Recensione
L'attacco dei giganti
3.0/10
Recensione di GatsuFrankie
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Attenzione: presenza di spoiler
Attratto dal titolo e dalle recensioni positive provenienti dal Giappone, oltre che dal premio vinto, appena è stato annunciato in Italia ho deciso di ordinare subito questo titolo. L'ho comprato con molte speranze, parecchie certezze, viste le recensioni, e grande curiosità. Il primo incontro non è stato piacevole, visto la grande pubblicità fatta mi sarei aspettato un manga completamente diverso sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.
Dopo sette volumi non ce l'ho più fatta e così l'ho venduto, prima che diventasse famosissimo, ricavandoci poco o nulla dalla vendita. Degli amici mi hanno consigliato di riprovarci così dopo qualche titubanza ho letto altri tre o più volumi. Visti i pregiudizi che ormai avevo nei confronti del manga sono state letture pesanti e impegnative che non hanno affatto migliorato la mia opinione.
Ma veniamo al punto, sul perché questo voto basso ad un opera così famosa.
Prima di tutto i disegni sono degli aborti. La parola è dura ma non riesco a trovare ulteriori aggettivi per definirli. Addirittura a volte la prospettiva è completamente assente.
I visi dei personaggi hanno tutti la stessa espressione, non sono caratterizzati, non hanno niente di particolare che faccia rimanere impresso il loro volto nella mente. Eren, il protagonista, cambia ad ogni scena del manga, passa da bambino ad adolescente ad adulto nel giro di poche pagine cambiando spesso fisionomia e aspetto. Disegni degni di nota sono quelli dei giganti, volutamente o meno, la mancanza di espressione nei giganti incute un certo timore, ci fa capire che son creature morte, prive di emozioni e sentimento. Mostri macabri senza intelletto. Spero sia voluto dall'autore e che non sia soltanto una mera casualità dovuta ai suoi limiti. Detto questo anche i giganti spesso sono soggetti a veri e proprio aborti grafici ma se non fosse per loro la qualità dei disegni sarebbe ancora più scadente.
Passiamo ora ai combattimenti in aria, vero punto forte del manga in quanto a originalità ma, per quanto riguarda la parte grafica e fisica, sembrano privi di ogni fondamento. Per giganti alti decine e decine di metri che sovrastano gli edifici circostanti senza davvero che i protagonisti si appendano al vuoto quando cercano di attaccarli dall'alto, questo è davvero un limite assai grave dal mio punto di vista.
Ci sono delle scene che dovrebbero sembrare delle gag, tipo quando Misaka porta Eren in spalla, praticamente sempre, ma risultano invece grottesche e inguardabili. La qualità in generale è bassa e da un manga vincitore di un premio importante e di fama mondiale ci si aspetterebbe ben altro.
Mi fanno spesso notare come i disegni siano, invece, azzeccatissimi per l'atmosfera cupa e tetra del manga. La mia opinione è che non sia altro che una strenua difesa del manga; infatti, chiunque dice questo è un appassionato accanito e secondo me non valuta in modo oggettivo un punto davvero fondamento per un manga, spesso son le stesse persone che leggono un manga in dieci/quindici minuti e che quindi non si soffermano minimamente a vedere i disegni, cosa che invece andrebbe fatto visto che in un fumetto sono essenziali.
Potrei citare altri manga come Berserk e Dorohedoro, entrambi manga con un'atmosfera cupa e tetra ma i cui disegni son capolavori incommensurabili.
Riepilogando, secondo me il disegno pecca parecchio; un manga, o più in fumetto in generale, per essere un top deve avere una buona parte narrativa e una buona parte grafica altrimenti perde e non poco diventando bello solo a metà. Tanto vale scriverci un libro se i disegni devono mancare di qualità.
Il mio voto per i disegni è un due senza discussioni, degli aborti. Non sono all'altezza della notorietà di questo manga.
