Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

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E ci siamo.
La prima serie mi aveva lasciato abbastanza perplesso. Che diavolo di senso ha questo apparente suicidio? Perché di questo parliamo. Una bambina, peraltro rappresentata come impacciata, che si cala in un buco demoniaco. Al di là di ogni metafora, già dopo alcuni episodi qualcosa stonava. Fino a che non ho inteso la logica sottostante, che a mio dire molti travisano, aggregando valore narrativo per supplire a una mancanza.
Ovvero: è tutta una scusa. Una scusa da parte dell'autore per dare sfogo a una violenza crudele, sadica, inutile e pretestuosa al danno di figure infantili. Il contrasto fra le forme tondeggianti e imberbi e le assurde atrocità inflitte ai piccoli corpi sfiora il guro.

Ho terminato la prima serie con questo sapore di intento maligno. La seconda serie conferma e amplifica questa impressione, ovvero che stiamo venendo stuzzicati in una parte non proprio felice di noi, quella zona oscura in cui ci fa schifo, ma ci incuriosisce, vedere applicate inutili crudeltà.
Perché sono "di fatto" inutili: a parte alcuni cenni di una rivendita di reliquie (rivendita che non porta profitto, però, quindi assurda), perché qualcuno dovrebbe ficcarsi volontariamente in un tale schifo? Perché tutti i 'vantaggi' di esperimenti e menomazioni e torture non ci sono, sono nominali e conducono a "niente". Si fa il male così, perché colpirà lo spettatore ingenuo, la mami sensibile e l'intellettuale forzoso che tenterà di trovare una metafora che giustifichi la sua pruderie volgarotta.

Se una cosa bella era presente in questo anime, erano di certo gli sfondi e le inquadrature, roba da animazione di altissimo livello. Anche se era difficile credere che si generassero ecosistemi complessi in un solo chilometro quadrato, i giochi prospettici e la luce rendevano la visione piacevole, facendo dimenticare l'inutilità del tutto e la macabra intenzione. Nella nuova serie perdiamo questo. Quindi, già meno bello.

Siamo al world building più estremo, una realtà aliena dove nulla ha premesse "umane", e tutto si svolge nella dinamica di dolori risparmiabili, sacrifici, sofferenza gratuita che non avrebbero dunque spazio nella dimensione umana. Pretestuoso. Si cerca perfino di dare una morale a questo coacervo di roba.
La serie è un macro-episodio autoconclusivo dove tutto andrà malissimo, nessuno farà niente di davvero risolutivo e, alla fine, per evitare il cataclisma narrativo, si svela il trucco: dato che era solo un espediente per farti vedere cose brutte, non c'è permanenza di stato.
Come una magica conseguenza, i protagonisti vedranno "sempre" (prima serie, film, seconda serie) la "morte finale" di una situazione che durava da prima di loro. Perché l'autore non vuole raccontare una evoluzione, vuole farti avere il disgusto, e quindi ti mostrerà la corruzione ultima, il marciume conclusivo, l'epitome del dolore. Il cataclisma. Dove tutti muoiono, i corpi si sbriciolano, si piange tanto e, se non piangi prima, ci metto del dolore, così poi piangi.
E poi avanti per la nuova circostanza di contrizione, mutilazione, aborto, cicatrice inutile.

Ma non si parlava di ritrovare la madre? E come ha fatto la madre a passare "tutti" questi orrori, che la figlia può passare soltanto distruggendoli completamente? Perché nessuno manda su un libro dove spiega questa roba? O lascia segni fra un livello e l'altro, dato che i robottini possono andare su tranquilli?

Quindi: niente. Questa seconda serie peggiora ciò che mi faceva ansia nella prima, ha meno mordente, peggiora l'assenza di logica e conferma il dubbio che sia solo uno show pretestuoso fatto per mostrarti cose sgradevoli, e intendo "sgradevoli" come perfino "immorali".
"Made in Abyss" è pedo-orrore.
Non guardatelo, non alimentate il mercato di questa robaccia.

