È ormai noto a tutto il mondo del gaming che Nintendo abbia sostanzialmente tolleranza zero per tutto ciò che si configura come falso e quindi possa intaccare le sue vendite. Lo scorso anno infatti la compagnia ha provveduto a sbarazzarsi di famosi emulatori delle sue console come Citra e Yuzu.
Il problema, però, pare non limitarsi solo al digitale o addirittura ai videogiochi, ma anche ai suoi prodotti fisici, nello specifico gli Amiibo.
Il problema, però, pare non limitarsi solo al digitale o addirittura ai videogiochi, ma anche ai suoi prodotti fisici, nello specifico gli Amiibo.
![Se pensavate di farla franca con Nintendo, ripensateci Se pensavate di farla franca con Nintendo, ripensateci](/prove/img_tmp/202502/amiibos-que-mas-extras-desbloquean-nintendo-switch_4.jpg)
Le mitiche statuette della compagnia, che raffigurano diverse sue icone da varie serie e possiedono alla base un chip che permette il loro utilizzo in diversi giochi per sbloccare svariate funzioni, sono state infatti oggetto più volte di di contraffazione.
È risaputo che anni fa che Amazon ed il colosso in rosso non avessero buoni rapporti, cosa che ha costretto l'azienda di e-commerce a dover vendere i prodotti Nintendo tramite esterni. Questo purtroppo ha avuto come conseguenza una diffusione di Amiibo e prodotti contraffatti pari a oltre due milioni di dollari, prodotti che, con una collaborazione tra le due aziende, sono stati individuati e debellati.
Addirittura parrebbe che le due compagnie stiano tentando un giudizio di danni legali pari a oltre sette milioni di dollari proprio verso un venditore di questi falsi; ad onor del vero questo, prima della causa, è stato contattato e sollecitato a terminare le vendite, solleciti bellamente ignorati e che dunque hanno portato ad agire. Amazon e Nintendo hanno quindi collaborato da subito, con la prima che ha fornito dei campioni dei prodotti in vendita, che la compagnia giapponese ha subito identificato come falsi. Tra questi, oltre agli Amiibo, erano anche presenti poster, carte Amiibo e perfino giochi per DS.
Insomma, il messaggio è ormai arrivato forte e chiaro in tutte le salse: Nintendo non vuole in alcun modo che i suoi prodotti siano distribuiti in maniera illegale e non ha paura di smuovere grosse realtà del settore per identificare e tappare le perdite.
Fonti consultate:
Gaming Deputy
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Riguardo Nintendo, fanno benissimo a voler vendere solo prodotti originali, soprattutto per i consumatori.
Confezione con colori più spenti o background bianco, modello dell'amiibo non ben realizzato, mancanza del numero seriale nella parte inferiore della "pedana"; i più furbi le fanno perfette e modificano l'interno del chip (come si faceva con le cartucce Pokémon contraffatte), ma è decisamente più difficile vista la tecnologia molto particolare da replicare, quindi in linea di massima sono fattori estetici mediamente visibili se si mettono a confronto con foto degli originali.
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