Recensione
Akira
8.0/10
Recensione di DarkSoulRead
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"Akira" è un film d'animazione del 1988 di Katsuhiro Otomo, tratto dal suo omonimo celebre manga. Oltre ad essere il capostipite di un genere ed ad aver costruito le basi della fantascienza nipponica moderna, "Akira" ha il pregio di aver importato l'animazione giapponese in Occidente, facendo crollare le barriere del preconcetto americano. L’ottima regia di Otomo e l’eccezionale apparato tecnico generarono un impatto visivo devastante, sbaragliando prepotentemente la concorrenza low budget dell'epoca. Con una cura per i dettagli in grado di lasciare letteralmente a bocca aperta (guardasi le scie di luce rilasciate dalle moto). Per non parlare del comparto sonoro: oltre all'utilizzo di musiche epiche e psichedeliche, in perfetta simbiosi con il mood del film, per la prima volta il Giappone sperimentò il pre-recording, tecnica già utilizzata in America, che consentiva ai doppiatori di doppiare il film già dalle prime fasi di realizzazione. Questo consentì alla produzione di raggiungere livelli di sincronia labiale mai visti prima nel Sol levante. Se dal punto di vista squisitamente tecnico, quindi, siamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro, lo stesso non si può dire per ciò che concerne la sceneggiatura. L’ottima prima parte lascia presto spazio ad uno sviluppo travagliato che sfocia in una parte finale fin troppo confusa, deludendo le ottime aspettative generate. La scelta di Otomo di realizzare il film prima di completare il manga risultó piuttosto avventata. Il film coprirà l'arco narrativo di soli tre volumi (dei sei esistenti) troncando la storia praticamente a metà. Nonostante questo, il regista non optó per un finale alternativo, preferendo inscenare quello che fu poi il finale del manga, spiazzando un po' tutti quanti. I personaggi inoltre, risultano abbastanza piatti, rimanendo impressi più per il design che non per la caratterizzazione psicologica. Se la storia, compressa in "soli" 120 minuti risulta ermetica, il messaggio lanciato dall'autore è invece molto chiaro. "Akira" è un film di denuncia, volutamente violento in ogni suo aspetto. La Neo-Tokyo post-terza guerra mondiale, le gang di centauri che ingaggiano vere e proprie guerriglie lungo le strade, le allucinazioni e, non per ultima, la trasformazione di Testuo, sono tutte critiche alla società marcia in cui viviamo ed al progresso scientifico stesso. Otomo ha gettato le basi del cyberpunk moderno e senza scendere a compromessi è entrato nell'immaginario collettivo mondiale. Basti pensare alla copertina con la moto di Kaneda, la cui immagine è ben nota anche a chi non ha visto il film. "Akira" è un fenomeno di culto che ogni amante non solo della fantascienza, ma del cinema in generale, dovrebbe darsi l'opportunità di guardare, con la consapevolezza di non trovarsi dinnanzi ad un'opera perfetta, ma comunque indispensabile per l'animazione moderna.