Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[MANGA] Promessa d'amore (Scadenza: 28/09/2014)
[MANGA] Full Swing (Scadenza: 1/10/2014)
[ANIME] Harmonie (Scadenza: 1/10/2014)
[ANIME] Maria-sama ga miteru: Haru (Scadenza: 5/10/2014)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Con la nuova stagione alla porte, oggi ci dedichiamo a serie di cui verrà a breve trasmesso un sequel: Psycho Pass, Yowamushi Pedal e Log Horizon.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Psycho-Pass
10.0/10
"Psycho-Pass" mi ha colpito sin da subito, dimostrandosi ben realizzato, a suo modo attuale, ricco di buoni spunti e con una sceneggiatura interessante.
Prodotto nel 2012 da Production IG e scritta da Gen Urobuchi, la serie è ambientata in un futuro in cui le attitudini di una persona sono decise tramite lo scan delle sue emozioni: un sistema chiamato Sybil System riesce a giudicare con parametri oggettivi' le persone e assegnarle a lavori e attività più consone alla loro personalità. Essendo tutti monitorati 24 al giorno, la criminalità ha praticamente cessato di esistere, tuttavia rimane un piccolo gruppo di investigatori che hanno l'onere di giudicare eventuali situazioni spinose. Se infatti il coefficiente di criminalità di una persona superasse i 100 punti, questa sarebbe considerata un criminale latente, arrestata e messa in strutture di cura apposite. Se il coefficiente supera i 300 punti, l'investigatore deve eliminare di persona il soggetto pericoloso. Hanno due importanti strumenti per completare questo compito: gli agenti, ovvero criminali latenti a cui è stata data questa opportunità in cambio di alcuni benefici, e un'arma, denominata Dominator, che è in grado di giudicare il potenziale criminale e attivarsi in modalità stordimento o eliminazione a seconda del coefficiente di criminalità.
Protagonista delle vicende è una giovane ispettore alle prime armi che, dopo aver ottenuto sorprendenti risultati nelle scuole, si scontra con una realtà che presenta sfaccettature inaspettate che rendono il suo compito ben più complesso di quanto potesse preventivare.
"Psycho-Pass" offre tematiche profonde, si indirizza ad un pubblico già maturo e a tratti tende a calcare forse eccessivamente la mano offrendo situazioni crude e sanguinolente. Propone qualche personaggio molto interessante, non lesina citazioni letterarie, ha un ritmo sempre buono e, anche nelle puntate dove manca l'azione, i dialoghi ben scritti sono più che sufficienti e mantenere alta l'attenzione dello spettatore.
L'unico difetto, se proprio vogliamo trovarne, è una protagonista un po' amebica, che manca di quel carisma che altri hanno. Si risolleva un po' nel finale, ma per ora non riesce ad incidere sugli eventi come avrebbe potuto e dovuto, secondo la mia opinione, fare. La serie non risparmia momenti drammatici e li presenta a volte in modo eccessivamente cruento: questo potrebbe non piacere a qualcuno, soprattutto quando infierisce su dettagli che sarebbero potuti essere omessi senza recar danno alla storia narrata.
Ho particolarmente apprezzato il finale, che non cade nel buonismo di tanti altri titoli e rimane coerente con quanto raccontato. E', tra l'altro, sebbene sia prevista una seconda serie, definitivo, credo che le vicende sarebbero potute tranquillamente finire in questo modo e a livello di sceneggiatura non sia realmente necessario un seguito.
"Psycho-Pass" è una serie che mi è piaciuta molto, nella mia scala merita il voto massimo.
Prodotto nel 2012 da Production IG e scritta da Gen Urobuchi, la serie è ambientata in un futuro in cui le attitudini di una persona sono decise tramite lo scan delle sue emozioni: un sistema chiamato Sybil System riesce a giudicare con parametri oggettivi' le persone e assegnarle a lavori e attività più consone alla loro personalità. Essendo tutti monitorati 24 al giorno, la criminalità ha praticamente cessato di esistere, tuttavia rimane un piccolo gruppo di investigatori che hanno l'onere di giudicare eventuali situazioni spinose. Se infatti il coefficiente di criminalità di una persona superasse i 100 punti, questa sarebbe considerata un criminale latente, arrestata e messa in strutture di cura apposite. Se il coefficiente supera i 300 punti, l'investigatore deve eliminare di persona il soggetto pericoloso. Hanno due importanti strumenti per completare questo compito: gli agenti, ovvero criminali latenti a cui è stata data questa opportunità in cambio di alcuni benefici, e un'arma, denominata Dominator, che è in grado di giudicare il potenziale criminale e attivarsi in modalità stordimento o eliminazione a seconda del coefficiente di criminalità.
