Durante il Napoli Comicon è avvenuto un incontro davvero più unico che raro: Yuta Momiyama, vicedirettore di Shonen Jump Plus (editor di Re/Member, Il Mistero di Ron Kamonohashi e altri) e Shuhei Hosono, redattore capo di Shonen Jump Plus (Responsabile di Letter Bee, Seraph of the End e altri) hanno svelato al pubblico presente nella Sala Hiroba, nel cuore dell'Asian Village del Comicon, i segreti del mestiere di editor con tanto di slides esplicative di ogni passaggio editoriale.
L'incontro era proprio rivolto a tutte e a tutti, tant'è che vi era la presenza di Valentina DiLeva a tradurre simultaneamente le parole dei professionisti in LIS (Lingua Italiana dei Segni), a loro volta rese accessibili al pubblico grazie alla traduzione dal giapponese operata da Vittoria Boccelli.
Accanto a loro, Cavernadiplatone e Sommobuta hanno moderato l'interessantissima conferenza.
Vi riportiamo, dunque, l'incontro.
Sommobuta : oggi ci sentiremo raccontare per filo e per segno come si realizza un manga in Giappone. I due ospiti ci spiegheranno i dettagli del lavoro di editore di manga. In sostanza sapremo finalmente come la fabbrica dei sogno del mondo dei manga vede la luce.
Cavernadiplatone: leggendo opere che trattano il "dietro le quinte" dell'editoria manga come Bakuman. mi sono fatto l'idea che si tratti di un ambiente veramente vivo, un bioma pieno di creature brulicanti e ricche di idee esplosive, ma anche in grado di prendere decisioni molto forti.
Interviene Hosono, che esordisce salutando la platea di Napoli in italiano, tra gli applausi del pubblico.
Hosono: è la prima volta che vengo in Italia.
Momiyama: io invece sono venuto trent’anni fa, quando ero piccolo.
Hosono: adesso vi racconteremo come nasce un manga di successo, come si arriva all'incontro tra autore ed editore e come si sviluppa da lì in poi. Infatti possiamo vedere una scena realistica di Bakuman, in cui editor e autore discutono.
Cominciamo allora dal primo incontro tra mangaka e editor. Uno dei modi per ottenere un colloquio con l'editor è una semplice chiamata alla redazione. Ci sono degli esempi famosi, come Yūsei Matsui (Assassination Classroom) e Gege Akutami (Jujutsu Kaisen).
Hosono: le telefonate sono molto serrate e ogni secondo conta.
Momiyama: ovviamente parliamo in giapponese ma non escludiamo che ci sia qualcuno nel mondo che ci voglia chiamare per mostrarci qualcosa e non parli la nostra lingua.
Un altro metodo è partecipare con un proprio manga alle competizioni mensili. Sono davvero molto popolari e ci arrivano tantissime opere. Per esempi Eiichirō Oda (One Piece) o Tatsuki Fujimoto (Chainsaw Man) si sono fatti conoscere in questo modo.
Hosono: altri esempi sono gli autori di Demon Slayer o Undead Unluck. Di loro mi sono occupato personalmente in quanto, quando sono stati esaminati dal collettivo che giudica le competizioni mensili, io ero nella commissione.
Momiyama: un altro metodo che raggiunge popolarità, di questi tempi, è passare per Jump Rookie. Si tratta di un servizio che permette agli autori di pubblicare online il proprio manga, così come permette agli editori di tenerli d'occhio da lontano. È stato il caso di Taizan5 (Takopi's Original Sin). Adesso siamo sviluppando Manga Plus Creator per incoraggiare autori di tutto il mondo ad usare questo applicativo. Da lì arrivano dei lavori che vengono pubblicati su Manga Plus e Jump Plus.
Hosono: ci sono delle riviste non così grandi per cui la competizione è maggiore. Taizan5 ha usato questo metodo per aumentare il proprio successo.
Altre occasioni sono eventi come il Komiket, o le riviste di dōjinshi pubblicate da fan o esperti del settore. Abbiamo davvero molte richieste e non possiamo rispondere a tutti. Molti autori richiedono espressamente la nostra supervisione, come ha fatto Yuji Kaku, autore di Jigokuraku.
