Nel corso di una live tenutasi domenica 22 dicembre sul nostro canale Twitch, abbiamo avuto il piacere di ospitare e chiacchierare con Marta e Martina di GiapCult e con Yun J. Inada, rappresentante di Mangas.io. Si di una piattaforma francese, lanciata nel 2020 ed abbinata ad un'applicazione Android o iOS, per la lettura digitale di manga sottoscrivendo un abbonamento. Una realtà tipo Netflix ma con i fumetti giapponesi, ovvero paghi un abbonamento e leggi tutti i manga li presenti.
Come sta andando in Francia? Che possibilità ci sono anche in Italia per una realtà simile?
Nel corso della diretta, Yun ha risposto a diverse domande sul futuro del manga in digitale e ha approfondito il funzionamento della piattaforma francese, definita appunto "il Netflix dei manga".
Quando è nata l'idea di Mangas.io?
Yun: È un sogno che ha radici lontane, risalenti al 2014. La storia è lunga, ma il progetto è nato dalla visione di Romain Regnier, il fondatore. In quegli anni, Netflix stava iniziando a farsi strada, ma non era ancora popolare, e il panorama digitale era dominato da siti pirata e da un'offerta non adeguata alle esigenze del pubblico. L'app di Mangas.io è stata lanciata nel 2020, ma i lavori preparatori sono iniziati due anni prima, con incontri con vari editori, e da allora, fino a oggi, è stato fatto un enorme lavoro per sviluppare la piattaforma.
Mangas.io è legato a un solo editore? Chi c'è dietro questo progetto?
No, non c'è nessun editore alle spalle. Questo è stato, inizialmente, un grande ostacolo, ma si è rivelato anche la nostra forza principale. Siamo completamente indipendenti, senza legami con specifici editori, e questa autonomia ci consente di offrire un servizio imparziale e aperto a tutti.
Come è nata la tua passione per i manga?
La mia famiglia ha giocato un ruolo fondamentale: mia madre è giapponese e mio padre è coreano, quindi ho avuto la fortuna di visitare spesso il Giappone. Al liceo, io e Romain abbiamo esplorato insieme il mondo dei manga, realizzando anche una relazione sulla scoperta di questo mondo. Era il periodo in cui molti di noi scoprivano i manga attraverso le scan e i siti pirata, e questo progetto nasce proprio dalla frustrazione dei lettori francesi: in Francia ci sono tantissime uscite cartacee ogni mese, ma anche ritardi significativi nella pubblicazione fisica rispetto al Giappone. Navigando online, abbiamo percepito questo malcontento.
Allo stesso tempo, abbiamo osservato il grande successo di piattaforme come Netflix e Spotify in Europa: se il modello funziona così bene per cinema e musica, ci siamo chiesti, perché non applicarlo anche al mondo dei manga?
Come vedi il mercato dei manga nei prossimi anni?
Il mercato è in continua evoluzione. La Francia è il primo mercato europeo per i manga e il secondo al mondo, ma offre solo il 10% dei titoli disponibili in Giappone. Credo che il futuro risieda in un’offerta digitale più ampia, che permetta di scoprire molti più titoli. Allo stesso tempo, le edizioni cartacee continueranno a esistere, ma saranno sempre più orientate verso prodotti di alta qualità e a tiratura limitata. In pochi anni, potremmo trovarci, ad esempio, con 100 titoli disponibili digitalmente e solo una piccola parte pubblicata in formato fisico. Per realizzare questa visione, è essenziale una piattaforma legale solida e competitiva.
Nel 2020, quando ha debuttato mangas.io, la pirateria era diminuita grazie a un'offerta legale più forte, ma ora sta riprendendo piede. In Francia, e forse nel mondo, siamo l'unica piattaforma indipendente che offre manga in abbonamento unico, cercando di combattere la pirateria con un'alternativa accessibile e legale. È una sfida importante, ma siamo convinti che il nostro approccio possa fare la differenza.
Quanti titoli ci sono attualmente sulla piattaforma?
Oggi Mangas.io offre un catalogo di 350 manga e 2.500 volumi. Un risultato importante, ma che resta ancora distante rispetto ai numeri dei siti illegali. La sfida iniziale era quella di ottenere accordi con la maggior parte delle case editrici, e ora puntiamo a includere la maggioranza dei titoli pubblicati.