Protagonista delle vicende è una giovane ispettore alle prime armi che, dopo aver ottenuto sorprendenti risultati nelle scuole, si scontra con una realtà che presenta sfaccettature inaspettate che rendono il suo compito ben più complesso di quanto potesse preventivare.
"Psycho-Pass" offre tematiche profonde, si indirizza ad un pubblico già maturo e a tratti tende a calcare forse eccessivamente la mano offrendo situazioni crude e sanguinolente. Propone qualche personaggio molto interessante, non lesina citazioni letterarie, ha un ritmo sempre buono e, anche nelle puntate dove manca l'azione, i dialoghi ben scritti sono più che sufficienti e mantenere alta l'attenzione dello spettatore.
L'unico difetto, se proprio vogliamo trovarne, è una protagonista un po' amebica, che manca di quel carisma che altri hanno. Si risolleva un po' nel finale, ma per ora non riesce ad incidere sugli eventi come avrebbe potuto e dovuto, secondo la mia opinione, fare. La serie non risparmia momenti drammatici e li presenta a volte in modo eccessivamente cruento: questo potrebbe non piacere a qualcuno, soprattutto quando infierisce su dettagli che sarebbero potuti essere omessi senza recar danno alla storia narrata.
Ho particolarmente apprezzato il finale, che non cade nel buonismo di tanti altri titoli e rimane coerente con quanto raccontato. E', tra l'altro, sebbene sia prevista una seconda serie, definitivo, credo che le vicende sarebbero potute tranquillamente finire in questo modo e a livello di sceneggiatura non sia realmente necessario un seguito.
"Psycho-Pass" è una serie che mi è piaciuta molto, nella mia scala merita il voto massimo.
Yowamushi Pedal
8.0/10
Con gli occhiali rotondi e i capelli arruffati, l'aria da eterno babbano e un gran bisogno di costruire dei legami, Onoda Sakamichi, protagonista dell'anime autunnale di trentotto episodi Yowamushi Pedal, che ci ha accompagnati per ben tre stagioni da ottobre 2013 a luglio 2014, ha molto in comune nell'aspetto col fratello rowlingiano. Più di tutto, anche Onoda è un maghetto nel suo campo: fagli poggiare i piedi sui pedali, le mani sul manubrio, il didietro sul sellino, insomma, dagli una bicicletta e lo scricciolo neoiscritto del club di ciclismo del liceo Sohōku ti farà magie! Non possiede un mezzo da corsa, non ha mai studiato le basi, nemmeno si è mai allenato con strumenti professionistici, soltanto gli piace andare ad Akihabara in bici per acquisti otaku, percorrendo la bellezza di 90 km in sella al suo trabiccolo da campagnolo. In versione "Georgie che corre felice sul prato", insieme alla sua bicicletta con cestino e campanello, dopo la scuola compie un immenso tragitto canticchiando la sigla del suo anime preferito. Al ritmo di "♫ Hime Hime, Hime! Suki Suki Daisuki Hime Hime! ♫", è capace di scalarti montagne con una due ruote, di superare buche e dossi, di resistere alla fatica e al puzzo di sudore, andando avanti, avanti, sempre avanti, in una metafora della vita riassumibile nel concetto nipponico del "susumu" (進む avanzare).
