Il rinvio di Assassin's Creed Shadows è l'ultimo atto di una Ubisoft in grave difficoltà, a quanto pare non solo agli occhi dei consumatori non più così attirati dai videogames proposti, ma anche da chi dalla software house spera di trarci un profitto, come gli azionisti.
Come si vede dal grafico, il calo del valore in borsa (del 60% in un anno e dell'80% negli ultimi 5), indice fondamentale per le aziende che sono quotate, prosegue ininterrotto soprattutto dalla fine della bolla causata dal lockdown, momento in cui un po' tutti gli operatori di entertainment avevano sperimentato degli anomali picchi di fatturato. Il lancio di Xdefiant era stato molto promettente, con un picco di giocatori che aveva anche fatto schizzare in alto il fatturato del primo trimestre e le previsioni complessive per il 2024, salvo poi vedere una rapida flessione dei giocatori ed una scomparsa dai radar in brevissimo tempo. Nonostante la grossa fiducia riposta e la massiccia campagna marketing, Star Wars Outlaws non ha convinto né critica, né pubblico, costringendo la compagnia a rivedere ulteriormente al ribasso le stime per l'anno in corso, definitivamente crollate con il rinvio di Assassin's Creed al 2025.
Ma se i problemi dal lato videoludico sono sotto gli occhi di tutti, con una formula "collaudata" che evidentemente non è più gradita ai gamer, cosa succede all'interno dell'azienda di Montreal? AJ Investments, un investitore di minoranza della compagnia, ha recentemente rilasciato un'intervista al Wall Street Journal sostenendo di sentirsi ostaggio della famiglia Guillemot e di Tencent, richiedendo esplicitamente che la vendita di Ubisoft a dei privati con una migliore gestione delle risorse e delle IP, finalizzate al generare profitti per gli investitori.
Tramite una lettera indirizzata agli azionisti è stato lo stesso Yves Guillemot ad annunciare un'indagine interna ed una possibile ristrutturazione, finalizzata a migliorare l'interesse attorno alle produzioni ed il conseguente valore percepito della società per gli azionisti:
"Nel secondo trimestre le prestazioni sono state inferiori alle nostre aspettative, spingendoci ad affrontare la questione in modo rapido e deciso, con un'attenzione ancora maggiore su un approccio incentrato sul giocatore, incentrato sul gameplay ed un costante impegno per il valore a lungo termine dei nostri marchi.
Sebbene i benefici tangibili della trasformazione della Società stiano richiedendo più tempo del previsto, continuiamo con la nostra strategia concentrandoci su due punti chiave: Open World Adventures ed esperienze GaaS – con l'obiettivo di stimolare la crescita e la generazione di flussi di cassa costanti. Alla luce delle recenti sfide riconosciamo la necessità di una maggiore efficienza per andare incontro ai gusti dei giocatori. Di conseguenza, al di là delle prime importanti azioni intraprese a breve termine, il Comitato Esecutivo, sotto la supervisione del Consiglio di Amministrazione, sta avviando una revisione mirata a migliorare ulteriormente il nostro lavoro, con riferimento particolare ad un approccio più incentrato sul giocatore, accelerando il nostro percorso strategico verso un modello più performante a vantaggio di stakeholder e azionisti.
Infine, permettetemi di affrontare alcuni dei recenti commenti polarizzati su Ubisoft. Voglio riaffermare che siamo un'azienda focalizzata sull'intrattenimento, creando giochi per il più vasto pubblico pubblico possibile e il nostro obiettivo non è promuovere alcun programma specifico. L'unico impegno è volto a creare giochi per fan e giocatori che possano piacere a tutti."
Il comunicato è generico, non entra ovviamente nello specifico ed afferma che maggiori dettagli saranno forniti il 30 ottobre, in occasione del rendiconto sui risultati del primo semestre, ma è probabile che fino a prossime uscite di successo la compagnia avrà difficoltà nel convincere il mercato e gli azionisti che qualcosa è concretamente cambiato. Il timore è che l'unica soluzione a breve termine possa essere rappresentata da una riduzione dei costi provocata da una serie di licenziamenti del personale, notizie a cui ormai siamo abituati, ma che non vorremmo mai leggere.