Passiamo ora ai personaggi, poco caratterizzati e fin troppo "stupidi". Dopo cento anni ancora c'è gente nell'esercito di difesa addetto ai combattimenti che non sa dove si trova il punto debole dei loro avversari. Il buon senso viene spesso scambiato per intelligenza, sembrano tutti degli stolti al confronto di un ragazzino (Armin) dotato, oltre che di una certa intelligenza tattica, del solo buon senso.
Eren è il protagonista più penoso di sempre. Ha una crescita personale pari a zero. Si lancia sempre a capofitto nelle situazioni di pericolo senza pensare mai ad una strategia o ai compagni che gli stanno attorno, sembra non imparare mai dai propri errori e non ha consapevolezza di quello che fa. Non è raro infatti che venga catturato o che si trovi in difficoltà, viene poi salvato dai compagni, una buona parte dei quali muore, e lui non curante dei morti che ha sulle spalle continua a comportarsi nello stesso modo come se niente fosse. Davvero una scarsissima crescita personale, resta un completo idiota all'inizio e lo è anche dopo dieci volumi nonostante le centinaia di morti sulle spalle.
Di Misaka si sa poco o nulla, è forte ed è innamorata di Eren. Non si sa perché sia così forte ma lo è punto.
Dei tre, Armin è quello meglio caratterizzato. E' un piagnucolone, è inutile e spesso le sue tattiche, che si rivelano solamente del semplice buon senso, vengono scambiate dagli altri personaggi per argute e stupefacenti strategie. Sembra davvero che siano all'età della pietra quanto a capacità logiche.
Nel complesso la caratterizzazione dei personaggi è scadente e non si denota nessun miglioramento e presa di coscienza da parte dei protagonisti. Un buon personaggio è invece il capitano Levi. Il resto dei personaggi è completamente inutile e per questo ricordarsi i nomi è un'impresa da Guinness dei Primati.
Per quanto riguarda la narrazione e la trama (attenzione, più avanti potrei mettere degli spoiler) l'idea di fondo è praticamente sempre la stessa. Un mondo post-apocalittico dove l'umanità di rifugia in zone e cerca di combattere i cattivi, fino a qui nulla di così eclatante o sofisticato: di manga, libri, film così ce ne sono a migliaia. La gestione della trama stessa, però, risulta a volte scontata e banale. Penso che in molti si soffermino al "Wow, i giganti, il personaggio si trasforma in un gigante, il manga più figo degli ultimi cent'anni". Ecco, questa è l'idea che mi sono fatto leggendo un po' di commenti. Ci sono delle gravi lacune da parte dell'autore. Perlopiù, non si capisce il contesto storico, ma l'umanità si è già sviluppata come ai giorni nostri e poi è decaduta o è sempre rimasta in una sorta di sistema feudale? Se fosse la seconda opzione sarebbe difficile immaginare un certo livello di marchingegni o attrezzature ma anche un certo livello nella costruzione mura così alte e solide dal punto di vista strutturale. Mura alte cinquanta, cento metri e così larghe non sono di certo opere semplici. Insomma, senza soffermarci troppo sugli aspetti tecnici ci sono dei punti oscuri. Un altro esempio potrebbe essere: perché i giganti se ne stavano buoni buoni mentre la popolazione per cento'anni ha costruito questi enormi muri? Sono aspetti poco importanti, forse, ma che andrebbero approfonditi secondo me.
Come se non bastasse una cosa che non mi è piaciuta è la gestione dei personaggi. Credo sia completamente inutili mandare dei personaggi a caso al macello nei primissimi volumi salvo poi farceli vedere in flashback (tra l'altro flashback inutili e irritanti visto che quei personaggi sono già morti da un pezzo). Se l'autore avesse gestito meglio questa parte non sarei rimasto indifferente alla morte di certi personaggi nei primissimi volumi.
La trama è abbastanza scontata, a volte intriganti ma i misteri di cui tutti parlano son i soliti cliché, nulla di nuovo. La reputo una storia dalle grandi potenzialità, ma gestita molto male.
