Prosegue la rubrica in cui presentiamo le opere più apprezzate dagli utenti di AnimeClick.it. In questo appuntamento raccogliamo i migliori gli anime del 2014. A seguire proponiamo delle recensioni di alcuni dei titoli in classifica.

Siete d'accordo con la classifica, oppure pensate vi figurino opere sopravvalutate?
Manca forse qualche titolone imperdibile?

E ricordate: le graduatorie dipendono da voi e le vostre valutazioni, quindi recensite sempre i vostri titoli preferiti!
 

  
1 Haikyuu!! 8.51
1 Ping Pong The Animation 8.51
3 Mushishi Zoku Shou 8.25
4 Fate/Stay Night: Unlimited Blade Works (TV) 8.18
4 Kiseiju - L'ospite indesiderato 8.18
6 Shirobako 8.02
7 Gekkan Shoujo Nozaki-kun 8.00
7 Le bizzarre avventure di JoJo: Stardust Crusaders 8.00
9 Shigatsu wa Kimi no Uso 7.97
10 Akatsuki no Yona 7.95
11 Barakamon 7.93
11 Hybrid Child 7.93
11 Quando c'era Marnie 7.93
14 Lupin the IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyou 7.89
14 Giovanni no Shima - L'isola di Giovanni 7.89
16 Black Butler Book of Murder 7.87
16 Tamako Love Story 7.87
18 Space Dandy 7.80
19 Sekaiichi Hatsukoi: Valentine-hen 7.75
20 Soredemo Sekai wa Utsukushii 7.69
 


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9.0/10
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Dopo aver assistito a una partita di volley, Shoyo Hinata decide di divenire il nuovo piccolo gigante. Fantomatico schiacciatore dell'istituto superiore Karasuno, i così detti corvi. La fortuna però non lo assiste e per i tre lunghi anni delle medie non può giocare in quanto non esiste un club di pallavolo scolastico. Durante il suo terzo anno, però, riesce a metter insieme una squadra di volontari ma incapaci giocatori e a iscriversi al torneo interscolastico. Al primo incontro viene sconfitto sonoramente da un team guidato dal prodigio Tobio Kageyama. Il giovane Hinata, così, dichiara al suo avversario che un giorno lo avrebbe battuto. La sorte vuole che i due si ritroveranno alle superiori per giocare dallo stesso lato della rete.

Ciò che ami fin da subito è il netto distacco tra i caratteri dei due protagonisti e l'assurda alchimia dei due quando sono sul campo da gioco. Però, e oso sottolinearlo, questo spokon ha un valore che viene evidenziato in tanti modi: la fiducia. Ciò che, secondo me, Furudate Haruichi vuole trasmettere ai suoi lettori è che il segreto del volley è credere nei propri compagni di squadra: se ti fidi dei tuoi compagni puoi superare qualsiasi muro.

Emozioni, dinamismo, come vuole il genere sportivo, e personaggi interessanti e ben curati. Trama, per il momento, non molto articolata. Ciò che rende il tutto interessante sono i profili psicologici dei giocatori: il perchè uno agisca in quel modo, in quel momento, in quella situazione. Anche se le scene sono continuamente annegate di allenamenti e partite, i sentimenti dei giocatori sono i veri protagonisti.

Concludo consigliando a tutti di vederlo, soprattutto a chi detesta o non prova particolare interesse per il genere, in quanto quest'opera è la dimostrazione che qualsiasi genere può essere coinvolgente a prescindere dai gusti. Non posso dire altro per il momento, attendo la seconda serie e spero che l'autore ci dia qualche informazione in più sulla leggendaria Karasuno guidata dal piccolo gigante.


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C'è poco da fare, è la miglior serie della stagione. La sceneggiatura tiene incollati allo schermo e la regia è ottima; anche le animazioni, che possono far storcere il naso a una prima visione, vengono valorizzate al meglio durante gli incontri. Probabilmente la tecnica "classica" non riuscirebbe a far trasparire allo stesso modo la fluidità dei movimenti durante le partite, i quali vengono estremizzati grazie alla flessibilità del tratto utilizzato. Il risultato è devastante soprattutto negli ultimi due incontri dell'ultimo torneo interscolastico, dove di ping-pong "c'è davvero poco": piuttosto diventa uno scontro tra anime sportive, tra stili di vita e di gioco, tra energie contrastanti.
Ben fatti anche i background dei personaggi, tutti ben pesati per dare il proprio contributo alla storia, che non risulta mai lineare.
"Ping Pong The Animation" riesce a stupire, a estremizzare ancora una volta lo sport così come avviene da sempre nell'animazione giapponese, ma al tempo stesso riesce a farlo in una maniera totalmente diversa e con un'animazione che potremmo definire, non per sminuirla, "grossolana". Potrebbe essere un messaggio del tipo: "Non ci serve la tecnologia, non ci servono né il fan-service né il moe, per produrre una buona serie bastano cuore e anima".


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Come al solito posso affermare che trattasi di "opera tranquillizzante. Da vedere prima di dormire".

Lo staff - e non ho idea se si tratti dello stesso della prima serie - si è impegnato a ricreare sostanzialmente la stessa atmosfera georgica, un po' naturalistica, ma sempre con quel sottofondo di sovrannaturale che trasmette un forte senso di riverenza. Le idee alla base degli episodii, sempre autoconclusivi, non sono mai originali, ma sempre tratte da capitoli casuali del manga, lo stesso vale per lo special "Hihamukage". La colonna sonora, prodotta da Toshio Masuda, non riesco a comprendere se sia differente rispetto a quella della prima serie oppure se si tratti degli stessi brani; non ho confrontato e non mi sono informato, ma comunque sia tutto ciò dimostra sostanzialmente la volontà della produzione di tracciare una linea di collegamento che tenga unita questa serie del 2014 con la prima del 2005. La grafica è per l'appunto cambiata e migliorata, ma tutto il resto no. Alla fin fine è meglio così, anche perché il mondo naturale e georgico tende a mantenere un ordine sostanzialmente inalterato che va trasposto anche in Mushishi.