Momiyama: così il mangaka incontra un editor, ma come si arriva alla serializzazione?
È un processo dalle tempistiche variabili. Le serializzazioni brevi richiedono dai tre a sei mesi, altrimenti le lunghe possono arrivare anche ad una decina d’anni. Ma il metodo è lo stesso per entrambe: editor e autore s’incontrano ripetutamente per definire cosa renderà la storia una hit.
Una tecnica che usiamo per migliorare un mangaka è creare tantissime storie autoconclusive da presentare in riviste di dōjinshi, magazine e così via. Così abbiamo modo di raccogliere le impressioni dei lettori e integrare i gusti del pubblico nello stile e nella storia. Per esempio Oda ha presentato una one-shot prima di fare One Piece. Stessa cosa ha fatto l'autore di Demon Slayer con una storia autoconclusiva; anche Horikoshi ne ha presentata una prima di passare a My Hero Academia, e Taizen5 ha fatto lo stesso. È un metodo usato dai grandi del settore,
Hosono: per esempio Oda ha scritto talmente tante storie autoconclusive che potrebbero pubblicarle in un libro. L'arco di Romance Dawn è stato essenziale per One Piece.
Momiyama: per esempio anche Katsuya Iwamuro di Shibatarian che è qui al Comicon ha iniziato presentando una one-shot a Jump Plus.
Momiyama: Quindi abbiamo visto come si arriva alla serializzazione passando per un colloqui tra editor e mangaka. A questo punto con la pubblicazione del manga su rivista diventa fondamentale tenere sotto controllo le reazioni dei lettori, perché sulla rivista Jump viene proposto un questionario in cui i fan possono farci sapere i propri pareri sulle serie. Ovviamente ogni titolo ha alti e bassi, con diversi periodi in cui la serie è super popolare e altri in cui passa in secondo piano. Chiaro che se il feedback dei lettori è generalmente positivo, la serie va avanti. Capite dunque come sia fondamentale che autore ed editor collaborino per garantirsi un posto tra le pagine della rivista. E tocca anche all’editor il compito di spronare l'autore, e incoraggiarlo quando si sente affranto. Di contro, se dai questionari risulta che la serie non è molto apprezzata e ci sono molti pareri negativi, è possibile che il manga venga interrotto all’improvviso. Per esempio un mio collega seguiva un manga serializzato su rivista ma le recensioni erano così brutte che smisero di farlo pubblicare.
Hosono: ma questo manga era stato sviluppato per un progetto a lungo termine che l'ha portato a diventare un anime.
Momiyama: abbiamo chiesto agli editor di Demon Slayer e Jujutsu Kaisen cosa fanno quando parlano con gli autori. Ecco le risposte: innanzitutto il primo capitolo deve dare la massima soddisfazione ai lettori. Molto difficile, in realtà, perché in un capitolo di Shonen Jump Plus si possono avere solo 19 pagine; ma è difficile soddisfare il lettore in così poco spazio, ma è fondamentale riuscire a farlo. Per far aumentare la popolarità del proprio manga si possono far comparire nuovi personaggi, mettere in scena un combattimento, inserire degli elementi a sorpresa oppure dei dialoghi particolari. Per seguire un autore bisogna entrare con loro nei particolari dell'opera.
Hosono: ad esempio in Demon Slayer ci sono dialoghi molto belli. Un' altra cosa che dobbiamo controllare per un mangaka professionista è proprio la sua abilità di scrivere i dialoghi. Per quanto i disegni siano belli, la storia è fatta anche di dialoghi. Ovviamente questo significa che i mangaka devono saper usare vocabolari o avere modi per arricchire il proprio lessico. Oppure per quanto riguarda l'effetto sorpresa, abbiamo l'autore di Jujutsu Kaisen che ad ogni capitolo inserisce nuove sorprese.