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Ero rimasto incuriosito da vari commenti al vetriolo su questa serie letti in un blog e, pertanto, l'ho voluta vedere per capire le motivazioni che l'hanno resa una sorta di blockbuster degli anime nella primavera del 2021.
Proprio per i contenuti violenti, sadici ed espliciti in campo sessuale, ha determinato la nascita di un discreto dibattito tra gli appassionati di anime, tra chi lo ritiene una "pietra miliare" per coraggio e originalità nel mondo dell'animazione e chi lo ritiene una "trashata" (mi concederete l'utilizzo del termine solo come capace di riassumere il concetto senza troppi giri di parole).
Come spesso accade nel giudizio di questo tipo di "opere", si crea il cosiddetto effetto "plebiscito": o contro o a favore senza mezzi termini.

Premessa: non ho letto il manga che, a quanto risulta, è ancora in corso, pertanto posso solo esprimere qualche considerazione su quanto rappresentato dai dodici episodi dell'anime.
Non molto tempo fa mi era capitato di visionare "Kakegurui" e, in un certo senso, le due serie si possono paragonare per un aspetto: il gusto di provare a "documentare" le pulsioni, le ossessioni e manie recondite della psiche umana, pescando a piene mani nella cattiveria, nel sadismo (anche quello più becero), nella sopraffazione come strumento per trarre godimento e realizzare il proprio ego.

Se in "Kakegurui" il piacere utilizza la vittoria nel gioco d'azzardo come strumento per disporre del perdente, in "Redo of Healer" il piacere utilizza più o meno esplicitamente l'attività/interazione sessuale in tutte le sue varianti, per infliggere a chi lo subisce la punizione, per vendicarsi dei beceri torti subiti o solo per utilizzare il partner come mero strumento di piacere personale ed esclusivo.
Anche le serie di "Classroom of the Elite" in un certo senso sfruttano il medesimo concetto del godere nella manipolazione altrui per il vantaggio esclusivo di chi la attua e, volendo portare fino alle estreme conseguenze il paragone, queste tre serie, tra le tante che esistono nel panorama degli anime, pongono alla base del proprio concept l'"exploitation", da intendersi come l'atto di trarre "abusivamente" e con qualsiasi mezzo profitto da qualcuno o qualcosa. Quanto questo "sfruttamento" o "sopraffazione" si possa attuare dipende dai cosiddetti rapporti di forza tra gli individui che interagiscono tra loro e il contesto in cui si muovono.

Scritto della premessa che ritengo più appropriata per approcciare a questa serie, "Redo of Healer" parte da una delle premesse più "banali" e scontate: il soddisfacimento/placamento della rabbia più estrema causata dagli abusi più o meno disumani (perlopiù sempre a tema sessuale) e le continue umiliazioni subiti dal protagonista. Il mezzo è la violenza, la tortura fisica e psicologica, e il sesso in tutte le sue "sfumature".

Riesce a farlo bene? A mio avviso no, ad eccezione parziale di alcune scene del secondo episodio, dove Keyarga inizia ad attuare le sevizie su Freya, o in un certo senso quelle perpetrate verso la fine della serie su Blade (anche se parte dai soliti cliché dello stupro di gruppo, per terminare nella antropofagia, col parallelismo del protagonista che si gusta la scena mangiando).
Sulla prima non mi riferisco allo stupro in sé, ma a ciò che compie prima e ai dialoghi in cui le estorce il consenso al rapporto sessuale forzato.
Ecco, se proprio vogliamo definire "Redo of Healer" come opera che vuole illustrare senza limiti la bestialità sadica e uno dei tanti e possibili lati oscuri della mente umana, si limita a sfiorare solo in queste scene il possibile ideale dell' "estetica malata della violenza" che, mi preme evidenziare, non consiste esclusivamente nella violenza sessuale in tutte le sue forme.

