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La storia in linea generale ricalca quella vista in tv con qualche differenziazione a parer mio opportuna. Il manga infatti nell’ottica di un progetto multimediale (project Eva), presenta variazioni più o meno nette e approfondimenti funzionali ad arricchire una storia che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di spettatori in tutto il mondo e che ancora adesso continua a far parlare di sé. Il risultato finale, per quanto visto finora, è eccellente, in quanto ciò che ogni lettore si ritrova fra le mani non è una banale riproduzione su carta della serie animata, ma un’opera dotata di una propria identità e di proprie caratteristiche. Il manga infatti, per l’attenzione e la maestria con il quale è stato realizzato, è sicuramente all’altezza dell’anime. Ciò è ovviamente motivo di vanto se si considera che la serie televisiva, al di là di qualsiasi critica sul finale, è considerata un vero e proprio capolavoro.

Abilmente sceneggiato e disegnato dall’ottimo Yoshiyuchi Sadamoto, il manga, oltre a spiegare molti misteri sui quali l’anime non è riuscito a fare chiarezza, presenta da un lato, alcuni cambiamenti nello svolgimento dei fatti e, dall’altro, un ulteriore approfondimento della componente psicologica dei personaggi.
Per quanto riguarda il primo aspetto, la mano dell’abile Sadamoto è ben visibile fin dall’inizio. Già nel primo volumetto infatti notiamo un’importante differenza fra l’anime, dove l’Eva 01 salva spontaneamente Shinji e Rei dalla caduta di alcune parti di soffitto, e il manga, dove questa sequenza è del tutto assente nella scena. Altre variazioni sostanziali sono riscontrabili ad esempio nel primo incontro tra Shinji e Asuka, nel combattimento di Kaworu Nagisa con lo 02, anch’esso totalmente assente nell’anime, e nel particolare rapporto che si instaura tra quest’ultimo e il Third Children. Proprio tale rapporto spiega bene l’altra peculiarità che distingue il manga dall’anime. Chi ha visto Evangelion sa quale ruolo e quanta importanza abbia nella storia la sfera emotiva e psicologica dei suoi problematici protagonisti e quanto incida nel creare muri insormontabili fra di essi. Sadamoto però, sonda ancora più in profondità l’animo, le paure, le ossessioni e i desideri di questi arrivando, con stupore per il lettore, addirittura a mostrare una Rei molto più “umana” rispetto a quanto visto nell’opera di Hideaki Anno od a rivelare lati sconosciuti del comportamento di Kaworu, l’ultimo Angelo.

Sul disegno ho qualche cosa da ridire. Il tratto è abbastanza simile a quello dell’anime, le tavole sono sufficientemente curate e in generale di buona fattura. Alcuni disegni rendono i personaggi e le situazioni più comiche di quanto visto nella serie tv. Specie nei primi numeri però sono riscontrabili leggeri cali qualitativi mentre gli scontri ravvicinati a volte mi sono sembrati un po’ confusi. Non si grida di certo al miracolo dunque ma, nel complesso, è stato fatto un buon lavoro. Le tavole a colori poi, dove l’autore ha dato il meglio di sé, sono a dir poco eccezionali. Peccato che con il passar del tempo si siano ridotte e che la Panini abbia abbandonato il colore.

Sull’edizione dell’editore modenese ovviamente le note dolenti. Faccio riferimento alla cosiddetta “sottiletta” in quanto non compro la “collection” (e ristampe varie), che comunque conosco e che reputo, sia per il rapporto qualità prezzo, sia per la caratura dell’opera in questione, non degna di portare questo nome. Per la sottiletta ovviamente vale lo stesso discorso. Planet Manga, al tempo Marvel Manga, fece e tutt’ora propone un’edizione a dir poco scandalosa: carta e inchiostro di pessimo livello, copertine che si scollano facilmente e che, in virtù di un progressivo logoramento facilmente attribuibile alla qualità dei materiali usati, dimostrano molti più anni di quello che in verità hanno. Anche le rilegature sono da censura. Ho visto libretti di istruzioni fatti con molta più cura. Sfogliando i vari volumetti, è possibile udire scricchiolamenti e scoppiettii riconducibili alla forma irregolare e al verso che pagine e copertine, tenute insieme in malo modo, di volta in volta assumono. Insomma, sembra che da un momento all’altro, senza esagerare, il manga mi si possa sgretolare in mano.

La scarsa cura che contraddistingue questo come molti altri manga di oggi e di ieri da parte della Panini è visibile anche nei dorsi dove il titolo dell’opera nel numero 10 non è allineato a quelli presenti nei precedenti volumi e in quelli seguenti fino al numero 16. Dal numero 17 poi fino all’ultimo uscito in Italia, il 22, oltre al titolo troviamo anche il nome dell’autore e della Gainax.
Sempre a livello para-testuale è possibile poi notare una progressiva eliminazione di elementi che contribuivano ad arricchire la lettura della storia. A partire dal secondo numero infatti, oltre alla presenza di alcune tavole a colori, era possibile trovare alcuni approfondimenti quali: “Animanga”, una guida alle differenze tra la serie animata e quella cartacea, curata da Gualtiero “Shito” Cannarsi; il “Marduk Report”, la posta dei lettori a cura di “Rei Ayanami”, il “Data Files” con una spiegazione dei termini usati nella storia; una scheda dei personaggi; il riassunto dei capitoli precedenti (“Chronicles”). Nel numero 6 comparivano anche i disegni dei fan ed un testo scritto da Cannarsi dal titolo: “Evangelion: quale finale?”. Negli ormai introvabili numeri 9 e 10 inoltre erano presenti alcuni adesivi colorati ed articoli sullo studio Gainax e su Sadamoto, ma scomparvero del tutto le altre rubriche, le pagine e le tavole a colori. Dal numero 11 in poi infatti Panini si è limitata al solo riassunto iniziale e alla ripetizione del cast (entrambi non sempre presenti peraltro). Peccato.

In conclusione. Non è facile a mio parere, per una trasposizione cartacea raggiungere solitamente il livello di una serie animata. Ciò è ancora più difficile se si tiene conto che Neon Genesis Evangelion è una delle più importanti serie della storia dell’animazione giapponese. Yoshiyuchi Sadamoto e la Gainax però, come ho già detto, hanno saputo fare un lavoro superbo, in grado di fare di questo manga un tassello imprescindibile per comprendere appieno l’universo Evangelion. Il verso che la storia ha assunto poi negli ultimi numeri, vicino al film “The End of”, lascia presagire anche risvolti molto interessanti. L’unica nota veramente negativa è rappresentata però dai tempi di pubblicazione, assurdamente lunghi e a quanto pare legati alla realizzazione dei nuovi film in preparazione.
Nonostante tutto consiglio vivamente a tutti la lettura di questo manga. Vale la pena aspettare per opere del genere. In considerazione di una serie di variabili il mio voto finale è dunque 8 per il manga e 4 per entrambe le edizioni Panini.