In un aggiornamento dell'ultim'ora il sindacato francese Le Syndicat des Travailleurs et Travailleuses du Jeu Video (STJV), ha invitato i dipendenti di Ubisoft a scioperare per tutelare i propri diritti contro la cattiva gestione della società. Il tutto nasce dalle trattative fallite in seguito alla richiesta di adeguamento salariale ed alla pretesa che i dipendenti tornino a lavorare per tre giorni alla settimana in sede, dopo svariati mesi di lavoro da remoto:
"Dopo oltre 5 anni di efficiente lavoro da remoto nell'attuale contesto lavorativo, molti dei nostri colleghi hanno riorganizzato le loro vite in ottica familiare e di alloggio, e semplicemente non possono ritornare alle loro precedenti condizioni lavorative. Il datore di lavoro lo sa perfettamente e la conseguenza della sua decisione sarà la perdita del proprio posto di lavoro per i nostri colleghi, disorganizzazione nello sviluppo dei giochi attuali e un drastico aumento di rischi psicosociali per coloro che resteranno"
Il primo sciopero sembrerebbe indetto per il 15/17 ottobre.
Come si vede dal grafico, il calo del valore in borsa (del 60% in un anno e dell'80% negli ultimi 5), indice fondamentale per le aziende che sono quotate, prosegue ininterrotto soprattutto dalla fine della bolla causata dal lockdown, momento in cui un po' tutti gli operatori di entertainment avevano sperimentato degli anomali picchi di fatturato. Il lancio di Xdefiant era stato molto promettente, con un picco di giocatori che aveva anche fatto schizzare in alto il fatturato del primo trimestre e le previsioni complessive per il 2024, salvo poi vedere una rapida flessione dei giocatori ed una scomparsa dai radar in brevissimo tempo. Nonostante la grossa fiducia riposta e la massiccia campagna marketing, Star Wars Outlaws non ha convinto né critica, né pubblico, costringendo la compagnia a rivedere ulteriormente al ribasso le stime per l'anno in corso, definitivamente crollate con il rinvio di Assassin's Creed al 2025.
Ma se i problemi dal lato videoludico sono sotto gli occhi di tutti, con una formula "collaudata" che evidentemente non è più gradita ai gamer, cosa succede all'interno dell'azienda di Montreal? AJ Investments, un investitore di minoranza della compagnia, ha recentemente rilasciato un'intervista al Wall Street Journal sostenendo di sentirsi ostaggio della famiglia Guillemot e di Tencent, richiedendo esplicitamente che la vendita di Ubisoft a dei privati con una migliore gestione delle risorse e delle IP, finalizzate al generare profitti per gli investitori.
Tramite una lettera indirizzata agli azionisti è stato lo stesso Yves Guillemot ad annunciare un'indagine interna ed una possibile ristrutturazione, finalizzata a migliorare l'interesse attorno alle produzioni ed il conseguente valore percepito della società per gli azionisti:
"Nel secondo trimestre le prestazioni sono state inferiori alle nostre aspettative, spingendoci ad affrontare la questione in modo rapido e deciso, con un'attenzione ancora maggiore su un approccio incentrato sul giocatore, incentrato sul gameplay ed un costante impegno per il valore a lungo termine dei nostri marchi.
Sebbene i benefici tangibili della trasformazione della Società stiano richiedendo più tempo del previsto, continuiamo con la nostra strategia concentrandoci su due punti chiave: Open World Adventures ed esperienze GaaS – con l'obiettivo di stimolare la crescita e la generazione di flussi di cassa costanti. Alla luce delle recenti sfide riconosciamo la necessità di una maggiore efficienza per andare incontro ai gusti dei giocatori. Di conseguenza, al di là delle prime importanti azioni intraprese a breve termine, il Comitato Esecutivo, sotto la supervisione del Consiglio di Amministrazione, sta avviando una revisione mirata a migliorare ulteriormente il nostro lavoro, con riferimento particolare ad un approccio più incentrato sul giocatore, accelerando il nostro percorso strategico verso un modello più performante a vantaggio di stakeholder e azionisti.
Infine, permettetemi di affrontare alcuni dei recenti commenti polarizzati su Ubisoft. Voglio riaffermare che siamo un'azienda focalizzata sull'intrattenimento, creando giochi per il più vasto pubblico pubblico possibile e il nostro obiettivo non è promuovere alcun programma specifico. L'unico impegno è volto a creare giochi per fan e giocatori che possano piacere a tutti."
Il comunicato è generico, non entra ovviamente nello specifico ed afferma che maggiori dettagli saranno forniti il 30 ottobre, in occasione del rendiconto sui risultati del primo semestre, ma è probabile che fino a prossime uscite di successo la compagnia avrà difficoltà nel convincere il mercato e gli azionisti che qualcosa è concretamente cambiato. Il timore è che l'unica soluzione a breve termine possa essere rappresentata da una riduzione dei costi provocata da una serie di licenziamenti del personale, notizie a cui ormai siamo abituati, ma che non vorremmo mai leggere.
