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    3.0/10
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    E’ sinceramente al di là della mia comprensione lo scopo della visione di un simile anime.

    Dovrebbe eccitare? Chi? Partendo comunque dall’imperscrutabile censura pixellata delle zone inguinali, ma non di quelle anali, cosa dovrebbe stuzzicare l’improvvido spettatore? L’ondeggiare e roteare di ghiandole mammarie tanto abnormi quanto improbabili? I continui gemiti e gridolini infantili e kawai delle signore? I dialoghi in odor di premio Strega? E1 [ continua a leggere]
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    "Cencoroll 2", ovvero, ode al nulla.

    Premetto che non l’avrei guardato oltre i primi 10 minuti, né tanto meno avrei investito tanto del mio tempo prezioso, sottraendolo agli almeno 200 drama che mi fanno l’occhiolino dalle mie infinite liste, in questa pseudo recensione, se non avessi preso un impegno con la setta. Anzi la Setta, per non dire la SETTA, così SETTA che è quasi un’otta. Perché la Setta è per la vita e la prima regola della Setta1 [ continua a leggere]
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    Premessa: ho quasi 60 anni e sinceramente non ho troppa voglia di vedere le cose dal punto di vista di un bambino. Questa mia recensione (?) adotterà il punto di vista di una persona alle soglie della vecchiaia, sia pur con qualche concessione. Anche se si tratta di un cartone natalizio, anche se pubblico questi miei pensieri nel giorno di Pasqua, la mia bontà ha un limite (non troppo elevato, in verità).

    Questo cartone animato prende le mosse1 [ continua a leggere]
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    Il mio rapporto con Makoto Shinkai è piuttosto difficile, nel senso che non riesco a percepire il genio che in così tanti osannano. Anzi, man mano che visiono i suoi titoli li trovo sempre meno attraenti, autoreferenziali e un po’ (tanto) gigioni.

    Questo titolo non sfugge al trend. Nel raccontare una piccola storia di allontanamento e, forse, riavvicinamento fra padre e figlia, fa un uso smodato della voce fuori campo, affidando, ancora una vol1 [ continua a leggere]
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    Una bugia fa in tempo a viaggiare mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. Non è importante confermare se la citazione sia di Mark Twain o di Jonathan Swift o, addirittura, di qualcun altro. Quello che conta è che, lo sappiamo tutti, sulla bocca del popolo le notizie viaggiano alla velocità della luce, in un processo di progressiva distorsione da fare invidia ai risultati dell’antico gioco del telefono senza fili, che chi h1 [ continua a leggere]
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    Se mi limitassi a dire “È una ciofeca inqualificabile”, non raggiungerei il limite minimo di parole per poter pubblicare una recensione. Il lavoro in sé non lo merita, ma bisogna fare buon viso a cattivo gioco, e quindi...

    “All’ombra delle palme di Betel dorme l’estate dei ragazzi.”

    Attenzione: la recensione contiene spoiler
    (cosa ci sia da guastare lo lascio alla sensibilità del lettore)

    La porta per l’estate è un film del 1981 della durata1 [ continua a leggere]
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    È la prima cosa che incontri quando inizi un nuovo anime, quindi parliamo della sigla iniziale. Non dimenticabile, purtroppo. Nel senso che vorrei proprio poterla dimenticare, ma non ci riesco. Le vocine gnè gnè mi perseguiteranno negli incubi futuri fin nella tomba. In compenso, almeno l’ending è abbastanza carina. Piccole grazie.

    Cosa dire, cosa dire... È un anime? Parliamo dei disegni. Siamo un pelo sopra gli “Scooby-Doo” di antica memoria,1 [ continua a leggere]
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    Ecco gli uomini! Se la prendono con la scarpa quando la colpa è del piede! E Samuel Beckett lo sapeva bene. La caccia ossessiva a un paio di scarpe magiche è l’apparente filo conduttore di questo film. Non esiste bella scarpa che non diventi ciabatta... Così la regina, una strega ex bellissima ormai avanti negli anni, e che li dimostra tutti, vorrebbe fare le scarpe alla figlia del re suo marito, che è scomparso da diverso tempo. E il sospetto c1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    “Belladonna della tristezza” è un film impegnato e impegnativo, che difficilmente può essere visto per passare un’ora e mezzo quando capita, perché non si ha di meglio da fare. È un’opera di difficile visione, prima ancora che di difficile comprensione. Difficile, insomma. L’ho già detto che è difficile? A prescindere da questo, sono però dell’opinione che non si possa pretendere che un ipotetico spett1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Siamo nel futuro, quanto non si sa, e un gruppo eterogeneo di aspiranti studenti dell’Accademia Spaziale, crème de la crème di spietatissimi test di ingresso, deve affrontare la terza e ultima prova: in dieci dovranno passare tutti insieme cinquantatré giorni su un’astronave e, se anche uno solo dovesse non farcela, l’intero gruppo sarà bocciato. Solo che, una volta indossata la pesante tuta spaziale ed entrati a bordo della nave, gli aspiranti1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    "Kyashan Sins" è un anime che suscita sentimenti molto contrastanti.
    Si può dire che sia una fabbrica di emozioni, ma purtroppo non tutte quelle che stimola sono positive, e non solo perché è profondamente cupo e malinconico, oserei quasi dire tragico.

    In primis occorre specificare che non ho mai visto la serie originale del 1973, anche se non è escluso che non lo faccia in seguito, per cui non ci saranno paragoni con l’opera madre. Come è fors1 [ continua a leggere]
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    Tutto scorre... ma, di fatto, si potrebbe dire che tutto, alla fine, resta uguale?

    Si tratta di un anime all’apparenza dolce e gentile, uno slice of life visto anche con gli occhi di Daru, il piccolo felino nero che condivide l’appartamento e la vita con la sua ragazza. Con l’espediente del flashback, ci vengono raccontati l’infanzia, l’adolescenza e il difficile passaggio all’età adulta di una giovane qualunque.

    Molto breve, si tratta infatt1 [ continua a leggere]