Il manga Gunslinger Girl arriva finalmente in Italia e lo fa nel migliore dei modi: d/visual offre un’edizione decisamente sopra la media italiana ad un prezzo direi adeguato, visti gli ottimi materiali e la buona stampa. Sono inoltre presenti nel primo volumetto un’introduzione all’opera e una lunga intervista all’autore, che è stata divisa e accompagnerà i lettori per diversi volumi.
Gunslinger Girl non è un titolo che a molti risulterà nuovo: ha fatto infatti una timida apparizione, sottotitolato in italiano, su MTV nel 2005. Un solo episodio che lasciava presagire che qualcuno avrebbe portato almeno la prima stagione, che racconta i primi due volumetti del manga, in Italia. Quel qualcuno sarebbe infatti dovuto essere Shin Vision, ma il progetto si arenò e solo alla scorsa Lucca si rivide la serie animata di Gunslinger Girl: Fool Frame proiettò in anteprima i primi due episodi già doppiati in italiano. Mentre l’uscita italiana della prima serie in DVD si fa sempre più sicura e prossima, in Giappone è iniziata una nuova serie Tv, che sembra concentrarsi sulla saga di Pinocchio, un giovane spietato killer che conosceremo nel terzo volumetto del manga.
Il manga è iniziato in Giappone nel 2002 ed è tutt’ora in corso. L’autore, Yu Aida, ha uno stile pulito e dettagliato: il character design è particolarmente efficace nel disegno delle ragazze, mentre le controparti maschili denotano spesso un minor dettaglio, ma sono comunque ben rappresentate. Altro elemento che sorprende è l’incredibile cura nei dettagli presente nella realizzazione di automobili e armi, davvero ben realizzate. Molto ben rese anche le sequenze di azione.
Il manga offre due punti di forza: uno è appunto l’azione, che sfocia in inseguimenti, incursioni, sparatorie e imboscate. L’altro è invece lo spazio che viene dedicato all'analisi dei problemi e delle ripercussioni psicologiche che le metodologie usate dai "buoni" ha sulle bambine, utilizzate per fare un lavoro che sconvolgerebbe anche un adulto: il loro triste destino, la loro umanità soffocata, i loro sentirsi semplici oggetti portatrici di morte e i dubbi e le perplessità che nascono nei loro fratelli. A questa va aggiunto per noi italiani una curiosa e affascinante, ma per molte cose confusa, ricostruzione della società e della politica del nostro Paese.
Gunslinger Girl è ambientato in Italia e i protagonisti di queste vicende sono alcuni membri di un'organizzazione chiamata Ente per il Benessere Sociale, che opera per la salvaguardia della popolazione da abusi e criminali, ma che nasconde una sezione speciale, segreta, che agisce in modo poco ortodosso su questioni di maggiore gravità, per esempio il terrorismo. Come strumento usa delle bambine che, salvate da pesanti traumi o menomazioni, vengono condizionale per diventare delle spietate assassine e viene dotato loro un corpo potenziato artificialmente. Mantengono tuttavia la loro umanità, tanto che sono affiancate ad un agente adulto chiamato fratello, responsabile della loro corretta gestione. La modalità con cui operano questi "fratelli" è varia: chi le vede solo come strumenti e le tratta quindi in modo distaccato e freddo, chi invece si affeziona a loro e cerca di donargli l'affetto che necessitano, trattandole quasi come delle figlie, cercando di evitare di sottoporle più del necessario al condizionamento, insegnando loro a comportarsi e a muoversi nella società. Proprio questo rapporto di reciprocità è uno dei cardini di questa opera, avendo queste bambine conservato la propria umanità reagiscono alla loro condizione in modo diverso: sono semplici macchine da guerra? L'affetto che provano per il proprio fratello è vero o frutto del condizionamento? Possono essere comunque felici nonostante le terribili missioni che devono svolgere?