In un aggiornamento dell'ultim'ora il sindacato francese Le Syndicat des Travailleurs et Travailleuses du Jeu Video (STJV), ha invitato i dipendenti di Ubisoft a scioperare per tutelare i propri diritti contro la cattiva gestione della società. Il tutto nasce dalle trattative fallite in seguito alla richiesta di adeguamento salariale ed alla pretesa che i dipendenti tornino a lavorare per tre giorni alla settimana in sede, dopo svariati mesi di lavoro da remoto:
"Dopo oltre 5 anni di efficiente lavoro da remoto nell'attuale contesto lavorativo, molti dei nostri colleghi hanno riorganizzato le loro vite in ottica familiare e di alloggio, e semplicemente non possono ritornare alle loro precedenti condizioni lavorative. Il datore di lavoro lo sa perfettamente e la conseguenza della sua decisione sarà la perdita del proprio posto di lavoro per i nostri colleghi, disorganizzazione nello sviluppo dei giochi attuali e un drastico aumento di rischi psicosociali per coloro che resteranno"
Il primo sciopero sembrerebbe indetto per il 15/17 ottobre.
Concordo, ma purtroppo le idee fresche hanno vita breve, basti vedere come hanno già abbandonato Immortals Fenyx Rising, ormai vanno avanti ad Assasin's Creed. Ho paura per il remake di Prince of Persia e per quello Splinter Cell (se esiste ancora)...
Non è sempre vero: Expedition 33, osannato un po' da tutti è realizzato da ex Ubisoft per esempio. C'è sempre spazio per qualcosa di nuovo. Come dicevo sotto la news precedente, Ubisoft ha bisogno prima di tutto di ripulirsi un po'. Tra l'altro è vero: ma Splinter Cell dove cavolo è andato a finire!?
Aggiungo anche Far Cry 3 Blood Dragon, una perla. Da lì in poi solo alti e bassi, con i disastri che vediamo oggi.
Durante il gametalk io e Marcello discutevamo di quanto venderebbe un remake (con porting su PC) di Bloodborne, eppure Sony si ostina ad ignorare le richieste dei fan. A volte certe politiche aziendali restano a dir poco insondabili.
Sembra che nonostante tutto non stia funzionando quindi suggerisco di provare l'altro approccio:
giochi drm-free, pagamento una tantum, nuovi ed innovativi.
Magari non funziona comunque ma c'è anche la possibilità che i giocatori tornino a supportarti.
Lato mio sono anni che non compro più nulla di Ubisoft, possiedo i vari giochi che hanno regato negli anni (tra cui molti assassin's creed) e ho acquistato su gog:
Assassin's Creed: Director's Cut, Tom Clancy's Splinter Cell, Prince of Persia: The Sands of Time, Beyond Good & Evil, Far Cry.
Giochi che ho adorato ma che sono tra i pochissimi giochi drm-free che loro stessi hanno pubblicato (ironicamente sono gli unici che ho pagato volentieri e gli unici che ho giocato perché quelli che hanno regalato con drm non ho avuto voglia di installarli per evitare di installare il loro launcher apposta).
In definitiva: quel che gli manca è il coraggio e la volontà di abbandonare il sistema di muri e antipatia che hanno costruito... un'azienda ferma che non si fida dei suoi giocatori (i suoi stessi clienti) dando per scontato che siano ladri (ma non tutti piratano). Un'azienda che non inventa mai nulla di nuovo e che si affida a meccaniche da gioco d'azzardo per cercare di rubare più soldi possibili ai propri clienti.... un'azienda destinata per questo a fare tanti soldi nei momenti migliori ma anche a non ricevere alcuna simpatia in momenti come questo in cui va giù a picco (mi spiace solo per i lavoratori).
Ubisoft comunque non è l'unica, mi aspetto che in particolare EA (e altre) pian piano faccia la stessa fine.
Pare che i live service, fortunatamente, dopo un periodo di grande successo stiano man mano perdendo appeal, il che mi rende molto felice. Spero che man mano le aziende tornino a produrre in maniera più responsabile... In caso contrario da giocatore continuerò semplicemente a non comprare i loro giochi.