Dopo il fanta-basket, il fanta-volley, il fanta-calcio e il fanta-baseball, avvicinandosi all'obiettivo del fanta-tutto, è arrivato anche il fanta-ciclismo! Da un lato, la scelta di incentrare un anime sulle corse in bicicletta, sport che in Italia non ha molti accoliti o grandi intenditori tra i giovani, ha allontanato una grossa fetta di pubblico e annoiato un'altra. Tuttavia, Yowamushi Pedal è riuscito a costruirsi il suo zoccolo duro di fan, imboccando col cucchiaino le regole del ciclismo (senza però mancare di stravolgere la fisica quando occorreva!) e con una dose di umorismo, un'altra di romanticismo e bei sentimenti, con personaggi che si distinguono fra la massa e ti entrano nel cuore, ha trascinato con sé ragazze e ragazzi in questa avventura su due ruote! In realtà, anch'io ero molto scettica all'inizio, sia perché Yowapeda ha un chara design particolare, che si allontana dal classico stile "belloccio" o "kawaii" di certi spokon, ma soprattutto perché il ciclismo non sapevo com'è che avrebbe reso in versione animata, in episodi di soli ventiquattro minuti circa. Come volevasi dimostrare, sia il training camp, sia l'Inter-High, la gara tra istituti di scuola superiore, si sono prolungati per un gran numero di puntate, tant'è che addirittura nemmeno una serie di trentotto episodi è riuscita a completare la competizione interscolastica di tre giorni, richiedendo la messa in onda in ottobre di una seconda stagione.
A dispetto dei pregiudizi e di quei poco graditi episodi riempitivi, dove ci si concentrava sul passato "tragico" di personaggi secondari rendendo le corse e gli allenamenti ancor più infiniti, pian pianino ci si abitua al ritmo andante della serie. E sebbene le rimonte miracolose piovano dal cielo come la manna nel deserto, e i "buoni" hanno un'aureola di santità col diametro più grosso di quello della ruota della loro bicicletta, si riesce tutto sommato a passare sopra alle leggi della natura infrante e al buonismo di fondo che caratterizza un po' le storie sportive made in Japan. Sono soprattutto i personaggi ad avere lo scettro del potere fra le mani! Wataru Watanabe, autore del manga di Yowamushi Pedal che conta all'attivo ben terntaquattro volumi, presenta una carrellata di atleti, ognuno con caratteristiche differenti, con personalità di spicco, un aspetto sui generis, appartenenti a scuole di varie regioni e parlanti diversi dialetti, che diventa impossibile quasi non trovarne uno da farsi piacere! Inoltre, lo spirito ottimista della serie, che ti insegna a dare il meglio di te per perseguire la tua passione e il tuo sogno, a percorrere la strada insieme a delle persone che accuratamente hai fatto accomodare sul sedile del passeggero, a non lasciarti abbattere dagli avversari che in ogni modo ti sgambettano o spingono via dal traguardo, in puro stile spokon, trasferisce allo spettatore un senso di serenità dopo la visione. Ed è sempre bello quando un anime ti fa sbocciare il sorriso coi suoi buoni propositi, perché la realtà è già di per sé cruda e di speranza e coraggio non si può mai averne abbastanza...
Come ho già anticipato, il design dei personaggi non è bello da vedere e a tratti è infantile e spigoloso, eppure io son stata capace di innamorarmi anche di quello scarabeo di Makishima! Certo, al chara bisogna farci l'occhio! Dal punto di vista tecnico, ci sono episodi in cui c'è un calo nei disegni, come da consuetudine per le serie lunghe, però resta lo stesso a un buon livello complessivo. Belli gli sfondi, le divise delle scuole, la resa delle biciclette e... della lingua lunga e del corpo sinuoso di Midousuji lo snodabile! La colonna sonora e il doppiaggio pure sono gradevoli e azzeccati. Nelle ultime opening ed ending abbiamo gli stessi doppiatori ai microfoni per interpretare le canzoni d'apertura e chiusura della serie, con un effetto davvero positivo. A fine di ogni puntata, inoltre, ci sono dei siparietti comici, alcuni squisitamente ispirati, che mi hanno strappato non poche risate!
In attesa di vedere una conclusione più degna con la seconda stagione annunciata per ottobre 2014, dato che il trentottesimo episodio abbandona praticamente la vicenda nel momento clou, e con la speranza, piuttosto personale, di ospitare il manga nella mia collezione un giorno, do un bell'8 a quest'anime in bicicletta, che tra i raggi rotanti della sua ruota ha lasciato intravedere uno dei più bei panorami. Quel keshiki che solo quando sei col vento tra i capelli, l'orizzonte davanti, in compagnia delle persone giuste, puoi ammirare...