La stessa organizzazione si trova davanti a diversi dilemmi, visto che il farmaco che le condiziona accorcia notevolmente la vita delle bambine e che comunque, rimanendo queste delle persone, spesso agiscono in modo imprevedibile ed incontrollabile. Possono avere crisi e talvolta si attaccano in modo così morboso al fratello, tanto che solo la minaccia che lui possa allontanarsi da loro può portarle ad azioni drastiche e incontrollabili. Senza contare che si tratta di un progetto sperimentale, e non si conoscono tutti gli effetti che la somministrazione continua dei farmaci possa avere.
L'Ente per il Benessere Sociale si schiera principalmente contro un gruppo chiamato PRF, ovvero Padania Republic Faction, che punta a dividere il Paese in due parti visto che la maggior parte dei cittadini del Nord sarebbe stanca di pagare le tasse anche per il Centro e il Sud. Chiaro il riferimento alla Lega Nord (tanto che un personaggio si chiama Bossi, ma non è un caso raro, noterete più nomi presi da personaggi politici o comunque illustri italiani), tuttavia, a parte che il mangaka estremizza le situazioni, introduce anche altri elementi che poco hanno a che fare con la spinta separatista che è effettivamente presente in Italia, confondendo altri fatti di cronaca, come la mafia e l'antiglobalizzazione, e mettendo tutto nello stesso calderone. La miscela che ne esce e comunque curiosa e fa capire come, ad un osservatore esterno, appaia il nostro Paese.
Il manga comunque mi è piaciuto. Mi ricorda molto Gunsmith Cats, sia per alcuni elementi nel disegno (la cura delle auto e delle armi), che per alcune tematiche trattate, ovvero il coinvolgimenti dei minori e molte sequenze legate all'azione (sparatorie, inseguimenti, ecc...). Le due opere sono comunque diverse, il manga di Kenichi Sonoda è molto più simile, esemplificando, ad un poliziesco, mentre qui un ruolo chiave lo ha il rapporto che si instaura fra le bambine e il fratello, vengono spese moltissime pagine proprio per meglio illustrare le loro paure, perplessità e dubbi. L'azione è a volte un semplice contorno, un modo per mostrare quanto sia crudele la condizione delle giovani protagoniste e come si trovino vittime di macchinazioni al di fuori della loro portata. Dopo tre volumi sono arrivato a pensare che non ci sia davvero un buono o un cattivo, ma ci siano soltanto vittime, tra cui le ragazze e in parte i loro "fratelli". Poco importa quale sarà la fazione vincitrice, per il Paese e le persone cambierà poco probabilmente, quello che è certo è che nessuna delle due parti si è fatta scrupoli per sfruttare i mezzi a propria disposizione per prevalere sull'altra. E' più crudele piazzare una bomba o trasformare delle bambine in spietate assassine? Non saprei, probabilmente leggendo Gunslinger Girl vi farete una vostra opinione, ma mi è parso chiaro che l'autore sia ben conscio che nessuna delle due cose è in qualche modo giustificabile.
Un manga quindi interessante, privo forse di una trama che vi terrà sulle spine, ma che fa gran leva sul fattore emotivo e che offre una certa profondità. Sfrutta tematiche abbastanza forti e che colpiscono, innegabile che la scelta del soggetto sia dovuta anche a motivi di marketing (ragazzine dall'apparenza tenera e dolci che in realtà sono spietate assassine), ma a parte questo si nota come l'intenzione di Yu Aida non fosse quella di prendere una scorciatoia, ovvero offrire qualche fanservice e un bel pò di violenza e sparatorie, ma di creare un'opera che spinga il lettore a pensare su certi aspetti controversi della società che ci circonda.
Complice anche la bella edizione offerta da d/visual mi sento di consigliarvi Gunslinger Girl: questi primi tre volumetti mi sono proprio piaciuti.