Siete riusciti a stringere accordi con la maggior parte degli editori francesi?
Quasi del tutto. In Francia ci sono 7-8 case editrici principali, e nella nostra piattaforma sono presenti i big del settore come Kana, Ki-oon e Glénat. Attualmente collaboriamo con 6 editori su 8, ma ci stiamo muovendo passo dopo passo per coinvolgere anche le altre realtà.
L'obiettivo è rendere Mangas.io la Netflix dei manga: un'applicazione facile da usare, dove nella home page trovate i trend del momento, suggerimenti personalizzati, novità, e classifiche. Con un abbonamento si accede a letture illimitate, consultando sia volumi che capitoli. Inoltre, grazie allo storico delle letture, è facile riprendere esattamente da dove si era interrotto.
Avete accordi diretti con gli editori giapponesi per offrire esclusive non ancora pubblicate in Francia?
Non ancora. Per ora preferiamo mantenere una relazione di collaborazione con gli editori fisici francesi. Non vogliamo che Mangas.io venga percepita come una concorrente diretta, ma come un’estensione del mercato tradizionale.
Avete anche manga europei sulla piattaforma?
Assolutamente sì, come ad esempio Oneira di Federica Di Meo.
Come funzionano gli abbonamenti e quali sono i costi?
Abbiamo tre opzioni: il piano Basic a 6,99 euro al mese che offre una lettura illimitata. Di tutte le opere presenti nel catalogo, il piano Premium a 8,99 euro che include anche la modalità offline e la qualità HD delle pagine, mentre il piano Family, ideale per le famiglie, che permette di avere fino a 4 profili premium sotto un unico costo mensile di 15,99 euro.
Offriamo anche abbonamenti annuali e carte regalo. Il nostro concetto è semplice: tutto il catalogo di Mangas.io al prezzo di un solo manga cartaceo al mese.
Per le IP dei manga che avete dagli editori francese, pubblicate in pari con l'edizione cartacea francese o potete anticipare i capitoli usciti in Giappone ma non ancora disponibili in formato cartaceo?
Dipende dal titolo, dall'editore e dalle autorizzazioni ricevute. Ogni caso è unico, con dinamiche diverse da gestire.
Esiste una preoccupazione da parte degli editori per il rischio che il materiale digitale finisca sui siti illegali? Come affrontate la questione della pirateria?
Diciamo che al giorno d'oggi tutto si trova già sui siti pirata (ride). Purtroppo, eliminare del tutto le scan non è possibile: chi vuole diffonderle troverà sempre un modo, sia dal digitale che dal cartaceo. Detto questo, esiste una relazione complicata tra pirateria e volumi fisici. Molti lettori iniziano dalle scan pirata e finiscono per acquistare l'edizione cartacea. Prendiamo il caso di Solo Leveling: il suo enorme successo è dovuto anche alla diffusione tramite qesto tipo di siti. La soluzione ideale sarebbe una piattaforma digitale che non faccia concorrenza al formato fisico, ma che sia pratica e accessibile a tutti.
La domanda sul digitale cresce, ma c'è chi vorrebbe possedere i volumi in formato digitale. Sarà possibile?
È un processo graduale. Il problema attuale è che l'offerta digitale non è ancora abbastanza forte. In futuro, potremmo arrivare a un punto in cui acquistare la versione cartacea di un manga includerà anche quella digitale. Per ora, però, non siamo ancora a quel livello.
In Giappone, il digitale ha superato il cartaceo. Secondo te come è stato possibile e questo cosa potrebbe comportare per gli addetti ai lavori in Europa?
In Giappone, quasi il 70% del mercato è digitale, mentre in Francia è meno del 2%. La differenza sta nella mentalità. In Giappone, i micropagamenti sono diffusi e il manga è parte integrante della cultura. In Europa, invece, il concetto di possesso è molto più forte: se pago per un contenuto digitale, voglio sentire di possederlo. Inoltre, molti lettori europei preferiscono collezionare i volumi fisici e per questo penso che mangas.io sia forte, allineandoci con la visione giapponese, puntando su chiarezza e trasparenza fin dalle fasi iniziali del progetto.
