Nel corso di una live tenutasi domenica 22 dicembre sul nostro canale Twitch, abbiamo avuto il piacere di ospitare e chiacchierare con Marta e Martina di GiapCult e con Yun J. Inada, rappresentante di Mangas.io. Si di una piattaforma francese, lanciata nel 2020 ed abbinata ad un'applicazione Android o iOS, per la lettura digitale di manga sottoscrivendo un abbonamento. Una realtà tipo Netflix ma con i fumetti giapponesi, ovvero paghi un abbonamento e leggi tutti i manga li presenti.
Come sta andando in Francia? Che possibilità ci sono anche in Italia per una realtà simile?


Nel corso della diretta, Yun ha risposto a diverse domande sul futuro del manga in digitale e ha approfondito il funzionamento della piattaforma francese, definita appunto "il Netflix dei manga".
 
Mangas.io

Quando è nata l'idea di Mangas.io?

Yun: È un sogno che ha radici lontane, risalenti al 2014. La storia è lunga, ma il progetto è nato dalla visione di Romain Regnier, il fondatore. In quegli anni, Netflix stava iniziando a farsi strada, ma non era ancora popolare, e il panorama digitale era dominato da siti pirata e da un'offerta non adeguata alle esigenze del pubblico. L'app di Mangas.io è stata lanciata nel 2020, ma i lavori preparatori sono iniziati due anni prima, con incontri con vari editori, e da allora, fino a oggi, è stato fatto un enorme lavoro per sviluppare la piattaforma.

Mangas.io è legato a un solo editore? Chi c'è dietro questo progetto?

No, non c'è nessun editore alle spalle. Questo è stato, inizialmente, un grande ostacolo, ma si è rivelato anche la nostra forza principale. Siamo completamente indipendenti, senza legami con specifici editori, e questa autonomia ci consente di offrire un servizio imparziale e aperto a tutti.

Come è nata la tua passione per i manga?

La mia famiglia ha giocato un ruolo fondamentale: mia madre è giapponese e mio padre è coreano, quindi ho avuto la fortuna di visitare spesso il Giappone. Al liceo, io e Romain abbiamo esplorato insieme il mondo dei manga, realizzando anche una relazione sulla scoperta di questo mondo. Era il periodo in cui molti di noi scoprivano i manga attraverso le scan e i siti pirata, e questo progetto nasce proprio dalla frustrazione dei lettori francesi: in Francia ci sono tantissime uscite cartacee ogni mese, ma anche ritardi significativi nella pubblicazione fisica rispetto al Giappone. Navigando online, abbiamo percepito questo malcontento.
Allo stesso tempo, abbiamo osservato il grande successo di piattaforme come Netflix e Spotify in Europa: se il modello funziona così bene per cinema e musica, ci siamo chiesti, perché non applicarlo anche al mondo dei manga?


Come vedi il mercato dei manga nei prossimi anni?

Il mercato è in continua evoluzione. La Francia è il primo mercato europeo per i manga e il secondo al mondo, ma offre solo il 10% dei titoli disponibili in Giappone. Credo che il futuro risieda in un’offerta digitale più ampia, che permetta di scoprire molti più titoli. Allo stesso tempo, le edizioni cartacee continueranno a esistere, ma saranno sempre più orientate verso prodotti di alta qualità e a tiratura limitata. In pochi anni, potremmo trovarci, ad esempio, con 100 titoli disponibili digitalmente e solo una piccola parte pubblicata in formato fisico. Per realizzare questa visione, è essenziale una piattaforma legale solida e competitiva.

Nel 2020, quando ha debuttato mangas.io, la pirateria era diminuita grazie a un'offerta legale più forte, ma ora sta riprendendo piede. In Francia, e forse nel mondo, siamo l'unica piattaforma indipendente che offre manga in abbonamento unico, cercando di combattere la pirateria con un'alternativa accessibile e legale. È una sfida importante, ma siamo convinti che il nostro approccio possa fare la differenza.

Quanti titoli ci sono attualmente sulla piattaforma?

Oggi Mangas.io offre un catalogo di 350 manga e 2.500 volumi. Un risultato importante, ma che resta ancora distante rispetto ai numeri dei siti illegali. La sfida iniziale era quella di ottenere accordi con la maggior parte delle case editrici, e ora puntiamo a includere la maggioranza dei titoli pubblicati.

Siete riusciti a stringere accordi con la maggior parte degli editori francesi?

Quasi del tutto. In Francia ci sono 7-8 case editrici principali, e nella nostra piattaforma sono presenti i big del settore come Kana, Ki-oon e Glénat. Attualmente collaboriamo con 6 editori su 8, ma ci stiamo muovendo passo dopo passo per coinvolgere anche le altre realtà.

L'obiettivo è rendere Mangas.io la Netflix dei manga: un'applicazione facile da usare, dove nella home page trovate i trend del momento, suggerimenti personalizzati, novità, e classifiche. Con un abbonamento si accede a letture illimitate, consultando sia volumi che capitoli. Inoltre, grazie allo storico delle letture, è facile riprendere esattamente da dove si era interrotto.


Avete accordi diretti con gli editori giapponesi per offrire esclusive non ancora pubblicate in Francia?

Non ancora. Per ora preferiamo mantenere una relazione di collaborazione con gli editori fisici francesi. Non vogliamo che Mangas.io venga percepita come una concorrente diretta, ma come un’estensione del mercato tradizionale.

Avete anche manga europei sulla piattaforma?

Assolutamente sì, come ad esempio Oneira di Federica Di Meo.

Come funzionano gli abbonamenti e quali sono i costi?