Momiyama: l'editor di Naoya Matsumoto di Kaiju no.8 ci dice la sua. Per esempio il suo consiglio è di trovare un metodo per rendere l'autore più bravo nel trasporre su carta la sua idea. Anche in questo caso se non ci fossero gli incontri tra mangaka ed editor, l'autore non avrebbe una direzione da seguire.
Hosono: in ufficio ho la scrivania davanti a quella dell’editor di Kaiju no.8. Sentirlo parlare con il il mangaka mi fa pensare che sia molto interessante; mi ispira.
Hosono: ovviamente se una serie manga ha successo non ci si ferma lì: si sviluppano i media, senza fermarsi. L'editor deve anche occuparsi di garantire una promozione efficace tramite accordi per fare un anime tratto dal manga, gadget, merchandise, giocattoli, e così via. In questo senso è fondamentale tenere a mente quanto sia centrale il web nel processo. Internet è sempre più usato per raggiungere i propri obiettivi.
Altre cose di cui si occupa un editor possono essere scegliere o cercare un regista o lo staff per creare l'anime tratto dal manga, oppure vagliare il copione e studio di produzione. E quindi anche il design dei personaggi deve tenere conto del parere dell’editor, il quale collabora anche allo sviluppo degli storyboard e altri dettagli.
Non è strano che l’anime abbia un tempo più lungo di produzione rispetto al manga ma è una strategia mediale che funziona.
Momiyama: abbiamo chiesto ai due editori di prima, quelli di Jujustu Kaisen e Demon Slayer, altri segreti. Ci raccontano come agiscono per migliorare il manga: è una tecnica evoluta negli anni: quando ero piccolo non c’erano i processi di controllo qualità delle opere che ci sono oggi. L’editor deve anche assicurarsi della bellezza e validità dei prodotti che propone per i gadget. Ovviamente non si vuole che i fan siano delusi da ciò che comprano o ricevono.
Hosono: ci tengo quindi a ringraziare chi ha comprato gadget dei propri anime preferiti.
Momiyama: ho anche chiesto all'editor di Kaiju no 8. riguardo la soddisfazione dei lettori e mi ha risposto che, per lui, ha poca importanza di cosa si parli, perché ciò che è fondamentale è accontentare i fan. La cosa peggiore che può accadere, che è da evitare tassativamente, è fare brutta impressione al lettore.
Momiyama: in sostanza un editor deve far nascere un manga, farlo crescere, mantenerlo e renderlo popolare al massimo. Deve anche supportare il mangaka in qualsiasi funzione e barcamenarsi tra compiti di regia, management e fare da motivatore all'autore.
L'editor responsabile di Hirohiko Araki (Le Bizzarre Avventure di JoJo) ha dichiarato che l'editor svolge una mansione simile a quella del Caddy nel golf.
Momiyama: Sinora abbiamo parlato solo dell’editor in senso stretto, ora parliamo di Manga Plus di Shueisha.
È un servizio online che permette di leggere in tutto il mondo manga in contemporanea con l’uscita giapponese. Siamo noi stessi editor che ci occupiamo delle uscite in queste app web. Ora ci sono più di 90 racconti a disposizione. Abbiamo anche 8 lingue oltre l’inglese. L’italiano ancora non c’è ma è sulla lista.
Spero che tutti gli italiani possano leggere tanti manga su Manga Plus by Shueisha perché soltanto grazie alle vostre letture che decidete il futuro di un mangaka. Vi invito quindi a cercare i vostri titoli preferiti tra quelli a disposizione.
Con questo finiamo, se ci sono domande rispondiamo ora.
Sommobuta: abbiamo sentito parlare di servizi di Jump Plus e Manga Plus, nel fare i manga voi pensate anche al pubblico occidentale?
Hosono: la stragrande maggioranza è costituita da manga pensati per il pubblico giapponese. Però è anche vero che teniamo sott'occhio anche la reazione del resto del mondo. Sappiamo che alcune storie interessano l'estero e questo ci interessa. Per esempio ci sono molti produttori di Netflix che pensano che l’unica strada per fare successo a lungo termine sia creare storie che piacciono a loro stessi. Mentre noi editor cerchiamo di essere attenti a cosa accade là fuori. È anche per noi che eventi come questo ci servono per riportare le vostre impressioni e commenti al mangaka.
