Il kendo (剣道, kendō, 'via della spada') è un'arte marziale giapponese sviluppatasi a partire dalle tecniche di utilizzo della katana adoperate dai samurai nel kenjutsu ('arte della spada').
Il kenjutsu prevede il combattimento a spada sguainata, a differenza dello iaido, in cui le tecniche sono messe in atto fin dall'estrazione dell'arma. Il kendo è una versione 'spirituale' e incruenta del kenjutsu, nata per cogliere l'essenza della via della spada: il fine non è uccidere i nemici in battaglia, bensì superare sé stessi e i propri limiti. Scopo del padroneggiamento della spada è il controllo della forza interiore.
Lo shinai è dunque una rappresentazione essenzializzata della katana, ed è composta da quattro stecche di bambù tenute insieme da legacci in pelle.
A completare la dotazione del kendoka troviamo l'armatura (bōgu), così formata: il men, ossia l'elmo stilizzato (con griglia in metallo a protezione del volto e una sorta di goliera in pelle); il dō, corpetto che protegge il torso del combattente; i kote, guanti a protezione di mani, polsi e avambracci; e il tare, falde di tessuto a protezione dell'inguine corrispondenti grossomodo alla scarsella delle armature medievali. In combattimento sono consentiti i colpi diretti alle zone protette del corpo: è lecito colpire a men, kote, dō o tsuki (gola).
Esiste un nesso tra kendo da una parte, manga ed anime dall'altra... qui ci limitiamo a rammentare i kendoka più amati: Soichiro Arima da KareKano (Le situazioni di Lui e Lei) e Heiji Hattori da Detective Conan, ben noti al nostro pubblico; o ancora i protagonisti di manga e/o anime incentrati su questa disciplina: il datato Yuuhi yo Nobore!! di Adachi, Bamboo Blade (il kendo al femminile) e il da poco concluso Kurogane.
In occasione dell'ultimo Etna Comics abbiamo potuto assistere e partecipare all'esibizione e alle dimostrazioni di ragazze e ragazzi del Kuma no Kai. La palestra Orient & Fintess, presente in fiera con un proprio stand, ospita infatti il dojo Heiho Ryu, casa del Kuma no Kai, centro per lo studio e la pratica delle arti e della cultura giapponese, ove è possibile frequentare, tra gli altri, corsi di kendo e di iaido. Anima del kendo catanese è il maestro Junio Borghese, membro della C.I.K. e della nazionale, nonché più volte campione italiano. Di seguito vi proponiamo l'intervista che il maestro ci ha concesso nella giornata di domenica 8 giugno.
Segnaliamo infine la cortesia e la disponibilità dei kendoka del Kuma no kai, grazie ai quali ho potuto apprendere i primissimi rudimenti dell'arte ed avere l'onore di indossare la caratteristica armatura.
Fonti consultate:
Wikipedia
Orient & Fitness
Il kenjutsu prevede il combattimento a spada sguainata, a differenza dello iaido, in cui le tecniche sono messe in atto fin dall'estrazione dell'arma. Il kendo è una versione 'spirituale' e incruenta del kenjutsu, nata per cogliere l'essenza della via della spada: il fine non è uccidere i nemici in battaglia, bensì superare sé stessi e i propri limiti. Scopo del padroneggiamento della spada è il controllo della forza interiore.
Lo shinai è dunque una rappresentazione essenzializzata della katana, ed è composta da quattro stecche di bambù tenute insieme da legacci in pelle.
A completare la dotazione del kendoka troviamo l'armatura (bōgu), così formata: il men, ossia l'elmo stilizzato (con griglia in metallo a protezione del volto e una sorta di goliera in pelle); il dō, corpetto che protegge il torso del combattente; i kote, guanti a protezione di mani, polsi e avambracci; e il tare, falde di tessuto a protezione dell'inguine corrispondenti grossomodo alla scarsella delle armature medievali. In combattimento sono consentiti i colpi diretti alle zone protette del corpo: è lecito colpire a men, kote, dō o tsuki (gola).
Esiste un nesso tra kendo da una parte, manga ed anime dall'altra... qui ci limitiamo a rammentare i kendoka più amati: Soichiro Arima da KareKano (Le situazioni di Lui e Lei) e Heiji Hattori da Detective Conan, ben noti al nostro pubblico; o ancora i protagonisti di manga e/o anime incentrati su questa disciplina: il datato Yuuhi yo Nobore!! di Adachi, Bamboo Blade (il kendo al femminile) e il da poco concluso Kurogane.
In occasione dell'ultimo Etna Comics abbiamo potuto assistere e partecipare all'esibizione e alle dimostrazioni di ragazze e ragazzi del Kuma no Kai. La palestra Orient & Fintess, presente in fiera con un proprio stand, ospita infatti il dojo Heiho Ryu, casa del Kuma no Kai, centro per lo studio e la pratica delle arti e della cultura giapponese, ove è possibile frequentare, tra gli altri, corsi di kendo e di iaido. Anima del kendo catanese è il maestro Junio Borghese, membro della C.I.K. e della nazionale, nonché più volte campione italiano. Di seguito vi proponiamo l'intervista che il maestro ci ha concesso nella giornata di domenica 8 giugno.
Segnaliamo infine la cortesia e la disponibilità dei kendoka del Kuma no kai, grazie ai quali ho potuto apprendere i primissimi rudimenti dell'arte ed avere l'onore di indossare la caratteristica armatura.
Fonti consultate:
Wikipedia
Orient & Fitness
Bello davvero!
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