E il resto? Boh, facendo sempre leva sul sesso e il soddisfacimento degli istinti e del piacere individuale, francamente mi ha fatto anche un po' sorridere, soprattutto in quelle parti in cui il protagonista deve utilizzare i suoi enormi poteri soprannaturali per "piegare" le sue vittime ad accoppiarsi con lui, non solo rendendole consenzienti, ma addirittura bramose di fare sesso con lui... Solo in un caso non forza la "mano", e la povera vittima è costretta ad assistere ad accoppiamenti multipli solo per dare l'occasione allo spettatore di unire la visione del threesome a quella dell'autoerotismo.

In sostanza, "Redo of Healer" tende a sembrare un delirio onirico/fantasy di una persona vittima delle ingiustizie più atroci e gratuite, che si trasforma in un vendicatore senza scrupoli che non lo rende tanto diverso dai suoi "carnefici".
In pratica, la classica metafora di una persona incapace di risolvere i propri problemi interagendo "normalmente" con gli altri e nascondendosi dietro l'alibi della rabbia per i torti subiti, per semplicemente sfogare senza freni o limiti gli istinti più censurabili. Una storia piuttosto comune e che ha una precisa definizione del personaggio nella cultura giapponese anche senza la violenza estrema.

Se lo scopo di "Redo of Healer" era quello di raccontare una carrellata dei vari generi dei gusti in materia di sesso (e se ne vedono molti...), posso ritenerlo un pregio: molto spesso gli anime ecchi spinti o hentai si focalizzano e si ispirano a un solo genere. In questo caso, ce n'è per soddisfare quasi tutti i gusti...
Se poi li soddisfi appieno, "de gustibus...", io sono "vecchio" e mi ispiro al proverbio "Non multa sed multum", e sono convinto che nell'operato umano il meglio non si raggiunga col "fare tutto", ma nel "fare una cosa" bene.

Per il resto e per concludere, "Redo of Healer", se aspirava ad essere un'opera di "rottura", a mio avviso fallisce proprio su quegli aspetti che dovevano rappresentare i punti di forza: stupire e scioccare a tutti i costi, partendo da un genere che in linea di massima non dovrebbe far leva esclusivamente sull'illogica violenza sempre a sfondo sessuale.
Forse doveva varcare la soglia del limite "hentai" e diventare a questo punto più crudo e duro, e quindi di nicchia, con tutti i limiti della censura e della patologia mentale. Così sembra parodia grottesca e surreale del classico fantasy/isekai in cui il protagonista da 'sfigato' diventa un eroe senza macchia a difesa della giustizia e del bene.

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È molto raro per me dover mettere un voto così basso, ma avendo giocato il gioco, devo anche tenere conto di quest'opera come adattamento, oltre che anime a sé stante, e il problema è proprio questo: è un adattamento che dire pessimo è riduttivo.

La storia di "Persona 5" ci introduce alla vita di un delinquente giovanile, Ren Amamiya, il quale viene spedito a Tokyo in libertà vigilata a seguito di una presunta aggressione fisica inflitta a un passante. Sotto la custodia di Sojiro Sakura, il proprietario di un café del luogo, Ren dovrà fare il possibile per ripulire la sua immagine. Sfortunatamente per lui, il ragazzo finirà nel mirino di un professore corrotto della sua scuola, Suguru Kamoshida, il quale cercherà di farlo espellere. Per puro caso, Ren e il suo nuovo amico Ryuji, altro delinquente, finiranno catapultati in una dimensione differente, il Metaverso, il quale è caratterizzato da distorsioni cognitive generate dai pensieri perversi degli abitanti della città. Quando abbastanza forti, i pensieri finiscono addirittura per creare dei Palazzi, ossia delle strutture cognitive profondamente caratterizzate dalle parti peggiori dell'animo umano dei loro possessori. Risvegliati i loro Persona, ossia la loro volontà ribelle e rivoluzionaria, Ren e i suoi amici diventeranno dei vigilanti, proteggendo i deboli dalle angherie dei potenti.