Spoiler
Che il protagonista diventasse un gigante lo si intuiva sin dal primo volume, insomma come mai avrebbero potuto combatterli altrimenti? la reazione che ha quanto altri cittadini gli confidano di essere dei giganti è davvero ridicola, passa in secondo piano e non c'è la benché minima emozione. Davvero non riesco a capire come sia possibile.
Nobiltà che governa un popolo rozzo e ignorante coinvolta apparentemente nelle apparizioni di giganti. Scusate, ma cosa cambia da One Piece? Quante storie di questo genere ci sono dove i potenti sono in combutta con gli antagonisti? Non ditemi che questo sarebbe un colpo di scena.
Fine spoiler
Mi sembra un classico shonen come ce ne sono a centinaia, un fumetto per bambini che può sembrare bello all'apparenza ma che visto con occhio critico delude profondamente.
Il mangaka è alla sua prima esperienza e non può che migliorare, si può capire che non è ancora bravo a giostrarsi e spero non si faccia colpire da questo successo, ma si ponga l'obiettivo di migliorarsi.
Il successo è del tutto immeritato perché ci son decine e decine di manga meno pubblicizzati e famosi ma almeno dieci volte più validi. Questo è uno dei pochissimi manga in grado di farsi battere dalla versione animata e credo di aver detto tutto.
Sarà l'esperienza accumulata con altri generi di fumetto: europei, indipendenti, americani o semplicemente dei seinen, ma proprio non riesco a dare un superiore al tre a questo manga. Avrei potuto apprezzarlo una decina di anni qua quando il mio cammino nel mondo del fumetto era appena iniziato, ora come ora questo manga non vale.
Credo che fra qualche anno riproverò a leggerlo, solo perché cerco sempre di dare una seconda chance, spero di dimenticarmelo in fretta così da leggerlo nuovamente con una mente aperta e senza pregiudizi. Le premesse per un'opera di alto livello c'erano tutte ma leggerlo è stato davvero un'esperienza deludente sotto ogni punto di vista.
Attratto dal titolo e dalle recensioni positive provenienti dal Giappone, oltre che dal premio vinto, appena è stato annunciato in Italia ho deciso di ordinare subito questo titolo. L'ho comprato con molte speranze, parecchie certezze, viste le recensioni, e grande curiosità. Il primo incontro non è stato piacevole, visto la grande pubblicità fatta mi sarei aspettato un manga completamente diverso sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.
Dopo sette volumi non ce l'ho più fatta e così l'ho venduto, prima che diventasse famosissimo, ricavandoci poco o nulla dalla vendita. Degli amici mi hanno consigliato di riprovarci così dopo qualche titubanza ho letto altri tre o più volumi. Visti i pregiudizi che ormai avevo nei confronti del manga sono state letture pesanti e impegnative che non hanno affatto migliorato la mia opinione.
Ma veniamo al punto, sul perché questo voto basso ad un opera così famosa.
Prima di tutto i disegni sono degli aborti. La parola è dura ma non riesco a trovare ulteriori aggettivi per definirli. Addirittura a volte la prospettiva è completamente assente.
I visi dei personaggi hanno tutti la stessa espressione, non sono caratterizzati, non hanno niente di particolare che faccia rimanere impresso il loro volto nella mente. Eren, il protagonista, cambia ad ogni scena del manga, passa da bambino ad adolescente ad adulto nel giro di poche pagine cambiando spesso fisionomia e aspetto. Disegni degni di nota sono quelli dei giganti, volutamente o meno, la mancanza di espressione nei giganti incute un certo timore, ci fa capire che son creature morte, prive di emozioni e sentimento. Mostri macabri senza intelletto. Spero sia voluto dall'autore e che non sia soltanto una mera casualità dovuta ai suoi limiti. Detto questo anche i giganti spesso sono soggetti a veri e proprio aborti grafici ma se non fosse per loro la qualità dei disegni sarebbe ancora più scadente.
