prima stagione, ovvero che "Mushishi" per colpa della sua calma e tranquillità è impossibile da vedere di seguito, una sola puntata sembra durarne quattro messe assieme, e cercare di vederne tre o quattro di fila finirà per farvi cadere in un sonno profondo oppure farvi venire un gran mal di testa, quindi consiglio vivamente di vederlo con un intervallo di una puntata al giorno.

Concludo questa piccola recensione dicendovi che per me "Mushishi" è l'anime, ed è ciò che l'animazione dovrebbe essere, poesia in movimento. Vi auguro di rilassarvi in compagnia di "Mushishi".