L'angolo della posta Star Comics - Banner

Non potevamo esimerci dal proporvi un nuovo appuntamento dell'angolo della posta ufficiale Star Comics prima di salutarci per le vacanze (nel senso che VOI andate in vacanza... noi no!), quindi mettetevi comodi e fresci e godetevi questa nuova tornata di domande e risposte.

Come sempre vi ricordiamo che se volete parlare dei i vostri manga Star Comics preferiti o avete domande su di essi, potete spedire una mail all'indirizzo [email protected], e noi della redazione di Animeclick.it ci occuperemo di raccogliere, riordinare ed inoltrare le domande più interessanti alla casa editrice. Claudia Bovini, direttore editoriale di Star Comics, risponderà personalmente ai quesiti inviati da voi lettori.

In questo appuntamento si parla di Rumiko Takahashi, Darren Shan, Mirai Nikki, adattamenti ed altre cosucce interessanti.
Buona lettura!


1- Gentile redazione di Star Comics, anche io come tanti lettori vi seguo dagli anni '90 quando il manga in Italia era quasi solo Star Comics che pubblicava Buronson e Tetsuo Hara, Nako Takeuchi, Mitsuru Adachi, Rumiko Takahashi, Ryoko Ikeda, e tantissimi altri. Siete stati voi a pubblicare le opere di Rumiko Takahashi da sempre, dimostrando un interesse verso i migliori autori in pubblicazione in Giappone. La mia domanda è perché non avete mai pensato ad una ripubblicazione del miglior manga di Rumiko Takahashi, Maison Ikkoku? i meraviglia poiché ranma 1/2 e inuyasha hanno avuto una riedizione ma Lamù e Maison Ikkoku mai. Ho pensato che per Lamu forse erano tanti volumi (anche se credo per un classico non dovrebbe essere un problema), ma Maison Ikkoku richiederebbe giusto un anno di pubblicazione in volumi più corposi... credo che certi titoli che avete pubblicato hanno fatto la vostra storia di casa editrice in Italia, oggi che si ristampa tutto e di più potrebbe essere il momento giusto per dare nuova vita ad un capolavoro di opera in un veste editoriale adeguata, di un'autrice straordinaria nel suo pieno momento di forma? Io credo possa essere solo un bene per i lettori di tutte le generazioni, per il manga in Italia e per una realtà editoriale importante quale Star Comics.
Rocco
Mi spiace dover rispondere brevemente alla tua lunga domanda, ma non posso far altro che dirti: mai dire mai! Intanto colgo l’occasione per annunciare una nuovissima opera della Takahashi che arriverà in Italia a ottobre e che abbiamo lanciato proprio in questi giorni sul sito Star e nella nostra pagina facebook (avete già cliccato mi piace?). Si tratta di Unmei no Tori: gli uccelli del destino, un volume unico di 208 pagine in bianco e nero e a colori, con sovraccoperta di gran pregio, che sarà disponibile solo in fumetteria!
 

2- DarkJester, Luca ed altri lettori ci scrivono chiedoci notizie di Darren Shan. Per caso è stato deciso qualcosa per la prosecuzione della sua pubblicazione italiana?
Darren Shan è sempre nei nostri pensieri, ma attualmente non è molto semplice rimetterlo in programmazione. Vi faremo sapere.


3- Domanda flash: La serie prncipale di Mirai Nikki sta per giungere al gran finale, quindi alcuni lettori impazienti vorrebbero sapere per quando è prevista la pubblicazione degli spin-off, Mosaic e Paradox.
Mi fa molto piacere parlare di Mirai Nikki in questa sede per aggiornarvi di una piccola novità che vedrete nel volume 12, l’ultimo per intenderci. La sovraccoperta dell’edizione giapponese presenta una bellissima immagine che riunisce i personaggi apparsi nella serie, e dato che la versione italiana è sprovvista di sovraccoperta, abbiamo pensato di utilizzare l’immagine come poster interno al volume. Questa versione sarà disponibile in edizione limitata solo per le fumetterie. Quindi mi raccomando, chiedete alla vostra fumetteria di fiducia di tenervi da parte la vostra  copia! Tornando alla tua domanda, i due volumi speciali Mosaic e Paradox giungeranno rispettivamente a Ottobre e Novembre, dopo la conclusione della serie e senza alcuna pausa.  
 