Dopo il fanta-basket, il fanta-volley, il fanta-calcio e il fanta-baseball, avvicinandosi all'obiettivo del fanta-tutto, è arrivato anche il fanta-ciclismo! Da un lato, la scelta di incentrare un anime sulle corse in bicicletta, sport che in Italia non ha molti accoliti o grandi intenditori tra i giovani, ha allontanato una grossa fetta di pubblico e annoiato un'altra. Tuttavia, Yowamushi Pedal è riuscito a costruirsi il suo zoccolo duro di fan, imboccando col cucchiaino le regole del ciclismo (senza però mancare di stravolgere la fisica quando occorreva!) e con una dose di umorismo, un'altra di romanticismo e bei sentimenti, con personaggi che si distinguono fra la massa e ti entrano nel cuore, ha trascinato con sé ragazze e ragazzi in questa avventura su due ruote! In realtà, anch'io ero molto scettica all'inizio, sia perché Yowapeda ha un chara design particolare, che si allontana dal classico stile "belloccio" o "kawaii" di certi spokon, ma soprattutto perché il ciclismo non sapevo com'è che avrebbe reso in versione animata, in episodi di soli ventiquattro minuti circa. Come volevasi dimostrare, sia il training camp, sia l'Inter-High, la gara tra istituti di scuola superiore, si sono prolungati per un gran numero di puntate, tant'è che addirittura nemmeno una serie di trentotto episodi è riuscita a completare la competizione interscolastica di tre giorni, richiedendo la messa in onda in ottobre di una seconda stagione.
A dispetto dei pregiudizi e di quei poco graditi episodi riempitivi, dove ci si concentrava sul passato "tragico" di personaggi secondari rendendo le corse e gli allenamenti ancor più infiniti, pian pianino ci si abitua al ritmo andante della serie. E sebbene le rimonte miracolose piovano dal cielo come la manna nel deserto, e i "buoni" hanno un'aureola di santità col diametro più grosso di quello della ruota della loro bicicletta, si riesce tutto sommato a passare sopra alle leggi della natura infrante e al buonismo di fondo che caratterizza un po' le storie sportive made in Japan. Sono soprattutto i personaggi ad avere lo scettro del potere fra le mani! Wataru Watanabe, autore del manga di Yowamushi Pedal che conta all'attivo ben terntaquattro volumi, presenta una carrellata di atleti, ognuno con caratteristiche differenti, con personalità di spicco, un aspetto sui generis, appartenenti a scuole di varie regioni e parlanti diversi dialetti, che diventa impossibile quasi non trovarne uno da farsi piacere! Inoltre, lo spirito ottimista della serie, che ti insegna a dare il meglio di te per perseguire la tua passione e il tuo sogno, a percorrere la strada insieme a delle persone che accuratamente hai fatto accomodare sul sedile del passeggero, a non lasciarti abbattere dagli avversari che in ogni modo ti sgambettano o spingono via dal traguardo, in puro stile spokon, trasferisce allo spettatore un senso di serenità dopo la visione. Ed è sempre bello quando un anime ti fa sbocciare il sorriso coi suoi buoni propositi, perché la realtà è già di per sé cruda e di speranza e coraggio non si può mai averne abbastanza...
Come ho già anticipato, il design dei personaggi non è bello da vedere e a tratti è infantile e spigoloso, eppure io son stata capace di innamorarmi anche di quello scarabeo di Makishima! Certo, al chara bisogna farci l'occhio! Dal punto di vista tecnico, ci sono episodi in cui c'è un calo nei disegni, come da consuetudine per le serie lunghe, però resta lo stesso a un buon livello complessivo. Belli gli sfondi, le divise delle scuole, la resa delle biciclette e... della lingua lunga e del corpo sinuoso di Midousuji lo snodabile! La colonna sonora e il doppiaggio pure sono gradevoli e azzeccati. Nelle ultime opening ed ending abbiamo gli stessi doppiatori ai microfoni per interpretare le canzoni d'apertura e chiusura della serie, con un effetto davvero positivo. A fine di ogni puntata, inoltre, ci sono dei siparietti comici, alcuni squisitamente ispirati, che mi hanno strappato non poche risate!