Abbiamo tre opzioni: il piano Basic a 6,99 euro al mese che offre una lettura illimitata. Di tutte le opere presenti nel catalogo, il piano Premium a 8,99 euro che include anche la modalità offline e la qualità HD delle pagine, mentre il piano Family, ideale per le famiglie, che permette di avere fino a 4 profili premium sotto un unico costo mensile di 15,99 euro.
Offriamo anche abbonamenti annuali e carte regalo. Il nostro concetto è semplice: tutto il catalogo di Mangas.io al prezzo di un solo manga cartaceo al mese.

 
Mangas.io

Per le IP dei manga che avete dagli editori francese, pubblicate in pari con l'edizione cartacea francese o potete anticipare i capitoli usciti in Giappone ma non ancora disponibili in formato cartaceo?

Dipende dal titolo, dall'editore e dalle autorizzazioni ricevute. Ogni caso è unico, con dinamiche diverse da gestire.

Esiste una preoccupazione da parte degli editori per il rischio che il materiale digitale finisca sui siti illegali? Come affrontate la questione della pirateria?

Diciamo che al giorno d'oggi tutto si trova già sui siti pirata (ride). Purtroppo, eliminare del tutto le scan non è possibile: chi vuole diffonderle troverà sempre un modo, sia dal digitale che dal cartaceo. Detto questo, esiste una relazione complicata tra pirateria e volumi fisici. Molti lettori iniziano dalle scan pirata e finiscono per acquistare l'edizione cartacea. Prendiamo il caso di Solo Leveling: il suo enorme successo è dovuto anche alla diffusione tramite qesto tipo di siti. La soluzione ideale sarebbe una piattaforma digitale che non faccia concorrenza al formato fisico, ma che sia pratica e accessibile a tutti.

La domanda sul digitale cresce, ma c'è chi vorrebbe possedere i volumi in formato digitale. Sarà possibile?

È un processo graduale. Il problema attuale è che l'offerta digitale non è ancora abbastanza forte. In futuro, potremmo arrivare a un punto in cui acquistare la versione cartacea di un manga includerà anche quella digitale. Per ora, però, non siamo ancora a quel livello.

In Giappone, il digitale ha superato il cartaceo. Secondo te come è stato possibile e questo cosa potrebbe comportare per gli addetti ai lavori in Europa?

In Giappone, quasi il 70% del mercato è digitale, mentre in Francia è meno del 2%. La differenza sta nella mentalità. In Giappone, i micropagamenti sono diffusi e il manga è parte integrante della cultura. In Europa, invece, il concetto di possesso è molto più forte: se pago per un contenuto digitale, voglio sentire di possederlo. Inoltre, molti lettori europei preferiscono collezionare i volumi fisici e per questo penso che mangas.io sia forte, allineandoci con la visione giapponese, puntando su chiarezza e trasparenza fin dalle fasi iniziali del progetto.

Com'è stata la risposta del pubblico?

Oggi siamo vicini a 250mila utenti, tra abbonati e non. Il nostro primo obiettivo era dimostrare che un "Netflix del manga" era possibile, coinvolgendo i principali editori. Finora, possiamo dire che i risultati sono incoraggianti.

Puntante di arrivare al di fuori dei confini francesi?

Quando abbiamo iniziato, l'idea di espandere il nostro progetto oltre la Francia era già nella nostra mente. Se in Francia funziona, perché non tentare anche in altri paesi? È una bella sfida, certo, ma è una possibilità che non possiamo ignorare. Naturalmente, c’è tanto lavoro da fare, ma siamo motivati.

Qual è stata la casa editrice più difficile da portare sulla piattaforma?

Indubbiamente Kana, l'editore francese di Naruto. È stato un punto di svolta per noi. Il suo ingresso ha segnato l'arrivo di molte opere di Shueisha nel nostro catalogo e da quel momento, le altre case editrici hanno cominciato a guardare a Mangas.io con occhi diversi, riconoscendo il nostro impegno e la nostra serietà.

Partecipate a eventi e fiere?

Abbiamo preso parte a numerosi eventi in Francia, tra cui il Japan Expo, dove abbiamo creato il Quartier Manga, un'area dedicata che riproduceva l’atmosfera di una città in stile giapponese, dove ogni casa editrice aveva il proprio spazio, con tanto di ristorante annesso, offrendo ai partecipanti un’esperienza immersiva unica.
 
Mangas.io

Come vedi il mercato italiano?

Il mercato italiano mi sembra molto promettente. È simile a quello francese, ma più piccolo. La situazione digitale in Italia oggi è simile a quella che vivevamo in Francia nel 2020. Purtroppo, c'è ancora una forte preferenza per i siti pirata piuttosto che per il pagamento di contenuti digitali, ma, come in Francia, c'è un grande potenziale. La chiave per far crescere il mercato è continuare a lavorare e a educare i lettori sull'importanza di un'offerta legale.
Uno dei principali rischi nella lotta contro la pirateria è rappresentato da un'offerta eccessivamente vasta di contenuti esclusivi, un modello che non caratterizza la nostra piattaforma. Essendo indipendenti, infatti, abbracciamo tutte le realtà e le case editrici nazionali, creando uno spazio comune che possa mettere d'accordo tutti. La sfida principale risiede proprio nell'unire i vari editori presenti sul mercato, ma stiamo lavorando con impegno per superarla, passo dopo passo.


Temete l'ingresso dei colossi giapponesi nel mercato europeo?

Siamo consapevoli che, in futuro, le realtà giapponesi entreranno in Europa. E sinceramente, spero che possano farlo insieme a noi. Lavorare con gli editori locali è fondamentale: se la nostra offerta è forte e valida, non ci sarà motivo per i giapponesi di tentare di conquistare il mercato da soli. La cooperazione è la chiave per il futuro.