Passiamo ora ai combattimenti in aria, vero punto forte del manga in quanto a originalità ma, per quanto riguarda la parte grafica e fisica, sembrano privi di ogni fondamento. Per giganti alti decine e decine di metri che sovrastano gli edifici circostanti senza davvero che i protagonisti si appendano al vuoto quando cercano di attaccarli dall'alto, questo è davvero un limite assai grave dal mio punto di vista.
Ci sono delle scene che dovrebbero sembrare delle gag, tipo quando Misaka porta Eren in spalla, praticamente sempre, ma risultano invece grottesche e inguardabili. La qualità in generale è bassa e da un manga vincitore di un premio importante e di fama mondiale ci si aspetterebbe ben altro.
Mi fanno spesso notare come i disegni siano, invece, azzeccatissimi per l'atmosfera cupa e tetra del manga. La mia opinione è che non sia altro che una strenua difesa del manga; infatti, chiunque dice questo è un appassionato accanito e secondo me non valuta in modo oggettivo un punto davvero fondamento per un manga, spesso son le stesse persone che leggono un manga in dieci/quindici minuti e che quindi non si soffermano minimamente a vedere i disegni, cosa che invece andrebbe fatto visto che in un fumetto sono essenziali.
Potrei citare altri manga come Berserk e Dorohedoro, entrambi manga con un'atmosfera cupa e tetra ma i cui disegni son capolavori incommensurabili.
Riepilogando, secondo me il disegno pecca parecchio; un manga, o più in fumetto in generale, per essere un top deve avere una buona parte narrativa e una buona parte grafica altrimenti perde e non poco diventando bello solo a metà. Tanto vale scriverci un libro se i disegni devono mancare di qualità.
Il mio voto per i disegni è un due senza discussioni, degli aborti. Non sono all'altezza della notorietà di questo manga.
Passiamo ora ai personaggi, poco caratterizzati e fin troppo "stupidi". Dopo cento anni ancora c'è gente nell'esercito di difesa addetto ai combattimenti che non sa dove si trova il punto debole dei loro avversari. Il buon senso viene spesso scambiato per intelligenza, sembrano tutti degli stolti al confronto di un ragazzino (Armin) dotato, oltre che di una certa intelligenza tattica, del solo buon senso.
Eren è il protagonista più penoso di sempre. Ha una crescita personale pari a zero. Si lancia sempre a capofitto nelle situazioni di pericolo senza pensare mai ad una strategia o ai compagni che gli stanno attorno, sembra non imparare mai dai propri errori e non ha consapevolezza di quello che fa. Non è raro infatti che venga catturato o che si trovi in difficoltà, viene poi salvato dai compagni, una buona parte dei quali muore, e lui non curante dei morti che ha sulle spalle continua a comportarsi nello stesso modo come se niente fosse. Davvero una scarsissima crescita personale, resta un completo idiota all'inizio e lo è anche dopo dieci volumi nonostante le centinaia di morti sulle spalle.
Di Misaka si sa poco o nulla, è forte ed è innamorata di Eren. Non si sa perché sia così forte ma lo è punto.
Dei tre, Armin è quello meglio caratterizzato. E' un piagnucolone, è inutile e spesso le sue tattiche, che si rivelano solamente del semplice buon senso, vengono scambiate dagli altri personaggi per argute e stupefacenti strategie. Sembra davvero che siano all'età della pietra quanto a capacità logiche.
Nel complesso la caratterizzazione dei personaggi è scadente e non si denota nessun miglioramento e presa di coscienza da parte dei protagonisti. Un buon personaggio è invece il capitano Levi. Il resto dei personaggi è completamente inutile e per questo ricordarsi i nomi è un'impresa da Guinness dei Primati.