In attesa di vedere una conclusione più degna con la seconda stagione annunciata per ottobre 2014, dato che il trentottesimo episodio abbandona praticamente la vicenda nel momento clou, e con la speranza, piuttosto personale, di ospitare il manga nella mia collezione un giorno, do un bell'8 a quest'anime in bicicletta, che tra i raggi rotanti della sua ruota ha lasciato intravedere uno dei più bei panorami. Quel keshiki che solo quando sei col vento tra i capelli, l'orizzonte davanti, in compagnia delle persone giuste, puoi ammirare...
Log Horizon
8.0/10
"Log Horizon" è una serie animata tratta da una light novel del 2011 scritta da Mamore Touno e illustrata da Kazuhiro Hara. L'anime parla principalmente di Elder's Tale, un MMORPG (gioco di ruolo online) famoso in tutto il mondo, in cui i giocatori possono cimentarsi in un'avventura fantasy. Un giorno, però, con la nuova espansione Novasphere Pioneers molti giocatori collegati al server giapponese rimangono misteriosamente bloccati all'interno del gioco senza poter sloggare. Le premesse non sono delle più originali, eppure "Log Horizon" si distingue da altri titoli simili poiché tratta dell'argomento videogiochi online in modo particolare: vengono utilizzati molti termini specifici in tema MMORPG che molte volte vengono spiegati e altre volte no, e ciò induce lo spettatore a farsi una piccola ricerca. Sono ben trattati anche gli attacchi, hanno una loro logica, tutte le classi dei giocatori e le loro funzioni, come è la vita su Elder's Tale, l'utilità degli NPC e così via. Se una persona non conosce il genere è sicuro che con qualche episodio verrà a conoscenza di come sia il mondo degli MMORPG.
Il punto forte della serie sono i personaggi: divertenti, misteriosi, carismatici e indimenticabili. Ogni qualvolta appare un nuovo personaggio è difficile dimenticarsi di lui, perché sono tutti ben caratterizzati.
Ad esempio, prendiamo il protagonista Shiroe. Inizialmente chiunque penserebbe che sia un personaggio con un carattere tranquillo, che sia intelligente e bravo con le strategie, ma è proprio nel momento in cui pensi di averlo conosciuto bene che l'autore tira fuori la sua vera natura: non ci sono mezzi termini, Shiroe è diabolico. Grazie alla sua capacità di gestire le strategie riesce a ottenere quello che vuole, senza lasciare alternative contro chi si scontra.
Ma non è solo Shiroe ad essere ben caratterizzato, anche chi lo accompagna resterà nei cuori di tutti: Akatsuki, la bella ninja moe falsa loli (a volte l'apparenza inganna) innamorata di Shiroe, Naotsugu, il forte guerriero pervertito, Henrietta, la pazza fissata con Akatsuki (bisognerebbe darle un premio per certe scene comiche che si vengono a creare grazie a lei), Marielle, il capo della gilda "Luna Crescente" che più che capo si comporta come una bambina, e poi ci sono Serara, Minori, Touya, Rudy (forse il personaggio di cui ho più apprezzato il passato), Krusty, Lenessia e (no, non me lo sono dimenticato) il magnifico Nyanta. Ci vorrebbe una recensione solo per descrivere quanto sia il miglior personaggio della serie, quanto sia m(i)agnifico e quanto sia inimi(a)tabile-nya.
"Log Horizon", però, non è esente da difetti.
In primis la reazione dei personaggi quando scoprono di essere rimasti bloccati nel gioco è innaturale, nessuno si pone il minimo problema di come poter uscire fuori, ma si chiedono solo cosa potrebbe accadere se morissero nel gioco, cosa poi risolta in quattro e quattr'otto, o come risolvere il problema del cibo immangiabile, risolto anche quello dopo vari episodi.
Un altro problema è un'incongruenza: in un episodio si vede chiaramente Shiroe davanti al proprio schermo senza indossare nessun dispositivo che gli permetta di "partecipare in prima persona" al gioco di Elder's Tale. Ma allora come fanno ad essere bloccati nel gioco senza un apparecchio, tipo un casco? L'unica ipotesi è che con la nuova espansione questo dispositivo sia diventato indispensabile per giocare, ma l'anime non dà nessuna risposta in merito.
