Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi serie d'azione, con il manga Mai la ragazza psichica e gli anime [K] anime project e Toriko: 3D Kaimaku! Gourmet Adventure!!.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi serie d'azione, con il manga Mai la ragazza psichica e gli anime [K] anime project e Toriko: 3D Kaimaku! Gourmet Adventure!!.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Mai la ragazza psichica
5.0/10
Attenzione, possibili spoiler
Quando mi trovo di fronte a opere come "Mai la ragazza psichica" non posso fare a meno di provare imbarazzo per tutte le persone coinvolte nella loro realizzazione, al punto che recensirle diventa quasi una forma di accanimento terapeutico. Se adesso sto scrivendo queste righe è perché ritengo che siffatto pastrocchio si sarebbe potuto evitare con piccoli e semplici accorgimenti che dovrebbero essere alla portata di qualsiasi autore e che invece Kazuya Kudo parrebbe non aver mai sentito nominare, manco fosse uno dei lamantini a cui, secondo "South Park", dobbiamo le gag de "I Griffin". Solo che "I Griffin" si ripropone di far ridere, mentre questo manga no.
Mai Kuju è una "normale ragazza psichica" dei giorni nostri, che si diverte a utilizzare i propri poteri per rompere la monotonia della sua vita da adolescente tutta casa, amiche e scuola. Quando una sera a cena racconta al padre Shuichi dello strano test di intelligenza a cui è stata sottoposta e degli uomini che l'hanno seguita quello stesso pomeriggio, quest'ultimo capisce subito che i due fatti sono collegati e che occorre impedire a chiunque si celi dietro a questa congiura di sfruttare le sue straordinarie capacità per il proprio tornaconto. A Mai, ignara di tutto, non pare vero che il suo adorato papà abbia deciso improvvisamente di portarla in vacanza; ben presto, tuttavia, scoprirà di essere finita nel mirino della Wisdom Alliance, una potentissima, misteriosa organizzazione che mira a fare di lei e degli altri esper di tutto il mondo la progenie di una nuova razza illuminata.
Non ho i poteri di Mai, ma posso assicurarvi che la maggior parte delle vostre domande riguardo alla trama ha come risposta "perché sì" o "va' a capire". Perché Shuichi è sicurissimo che dietro a tutto vi sia la Wisdom Alliance, di cui peraltro conosce vita, morte e miracoli senza apparente motivo? Perché sì. Perché quest'ultima si riunisce in un tetro castello sul Massiccio del Giura che ricorda il Quartier Generale del Partito Repubblicano di Springfield quando potrebbe usufruire dell'anonimato molto chic di un grattacielo newyorkese? E perché pur essendo così influente da fare da tramite nelle più delicate faccende di politica estera non riesce a catturare una ragazzina che invece di usare i suoi poteri per salvarsi fa fare tutto al padre "babbano" - ma profondo conoscitore delle arti marziali, comprese quelle cadute in disuso da secoli - e ai vari amici incontrati lungo la strada? Va' a capire. E ancora: se questo è un manga di esper cosa c'entrano i mutanti, ivi presenti nella persona (?) di Tsukiro, lo yeti/bodyguard/spaventapasseri da passeggio sul libro paga di un'agenzia affiliata alla W.A.?
Potrei andare avanti così per un pezzo, ma mi pare di aver reso l'idea. Tra sequenze convulse, botte da orbi, occasioni sprecate, "narm" che si taglia a fette (ovvero scene drammatiche rese in maniera tale da risultare involontariamente ridicole), odiosissimi "info-rigurgiti", buchi narrativi e quello che dev'essere uno dei finali più tirati via della storia, più che una sceneggiatura quella di Kudo sembra un retino da pesca per bambini dalle maglie ormai ridotte a un colabrodo, buono a raccogliere soltanto alghe e rifiuti di vario genere.
Con simili premesse è lecito presumere che anche la psicologia dei personaggi lasci piuttosto a desiderare, difatti la maggior parte di loro è tristemente non pervenuta; Mai, invece, così idealista ed ingenua da sconfinare talvolta nell'imbecillità, viene calata a forza in un ruolo da Mary Sue che non le appartiene. Tra gli antagonisti - tre dei quali addirittura introdotti nell'ultimo volume con le conseguenze che potete immaginare - si distingue soltanto Turm Garten, enfant terrible della Germania dell'Est che, al contrario della nostra eroina, non si fa il minimo scrupolo nel servirsi dei propri poteri per scopi puramente personali.
Come si poteva fare per impedire al manga di prendere una simile piega? Innanzitutto sarebbe stata auspicabile una gestione più funzionale del ritmo da imporre alla storia, che parte di gran carriera senza neppure sapere dov'è diretta per poi trascinarsi fino alla fine giocando a campana tra un cratere e l'altro. Dopodiché si sarebbe potuto rendere la sceneggiatura più interessante grazie a un miglior utilizzo del mostrato e del raccontato e di tecniche narrative quali l'analessi e la prolessi, in modo da garantire una tensione costante.
