Molti anni fa quando comprai per la prima volta un numero sottiletta (solo 96 pagine!) di Guyver, lo feci incuriosito dalla copertina, con Guyver ed uno strano mostro che sembrava spuntato fuori da Ultraman o Kamen Raider.
Dopo averlo letto, rimasi con uno strano sapore di film di serie B che continuò a perseguitarmi finché non decisi di seguirlo regolarmente. L'atmosfera del manga e lo stile sporco e tenebroso dell'autore furono decisivi per la mia scelta. Guyver è quasi la perfetta trasposizione cartacea di un sentai-mono, quel tipo di produzione un po’ trash, tipicamente orientale, con eroi in costume che combattono contro improbabili alieni bavosi o demoni (Power Rangers docet), anche se non ne rispecchia esattamente tutte le caratteristiche.
Anno 1999. La Terra cade nelle mani dell'organizzazione segreta Cronos, tanto potente che nessun esercito riesce a contrastarla. L'unico in grado di ribellarsi alla sua dittatura è Guyver, il nostro protagonista.
Sho Fukamachi, studente delle superiori, ritrova per caso un misterioso oggetto alieno denominato Unità G. La cosa, nelle mire di Cronos, si rivela una bioarmatura utilizzata da antichi visitatori alieni precipitati sulla Terra durante uno dei loro viaggi cosmici. Un ignoto composto organico fuoriesce dall'oggetto rivestendo il corpo di Sho come una corazza vivente e conferendogli poteri inauditi. Mentre una di queste armature viene distrutta, la terza finisce nelle mani dell'ambizioso Agito Makishima, amico/rivale di Sho. Da questo momento inizia la battaglia contro Cronos dei due Guyver, G1 forte e leale, impersonato da Sho, e G3 più smaliziato e spietato, incarnato da Makishima.
Nella battaglia per il destino dell'umanità i due Guyver saranno aiutati da un gruppo di scienziati ribellatisi a Cronos e da alcuni corpi sperimentali sottoposti a messa a punto da battaglia, un intervento genetico che permette agli uomini di trasformarsi in potenti mostri guerrieri. Tra questi c'è il pericoloso Aptom, una mina vagante che cambia bandiera di quando in quando.
Mentre Guyver riesce facilmente ad avere la meglio sugli Zoanoidi, la fanteria di Cronos, così non è contro il gruppo di dodici guerrieri che hanno subito il massimo potenziamento, le dodici divinità di Cronos. Comandati da Alkampfer, questi costituiscono i massimi vertici dell'organizzazione.
Per combattere alla pari con loro, forgiato dalla forza di volontà di Sho, nasce Guyver Gigantic. Gigantic è una enorme bioarmatura, naturale evoluzione di Guyver, una corazza sopra la corazza. Purtroppo, per dominare pienamente questo potere, è necessaria una grande fermezza mentale che Sho non riesce sempre ad avere, tormentato da troppi scrupoli durante gli scontri con gli avversari.
A causa di questa sua debolezza, il Gigantic gli viene letteralmente strappato di dosso da Makishima, ben più deciso e combattivo. Dall'unione col Guyver 3 nasce Gigantic Dark, versione meno compassionevole, che non si fa troppi problemi a sparare nel mucchio, se necessario.
Il tutto è reso ancor più avvincente grazie a sconcertanti rivelazioni sull'origine dell’umanità, sulla funzione del pianeta Terra e con minacce velate dal profondo dell'Universo.
L'autore del manga, Takaya Yoshiki, è molto lento nel disegnare e Star Comics, che lo pubblica in Italia dal maggio 1994, dopo aver esaurito sul mensile Techno (dal no 1 al 25) il materiale disponibile, ha dovuto trasferire la serie su Storie di Kappa (numeri 32, 48, 76, 88, 100, 109, 115, 120, 125, 139).
Nel nuovo volume appena distribuito, Guyver 36 su Storie di Kappa 152 di agosto 2007, nei primi capitoli abbiamo maggiori informazioni sulla nascita di Guyver Gigantic. Mentre continua l'incredibile combattimento tra il Gigantic Dark e tre delle dodici divinità per la conquista del sacro sarcofago di Cronos, Sho si prende una personale rivincita su Makishima, e alla fine... arriva Godzilla (cioè , volevo dire il Draglord)!