Cavernadiplatone: il manga può essere portatore di cultura nel mondo?
Momiyama: parlo solo per me ma mi concentro principalmente sull’intrattenimento. Non significa che tralascio l’aspetto artistico e culturale, sono loro che presentano la maggior fonte d'interesse che fa raggiungere la cultura giapponese ad ogni angolo del mondo.
Sommobuta: da appassionati parliamo molto di uso dell’AI nei manga. Cosa ne pensate?
Hosono: penso che la cosa diverà comune. Da un certo punto di vista è accaduto lo stesso con il passaggio tra analogico e digitale, possiamo vedere l’IA come un ulteriore player in questo processo. Non credo che sia necessariamente un limite, ma aprirà altre prospettive per i mangaka.
Momiyama: personalmente credo che le IA siano un modo con cui i mangaka potranno rappresentare se stessi e aumentare la propria popolarità. Ovviamente bisogna trovare metodi efficaci per proteggere i diritti degli autori.
L'incontro era proprio rivolto a tutte e a tutti, tant'è che vi era la presenza di Valentina DiLeva a tradurre simultaneamente le parole dei professionisti in LIS (Lingua Italiana dei Segni), a loro volta rese accessibili al pubblico grazie alla traduzione dal giapponese operata da Vittoria Boccelli.
Accanto a loro, Cavernadiplatone e Sommobuta hanno moderato l'interessantissima conferenza.
Vi riportiamo, dunque, l'incontro.
Sommobuta : oggi ci sentiremo raccontare per filo e per segno come si realizza un manga in Giappone. I due ospiti ci spiegheranno i dettagli del lavoro di editore di manga. In sostanza sapremo finalmente come la fabbrica dei sogno del mondo dei manga vede la luce.
Cavernadiplatone: leggendo opere che trattano il "dietro le quinte" dell'editoria manga come Bakuman. mi sono fatto l'idea che si tratti di un ambiente veramente vivo, un bioma pieno di creature brulicanti e ricche di idee esplosive, ma anche in grado di prendere decisioni molto forti.
Interviene Hosono, che esordisce salutando la platea di Napoli in italiano, tra gli applausi del pubblico.
Hosono: è la prima volta che vengo in Italia.
Momiyama: io invece sono venuto trent’anni fa, quando ero piccolo.
Hosono: adesso vi racconteremo come nasce un manga di successo, come si arriva all'incontro tra autore ed editore e come si sviluppa da lì in poi. Infatti possiamo vedere una scena realistica di Bakuman, in cui editor e autore discutono.
Cominciamo allora dal primo incontro tra mangaka e editor. Uno dei modi per ottenere un colloquio con l'editor è una semplice chiamata alla redazione. Ci sono degli esempi famosi, come Yūsei Matsui (Assassination Classroom) e Gege Akutami (Jujutsu Kaisen).
Hosono: le telefonate sono molto serrate e ogni secondo conta.
Momiyama: ovviamente parliamo in giapponese ma non escludiamo che ci sia qualcuno nel mondo che ci voglia chiamare per mostrarci qualcosa e non parli la nostra lingua.
Un altro metodo è partecipare con un proprio manga alle competizioni mensili. Sono davvero molto popolari e ci arrivano tantissime opere. Per esempi Eiichirō Oda (One Piece) o Tatsuki Fujimoto (Chainsaw Man) si sono fatti conoscere in questo modo.
Hosono: altri esempi sono gli autori di Demon Slayer o Undead Unluck. Di loro mi sono occupato personalmente in quanto, quando sono stati esaminati dal collettivo che giudica le competizioni mensili, io ero nella commissione.
Momiyama: un altro metodo che raggiunge popolarità, di questi tempi, è passare per Jump Rookie. Si tratta di un servizio che permette agli autori di pubblicare online il proprio manga, così come permette agli editori di tenerli d'occhio da lontano. È stato il caso di Taizan5 (Takopi's Original Sin). Adesso siamo sviluppando Manga Plus Creator per incoraggiare autori di tutto il mondo ad usare questo applicativo. Da lì arrivano dei lavori che vengono pubblicati su Manga Plus e Jump Plus.