A fronte di un simile guazzabuglio un Ryoichi Ikegami ancora implume fa del suo meglio per distogliere l'attenzione del lettore dalla farraginosità del concept, cercando di comprarselo a suon di bei paesaggi e di fanservice; inutile dire che non attacca. Le tavole, inoltre, risultano molto mal costruite, circostanza che non aiuta di certo a capire cosa sta succedendo. Poi analizzi il tutto con calma e ti rendi conto che si tratta dell'ennesima fuga con tanto di scazzottata alla Bud Spencer e Terence Hill e che, non essendo un esper, devi accontentarti di esprimere il tuo disappunto per mezzo di inusuali e pittoreschi epiteti inventati sul momento o di una recensione. Per tutti questi motivi il mio voto è 5, con un calcio nel sedere come unica buonuscita.
Quando mi trovo di fronte a opere come "Mai la ragazza psichica" non posso fare a meno di provare imbarazzo per tutte le persone coinvolte nella loro realizzazione, al punto che recensirle diventa quasi una forma di accanimento terapeutico. Se adesso sto scrivendo queste righe è perché ritengo che siffatto pastrocchio si sarebbe potuto evitare con piccoli e semplici accorgimenti che dovrebbero essere alla portata di qualsiasi autore e che invece Kazuya Kudo parrebbe non aver mai sentito nominare, manco fosse uno dei lamantini a cui, secondo "South Park", dobbiamo le gag de "I Griffin". Solo che "I Griffin" si ripropone di far ridere, mentre questo manga no.
Mai Kuju è una "normale ragazza psichica" dei giorni nostri, che si diverte a utilizzare i propri poteri per rompere la monotonia della sua vita da adolescente tutta casa, amiche e scuola. Quando una sera a cena racconta al padre Shuichi dello strano test di intelligenza a cui è stata sottoposta e degli uomini che l'hanno seguita quello stesso pomeriggio, quest'ultimo capisce subito che i due fatti sono collegati e che occorre impedire a chiunque si celi dietro a questa congiura di sfruttare le sue straordinarie capacità per il proprio tornaconto. A Mai, ignara di tutto, non pare vero che il suo adorato papà abbia deciso improvvisamente di portarla in vacanza; ben presto, tuttavia, scoprirà di essere finita nel mirino della Wisdom Alliance, una potentissima, misteriosa organizzazione che mira a fare di lei e degli altri esper di tutto il mondo la progenie di una nuova razza illuminata.
Non ho i poteri di Mai, ma posso assicurarvi che la maggior parte delle vostre domande riguardo alla trama ha come risposta "perché sì" o "va' a capire". Perché Shuichi è sicurissimo che dietro a tutto vi sia la Wisdom Alliance, di cui peraltro conosce vita, morte e miracoli senza apparente motivo? Perché sì. Perché quest'ultima si riunisce in un tetro castello sul Massiccio del Giura che ricorda il Quartier Generale del Partito Repubblicano di Springfield quando potrebbe usufruire dell'anonimato molto chic di un grattacielo newyorkese? E perché pur essendo così influente da fare da tramite nelle più delicate faccende di politica estera non riesce a catturare una ragazzina che invece di usare i suoi poteri per salvarsi fa fare tutto al padre "babbano" - ma profondo conoscitore delle arti marziali, comprese quelle cadute in disuso da secoli - e ai vari amici incontrati lungo la strada? Va' a capire. E ancora: se questo è un manga di esper cosa c'entrano i mutanti, ivi presenti nella persona (?) di Tsukiro, lo yeti/bodyguard/spaventapasseri da passeggio sul libro paga di un'agenzia affiliata alla W.A.?
Potrei andare avanti così per un pezzo, ma mi pare di aver reso l'idea. Tra sequenze convulse, botte da orbi, occasioni sprecate, "narm" che si taglia a fette (ovvero scene drammatiche rese in maniera tale da risultare involontariamente ridicole), odiosissimi "info-rigurgiti", buchi narrativi e quello che dev'essere uno dei finali più tirati via della storia, più che una sceneggiatura quella di Kudo sembra un retino da pesca per bambini dalle maglie ormai ridotte a un colabrodo, buono a raccogliere soltanto alghe e rifiuti di vario genere.
Con simili premesse è lecito presumere che anche la psicologia dei personaggi lasci piuttosto a desiderare, difatti la maggior parte di loro è tristemente non pervenuta; Mai, invece, così idealista ed ingenua da sconfinare talvolta nell'imbecillità, viene calata a forza in un ruolo da Mary Sue che non le appartiene. Tra gli antagonisti - tre dei quali addirittura introdotti nell'ultimo volume con le conseguenze che potete immaginare - si distingue soltanto Turm Garten, enfant terrible della Germania dell'Est che, al contrario della nostra eroina, non si fa il minimo scrupolo nel servirsi dei propri poteri per scopi puramente personali.