L'edizione Star Comics è quella standard dell'editore. A parte alcuni discutibili adattamenti del testo, la qualità della carta e della stampa è molto bassa: pagine sporche e inchiostro che rimane sulle dita. L'edizione di Guyver in generale non è proprio una delle più riuscite in casa Star, purtroppo (peggio mi vengono in mente solo Cyber Blue e Seraphic Feather). Basti pensare al completo cambio della veste grafica di copertina, nel passaggio dal numero 27 al 28... si spera, prima o poi, in una ristampa che renda più giustizia al manga (chiedere la sovraccopertina sarebbe troppo, immagino).
Takaya Yoshiki pone particolare attenzione nel disegno delle complicate bioarmature e nel monster design, curando moltissimo il finissimo tratteggio e i dettagli; purtroppo, la stessa passione non si riversa sul disegno dei personaggi umani, per cui c'è un'evidente differenza qualitativa tra monster design e character design.
Sfondi e ambientazioni sono ben realizzati, e molto efficace è anche l'uso del nero piatto in certe vignette per creare un'atmosfera tesa e di mistero. Come in ogni manga che si rispetti non mancano le retinature, anch'esse di buona fattura, e qualche effetto di computer grafica per certi sfondi particolari.
La trama insegue numerosi spunti interessanti e riesce a coinvolgere con scontri a base di lame indistruttibili e raggi d’energia, facendo leva sui dubbi atavici dell'essere umano, "Chi siamo?", "Da dove veniamo?", ecc...
Gli alieni, infatti, hanno sempre esercitato un grande fascino sull'umanità, tanto da far fiorire infinite teorie sull'influenza di esseri di altri mondi sullo sviluppo delle antiche civiltà. Fantasie? Siamo veramente soli nell'Universo? Le risposte, in ogni caso, non cercatele in Guyver!!
Curiosità
Da Guyver sono stati tratti una serie OAV, una più recente serie animata televisiva e due live action.
-La scheda Anime di Animeclick.it.
Dopo averlo letto, rimasi con uno strano sapore di film di serie B che continuò a perseguitarmi finché non decisi di seguirlo regolarmente. L'atmosfera del manga e lo stile sporco e tenebroso dell'autore furono decisivi per la mia scelta. Guyver è quasi la perfetta trasposizione cartacea di un sentai-mono, quel tipo di produzione un po’ trash, tipicamente orientale, con eroi in costume che combattono contro improbabili alieni bavosi o demoni (Power Rangers docet), anche se non ne rispecchia esattamente tutte le caratteristiche.
Anno 1999. La Terra cade nelle mani dell'organizzazione segreta Cronos, tanto potente che nessun esercito riesce a contrastarla. L'unico in grado di ribellarsi alla sua dittatura è Guyver, il nostro protagonista.
Sho Fukamachi, studente delle superiori, ritrova per caso un misterioso oggetto alieno denominato Unità G. La cosa, nelle mire di Cronos, si rivela una bioarmatura utilizzata da antichi visitatori alieni precipitati sulla Terra durante uno dei loro viaggi cosmici. Un ignoto composto organico fuoriesce dall'oggetto rivestendo il corpo di Sho come una corazza vivente e conferendogli poteri inauditi. Mentre una di queste armature viene distrutta, la terza finisce nelle mani dell'ambizioso Agito Makishima, amico/rivale di Sho. Da questo momento inizia la battaglia contro Cronos dei due Guyver, G1 forte e leale, impersonato da Sho, e G3 più smaliziato e spietato, incarnato da Makishima.
Nella battaglia per il destino dell'umanità i due Guyver saranno aiutati da un gruppo di scienziati ribellatisi a Cronos e da alcuni corpi sperimentali sottoposti a messa a punto da battaglia, un intervento genetico che permette agli uomini di trasformarsi in potenti mostri guerrieri. Tra questi c'è il pericoloso Aptom, una mina vagante che cambia bandiera di quando in quando.
