Recensione
Mushishi
10.0/10
I mushi sono degli esseri viventi primordiali al di fuori del nostro mondo, invisibili agli occhi dei comuni esseri viventi, per lo più simili ad insetti o a piante. Queste creature convivono con l'ambiente circostante, ma alcune volte causano danni non indifferenti a chi si trova nei paraggi.
Il manga, ambientato in Giappone antico in un epoca non ben definita, narra la storia di un mushishi, ovvero un cacciatore di mushi, di nome Ginko. Ginko è un personaggio enigmatico con i capelli bianchi e senza un occhio, che fuma sempre e che attira i mushi se si ferma troppo a lungo in un luogo, quindi è costretto a viaggiare sempre senza mai fermarsi. Il motivo dei capelli bianchi, dell'assenza dell'occhio, del fatto che attira mushi e del fatto che fuma sempre? Questo verrà spiegato lungo tutti e dieci i volumi attraverso storie autoconclusive, spesso non in ordine cronologico.
Attraverso indagini scientifiche e analisi accurate, Ginko cerca di capirle con quale mushi ha a che fare di volta in volta, e cerca, attraverso l'uso di medicinali o rituali, di allontanarlo. Si perché Ginko cerca di capire sia gli esseri umani che i mushi e cerca, per quanto spesso non gli riesca quasi mai, di proteggerli entrambi. Ci ritroveremo così a vedere Ginko rincorrere un mushi con sembianze di un arcobaleno, a contrastare un mushi che materializza i sogni, o gli incubi, di una persona, a discutere con una donna che ha dei mushi per figli.
Le storie sono al limite del poetico e mostrano diversi aspetti dell'animo delle persone infette e non, come tutti che hanno le loro paure, le loro ansie e perplessità.
Il disegno è delicato sin dal primo volume, le tavole sono piene di dettagli con degli sfondi molto particolari. Il punto forte del disegno infatti non sono i personaggi, ma proprio gli sfondi che riprendono spesso e volentieri la flora dei luoghi e i mushi, a volte con sembianze mostruose, a volte con sembianze più delicate ed eleganti. Le pagine a colori e le copertine sono realizzate con l'acquerello e ciò rende l'edizione molto particolare.
Il manga, ambientato in Giappone antico in un epoca non ben definita, narra la storia di un mushishi, ovvero un cacciatore di mushi, di nome Ginko. Ginko è un personaggio enigmatico con i capelli bianchi e senza un occhio, che fuma sempre e che attira i mushi se si ferma troppo a lungo in un luogo, quindi è costretto a viaggiare sempre senza mai fermarsi. Il motivo dei capelli bianchi, dell'assenza dell'occhio, del fatto che attira mushi e del fatto che fuma sempre? Questo verrà spiegato lungo tutti e dieci i volumi attraverso storie autoconclusive, spesso non in ordine cronologico.
Attraverso indagini scientifiche e analisi accurate, Ginko cerca di capirle con quale mushi ha a che fare di volta in volta, e cerca, attraverso l'uso di medicinali o rituali, di allontanarlo. Si perché Ginko cerca di capire sia gli esseri umani che i mushi e cerca, per quanto spesso non gli riesca quasi mai, di proteggerli entrambi. Ci ritroveremo così a vedere Ginko rincorrere un mushi con sembianze di un arcobaleno, a contrastare un mushi che materializza i sogni, o gli incubi, di una persona, a discutere con una donna che ha dei mushi per figli.
Le storie sono al limite del poetico e mostrano diversi aspetti dell'animo delle persone infette e non, come tutti che hanno le loro paure, le loro ansie e perplessità.
Il disegno è delicato sin dal primo volume, le tavole sono piene di dettagli con degli sfondi molto particolari. Il punto forte del disegno infatti non sono i personaggi, ma proprio gli sfondi che riprendono spesso e volentieri la flora dei luoghi e i mushi, a volte con sembianze mostruose, a volte con sembianze più delicate ed eleganti. Le pagine a colori e le copertine sono realizzate con l'acquerello e ciò rende l'edizione molto particolare.