Sul finale la serie va un po' a perdersi: tra Akatsuki che diventa inguardabile con i suoi atteggiamenti amorosi verso Shiroe (che ti fanno tifare per l'altra contendente, cioè Minori), la formazione di un harem, personaggi e situazioni introdotti che nel giro di pochi episodi è impossibile descrivere in modo dettagliato... cose che fanno intuire una seconda serie, se mai ci sarà, per una novel ancora in corso.
Ultima cosa sono gli spoiler presenti nell'opening che rendono abbastanza ovvie certe scene quando si presentano durante l'anime, ma per fortuna i casi sono pochissimi e i colpi di scena molti di più, ma se avessero evitato quelle due o tre inquadrature sarebbe stato meglio.
Il mio voto per l'opera è un 8, abbastanza alto anche se presenta difetti, ma si fa amare fin dai primi episodi. Alla fine, non ci vogliono troppe parole: "Log Horizon" è per gli amanti dei MMORPG, va visto a prescindere se si ama il genere, ma anche chi non conosce questo mondo potrà apprezzarlo.
Il punto forte della serie sono i personaggi: divertenti, misteriosi, carismatici e indimenticabili. Ogni qualvolta appare un nuovo personaggio è difficile dimenticarsi di lui, perché sono tutti ben caratterizzati.
Ad esempio, prendiamo il protagonista Shiroe. Inizialmente chiunque penserebbe che sia un personaggio con un carattere tranquillo, che sia intelligente e bravo con le strategie, ma è proprio nel momento in cui pensi di averlo conosciuto bene che l'autore tira fuori la sua vera natura: non ci sono mezzi termini, Shiroe è diabolico. Grazie alla sua capacità di gestire le strategie riesce a ottenere quello che vuole, senza lasciare alternative contro chi si scontra.
Ma non è solo Shiroe ad essere ben caratterizzato, anche chi lo accompagna resterà nei cuori di tutti: Akatsuki, la bella ninja moe falsa loli (a volte l'apparenza inganna) innamorata di Shiroe, Naotsugu, il forte guerriero pervertito, Henrietta, la pazza fissata con Akatsuki (bisognerebbe darle un premio per certe scene comiche che si vengono a creare grazie a lei), Marielle, il capo della gilda "Luna Crescente" che più che capo si comporta come una bambina, e poi ci sono Serara, Minori, Touya, Rudy (forse il personaggio di cui ho più apprezzato il passato), Krusty, Lenessia e (no, non me lo sono dimenticato) il magnifico Nyanta. Ci vorrebbe una recensione solo per descrivere quanto sia il miglior personaggio della serie, quanto sia m(i)agnifico e quanto sia inimi(a)tabile-nya.
"Log Horizon", però, non è esente da difetti.
In primis la reazione dei personaggi quando scoprono di essere rimasti bloccati nel gioco è innaturale, nessuno si pone il minimo problema di come poter uscire fuori, ma si chiedono solo cosa potrebbe accadere se morissero nel gioco, cosa poi risolta in quattro e quattr'otto, o come risolvere il problema del cibo immangiabile, risolto anche quello dopo vari episodi.
Un altro problema è un'incongruenza: in un episodio si vede chiaramente Shiroe davanti al proprio schermo senza indossare nessun dispositivo che gli permetta di "partecipare in prima persona" al gioco di Elder's Tale. Ma allora come fanno ad essere bloccati nel gioco senza un apparecchio, tipo un casco? L'unica ipotesi è che con la nuova espansione questo dispositivo sia diventato indispensabile per giocare, ma l'anime non dà nessuna risposta in merito.
Sul finale la serie va un po' a perdersi: tra Akatsuki che diventa inguardabile con i suoi atteggiamenti amorosi verso Shiroe (che ti fanno tifare per l'altra contendente, cioè Minori), la formazione di un harem, personaggi e situazioni introdotti che nel giro di pochi episodi è impossibile descrivere in modo dettagliato... cose che fanno intuire una seconda serie, se mai ci sarà, per una novel ancora in corso.
Ultima cosa sono gli spoiler presenti nell'opening che rendono abbastanza ovvie certe scene quando si presentano durante l'anime, ma per fortuna i casi sono pochissimi e i colpi di scena molti di più, ma se avessero evitato quelle due o tre inquadrature sarebbe stato meglio.