Come si poteva fare per impedire al manga di prendere una simile piega? Innanzitutto sarebbe stata auspicabile una gestione più funzionale del ritmo da imporre alla storia, che parte di gran carriera senza neppure sapere dov'è diretta per poi trascinarsi fino alla fine giocando a campana tra un cratere e l'altro. Dopodiché si sarebbe potuto rendere la sceneggiatura più interessante grazie a un miglior utilizzo del mostrato e del raccontato e di tecniche narrative quali l'analessi e la prolessi, in modo da garantire una tensione costante.
A fronte di un simile guazzabuglio un Ryoichi Ikegami ancora implume fa del suo meglio per distogliere l'attenzione del lettore dalla farraginosità del concept, cercando di comprarselo a suon di bei paesaggi e di fanservice; inutile dire che non attacca. Le tavole, inoltre, risultano molto mal costruite, circostanza che non aiuta di certo a capire cosa sta succedendo. Poi analizzi il tutto con calma e ti rendi conto che si tratta dell'ennesima fuga con tanto di scazzottata alla Bud Spencer e Terence Hill e che, non essendo un esper, devi accontentarti di esprimere il tuo disappunto per mezzo di inusuali e pittoreschi epiteti inventati sul momento o di una recensione. Per tutti questi motivi il mio voto è 5, con un calcio nel sedere come unica buonuscita.
[K] anime project
5.0/10
"[K]" è l'ennesima occasione sprecata in questo 2012. Pubblicizzato e pompato all'inverosimile prima dell'uscita, anche grazie ad un cast di doppiatori giapponesi di grandissimo spicco, ha tradito le aspettative di molti, me compresa.
Non è facile neanche raccontare la trama di "[K]" in modo convincente, perché non c'è molto da dire. In un Giappone simile a quello attuale, ma apparentemente in un futuro non troppo lontano, esistono sette "re". Ognuno di loro ha poteri particolari ed è identificato da un colore preciso, tranne uno, il "re senza colore". Tale re uccide senza motivo uno degli uomini di Mikoto, il "re rosso", che comincia a cercarlo con Homra, l'insieme dei suoi sottoposti, per vendicarsi. A contrapporsi a Homra vi è il "re blu" con i suoi sottoposti, Scepter4. In mezzo a questa sfida si colloca Shiro, un ragazzino identico al "re senza colore", che vive pacificamente col suo gatto frequentando una tecnologica scuola situata su un'isola. Shiro dovrà fuggire da Homra, che vuole ucciderlo, e dall'unico sottoposto del precedente re senza colore, Kuro.
Il problema di "[K]" è che tutto è solo accennato. Nulla di preciso viene detto su cosa siano i "re", da dove derivino i loro poteri e quali limiti abbiano. In un risibile flashback ci vengono date briciole di trama su come questi poteri si siano creati, ma nulla di certo. I rapporti fra i vari personaggi sono anche essi solo accennati. Il re rosso e il re blu paiono essere amici-nemici, ma non viene mai neanche accennato come siano arrivati a tale rapporto. Il re rosso pare avere grossi problemi coi suoi poteri, ma il perché non viene mai spiegato. Anche i rapporti fra i vari membri di Homra e di Scepter4 sono solamente accennati, in molte sotto trame lanciate in faccia allo spettatore per morire subito dopo.
Il ritmo della trama è eccessivamente lento per i primi sette/otto episodi, poi accelera con rivelazioni brusche e di scarso mordente che non riescono a convincere appieno.
Accennato è anche lo sviluppo dei vari personaggi. Le loro azioni, a parte forse un rarissimo caso, risultano difficili da comprendere, perché il background che le ha indotte resta fumoso. Persino il protagonista non gode di un approfondimento psicologico sensato: non matura nonostante la sua vita venga sconvolta.
[K] è un anime che abbonda nel fanservice, sia per gli uomini che per le donne: vi sono poche donne, ma gli sceneggiatori non lesinano certo nel mostrarci le loro curve. Allo stesso modo, i protagonisti sono tutti per lo più bei ragazzi, e non mancano velatissime inquadrature che strizzano l'occhio allo shonen-ai. Il fanservice, se ben dosato, non è necessariamente un male, ma qui tutto viene annegato in esso, a discapito di elementi ben più importanti come una trama coerente e uno sviluppo psicologico sensato dei personaggi.
Dal punto di vista tecnico invece non posso lamentarmi: le animazioni sono abbastanza curate e viene adottato uno schema cromatico sicuramente interessante, anche se così particolare che non a tutti potrà piacere. La colonna sonora pure è ottima, con brani orecchiabili e che riescono a volte a risollevare leggermente la scarsità di contenuti. Il doppiaggio Giapponese vanta nomi di altissimo livello, che eseguono il loro lavoro in modo egregio.