Gunslinger Girl non è un titolo che a molti risulterà nuovo: ha fatto infatti una timida apparizione, sottotitolato in italiano, su MTV nel 2005. Un solo episodio che lasciava presagire che qualcuno avrebbe portato almeno la prima stagione, che racconta i primi due volumetti del manga, in Italia. Quel qualcuno sarebbe infatti dovuto essere Shin Vision, ma il progetto si arenò e solo alla scorsa Lucca si rivide la serie animata di Gunslinger Girl: Fool Frame proiettò in anteprima i primi due episodi già doppiati in italiano. Mentre l’uscita italiana della prima serie in DVD si fa sempre più sicura e prossima, in Giappone è iniziata una nuova serie Tv, che sembra concentrarsi sulla saga di Pinocchio, un giovane spietato killer che conosceremo nel terzo volumetto del manga.
Il manga è iniziato in Giappone nel 2002 ed è tutt’ora in corso. L’autore, Yu Aida, ha uno stile pulito e dettagliato: il character design è particolarmente efficace nel disegno delle ragazze, mentre le controparti maschili denotano spesso un minor dettaglio, ma sono comunque ben rappresentate. Altro elemento che sorprende è l’incredibile cura nei dettagli presente nella realizzazione di automobili e armi, davvero ben realizzate. Molto ben rese anche le sequenze di azione.
Il manga offre due punti di forza: uno è appunto l’azione, che sfocia in inseguimenti, incursioni, sparatorie e imboscate. L’altro è invece lo spazio che viene dedicato all'analisi dei problemi e delle ripercussioni psicologiche che le metodologie usate dai "buoni" ha sulle bambine, utilizzate per fare un lavoro che sconvolgerebbe anche un adulto: il loro triste destino, la loro umanità soffocata, i loro sentirsi semplici oggetti portatrici di morte e i dubbi e le perplessità che nascono nei loro fratelli. A questa va aggiunto per noi italiani una curiosa e affascinante, ma per molte cose confusa, ricostruzione della società e della politica del nostro Paese.
Gunslinger Girl è ambientato in Italia e i protagonisti di queste vicende sono alcuni membri di un'organizzazione chiamata Ente per il Benessere Sociale, che opera per la salvaguardia della popolazione da abusi e criminali, ma che nasconde una sezione speciale, segreta, che agisce in modo poco ortodosso su questioni di maggiore gravità, per esempio il terrorismo. Come strumento usa delle bambine che, salvate da pesanti traumi o menomazioni, vengono condizionale per diventare delle spietate assassine e viene dotato loro un corpo potenziato artificialmente. Mantengono tuttavia la loro umanità, tanto che sono affiancate ad un agente adulto chiamato fratello, responsabile della loro corretta gestione. La modalità con cui operano questi "fratelli" è varia: chi le vede solo come strumenti e le tratta quindi in modo distaccato e freddo, chi invece si affeziona a loro e cerca di donargli l'affetto che necessitano, trattandole quasi come delle figlie, cercando di evitare di sottoporle più del necessario al condizionamento, insegnando loro a comportarsi e a muoversi nella società. Proprio questo rapporto di reciprocità è uno dei cardini di questa opera, avendo queste bambine conservato la propria umanità reagiscono alla loro condizione in modo diverso: sono semplici macchine da guerra? L'affetto che provano per il proprio fratello è vero o frutto del condizionamento? Possono essere comunque felici nonostante le terribili missioni che devono svolgere?
La stessa organizzazione si trova davanti a diversi dilemmi, visto che il farmaco che le condiziona accorcia notevolmente la vita delle bambine e che comunque, rimanendo queste delle persone, spesso agiscono in modo imprevedibile ed incontrollabile. Possono avere crisi e talvolta si attaccano in modo così morboso al fratello, tanto che solo la minaccia che lui possa allontanarsi da loro può portarle ad azioni drastiche e incontrollabili. Senza contare che si tratta di un progetto sperimentale, e non si conoscono tutti gli effetti che la somministrazione continua dei farmaci possa avere.