Mentre Guyver riesce facilmente ad avere la meglio sugli Zoanoidi, la fanteria di Cronos, così non è contro il gruppo di dodici guerrieri che hanno subito il massimo potenziamento, le dodici divinità di Cronos. Comandati da Alkampfer, questi costituiscono i massimi vertici dell'organizzazione.
Per combattere alla pari con loro, forgiato dalla forza di volontà di Sho, nasce Guyver Gigantic. Gigantic è una enorme bioarmatura, naturale evoluzione di Guyver, una corazza sopra la corazza. Purtroppo, per dominare pienamente questo potere, è necessaria una grande fermezza mentale che Sho non riesce sempre ad avere, tormentato da troppi scrupoli durante gli scontri con gli avversari.
A causa di questa sua debolezza, il Gigantic gli viene letteralmente strappato di dosso da Makishima, ben più deciso e combattivo. Dall'unione col Guyver 3 nasce Gigantic Dark, versione meno compassionevole, che non si fa troppi problemi a sparare nel mucchio, se necessario.
Il tutto è reso ancor più avvincente grazie a sconcertanti rivelazioni sull'origine dell’umanità, sulla funzione del pianeta Terra e con minacce velate dal profondo dell'Universo.
L'autore del manga, Takaya Yoshiki, è molto lento nel disegnare e Star Comics, che lo pubblica in Italia dal maggio 1994, dopo aver esaurito sul mensile Techno (dal no 1 al 25) il materiale disponibile, ha dovuto trasferire la serie su Storie di Kappa (numeri 32, 48, 76, 88, 100, 109, 115, 120, 125, 139).
Nel nuovo volume appena distribuito, Guyver 36 su Storie di Kappa 152 di agosto 2007, nei primi capitoli abbiamo maggiori informazioni sulla nascita di Guyver Gigantic. Mentre continua l'incredibile combattimento tra il Gigantic Dark e tre delle dodici divinità per la conquista del sacro sarcofago di Cronos, Sho si prende una personale rivincita su Makishima, e alla fine... arriva Godzilla (cioè , volevo dire il Draglord)!
L'edizione Star Comics è quella standard dell'editore. A parte alcuni discutibili adattamenti del testo, la qualità della carta e della stampa è molto bassa: pagine sporche e inchiostro che rimane sulle dita. L'edizione di Guyver in generale non è proprio una delle più riuscite in casa Star, purtroppo (peggio mi vengono in mente solo Cyber Blue e Seraphic Feather). Basti pensare al completo cambio della veste grafica di copertina, nel passaggio dal numero 27 al 28... si spera, prima o poi, in una ristampa che renda più giustizia al manga (chiedere la sovraccopertina sarebbe troppo, immagino).
Takaya Yoshiki pone particolare attenzione nel disegno delle complicate bioarmature e nel monster design, curando moltissimo il finissimo tratteggio e i dettagli; purtroppo, la stessa passione non si riversa sul disegno dei personaggi umani, per cui c'è un'evidente differenza qualitativa tra monster design e character design.
Sfondi e ambientazioni sono ben realizzati, e molto efficace è anche l'uso del nero piatto in certe vignette per creare un'atmosfera tesa e di mistero. Come in ogni manga che si rispetti non mancano le retinature, anch'esse di buona fattura, e qualche effetto di computer grafica per certi sfondi particolari.
La trama insegue numerosi spunti interessanti e riesce a coinvolgere con scontri a base di lame indistruttibili e raggi d’energia, facendo leva sui dubbi atavici dell'essere umano, "Chi siamo?", "Da dove veniamo?", ecc...
Gli alieni, infatti, hanno sempre esercitato un grande fascino sull'umanità, tanto da far fiorire infinite teorie sull'influenza di esseri di altri mondi sullo sviluppo delle antiche civiltà. Fantasie? Siamo veramente soli nell'Universo? Le risposte, in ogni caso, non cercatele in Guyver!!
Curiosità
Da Guyver sono stati tratti una serie OAV, una più recente serie animata televisiva e due live action.
-La scheda Anime di Animeclick.it.
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