In definitiva, "[K]" è l'ennesima scatola decorata ma vuota al suo interno, tutto fumo e niente arrosto. Essendo parte di un progetto più ampio non mi aspettavo una spiegazione esauriente di tutto l'apparentemente complesso universo in cui la trama è ambientata, ma così si dà davvero troppo poco allo spettatore. Alla fine della visione di "[K]" non resta nulla di particolare, tutto scade nella noia.
Voto finale 5, solo grazie al comparto tecnico. Per il resto è solo noioso.
Non è facile neanche raccontare la trama di "[K]" in modo convincente, perché non c'è molto da dire. In un Giappone simile a quello attuale, ma apparentemente in un futuro non troppo lontano, esistono sette "re". Ognuno di loro ha poteri particolari ed è identificato da un colore preciso, tranne uno, il "re senza colore". Tale re uccide senza motivo uno degli uomini di Mikoto, il "re rosso", che comincia a cercarlo con Homra, l'insieme dei suoi sottoposti, per vendicarsi. A contrapporsi a Homra vi è il "re blu" con i suoi sottoposti, Scepter4. In mezzo a questa sfida si colloca Shiro, un ragazzino identico al "re senza colore", che vive pacificamente col suo gatto frequentando una tecnologica scuola situata su un'isola. Shiro dovrà fuggire da Homra, che vuole ucciderlo, e dall'unico sottoposto del precedente re senza colore, Kuro.
Il problema di "[K]" è che tutto è solo accennato. Nulla di preciso viene detto su cosa siano i "re", da dove derivino i loro poteri e quali limiti abbiano. In un risibile flashback ci vengono date briciole di trama su come questi poteri si siano creati, ma nulla di certo. I rapporti fra i vari personaggi sono anche essi solo accennati. Il re rosso e il re blu paiono essere amici-nemici, ma non viene mai neanche accennato come siano arrivati a tale rapporto. Il re rosso pare avere grossi problemi coi suoi poteri, ma il perché non viene mai spiegato. Anche i rapporti fra i vari membri di Homra e di Scepter4 sono solamente accennati, in molte sotto trame lanciate in faccia allo spettatore per morire subito dopo.
Il ritmo della trama è eccessivamente lento per i primi sette/otto episodi, poi accelera con rivelazioni brusche e di scarso mordente che non riescono a convincere appieno.
Accennato è anche lo sviluppo dei vari personaggi. Le loro azioni, a parte forse un rarissimo caso, risultano difficili da comprendere, perché il background che le ha indotte resta fumoso. Persino il protagonista non gode di un approfondimento psicologico sensato: non matura nonostante la sua vita venga sconvolta.
[K] è un anime che abbonda nel fanservice, sia per gli uomini che per le donne: vi sono poche donne, ma gli sceneggiatori non lesinano certo nel mostrarci le loro curve. Allo stesso modo, i protagonisti sono tutti per lo più bei ragazzi, e non mancano velatissime inquadrature che strizzano l'occhio allo shonen-ai. Il fanservice, se ben dosato, non è necessariamente un male, ma qui tutto viene annegato in esso, a discapito di elementi ben più importanti come una trama coerente e uno sviluppo psicologico sensato dei personaggi.
Dal punto di vista tecnico invece non posso lamentarmi: le animazioni sono abbastanza curate e viene adottato uno schema cromatico sicuramente interessante, anche se così particolare che non a tutti potrà piacere. La colonna sonora pure è ottima, con brani orecchiabili e che riescono a volte a risollevare leggermente la scarsità di contenuti. Il doppiaggio Giapponese vanta nomi di altissimo livello, che eseguono il loro lavoro in modo egregio.
In definitiva, "[K]" è l'ennesima scatola decorata ma vuota al suo interno, tutto fumo e niente arrosto. Essendo parte di un progetto più ampio non mi aspettavo una spiegazione esauriente di tutto l'apparentemente complesso universo in cui la trama è ambientata, ma così si dà davvero troppo poco allo spettatore. Alla fine della visione di "[K]" non resta nulla di particolare, tutto scade nella noia.
Voto finale 5, solo grazie al comparto tecnico. Per il resto è solo noioso.
"Toriko 3D: Kaimatsu! Gourmet Adventure!!" è il primo film cinematografico tratto dal manga di Mitsutoshi Shimabukuro ed è uscito nel 2011 in coppia a "One Piece 3D: Mugiwara Chase", formando un'unica pellicola.