L'Ente per il Benessere Sociale si schiera principalmente contro un gruppo chiamato PRF, ovvero Padania Republic Faction, che punta a dividere il Paese in due parti visto che la maggior parte dei cittadini del Nord sarebbe stanca di pagare le tasse anche per il Centro e il Sud. Chiaro il riferimento alla Lega Nord (tanto che un personaggio si chiama Bossi, ma non è un caso raro, noterete più nomi presi da personaggi politici o comunque illustri italiani), tuttavia, a parte che il mangaka estremizza le situazioni, introduce anche altri elementi che poco hanno a che fare con la spinta separatista che è effettivamente presente in Italia, confondendo altri fatti di cronaca, come la mafia e l'antiglobalizzazione, e mettendo tutto nello stesso calderone. La miscela che ne esce e comunque curiosa e fa capire come, ad un osservatore esterno, appaia il nostro Paese.
Il manga comunque mi è piaciuto. Mi ricorda molto Gunsmith Cats, sia per alcuni elementi nel disegno (la cura delle auto e delle armi), che per alcune tematiche trattate, ovvero il coinvolgimenti dei minori e molte sequenze legate all'azione (sparatorie, inseguimenti, ecc...). Le due opere sono comunque diverse, il manga di Kenichi Sonoda è molto più simile, esemplificando, ad un poliziesco, mentre qui un ruolo chiave lo ha il rapporto che si instaura fra le bambine e il fratello, vengono spese moltissime pagine proprio per meglio illustrare le loro paure, perplessità e dubbi. L'azione è a volte un semplice contorno, un modo per mostrare quanto sia crudele la condizione delle giovani protagoniste e come si trovino vittime di macchinazioni al di fuori della loro portata. Dopo tre volumi sono arrivato a pensare che non ci sia davvero un buono o un cattivo, ma ci siano soltanto vittime, tra cui le ragazze e in parte i loro "fratelli". Poco importa quale sarà la fazione vincitrice, per il Paese e le persone cambierà poco probabilmente, quello che è certo è che nessuna delle due parti si è fatta scrupoli per sfruttare i mezzi a propria disposizione per prevalere sull'altra. E' più crudele piazzare una bomba o trasformare delle bambine in spietate assassine? Non saprei, probabilmente leggendo Gunslinger Girl vi farete una vostra opinione, ma mi è parso chiaro che l'autore sia ben conscio che nessuna delle due cose è in qualche modo giustificabile.
Un manga quindi interessante, privo forse di una trama che vi terrà sulle spine, ma che fa gran leva sul fattore emotivo e che offre una certa profondità. Sfrutta tematiche abbastanza forti e che colpiscono, innegabile che la scelta del soggetto sia dovuta anche a motivi di marketing (ragazzine dall'apparenza tenera e dolci che in realtà sono spietate assassine), ma a parte questo si nota come l'intenzione di Yu Aida non fosse quella di prendere una scorciatoia, ovvero offrire qualche fanservice e un bel pò di violenza e sparatorie, ma di creare un'opera che spinga il lettore a pensare su certi aspetti controversi della società che ci circonda.
Complice anche la bella edizione offerta da d/visual mi sento di consigliarvi Gunslinger Girl: questi primi tre volumetti mi sono proprio piaciuti.
Il prezzo e' altino ma credo che li valga solo per l'ottima qualita' di stampa.
Sul sito della d/v leggo che arrivano fino a 7 con le uscite ma in giappone sono gia' a 9, spero che una volta arrivati a 7 non si fermino ancora.
>_<
Per me è un manga di alto livello.
La cura per l'ambientazione e i particolari fanno pensare ad un accurato studio preliminare da parte di Aida. Rappresenta un'ulteriore prova di quanto i giapponesi ammirino la nostra cultura e in generale l'Italia. Peccato che la nostra società non faccia lo stesso con loro.
Questo mentre lo leggevo, quando mi torna verifico con più attenzione.
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