Com'è stata la risposta del pubblico?
Oggi siamo vicini a 250mila utenti, tra abbonati e non. Il nostro primo obiettivo era dimostrare che un "Netflix del manga" era possibile, coinvolgendo i principali editori. Finora, possiamo dire che i risultati sono incoraggianti.
Puntante di arrivare al di fuori dei confini francesi?
Quando abbiamo iniziato, l'idea di espandere il nostro progetto oltre la Francia era già nella nostra mente. Se in Francia funziona, perché non tentare anche in altri paesi? È una bella sfida, certo, ma è una possibilità che non possiamo ignorare. Naturalmente, c’è tanto lavoro da fare, ma siamo motivati.
Qual è stata la casa editrice più difficile da portare sulla piattaforma?
Indubbiamente Kana, l'editore francese di Naruto. È stato un punto di svolta per noi. Il suo ingresso ha segnato l'arrivo di molte opere di Shueisha nel nostro catalogo e da quel momento, le altre case editrici hanno cominciato a guardare a Mangas.io con occhi diversi, riconoscendo il nostro impegno e la nostra serietà.
Partecipate a eventi e fiere?
Abbiamo preso parte a numerosi eventi in Francia, tra cui il Japan Expo, dove abbiamo creato il Quartier Manga, un'area dedicata che riproduceva l’atmosfera di una città in stile giapponese, dove ogni casa editrice aveva il proprio spazio, con tanto di ristorante annesso, offrendo ai partecipanti un’esperienza immersiva unica.
Come vedi il mercato italiano?
Il mercato italiano mi sembra molto promettente. È simile a quello francese, ma più piccolo. La situazione digitale in Italia oggi è simile a quella che vivevamo in Francia nel 2020. Purtroppo, c'è ancora una forte preferenza per i siti pirata piuttosto che per il pagamento di contenuti digitali, ma, come in Francia, c'è un grande potenziale. La chiave per far crescere il mercato è continuare a lavorare e a educare i lettori sull'importanza di un'offerta legale.
Uno dei principali rischi nella lotta contro la pirateria è rappresentato da un'offerta eccessivamente vasta di contenuti esclusivi, un modello che non caratterizza la nostra piattaforma. Essendo indipendenti, infatti, abbracciamo tutte le realtà e le case editrici nazionali, creando uno spazio comune che possa mettere d'accordo tutti. La sfida principale risiede proprio nell'unire i vari editori presenti sul mercato, ma stiamo lavorando con impegno per superarla, passo dopo passo.
Temete l'ingresso dei colossi giapponesi nel mercato europeo?
Siamo consapevoli che, in futuro, le realtà giapponesi entreranno in Europa. E sinceramente, spero che possano farlo insieme a noi. Lavorare con gli editori locali è fondamentale: se la nostra offerta è forte e valida, non ci sarà motivo per i giapponesi di tentare di conquistare il mercato da soli. La cooperazione è la chiave per il futuro.
Come sta andando in Francia? Che possibilità ci sono anche in Italia per una realtà simile?
Nel corso della diretta, Yun ha risposto a diverse domande sul futuro del manga in digitale e ha approfondito il funzionamento della piattaforma francese, definita appunto "il Netflix dei manga".
Quando è nata l'idea di Mangas.io?
Yun: È un sogno che ha radici lontane, risalenti al 2014. La storia è lunga, ma il progetto è nato dalla visione di Romain Regnier, il fondatore. In quegli anni, Netflix stava iniziando a farsi strada, ma non era ancora popolare, e il panorama digitale era dominato da siti pirata e da un'offerta non adeguata alle esigenze del pubblico. L'app di Mangas.io è stata lanciata nel 2020, ma i lavori preparatori sono iniziati due anni prima, con incontri con vari editori, e da allora, fino a oggi, è stato fatto un enorme lavoro per sviluppare la piattaforma.
Mangas.io è legato a un solo editore? Chi c'è dietro questo progetto?
No, non c'è nessun editore alle spalle. Questo è stato, inizialmente, un grande ostacolo, ma si è rivelato anche la nostra forza principale. Siamo completamente indipendenti, senza legami con specifici editori, e questa autonomia ci consente di offrire un servizio imparziale e aperto a tutti.
Come è nata la tua passione per i manga?