Peck è un ragazzino che vive in un villaggio sperduto tra le montagne e cerca disperatamente Toriko, uno dei fornitori di alimenti di lusso più famoso del mondo. Il ragazzino è in viaggio perché la sua gente è costantemente sotto l'attacco di un Gerold, un gigantesco uccello a cinque teste che saccheggia ogni genere di viveri e mette in pericolo le vite degli abitanti del villaggio. Cercando Toriko, il giovane spera che gli possa dare una mano ad abbatterlo, in modo tale da liberare una volta per tutte la popolazione e tornare a vivere in pace come è sempre avvenuto. Dopo una lunga ricerca, Peck riesce a trovare il fornitore, che, senza pensarci su, gli offre il suo supporto, e assieme partono alla volta della montagna per confrontarsi con il titanico volatile.
Il debutto di Toriko al cinema è avvenuto molto sottotono, proponendo una vicenda sciapa e con poco mordente. Per la durata di neanche un'ora il film risulta più un episodio speciale che un vero e proprio adattamento cinematografico, sicuramente complice l'accoppiata col film di One Piece che ha ridotto così maggiormente lo spazio per entrambi. La qualità della vicenda è sufficiente ma rimane un prodotto 'for fan only', con una sequenza di eventi che serve giusto a presentare l'universo di Toriko, il protagonista, brevemente le sue tecniche più essenziali e la classica storia del ragazzino bisognoso di aiuto che affiancherà il protagonista nelle peripezie che man mano prenderanno piede, il tutto costellato dal prevedibile happy ending.
La qualità delle animazioni è buona, non eccezionale, ma più che sufficiente, contando che comunque si tratta sempre di un prodotto destinato al cinema e non di uno special o un OAV. Stesso discorso per il character design, che si mantiene a un livello molto gradevole e fedele al manga originale. Le musiche invece si attestano mediocri e poco memorabili, senza nessuno spicco di rilievo.
In conclusione "Toriko 3D: Kaimaku! Gourmet Adventure!!" è un prodotto senza infamia e senza lode, fa il suo dovere senza la benché minima traccia di un impegno maggiore e risulta essere un filler ancor più banale e trascurabile dei classici film tratti da shonen manga di maggior successo. I fan della serie potranno trascorrere quaranta minuti in maniera spensierata e leggera, godendosi un'avventura genuina e senza pretese, ma non lo consiglio a coloro che si avvicinano alla serie per la prima volta: non conoscendo il titolo interessato potrebbero annoiarsi e allontanarsi definitivamente da questa serie.
Peck è un ragazzino che vive in un villaggio sperduto tra le montagne e cerca disperatamente Toriko, uno dei fornitori di alimenti di lusso più famoso del mondo. Il ragazzino è in viaggio perché la sua gente è costantemente sotto l'attacco di un Gerold, un gigantesco uccello a cinque teste che saccheggia ogni genere di viveri e mette in pericolo le vite degli abitanti del villaggio. Cercando Toriko, il giovane spera che gli possa dare una mano ad abbatterlo, in modo tale da liberare una volta per tutte la popolazione e tornare a vivere in pace come è sempre avvenuto. Dopo una lunga ricerca, Peck riesce a trovare il fornitore, che, senza pensarci su, gli offre il suo supporto, e assieme partono alla volta della montagna per confrontarsi con il titanico volatile.
Il debutto di Toriko al cinema è avvenuto molto sottotono, proponendo una vicenda sciapa e con poco mordente. Per la durata di neanche un'ora il film risulta più un episodio speciale che un vero e proprio adattamento cinematografico, sicuramente complice l'accoppiata col film di One Piece che ha ridotto così maggiormente lo spazio per entrambi. La qualità della vicenda è sufficiente ma rimane un prodotto 'for fan only', con una sequenza di eventi che serve giusto a presentare l'universo di Toriko, il protagonista, brevemente le sue tecniche più essenziali e la classica storia del ragazzino bisognoso di aiuto che affiancherà il protagonista nelle peripezie che man mano prenderanno piede, il tutto costellato dal prevedibile happy ending.
La qualità delle animazioni è buona, non eccezionale, ma più che sufficiente, contando che comunque si tratta sempre di un prodotto destinato al cinema e non di uno special o un OAV. Stesso discorso per il character design, che si mantiene a un livello molto gradevole e fedele al manga originale. Le musiche invece si attestano mediocri e poco memorabili, senza nessuno spicco di rilievo.
In conclusione "Toriko 3D: Kaimaku! Gourmet Adventure!!" è un prodotto senza infamia e senza lode, fa il suo dovere senza la benché minima traccia di un impegno maggiore e risulta essere un filler ancor più banale e trascurabile dei classici film tratti da shonen manga di maggior successo. I fan della serie potranno trascorrere quaranta minuti in maniera spensierata e leggera, godendosi un'avventura genuina e senza pretese, ma non lo consiglio a coloro che si avvicinano alla serie per la prima volta: non conoscendo il titolo interessato potrebbero annoiarsi e allontanarsi definitivamente da questa serie.
A me devo dire è piaciuto anche se gli riconosco alcuni difetti, come la mancanza di alcune informazioni di base (che comunque leggendo le novel come K: Side Red vengono in parte coperte) e in generale alcune questioni lasciate aperte un po' così... speriamo che il film ne chiuda alcune !!