Hosono: ci sono delle riviste non così grandi per cui la competizione è maggiore. Taizan5 ha usato questo metodo per aumentare il proprio successo.
Altre occasioni sono eventi come il Komiket, o le riviste di dōjinshi pubblicate da fan o esperti del settore. Abbiamo davvero molte richieste e non possiamo rispondere a tutti. Molti autori richiedono espressamente la nostra supervisione, come ha fatto Yuji Kaku, autore di Jigokuraku.
Momiyama: così il mangaka incontra un editor, ma come si arriva alla serializzazione?
È un processo dalle tempistiche variabili. Le serializzazioni brevi richiedono dai tre a sei mesi, altrimenti le lunghe possono arrivare anche ad una decina d’anni. Ma il metodo è lo stesso per entrambe: editor e autore s’incontrano ripetutamente per definire cosa renderà la storia una hit.
Una tecnica che usiamo per migliorare un mangaka è creare tantissime storie autoconclusive da presentare in riviste di dōjinshi, magazine e così via. Così abbiamo modo di raccogliere le impressioni dei lettori e integrare i gusti del pubblico nello stile e nella storia. Per esempio Oda ha presentato una one-shot prima di fare One Piece. Stessa cosa ha fatto l'autore di Demon Slayer con una storia autoconclusiva; anche Horikoshi ne ha presentata una prima di passare a My Hero Academia, e Taizen5 ha fatto lo stesso. È un metodo usato dai grandi del settore,
Hosono: per esempio Oda ha scritto talmente tante storie autoconclusive che potrebbero pubblicarle in un libro. L'arco di Romance Dawn è stato essenziale per One Piece.
Momiyama: per esempio anche Katsuya Iwamuro di Shibatarian che è qui al Comicon ha iniziato presentando una one-shot a Jump Plus.
Momiyama: Quindi abbiamo visto come si arriva alla serializzazione passando per un colloqui tra editor e mangaka. A questo punto con la pubblicazione del manga su rivista diventa fondamentale tenere sotto controllo le reazioni dei lettori, perché sulla rivista Jump viene proposto un questionario in cui i fan possono farci sapere i propri pareri sulle serie. Ovviamente ogni titolo ha alti e bassi, con diversi periodi in cui la serie è super popolare e altri in cui passa in secondo piano. Chiaro che se il feedback dei lettori è generalmente positivo, la serie va avanti. Capite dunque come sia fondamentale che autore ed editor collaborino per garantirsi un posto tra le pagine della rivista. E tocca anche all’editor il compito di spronare l'autore, e incoraggiarlo quando si sente affranto. Di contro, se dai questionari risulta che la serie non è molto apprezzata e ci sono molti pareri negativi, è possibile che il manga venga interrotto all’improvviso. Per esempio un mio collega seguiva un manga serializzato su rivista ma le recensioni erano così brutte che smisero di farlo pubblicare.
Hosono: ma questo manga era stato sviluppato per un progetto a lungo termine che l'ha portato a diventare un anime.
Momiyama: abbiamo chiesto agli editor di Demon Slayer e Jujutsu Kaisen cosa fanno quando parlano con gli autori. Ecco le risposte: innanzitutto il primo capitolo deve dare la massima soddisfazione ai lettori. Molto difficile, in realtà, perché in un capitolo di Shonen Jump Plus si possono avere solo 19 pagine; ma è difficile soddisfare il lettore in così poco spazio, ma è fondamentale riuscire a farlo. Per far aumentare la popolarità del proprio manga si possono far comparire nuovi personaggi, mettere in scena un combattimento, inserire degli elementi a sorpresa oppure dei dialoghi particolari. Per seguire un autore bisogna entrare con loro nei particolari dell'opera.