La mia famiglia ha giocato un ruolo fondamentale: mia madre è giapponese e mio padre è coreano, quindi ho avuto la fortuna di visitare spesso il Giappone. Al liceo, io e Romain abbiamo esplorato insieme il mondo dei manga, realizzando anche una relazione sulla scoperta di questo mondo. Era il periodo in cui molti di noi scoprivano i manga attraverso le scan e i siti pirata, e questo progetto nasce proprio dalla frustrazione dei lettori francesi: in Francia ci sono tantissime uscite cartacee ogni mese, ma anche ritardi significativi nella pubblicazione fisica rispetto al Giappone. Navigando online, abbiamo percepito questo malcontento.
Allo stesso tempo, abbiamo osservato il grande successo di piattaforme come Netflix e Spotify in Europa: se il modello funziona così bene per cinema e musica, ci siamo chiesti, perché non applicarlo anche al mondo dei manga?
Come vedi il mercato dei manga nei prossimi anni?
Il mercato è in continua evoluzione. La Francia è il primo mercato europeo per i manga e il secondo al mondo, ma offre solo il 10% dei titoli disponibili in Giappone. Credo che il futuro risieda in un’offerta digitale più ampia, che permetta di scoprire molti più titoli. Allo stesso tempo, le edizioni cartacee continueranno a esistere, ma saranno sempre più orientate verso prodotti di alta qualità e a tiratura limitata. In pochi anni, potremmo trovarci, ad esempio, con 100 titoli disponibili digitalmente e solo una piccola parte pubblicata in formato fisico. Per realizzare questa visione, è essenziale una piattaforma legale solida e competitiva.
Nel 2020, quando ha debuttato mangas.io, la pirateria era diminuita grazie a un'offerta legale più forte, ma ora sta riprendendo piede. In Francia, e forse nel mondo, siamo l'unica piattaforma indipendente che offre manga in abbonamento unico, cercando di combattere la pirateria con un'alternativa accessibile e legale. È una sfida importante, ma siamo convinti che il nostro approccio possa fare la differenza.
Quanti titoli ci sono attualmente sulla piattaforma?
Oggi Mangas.io offre un catalogo di 350 manga e 2.500 volumi. Un risultato importante, ma che resta ancora distante rispetto ai numeri dei siti illegali. La sfida iniziale era quella di ottenere accordi con la maggior parte delle case editrici, e ora puntiamo a includere la maggioranza dei titoli pubblicati.
Siete riusciti a stringere accordi con la maggior parte degli editori francesi?
Quasi del tutto. In Francia ci sono 7-8 case editrici principali, e nella nostra piattaforma sono presenti i big del settore come Kana, Ki-oon e Glénat. Attualmente collaboriamo con 6 editori su 8, ma ci stiamo muovendo passo dopo passo per coinvolgere anche le altre realtà.
L'obiettivo è rendere Mangas.io la Netflix dei manga: un'applicazione facile da usare, dove nella home page trovate i trend del momento, suggerimenti personalizzati, novità, e classifiche. Con un abbonamento si accede a letture illimitate, consultando sia volumi che capitoli. Inoltre, grazie allo storico delle letture, è facile riprendere esattamente da dove si era interrotto.
Avete accordi diretti con gli editori giapponesi per offrire esclusive non ancora pubblicate in Francia?
Non ancora. Per ora preferiamo mantenere una relazione di collaborazione con gli editori fisici francesi. Non vogliamo che Mangas.io venga percepita come una concorrente diretta, ma come un’estensione del mercato tradizionale.
Avete anche manga europei sulla piattaforma?
Assolutamente sì, come ad esempio Oneira di Federica Di Meo.
Come funzionano gli abbonamenti e quali sono i costi?
Abbiamo tre opzioni: il piano Basic a 6,99 euro al mese che offre una lettura illimitata. Di tutte le opere presenti nel catalogo, il piano Premium a 8,99 euro che include anche la modalità offline e la qualità HD delle pagine, mentre il piano Family, ideale per le famiglie, che permette di avere fino a 4 profili premium sotto un unico costo mensile di 15,99 euro.
Offriamo anche abbonamenti annuali e carte regalo. Il nostro concetto è semplice: tutto il catalogo di Mangas.io al prezzo di un solo manga cartaceo al mese.