Quest'affermazione, per quanto mi riguarda, è falsa o come minimo assai ingigantita, io di fanservice ne ho visto proprio poco mentre l'autore della recensione scrive addirittura che l'anime "annega" nel fanservice e decisamente non corrisponde a verità.
Tuttavia per quanto mi sforzi non riesco ad esserne sorpreso, neanche un po'.
Sapete com'è il detto, "Tira più un pelo di bishonen che...
Oltretutto non si capiva una mazza dei motivi delle rivalita fra le varie organizazioni
Giudizio Finale su K : vi divertite di più se andate a giocare a tresette dal Bepy (mal che vi vada vi fate una Pasta e Fagioli e un litro di rosso)
Se poi si volesse approfondire che cosa accade in ciascun episodio e constatare l'evoluzione dei personaggi, esiste questa wiki dedicata: http://k-project.wikia.com/wiki/Home la quale dovrebbe dipanare ogni dubbio riguardante gli accadimenti, l'utilizzo dei poteri (e dei loro limiti) e le spiegazioni sparse nella serie.
Ad esempio, per chi volesse scoprire le ragioni per cui il re senza colore (da non confondersi col re d'argento) uccide Tatara Totsuka e scatena a guerra tra gli HOMRA e gli Scepter 4 può consultare questa pagina: http://k-project.wikia.com/wiki/Colorless_King
Dal canto mio posso affermare che [K] sia una delle opere più belle e coinvolgenti che abbia mai visto. Comparto tecnico d'eccellenza in tutti gli ambiti, storia affascinante, innovativa e coinvolgente, personaggi carismatici e ben strutturati, grandissima interazione. Ottimo finale. Considerando poi che questa non è che una prima serie non posso che essere entusiasta per le trasposizioni future.
Il punto è che quando guardi una serie, è bello se riesci a capirci tutto sul momento e non dopo, andando a cercare informazioni apposite sulle wiki! Ora ci credo che tu hai capito tutto in corso di visione (beato te xD), ma alcune cose sono state tralasciate volutamente in favore del progetto globale, non per nulla i manga si incentrano sulla formazione della Homra (Memory of red), su quella dello Scepter 4 (Days of Blue) e la novel sul senza colore, su Kuro e sull'argento (Black & White), tutti gli avvenimenti narrati riguardano cose non dette nell'anime! Ok, il "bello" di un progetto simile è comporre il puzzle tramite i vari media, però è comprensibile che ci siano spettatori che trovino frustrante il seguire 12 episodi di spiegazioni centellinate e che comunque trovano un prima e un dopo in altri anime/manga! Capisco anche che in 12 episodi non si poteva concentrare tutto, ma non è neanche questione di attendere una seconda serie, perché appunto della formazione della Homra o dello Scepter 4, o del passato dei due re figonzi posso saperne solo leggendo gli spin off manga!
In ogni caso per me un grosso problema ha riguardato la narrazione, non tanto le spiegazioni in sé: ricordo che spesso ci ficcavano flashback in momenti che mi veniva da dire "ma questo perché ora?", perché magari rompevano la continuità con quello che stava accadendo nel presente! Poi certo, sono gusti, ma personalmente il modo in cui le cose sono state raccontate, non l'ho gradito quasi per niente!
@Kiavik
Non so che media abbia l'anime e se i recensori che gli hanno dato un buon voto siano per la maggior parte maschi o femmine, però come puoi vedere già da questi commenti e dalla rece ci sono tre donne poco contente e due uomini molto soddisfatti, e posso assicurarti che di ragazze che son rimaste deluse da K ce ne sono, anche su AC stesso (magari si paleseranno pure). Quindi non è scontato che il "successo" dell'anime sia dovuto a femmine stupide che non capiscono neanche quello che stanno guardando!
Ok, ho controllato, su 8 recensioni con voto sopra il 6, ben 6 vengono da maschietti e solo due da femminucce (uno non identificabile a dire il vero, potrebbe essere sia maschio che femmina), quindi evitiamo di far passare sempre le ragazze come delle sceme accecate dai bishonen...
La wiki tra l'altro offre una sintesi esplicativa degli episodi spiegando che cosa accade senza aggiungere altro da fonti esterne. Se poi si vuole consultare anche la sezione manga (es: "Memory of Red") ovviamente ci sono altre informazioni estranee alla serie (ad esempio esiste più di uno Strain oltre a Neko) ma questo non significa che occorre leggere anche il manga per comprendere meglio l'anime.
Come hai giustamente scritto, i manga sono dei prequel (un po' come Fate Zero per l'universo FSN) ed è naturale che si parli di ciò che non si è detto nell'anime (il discorso vale anche al contrario), anche perché sono tutte vicende relative al passato. Ricordiamoci però che le spiegazione relative alla stele di Dresda, alla spada di Damocle ecc... sono presenti nell'anime. A me pare che gli episodi siano 13 anziché 12.