 
4- Cara Claudia Bovini, ne approfitto per chiederti delucidazioni sulle vostre politiche riguardo le traduzioni e, soprattutto, se mettete dei “paletti” ai traduttori o se lasciate completa libertà di scelta.
Ho notato che alcune battute vengono adattate diversamente, come nel caso di “Rinne” dove – nelle prime pagine del primo volume – una piccola Sakura chiama la nonna di Rokudo “Oba-chan” (Nonna) e quest’ultima le risponde di chiamarla “Onee-chan” (Sorellona), in una delle più classiche gag orientali. Però la traduzione non è stata fedele, ed i termini sono diventati rispettivamente “Signora” e “Signorina”.
Questo non modifica in alcun modo la storia né il senso della battuta, tuttavia alcuni fan più puristi non hanno gradito il cambiamento. Personalmente ho ipotizzato che sia un tentativo di voler rendere la gag più comprensibile al pubblico più giovane o neofita dei manga, che potrebbe non comprendere l’utilizzo di suffissi o nomignoli della cultura orientale, e che avrebbe potuto portare a fraintendimenti.
È quindi una scelta vostra ben precisa dettata dal voler andare incontro al pubblico “casuale” delle edicole?”
Turboo Stefo
Va premesso che in generale l’obiettivo dell’edizione italiana di un’opera straniera (e non parliamo solo di fumetti) è quello di rendere i contenuti accessibili nella maniera più semplice e godibile al maggior numero di utenti, in modo che questi possano fruirne senza necessariamente aver delle conoscenze linguistiche o culturali troppo specifiche.
Perciò quando si esegue un lavoro di traduzione bisogna sempre tenere in considerazione non solo il significato letterale dei singoli termini ovvero, quelli che potrebbe fornire un qualunque dizionario, ma anche le informazioni “implicite” contenute nel linguaggio, ovvero ciò che un lettore percepisce realmente.
Nell’esempio riportato, sebbene effettivamente in giapponese siano usate le parole “nonna” e “sorellona” va tenuto conto che in Giappone questi sono termini utilizzati in forma differente dagli equivalenti italiani. Lì un giovane può rivolgersi comunemente a un anziano (anche sconosciuto) chiamandolo “nonno”, così come una ragazza può chiamare comunemente l’amico più vecchio di lei “fratellone”, cosa che in Italia però non avviene.
Utilizzare questi termini fuori dal contesto culturale giapponese potrebbe risultare inusuale e rischierebbe inoltre di veicolare informazioni errate, ovvero instillare l’idea di una parentela che in realtà non esiste. Per questo motivo le traduzioni letterali spesso si rivelano fuorvianti e necessitano di un corretto adattamento.
In Rinne si è scelto così di far usare a Mamiya i termini “signora” e “signorina”, in quanto rivolti ad un’estranea, al contrario di Rinne che utilizza la parola “nonna” essendone realmente il nipote.

 
 
5- È dai tempi di L-Side e R-Side di Masakatsu Katsura che mi piace collezionare i vostri artbook, e di recente ho apprezzato molto la pubblicazione di Fantasia, l’artbook di Fairy Tail. Posso chiedervi se per caso avete in programma di pubblicare altre primizie simili? Non pretendo di conoscere anticipazioni, ma vorrei solo sapere se l’intenzione c’è, essendo un gran estimatore di queste - costose - raccolte.
Qualcosa bolle in pentola, ma non si tratta ancora di  un progetto definito. Mi limito a dirti che, in generale, la pubblicazione degli artbook è una questione piuttosto complessa, in quanto, è necessaria la partecipazione di più case editrici europee che accettino di pubblicare lo stesso volume contemporaneamente perché ciò accada. Questo perché generalmente gli artbook sono realizzati in co-edizione tra i vari paesi europei.
 

6- Buongiorno Star Comics.
Volevo porvi una domanda riguardo all'adattamento delle onomatopee.
Ultimamente, ha un po' preso piede la tendenza di non adattarle, lasciandole in giapponese con una traduzioncina accanto, e vedo che anche voi non siete sfuggiti a questo modus operandi (fra gli esempi recenti che mi capitano sottomano, Nodame Cantabile; Q&A; Thermae Romae).
Personalmente, è una tendenza che non apprezzo, in quanto trovo sia un po' indice di svogliatezza e noncuranza, e non nascondo di essere un po' stato infastidito nel vedere che anche voi, che ho sempre apprezzato per splendidi adattamenti delle onomatopee (ricordo ancora con grandi sorrisi l'ottimo lavoro da voi svolto per "Dottor Slump e Arale", che avrebbe perso molti fascino e molti lettori se aveste lasciato tutto in giapponese senza adattare) ci siete "cascati".
Posso chiedere come mai avete deciso di optare anche voi per questa scelta (che, per fortuna, non si è espansa a tutti i vostri albi come accaduto con altri editori)?
Kotaro
Fondamentalmente in Star Comics riteniamo che l’adattamento grafico delle onomatopee debba essere parte integrante e imprescindibile dell’edizione italiana di un’opera, che altrimenti risulterebbe gravemente privata di immediatezza e godibilità nella lettura.
Per questo motivo la stragrande maggioranza delle opere da noi pubblicate è e resterà adattata. A questa regola però abbiamo deciso di fare qualche eccezione quando si tratta di opere particolari dedicate ad un ristretto numero di appassionati (e che in quanto tali talvolta prediligono un approccio più filologico all’opera) oppure opere in cui le onomatopee interagiscono in maniera particolarmente forte con la parte illustrata della tavola e il cui adattamento grafico potrebbe in qualche modo modificare troppo drasticamente il lavoro dell’autore.


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Vi salutiamo ricordandovi di scriverci all'indirizzo redazionale [email protected].  Noi di AnimeClick.it provvederemo a raccogliere e riordinare i quesiti più interessanti per rigirarli a Claudia Bovini.

Cogliamo infine la palla al balzo per un piccolo sondaggio, veloce e informale, proprio sull'argomento trattato nell'ultima domanda. Come preferite l'adattamento delle onomatopee?

Come preferisci vengano adattate le onomatopee?