Hosono: ad esempio in Demon Slayer ci sono dialoghi molto belli. Un' altra cosa che dobbiamo controllare per un mangaka professionista è proprio la sua abilità di scrivere i dialoghi. Per quanto i disegni siano belli, la storia è fatta anche di dialoghi. Ovviamente questo significa che i mangaka devono saper usare vocabolari o avere modi per arricchire il proprio lessico. Oppure per quanto riguarda l'effetto sorpresa, abbiamo l'autore di Jujutsu Kaisen che ad ogni capitolo inserisce nuove sorprese.
Momiyama: l'editor di Naoya Matsumoto di Kaiju no.8 ci dice la sua. Per esempio il suo consiglio è di trovare un metodo per rendere l'autore più bravo nel trasporre su carta la sua idea. Anche in questo caso se non ci fossero gli incontri tra mangaka ed editor, l'autore non avrebbe una direzione da seguire.
Hosono: in ufficio ho la scrivania davanti a quella dell’editor di Kaiju no.8. Sentirlo parlare con il il mangaka mi fa pensare che sia molto interessante; mi ispira.
Hosono: ovviamente se una serie manga ha successo non ci si ferma lì: si sviluppano i media, senza fermarsi. L'editor deve anche occuparsi di garantire una promozione efficace tramite accordi per fare un anime tratto dal manga, gadget, merchandise, giocattoli, e così via. In questo senso è fondamentale tenere a mente quanto sia centrale il web nel processo. Internet è sempre più usato per raggiungere i propri obiettivi.
Altre cose di cui si occupa un editor possono essere scegliere o cercare un regista o lo staff per creare l'anime tratto dal manga, oppure vagliare il copione e studio di produzione. E quindi anche il design dei personaggi deve tenere conto del parere dell’editor, il quale collabora anche allo sviluppo degli storyboard e altri dettagli.
Non è strano che l’anime abbia un tempo più lungo di produzione rispetto al manga ma è una strategia mediale che funziona.
Momiyama: abbiamo chiesto ai due editori di prima, quelli di Jujustu Kaisen e Demon Slayer, altri segreti. Ci raccontano come agiscono per migliorare il manga: è una tecnica evoluta negli anni: quando ero piccolo non c’erano i processi di controllo qualità delle opere che ci sono oggi. L’editor deve anche assicurarsi della bellezza e validità dei prodotti che propone per i gadget. Ovviamente non si vuole che i fan siano delusi da ciò che comprano o ricevono.
Hosono: ci tengo quindi a ringraziare chi ha comprato gadget dei propri anime preferiti.
Momiyama: ho anche chiesto all'editor di Kaiju no 8. riguardo la soddisfazione dei lettori e mi ha risposto che, per lui, ha poca importanza di cosa si parli, perché ciò che è fondamentale è accontentare i fan. La cosa peggiore che può accadere, che è da evitare tassativamente, è fare brutta impressione al lettore.
Momiyama: in sostanza un editor deve far nascere un manga, farlo crescere, mantenerlo e renderlo popolare al massimo. Deve anche supportare il mangaka in qualsiasi funzione e barcamenarsi tra compiti di regia, management e fare da motivatore all'autore.
L'editor responsabile di Hirohiko Araki (Le Bizzarre Avventure di JoJo) ha dichiarato che l'editor svolge una mansione simile a quella del Caddy nel golf.
Momiyama: Sinora abbiamo parlato solo dell’editor in senso stretto, ora parliamo di Manga Plus di Shueisha.
È un servizio online che permette di leggere in tutto il mondo manga in contemporanea con l’uscita giapponese. Siamo noi stessi editor che ci occupiamo delle uscite in queste app web. Ora ci sono più di 90 racconti a disposizione. Abbiamo anche 8 lingue oltre l’inglese. L’italiano ancora non c’è ma è sulla lista.
Spero che tutti gli italiani possano leggere tanti manga su Manga Plus by Shueisha perché soltanto grazie alle vostre letture che decidete il futuro di un mangaka. Vi invito quindi a cercare i vostri titoli preferiti tra quelli a disposizione.
Con questo finiamo, se ci sono domande rispondiamo ora.