Per le IP dei manga che avete dagli editori francese, pubblicate in pari con l'edizione cartacea francese o potete anticipare i capitoli usciti in Giappone ma non ancora disponibili in formato cartaceo?
Dipende dal titolo, dall'editore e dalle autorizzazioni ricevute. Ogni caso è unico, con dinamiche diverse da gestire.
Esiste una preoccupazione da parte degli editori per il rischio che il materiale digitale finisca sui siti illegali? Come affrontate la questione della pirateria?
Diciamo che al giorno d'oggi tutto si trova già sui siti pirata (ride). Purtroppo, eliminare del tutto le scan non è possibile: chi vuole diffonderle troverà sempre un modo, sia dal digitale che dal cartaceo. Detto questo, esiste una relazione complicata tra pirateria e volumi fisici. Molti lettori iniziano dalle scan pirata e finiscono per acquistare l'edizione cartacea. Prendiamo il caso di Solo Leveling: il suo enorme successo è dovuto anche alla diffusione tramite qesto tipo di siti. La soluzione ideale sarebbe una piattaforma digitale che non faccia concorrenza al formato fisico, ma che sia pratica e accessibile a tutti.
La domanda sul digitale cresce, ma c'è chi vorrebbe possedere i volumi in formato digitale. Sarà possibile?
È un processo graduale. Il problema attuale è che l'offerta digitale non è ancora abbastanza forte. In futuro, potremmo arrivare a un punto in cui acquistare la versione cartacea di un manga includerà anche quella digitale. Per ora, però, non siamo ancora a quel livello.
In Giappone, il digitale ha superato il cartaceo. Secondo te come è stato possibile e questo cosa potrebbe comportare per gli addetti ai lavori in Europa?
In Giappone, quasi il 70% del mercato è digitale, mentre in Francia è meno del 2%. La differenza sta nella mentalità. In Giappone, i micropagamenti sono diffusi e il manga è parte integrante della cultura. In Europa, invece, il concetto di possesso è molto più forte: se pago per un contenuto digitale, voglio sentire di possederlo. Inoltre, molti lettori europei preferiscono collezionare i volumi fisici e per questo penso che mangas.io sia forte, allineandoci con la visione giapponese, puntando su chiarezza e trasparenza fin dalle fasi iniziali del progetto.
Com'è stata la risposta del pubblico?
Oggi siamo vicini a 250mila utenti, tra abbonati e non. Il nostro primo obiettivo era dimostrare che un "Netflix del manga" era possibile, coinvolgendo i principali editori. Finora, possiamo dire che i risultati sono incoraggianti.
Puntante di arrivare al di fuori dei confini francesi?
Quando abbiamo iniziato, l'idea di espandere il nostro progetto oltre la Francia era già nella nostra mente. Se in Francia funziona, perché non tentare anche in altri paesi? È una bella sfida, certo, ma è una possibilità che non possiamo ignorare. Naturalmente, c’è tanto lavoro da fare, ma siamo motivati.
Qual è stata la casa editrice più difficile da portare sulla piattaforma?
Indubbiamente Kana, l'editore francese di Naruto. È stato un punto di svolta per noi. Il suo ingresso ha segnato l'arrivo di molte opere di Shueisha nel nostro catalogo e da quel momento, le altre case editrici hanno cominciato a guardare a Mangas.io con occhi diversi, riconoscendo il nostro impegno e la nostra serietà.
Partecipate a eventi e fiere?
Abbiamo preso parte a numerosi eventi in Francia, tra cui il Japan Expo, dove abbiamo creato il Quartier Manga, un'area dedicata che riproduceva l’atmosfera di una città in stile giapponese, dove ogni casa editrice aveva il proprio spazio, con tanto di ristorante annesso, offrendo ai partecipanti un’esperienza immersiva unica.
Come vedi il mercato italiano?
Il mercato italiano mi sembra molto promettente. È simile a quello francese, ma più piccolo. La situazione digitale in Italia oggi è simile a quella che vivevamo in Francia nel 2020. Purtroppo, c'è ancora una forte preferenza per i siti pirata piuttosto che per il pagamento di contenuti digitali, ma, come in Francia, c'è un grande potenziale. La chiave per far crescere il mercato è continuare a lavorare e a educare i lettori sull'importanza di un'offerta legale.