Il gioco di "Persona" 5 è reputato molto molto bello, i cui temi vanno in diretto contrasto con quelli che sono la norma giapponese, ossia il tacere e subire in silenzio per non turbare la collettività. I temi del gioco, così come quelli del suo adattamento, sono l'abuso di potere e la salute psicologica, temi freschissimi ancora oggi. La sua scrittura è purtroppo altalenante e più inconsistente rispetto al suo predecessore "Persona 4", vivendo di alti e bassi, i quali sono veramente, veramente alti oppure veramente, veramente bassi. L'adattamento anime che fa di così sbagliato? Prende e butta nel gabinetto il pacing della scrittura, la quale finisce per saltare letteralmente nell'iperspazio, risultando eccessivamente sbrigativa e senza un proprio buildup che permette allo spettatore di assorbire e processare alcuni dei momenti più da pelle d'oca prima delle grandi rivelazioni. Da citare l'orribile lavoro che hanno fatto con il mio Palazzo preferito del gioco base, ossia il quarto, ed è stato lì che ho concluso che l'adattamento era fatto male su praticamente tutti i fronti.
Per quanto riguarda i personaggi... sono tutti un po' macchiettistici. Il problema c'è già nel gioco, ovvero che i personaggi non sono molto sviluppati al di fuori dei loro Social Links, ma qui la cosa si inasprisce ancora di più, perché letteralmente alcune catene vengono inserite, mentre altre sono o interrotte a metà o non inserite proprio, facendo risultare alcuni personaggi introdotti più tardi nella trama, come per esempio Haru Okumura, estremamente piatti e insapori.
Riassunto in poche parole, hanno completamente eliminato i lati positivi di trama e personaggi, lasciando però solo i lati negativi. Brutta situazione che, per quanto ok considerando solo l'anime, fallisce miseramente sul lato dell'adattamento.

Il lato grafico è possibilmente anche peggiore. "Persona 5" è riconosciuto unanimemente per avere un comparto artistico di prima categoria, estremamente caratteristico e unico nel suo genere in ogni sua forma. L'anime che ha fatto? Lo ha preso e lo ha buttato nel gabinetto. Interamente. Hanno preso quello che rendeva "Persona 5" "Persona 5" e lo hanno annullato completamente. Dove sono gli interessantissimi schizzi di colore? Dove sono i colori che evocano sensazioni di rabbia contro le ingiustizie subite e viste? Sto guardando un adattamento di un gioco, oppure un anime spoglio e senza personalità che si perde nel mucchio?
Se preso a sé stante, lo stile grafico è praticamente senza infamia e senza lode, con addirittura dei peggioramenti in corso d'opera nella seconda parte della serie. Come adattamento, mi viene voglia di strapparmi i capelli da testa, al punto che credo di aver risvegliato il mio Persona dopo aver guardato questo scempio.
L'unico lato che mi sento di salvare è quello sonoro, perché è l'unico che è stato veramente rispettoso del materiale originale, riproponendo le soundtrack del gioco. Peccato solo per gli inediti che davvero non combaciano molto con lo stile "jazz-eggiante" dell'originale.

Rare sono le volte in cui un anime mi abbia fatto arrabbiare in questo modo, bruciando tutti i lati positivi dell'opera originale e lasciando quasi volutamente solo quelli negativi. Mi avevano avvisato che l'anime era brutto, ma volevo toccare con mano per avere esperienza in prima persona.
Avevano ragione. Evitate questo anime e giocatevi il gioco, che ne vale davvero la pena nonostante i suoi innegabili difetti, anche soprattutto grazie alla sua espansione "Persona 5 Royal", il cui Palazzo è un vero e proprio capolavoro.

La serie, se presa da sola, secondo me è da 7. I temi sono affascinanti e interessanti, ma il pacing è abbastanza sballato, e si sente. Come adattamento è un 2, senza mezzi termini. Rovinato su praticamente tutti i fronti tranne quello sonoro. La media fra questi due sarà il mio voto finale.