Sommobuta: abbiamo sentito parlare di servizi di Jump Plus e Manga Plus, nel fare i manga voi pensate anche al pubblico occidentale?
Hosono: la stragrande maggioranza è costituita da manga pensati per il pubblico giapponese. Però è anche vero che teniamo sott'occhio anche la reazione del resto del mondo. Sappiamo che alcune storie interessano l'estero e questo ci interessa. Per esempio ci sono molti produttori di Netflix che pensano che l’unica strada per fare successo a lungo termine sia creare storie che piacciono a loro stessi. Mentre noi editor cerchiamo di essere attenti a cosa accade là fuori. È anche per noi che eventi come questo ci servono per riportare le vostre impressioni e commenti al mangaka.
Cavernadiplatone: il manga può essere portatore di cultura nel mondo?
Momiyama: parlo solo per me ma mi concentro principalmente sull’intrattenimento. Non significa che tralascio l’aspetto artistico e culturale, sono loro che presentano la maggior fonte d'interesse che fa raggiungere la cultura giapponese ad ogni angolo del mondo.
Sommobuta: da appassionati parliamo molto di uso dell’AI nei manga. Cosa ne pensate?
Hosono: penso che la cosa diverà comune. Da un certo punto di vista è accaduto lo stesso con il passaggio tra analogico e digitale, possiamo vedere l’IA come un ulteriore player in questo processo. Non credo che sia necessariamente un limite, ma aprirà altre prospettive per i mangaka.
Momiyama: personalmente credo che le IA siano un modo con cui i mangaka potranno rappresentare se stessi e aumentare la propria popolarità. Ovviamente bisogna trovare metodi efficaci per proteggere i diritti degli autori.
Molto molto bene!
Il sud est ultimante è diventato un mercato molto importante, non mi sorprende
“MANGA Plus top 20 countries by user count as of April 2023.
1 USA
2 Thailand
3 Indonesia
4 France
5 Mexico
6 Philippines
7 Brazil
8 Germany
9 Malaysia
10 Spain
11 India
12 Canada
13 Chile
14 Argentina
15 Vietnam
16 Italy
17 UK
18 Colombia
19 Peru
20 Russia”
https://m.youtube.com/watch?v=vbSfqmS7va4&feature=youtu.be minuto 10:40
Chiedo perché ancora non mi sono approcciato alle versioni digitali: la mania del collezionismo la fa ancora da padrone xD
https://appmagic.rocks/google-play/manga-plus-by-shueisha/jp.co.shueisha.mangaplus
Non sono dati molto utili, per esempio in Svezia hai un sacco di gente che parla in Inglese che può benissimo usare l'app anche senza la propria lingua madre
Nel paese reale che non è la mia bolla, quante persone sono bloccate dalla lingua?
Abbiamo info sull'età media di chi compra manga?
Dipende principalmente da chi compra e perché.
Nel mio caso ad esempio no.
Primo perché a me piace possedere un'opera che mi piace (digitale o cartaceo cambia poco per quanto mi riguarda, cambia il mezzo di fruizione ma non l'opera... e io la voglio nella mia libreria (in questo caso digitale) in modo da poterla leggere in qualsiasi momento senza che una piattaforma possa decidere di privarmi della possibilità di rileggerla).
Secondo perché un conto è leggere un capitolo appena uscito gratuitamente/un'intera serie in abbonamento, un conto è comprarsi un volume e poterselo leggere senza pensare all'abbonamento in scadenza o al fatto che solo gli ultimi 3 capitoli sono disponibili per essere letti gratuitamente fino a data tot magari solo se manga plus continuerà a funzionare così anche in futuro (ricordiamo ad esempio che crunchyroll all'inizio aveva anche una versione gratuita, ad oggi solo quella a pagamento).
Terzo perché diciamoci la verità... cambierà davvero poco per me. Nel senso che io l'inglese lo conosco come l'italiano (anzi ormai mi capita di ricordarmi una parola in inglese ma non in italiano... l'altro giorno tipo lye non mi veniva assolutamente in mente che in italiano è la soda caustica che stavo facendo i pretzel senza usarla) quindi in realtà il motivo per cui li compro in italiano non è perché non li riesco a leggere su manga plus in inglese, ma più semplicemente perché mi piace possedere i miei manga preferiti in italiano (e la versione inglese su amazon quando c'è costa 2-3 volte tanto quella italiana).