"che spesso ci ficcavano flashback in momenti che mi veniva da dire "ma questo perché ora?", perché magari rompevano la continuità con quello che stava accadendo nel presente!"
Questo è un classico esempio di gestione temporale frammentaria. Sono d'accordo sul fatto che è piuttosto discontinua e rompe la fluidità degli eventi presenti, questo può non piacere ed è legittimo che ciascuno abbia i suoi gusti, tuttavia io ritengo che non sia un difetto di per sé, poiché alla fine la fruibilità complessiva non è compromessa e si può dire che "tutto torna" a livello di fatti e spiegazioni.
Più che leggere il manga per comprendere, si tratta di approfondire delle parti che personalmente ho trovato interessanti, ti faccio un esempio: a me piacciono molto Yata e Fushimi, quando hanno fatto vedere quella particina sul loro passato, mi è piaciuta ma al contempo ci sono rimasta male perché volevo vedere di più (infatti spero in uno spin off manga su loro periodo di "amicizia"). E questa sensazione l'ho avuta per tutti i personaggi, perché avrei preferito che si approfondissero meglio passato e rapporti! Ripeto, 13 episodi non sarebbero bastati, lo so, ma quel mischiare tanta roba senza approfondirne nessuna mi ha lasciata insoddisfatta e credo che questa sia la sensazione di chi non ha gradito al 100% e l'ha valutato come "sufficiente stiracchiato".
La gestione temporale frammentaria, ecco, per i miei gusti è stata fatta male, ora non ricordo i momenti e le situazioni, ma ricordo che di certe cose ho pensato che stessero meglio prima o dopo; ovviamente si tratta del mio gusto personale, ma questo, che per me è un difetto (o comunque una cosa fatta male), ne ha compromesso il godimento.
Vabbè, alla fin fine è un anime abbastanza strano sia per storia che per narrazione, era logico che non potesse andare incontro al gusto di tutti. Spero in meglio per eventuali prosegui!
Purtroppo in Giappone possono godere di tutto facilmente, noi dobbiamo cercare un po' di più !
Insomma l'ennesima serie da vedere
Per il resto il manga e Toriko non mi interessano.
Complimenti ai tre recensori ^^
Al film di Toriko potrei dare un'occhiata. La serie manga mi piace parecchio, ma, escluso il crossover con Dragon Ball e One Piece, della sua versione animata non ho visto nulla. Un giorno il mio fanboysmo per Juurouta Kosugi, doppiatore del mio personaggio preferito della serie, mi condurrà anche a vedere tutti gli anime di Toriko, me lo sento.
Ci tengo a precisare che, come sempre, la recensione è in parte influenzata dai miei gusti, e che se qualcuno non concorda, non per questo deve prenderla come un'offesa personale ai propri gusti. A me K non è piaciuto, ma non significa che disprezzi i suoi fans.
@Nix: probabilmente si tratta in parte di gusti personali. Per me il fanservice (soprattutto quello volto alle amanti dello yaoi) è stato troppo.
Per il resto, son ben felice che a te abbia coinvolto. Io, anche poi riguardandomi le wiki, sono rimasta solo annoiata. E quindi, non posso daregli la sufficienza.
@Rygar: personalmente, gradirei seguire un anime senza bisogno di cercarmi SEMPRE informazioni da altre parti. Lo trovo scorretto nei confronti dello spettatore. Anche io alla fine sono riuscita ad intuire la storia di fondo, ma comunque la cosa mi ha infastidito. Bastavano poche scene meglio gestite e qualche battuta in più, mica interi episodi.
C'è modo e modo di far intuire elementi di trama, anche nel contesto di un progetto più grande. E K, come anime, lo fa male. Almeno per me.
Mi trovo pienamente d'accordo con quanto detto da Arashi e le altre donzelle che la pensano come lei. Rientro anche io nella categoria di quelle rimaste deluse da K... in realtà tutt'oggi ci ho capito ben poco e oltre alla grafica impeccabile e al chara design, di apprezzabile c'era solo la caratterizzazione dei personaggi. La trama era fin troppo confusionaria, un vero peccato, perché poteva essere un anime dal potenziale esplosivo.
Complimentissimi ai recensori...
Se si vuole fare come Fate Zero, ossia si dedicano degli episodi unicamente a certi personaggi (come Rin), va benissimo, è vero quello che affermi e sarebbero occorsi più episodi, ma è anche vero di solito simili approfondimenti sono specialità dei prequel o di serie spin off. Se si vogliono introdurre tali approfondimenti in una serie originale occorre dedicarsi a loro con discreti margini nei vari episodi. Se anziché 13 fosse stata una serie da 22 episodi, ci si sarebbe dedicati a tutti i vari personaggi in maniera approfondita, però anche con 13 io ritengo che la loro caratterizzazione sia ben presente, così come il loro modus operandi e la loro interazione a livello di gruppo. Non è che sono delle comparse buttate lì e poi non si vedono più, nel corso della serie li rivediamo e ci rendiamo conto come agiscono e come ragionano.