Uno dei principali rischi nella lotta contro la pirateria è rappresentato da un'offerta eccessivamente vasta di contenuti esclusivi, un modello che non caratterizza la nostra piattaforma. Essendo indipendenti, infatti, abbracciamo tutte le realtà e le case editrici nazionali, creando uno spazio comune che possa mettere d'accordo tutti. La sfida principale risiede proprio nell'unire i vari editori presenti sul mercato, ma stiamo lavorando con impegno per superarla, passo dopo passo.
Temete l'ingresso dei colossi giapponesi nel mercato europeo?
Siamo consapevoli che, in futuro, le realtà giapponesi entreranno in Europa. E sinceramente, spero che possano farlo insieme a noi. Lavorare con gli editori locali è fondamentale: se la nostra offerta è forte e valida, non ci sarà motivo per i giapponesi di tentare di conquistare il mercato da soli. La cooperazione è la chiave per il futuro.
E ci mancherebbe altro. Finché questi siti avranno DRM i miei soldi se li possono scordare.
In ogni caso un grande in bocca al lupo perché è un progetto del quale condivido appieno la visione.
Ora sto acquistando Alice in borderland perché è davvero molto conveniente, e perché è una serie relativamente breve, non ho spazio in libreria e quindi ho colto l'occasione, non nego che acquisterei volentieri tante altre serie disponibili in digitale qualora fossero disponibili in offerta a metà prezzo rispetto al cartaceo.
L'abbonamento su un'app per cellulare invece mi alletta meno, perché è più scomodo da leggere, lo schermo dei lettori ebook rimane imbattibile. Un'iniziativa del genere potrebbe avere senso, proposta da diverse piattaforme in accordo con tutti gli editori, però se poi diventa come i servizi streaming che devi fare 4 abbonamenti tra netflix, disney, amazon e crunchyroll, ti ritrovi a pagare un sacco e alla fine nemmeno ne usufruisci al 100%
Esistono già, ma sono ancora ridotti e limitati (e costosi).
Ciò significa che in Italia siamo a molto meno del 10% dell'offerta manga in Giappone.
Comunque il futuro del manga è digitale, qualche mese fa uno dei boss dei manga in Giappone lo ha detto che il futuro dei manga non è il "manga cartaceo" ma è il "manga in digitale".
Sarà la fine dei mangaka e forse anche delle case editrici perché guadagneranno molto meno.
Cosa molto nota i francesi leggono tantissimo hanno proprio una passione nazionale per la lettura.
In Giappone il digitale ha superato il cartaceo in vendite. Non bisogna fare però i paragoni con una realtà in cui il manga è presente e importante.
Detto questo il digitale, come diciamo varie volte in live con addetti ai lavori come Jundo e Zipaki, va visto non come mera alternativa al cartaceo ma come una opportunità .
Quanti titoli si potrebbero conoscere scoprendoli in digitale per poi appassionarsi e comprarli poi in cartaceo?
Incredibile, è la prima volta che un editore lo dice esplicitamente!
Se ci fosse un servizio del genere in Italia lo farei al volo, anche se sono affezionato al cartaceo e non so più dove mettere i manga nuovi che compro. Lo userei per leggere legalmente tutti quei titoli che mi ispirano abbastanza curiosità da voler vedere come vanno avanti ma non mi piacciono così tanto da comprarli. Ma con la mentalità che abbiamo in Italia non so quanto potrebbe avere successo. Molti, soprattutto ragazzini ma invero anche molti adulti, non spenderebbero mai dei soldi per avere un'offerta comunque inferiore ai soliti mangaeden eccetera
Il problema in Italia è scarsa affezione per la lettura (dovuta a motivi ben diversi dai soliti pero', a mio avviso) e una situazione regolatoria che scoraggia qualsiasi tipo di azione imprenditoriale, secondo me.
Questo è un punto fondamentale però, almeno secondo me. Sui siti giapponesi di abbonamento per la lettura c'è un oceano di titoli, a decine di migliaia, per target davvero a 360'. Se in Italia godere di anche solo una parte di questa varietà passasse per il solo digitale io farei l'abbonamento senza pensarci due volte.
anche se mi rendo conto che...