In definitiva mi fa piacere che manga plus pubblicherà anche in italiano, ma loro non vendono volumetti in digitale. Non ho intenzione di smettere di acquistare in digitale.
Ovviamente ci sarà anche chi ora compra in digitale perché manga plus è in inglese e potesse leggerebbe solo in italiano su manga plus gratuitamente o magari preferisce l'abbonamento.
Io odio gli abbonamenti, tanto è vero che da quest'anno li ho disdetti tutti (crunchyroll rimarrà attivo fino a novembre di quest'anno). Quindi per me manga plus è un servizio valido solo finché gratuito con pubblicità perché mi permette di seguire in anteprima i capitoli dei manga che già compro e scoprirne di nuovi.
Io parlo e leggo in inglese, ma ammetto che quando e' possibile preferisco leggere in italiano, sopratutto i manga, perche' comunque e' sempre un piccolo sforzo leggere in una lingua non tua, e magari trovare termini troppo gergali, da cercare sul dizionario.
E quindi? Fanno comunque più soldi li che qui
Idem, sopratutto per i videogiochi.
Lo parlo costantemente per lavoro ma per i prodotti di intrattenimento mi scoccia sorbirmelo in una lingua diversa da quella natale. Non perché non lo capisco ma perché c'è sempre quel livello extra di "fatica" per la traduzione che per un prodotto come videogiochi/telefilm/manga/anime ecc alla lunga mi scoccia avere. Sopratutto quando si parla di prodotti con un linguaggio più complesso. Quindi anche se capisco e leggo l'inglese, trovo più coinvolgente godermi videogiochi e altri media nella mia lingua nativa.
Tra l'altro ricordo che il Vietnam dovrebbe essere il secondo mercato per copie vendute dopo il Giappone per Doraemon, mentre dovrebbe essere il terzo per Dragon Ball anche se ufficialmente sono volumi diffusi illegamenti negli anni 80 e quindi non vengono contati nel totale
Non sono bilingue quindi anche io propendo per la versione Italiana, anche se (per esempio per i videogiochi) se proprio voglio giocarlo e non sono gdr mi procuro la versione inglese.
Sto esprimendo la mia opinione sul tema
sul fatto che i giovani leggano l'inglese come l'italiano non sono così sicuro. Insegno ora in università in Spagna, ma prima al liceo in Italia, e devo dire che ancora molti studenti faticano con la bibliografia in inglese. E la bibliografia scientifica ancora ancora (piena di parole di derivazione latina, pochi phrasal verbs, sintassi della frase ordinata, sempre completa e senza omissioni), ma l'inglese appena diventa più colloquiale (come accade nei fumetti) con molti phrasal verbs ne mette in difficoltà ancora parecchi.
I phrasal verbs sono letteralmente un campo minato, non solo perche' spesso il significato e' diverso dal verbo radice, ma anche perche' sono moltissimi, e se non sei un madre lingua e' difficile che li conosca tutti, giusto quelli piu usati a livello colloquiale
Cmq mi hanno fatto notare che l'intervista la faccia uno che campa sul parlare di Op giorni prima dell'uscita ufficiale, non proprio la persona più adatta al ruolo quindi
Ma quando traducono in una lingua traducono tutto tutto? Anche le serie un po' bruttine di cui mangaplus è pieno? Mi sembra un lavoraccio anche un po' inutile onestamente.
Però sarebbe l'occasione giusta per cominciare a leggere my hero academia visto che collezionarlo non mi interessa e sono tanti numeri.
Invece ha detto "L’italiano ancora non c’è ma è sulla lista", che non vuol dire un bel niente, non è una menzogna probabilmente, ma neppure una promessa, e di fatto non garantisce proprio nulla. Ma tutti felici perché adesso è sicuro che prima o poi avremo l'italiano. Prima o poi. Poi.
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