"personalmente, gradirei seguire un anime senza bisogno di cercarmi SEMPRE informazioni da altre parti."
E chi ha mai detto il contrario? Per favore, leggi con attenzione quanto ho scritto. In [K] sia la storia che le spiegazioni ci sono e sono chiare, se poi qualcuno non è stato attento allora esiste la wiki, in modo tale che possa trovare le informazioni che non è riuscito a cogliere.
"C'è modo e modo di far intuire elementi di trama, anche nel contesto di un progetto più grande. E K, come anime, lo fa male. Almeno per me."
Siamo d'accordo. Che poi non piaccia il "come" (dalla gestione temporale frammentaria, all'altalenanza del ritmo che prima è lento, poi è veloce ecc...) è un'opinione legittima e mi sono già espresso in materia, ma arrivare a scrivere: "Tale re uccide senza motivo uno degli uomini di Mikoto, il "re rosso"" o "Il problema di "[K]" è che tutto è solo accennato. Nulla di preciso viene detto su cosa siano i "re", da dove derivino i loro poteri e quali limiti abbiano." non corrisponde al vero. Per questo ho citato la wiki, perché basta leggere il riassunto degli episodi per avere tutte le spiegazioni del caso. E ripeto, non sono state aggiunte spiegazioni ulteriori fuori dal contenuto degli episodi dell'anime, quel che c'era negli episodi è stato trascritto.
Io conosco solo [K] anime project, e ricordo di averlo mollato al secondo episodio... un inseguimento ridicolo, una gatta che si trasforma in una tizia nuda (tanto per far felici i bisognosi di fanservice), e l'assassino che si porta dietro il set da cucina, e che poi si mette a cucinare il pranzo per l'intera compagnia di idioti!!! A quanto pare non mi sono perso molto ad averlo droppato.
Io continuo a confermare il mio voto, PER ME K non raggiunge la sufficienza, è troppo fumoso come trama. Il fatto che comunque bisogni andare a rileggersi i riassunti invece di capire dall'episodio, è A MIO PARERE indice di cattiva sceneggiatura. E sul far intuire, c'è molto su cui discutere ma non si andrebbe da nessuna parte, ho paura. In ogni caso grazie per l'attenzione riservata alla mia recensione e la critica, anche se negativa. Se avrò tempo mi rileggerò la wiki, ma ora come ora, la storia mi ha preso talmente poco che non mi attira neppure un po'. E credo che sia questo il grande errore di K. Organizzato meglio, poteva apparire anche a me la serie meravigliosa che è per te. Invece, fatto così, ha perso gran parte del pubblico che avrebbe potuto catturare. Le carte in regola le aveva tutte, ma per me le ha bruciate.
Non è questione di essere scemi o intelligenti probabilmente è "feeling" con l'opera e con quel che l'autore avrebbe voluto trasmettere.
Lo dico per l'ultima volta: [K] a livello di spiegazioni sa reggersi perfettamene sulle sue gambe senza bisogno di alcuna wiki, basta essere attenti.
Se le spiegazioni non fossero state sufficienti e chiare, come sarebbe stata possibile la creazione di un articolo come questo: http://k-project.wikia.com/wiki/Sword_of_Damocles in cui si spiega per filo e per segno che cosa sono le spade di Damocle, come funzionano, da che cosa sono composte, ecc...? Di questi articoli non ce ne sarebbe alcun bisogno se non ci si annoiasse durante la visione di un episodio.
Inoltre non sto dando dello scemo a nessuno, non mi permetterei mai. Se uno si annoia è ovvio che non è attento come potrebbe esserlo una persona interessata ed è ovvio che si perde le spiegazioni. Inoltre non sto dicendo di modificare il voto, sto solo dicendo di riconsiderare delle affermazioni che non sono veritiere.
Detto questo: pace e bene.
Tranquillo, non volevo implicare che mi avessi dato della stupida, era una battuta. E' che se fossi stata l'unica a non capire, sì mi sarei sentita sciocca! Siccome non sono l'unica, tendo a pensare che non sia solo un difetto di comprensione mio.
Ribadisco che tutto ciò che ho scritto, per me è veritiero. Ciò non toglie che magari in futuro possa cambiare idea se dovessi decidere di riguardarmi la serie (che comunque ho guardato con un minimo di attenzione nonostante la noia sennò manco avrei recensito). Per ora però mi ha annoiato così tanto che non ci penso proprio: c'è altro materiale per me più valido da valutare.
Pace e bene anche a te!
Un applauso all'utenza di Animeclick.it
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