Chiaramente non ce la faranno mai ad eguagliare in termini di numeri ciò che fanno, in inglese, migliaia di gruppi scanlation sparsi per il globo. In quel caso forse possono cercare di lavorare laddove gli scanlator non arrivano: qualità delle traduzioni, uscite puntuali, non droppare le serie a metà, far capire che se li supporta poi ci possono portare gli autori negli eventi eccetera.
Immagino intenda le case editrici estere perchè a quanto leggo ci sono già sistemi di abbonamento in Giappone e il settore manga è ancora prospero.
In quel caso, ma vale in generale, per me la soluzione resta quella Bonelli, tenere un lasso temporale tra la pubblicazione cartacea e l'inserimento nel catalogo "aperto" agli abbonati.
Magari non 6 mesi che è troppo ma già 2-3 mesi potrebbe accontentare tutti non creando eccessivi danni ai cartacei.
Non ne sentirei il bisogno, inoltre implica un rischio d'impresa eccessivo che andrebbe a mettere a rischio l'attività principale.
Ci sono ancora molti dubbi.
1. Una volta che tutto sarà digitale che fine faranno le case editrici?
2. Con il digitale aumenteranno le vendite? Ci saranno esempio best seller da 100 milioni di copie?
Per gli anime la transazione dalla televisione allo streaming è andata bene per i manga la vedo molto più dura.
Temo che ci sarà una situazione liquida con i manga che nel mare magnun del digitale perderanno via via importanza.
@DoctorDoomIII
Però nei siti occidentali non viene mai detto che le librerie in Giappone stanno sparendo così come si accorcia nei conbini lo spazio per le riviste.
Il collezionismo e la voglia di avere le opere che piacciono non finirà mai.
Ma non abbiamo spazio infinito quindi il digitale può essere una grande opportunità appunto per leggere e scoprire cose che magari pagandole non avresti preso
Ah e comunque nelle copie vendute di un manga si conta anche il digitale in Giappone
Si chiama libertà di scelta. Cosi' come uno puoò decidere come pagare un abbonamento, il paniettiere, l'aereo ecc.
Non sono un fan di roba digitale con DRM (normale con abbonamenti perché si perde il possesso).
Comunque sia, se con l'abbonamento annuale si scendesse sotto i 5€/anno sarebbe il top!
Speriamo che la formula abbia successo da quelle parti, magari così qualcuno potrebbe provare a proporla anche in Italia.
Per quelle cose credo pesi più "internet" sia intesa come rete di commercio online (e di prodotti fisici in primo luogo), sia come rete d'informazione.
In Italia le riviste stanno scomparendo da almeno un decennio, e non perchè stiano virando sulla versione digitale, anche se indubbiamente ha preso una fetta di vendite.
Le preoccupazioni sono inevitabili ma pesavano di più anni fa quando iniziò l'affermazione del digitale, almeno più di ora dove la situazione è già consolidata.
Mah, in USA le fruizioni di comic digitale in abbonamento esistono da anni, prima è partita la Marvel poi a ruota.
E come detto in Italia già da 1-2 anni Bonelli fa un abbonamento per tutto il proprio catalogo (più vecchio di 6 mesi dall'uscita in edicola).
Certamente proposte multieditore sono più complesse da realizzare non per questioni tecniche quanto per la difficoltà di collaborare e trovare accordi multipli, con editori con esigenze e idee magari diverse, e in relazione ai contratti in essere con i patner giapponesi.
Addirittura? Non ci pagano neanche i costi.
Inoltre moltissimi manga, la maggior parte dei manga fatti in Giappone non vengono pubblicati da noi in Italia quindi non c'è il cartaceo da noi, quindi il digitale può aiutare a far leggere almeno sul web tantissimi manga che da noi non verranno mai pubblicati in cartaceo.
Capisco che sono due realtà completamente diverse li sono volumi singoli e qua si parla di serie spesso lunghe, però per spingermi a fare un abbonamento del genere dovrebbe avere un prezzo super economico ai livelli di jundo, cosa mi rendo conto non fattibile.
Se non pensi di rileggerli potresti venderli su Internet invece, soprattutto quelli che risultano difficilmente reperibili.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.