Per quanto riguarda la narrazione e la trama (attenzione, più avanti potrei mettere degli spoiler) l'idea di fondo è praticamente sempre la stessa. Un mondo post-apocalittico dove l'umanità di rifugia in zone e cerca di combattere i cattivi, fino a qui nulla di così eclatante o sofisticato: di manga, libri, film così ce ne sono a migliaia. La gestione della trama stessa, però, risulta a volte scontata e banale. Penso che in molti si soffermino al "Wow, i giganti, il personaggio si trasforma in un gigante, il manga più figo degli ultimi cent'anni". Ecco, questa è l'idea che mi sono fatto leggendo un po' di commenti. Ci sono delle gravi lacune da parte dell'autore. Perlopiù, non si capisce il contesto storico, ma l'umanità si è già sviluppata come ai giorni nostri e poi è decaduta o è sempre rimasta in una sorta di sistema feudale? Se fosse la seconda opzione sarebbe difficile immaginare un certo livello di marchingegni o attrezzature ma anche un certo livello nella costruzione mura così alte e solide dal punto di vista strutturale. Mura alte cinquanta, cento metri e così larghe non sono di certo opere semplici. Insomma, senza soffermarci troppo sugli aspetti tecnici ci sono dei punti oscuri. Un altro esempio potrebbe essere: perché i giganti se ne stavano buoni buoni mentre la popolazione per cento'anni ha costruito questi enormi muri? Sono aspetti poco importanti, forse, ma che andrebbero approfonditi secondo me.
Come se non bastasse una cosa che non mi è piaciuta è la gestione dei personaggi. Credo sia completamente inutili mandare dei personaggi a caso al macello nei primissimi volumi salvo poi farceli vedere in flashback (tra l'altro flashback inutili e irritanti visto che quei personaggi sono già morti da un pezzo). Se l'autore avesse gestito meglio questa parte non sarei rimasto indifferente alla morte di certi personaggi nei primissimi volumi.
La trama è abbastanza scontata, a volte intriganti ma i misteri di cui tutti parlano son i soliti cliché, nulla di nuovo. La reputo una storia dalle grandi potenzialità, ma gestita molto male.
Spoiler
Che il protagonista diventasse un gigante lo si intuiva sin dal primo volume, insomma come mai avrebbero potuto combatterli altrimenti? la reazione che ha quanto altri cittadini gli confidano di essere dei giganti è davvero ridicola, passa in secondo piano e non c'è la benché minima emozione. Davvero non riesco a capire come sia possibile.
Nobiltà che governa un popolo rozzo e ignorante coinvolta apparentemente nelle apparizioni di giganti. Scusate, ma cosa cambia da One Piece? Quante storie di questo genere ci sono dove i potenti sono in combutta con gli antagonisti? Non ditemi che questo sarebbe un colpo di scena.
Fine spoiler
Mi sembra un classico shonen come ce ne sono a centinaia, un fumetto per bambini che può sembrare bello all'apparenza ma che visto con occhio critico delude profondamente.
Il mangaka è alla sua prima esperienza e non può che migliorare, si può capire che non è ancora bravo a giostrarsi e spero non si faccia colpire da questo successo, ma si ponga l'obiettivo di migliorarsi.
Il successo è del tutto immeritato perché ci son decine e decine di manga meno pubblicizzati e famosi ma almeno dieci volte più validi. Questo è uno dei pochissimi manga in grado di farsi battere dalla versione animata e credo di aver detto tutto.
Sarà l'esperienza accumulata con altri generi di fumetto: europei, indipendenti, americani o semplicemente dei seinen, ma proprio non riesco a dare un superiore al tre a questo manga. Avrei potuto apprezzarlo una decina di anni qua quando il mio cammino nel mondo del fumetto era appena iniziato, ora come ora questo manga non vale.
Credo che fra qualche anno riproverò a leggerlo, solo perché cerco sempre di dare una seconda chance, spero di dimenticarmelo in fretta così da leggerlo nuovamente con una mente aperta e senza pregiudizi. Le premesse per un'opera di alto livello c'erano tutte ma leggerlo è stato davvero un'esperienza deludente sotto ogni punto di vista.