A tutti coloro che la pensano come me consiglio di firmare l'iniziativa europea stop killing games
https://citizens-initiative.europa.eu/initiatives/details/2024/000007_it
si firma facilmente con spid o cie (ma pare anche senza) e se passerà sarà una vera e propria occasione per far fare all'europa una legge giusta per preservare il medium videoludico e per evitare che le aziende possano decidere di togliere la proprietà di giochi acquistati in qualsiasi momento come successo con The Crew (ubisoft appunto).
O come tutto il tempo che ci ha messo Atlus a fare uscire i Persona su pc, alla fine ce l'hanno fatta ma per anni e anni si sono rifiutati di farsi piovere addosso soldi per motivi oscuri. Sony sarà meglio che si sbrighi con Bloodborne che l'emulazione PS4 sta facendo passi da gigante, tempo 1 anno a essere generosi e anche senza il loro permesso si potrà giocare tranquillamente su pc
Ci sarebbe un'enciclopedia da riempire con le cazzate che quest'azienda ha fatto negli ultimi anni ma ormai è tardi, AC Shadows sarà un flop ed è piuttosto palese, già il solo giappone che è un mercato importantissimo se lo sono giocato e lo stesso rinvio non è solo un'ammissione di colpa che il titolo (come al solito) non era pronto ma è estremamente probabile i preorder non fossero quelli sperati altrimenti sarebbero andati avanti come treni e sicuro non avrebbero messo il titolo disponibile anche su steam.
Negli ultimi anni è uscita troppa, troppa roba con una visione d'insieme e una qualità artistico/tecnica devastante anche da studi piccolini e i giocatori ne han preso nota, quando metti a confronto un Avatar, un Outlaws, un Shadows contro roba del calibro di Elden Ring, Baldur's Gate, WuKong,... il confronto è impietoso e questi titoli son stati realizzati con MOLTO MENO e privi di bullshit come microtransazioni, dlc, season pass.... Ogni loro prodotto non ha personalità, anima, estro creativo ma è solo un'amalgama informe di meccaniche riciclate da 10 anni al solo scopo di spremere gli utenti il più possibile, fortunatamente è un comportamento che non sta più venendo tollerato e con una capitalizzazione di mercato che ormai si attesta pelo pelo al miliardo complessivo il carrozzone che è Ubisoft non può più andare avanti
spero che ci sia un cambiamento però ne dubito ormai in qualsiasi settore si sta passando alla formula di pagare un fisso al mese per qualsiasi cosa dai giochi alle macchine e non dare più la proprietà di qualcosa con sempre più dipendenza dei produttori che cosi guadagnano in maniera costante e ti impediscono di scegliere
Barili chiamati Assassin Creed, Far Cry, Splinter Cell, Prince of Persia, Star Wars...tutte le saghe che li hanno resi ricchi e popolari. Un vero peccato.
Il mercato non perdona.
Tralasciando che quest'articolo è totalmente fuorviante e che mistifica quanto realmente detto da Camerin Wild, ci si continua a scagliare ancora con Sweet Baby quando, come detto più volte, non ha alcun potere reale su sviluppatori e produzione di un videogioco. È una semplice società di consulenza, utilizzata come tante altre in fase di realizzazione di un'opera. Tutto qua. Poi se questa consulenza è di qualità o meno è tutto un altro paio di maniche.
In questo video, Wild semplicemente spiega il suo ruolo, della sua consapevolezza che il medesimo ruolo è oggetto di pesanti critiche, del cercare di sovvertire i generi narrativi (ovvero sorprendere), di non rimanere legati a determinati stereotipi (viene fatto l'esempio del "no pain, no gain") e del discorso che si vuol scrivere qualcosa su un determinato argomento è giusto avvalersi di consulenti. Questo il succo. Poi altre cose, come quelle inerenti a Tarantino sono opinioni personali, condivisibili o meno (ad esempio personalmente non sono del tutto d'accordo). Ma davvero, i problemi in questo momento sono altri, non sta caccia alle streghe che non porta da nessuna parte.
https://x.com/GamesNosh/status/1764802262017183761
Anche qui, bisogna contestualizzare. Utilizza semplicemente un'iperbole per dire quanto sia importante la consulenza in certi ambiti. Raga il contesto è importante. Ma vi pare possibile che una tizia davanti a decine di sviluppatori si metta a dire davvero "se non fate come diciamo passate i guai"? Ma sul serio? Come se avesse il potere di farlo poi. Io vi giuro, non vi capisco.
Questo video preso in esame tra l'altro ha un evidente taglio e ovviamente è totalmente estrapolato dal contesto. Io ho visto il video integrale, è ovvio che non volesse minacciare nessuno e che fosse una battuta.
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