Il mio voto per l'opera è un 8, abbastanza alto anche se presenta difetti, ma si fa amare fin dai primi episodi. Alla fine, non ci vogliono troppe parole: "Log Horizon" è per gli amanti dei MMORPG, va visto a prescindere se si ama il genere, ma anche chi non conosce questo mondo potrà apprezzarlo.
Psycho Pass mi è piaciuto moltissimo, spero non si rovini con la seconda stagione!
Log Horizon all'inizio era molto interessante ma poi è diventato una palla allucinante. Yowamushi Pedal lo considero l'antimodello del genere sportivo, per i 2/3 della serie ho fatto molta fatica a guardarlo
Y.Pedal l'ho recensito al contrario di quella pubblicata qua, un anime davvero pesante, che all'inizio ti inganna e poi ti trascina in una delusione fatta di ciclismo bassissimo.
Log Horizon ha troppi difetti per un 8, secondo me. A parte il fattore realismo, anche Shiroe che sulla seconda parte finale diventa super conteso da più donne, quando in realtà è oggettivamente un mingherlino con gli occhiali, è assurdo! Sembra la classica trovata per far sognare l'otaku medio. Non ai livelli di Kirito eh... ma spero fosse una triste parentesi chiusa, perché rovinerebbe l'intero anime. Io purtroppo, odio questo tipo di cliché sul protagonista, perché spesso poi porta a diecimila personaggi femminili arrapati, e due-tre maschi che fanno le macchiette sempre più piccole. Vedremo se questa seconda stagione saprà smentirmi.
Oltre a questo, la virtualità, che dovrebbe fare solo da sfondo, viene spesso messa in primo piano, davanti agli argomenti davvero importanti, e la trama ne risente parecchio.
Una cosa che invece mi è piaciuta molto, è l'ispirazione, non so se del tutto volontaria, ad alcuni celebri film horror, come "Saw" e "Resurrection", negli episodi dal 6 all'11, che reputo i migliori della serie. Più le numerose citazioni a grandi autori letterari, come ad esempio Shakespeare.
Anche il titolo sportivo m'interessa parecchio.
Log Horizon invece non è proprio il mio genere
Psycho-Pass è un'ottima serie e a mio avviso assolutamente la migliore tra quelle uscite nel 2012. Come giustamente viene detto da Tacchan nella recensione è una serie matura con ottimi dialoghi e tanti spunti di riflessione viste le tematiche che affronta. Senza spoilerare anche io dico che il finale mi ha pienamente soddisfatto. Insomma, concordo con tutto quanto scritto da Tacchan, anche se io comunque col voto mi sarei tenuto un pochino più basso. Comprendo però benissimo la sua valutazione, se vogliamo anche molto di pancia (e questo non è assolutamente un male), perché un 10 non vuol per forza dire che una serie sia perfetta.
La seppur ottima recensione di Ilu su Yowapeda, è quella che però mi trova meno d'accordo, perché purtroppo io questo anime non sono riuscito ad apprezzarlo quanto lei. Questa è una serie che dopo i primi episodi sono stato il primo a consigliare agli altri, ma che poi andando avanti con la visione mi ha deluso tanto da mettere in forte discussione il fatto che seguirò la nuova stagione che partirà a momenti.
Il problema fondamentale di questa serie è che la trovo assolutamente irrealistica e buonista, con i protagonisti che riescono a fare rimonte umanamente impossibili e che sfidano qualunque logica. Per il resto è comunque una serie capace di intrattenere lo spettatore e che non posso dire che mi abbia annoiato, ma semmai divertito anche per le sue assurdità. Non mi sento di dire che è una brutta serie, ma probabilmente non è semplicemente il mio genere.
Log Horizon è una serie che inizialmente avevo snobbato perché convinto non appartenesse alle mie corde. Dopo aver poi ascoltato i consigli altrui mi son deciso a iniziare a seguirla e devo dire che non me ne sono assolutamente pentito. A riguardo la penso esattamente come Hachiko: una serie capace di distinguersi da tutte le altre dello stesso tipo, nonostante le premesse per nulla originali.
Esattamente come Hachiko apprezzo tutti i personaggi e della serie critico il fatto che però nessuno di loro si sia mai posto il problema di come poter uscire dal gioco. Un po' sottotono anche la parte finale della serie. Concordo pure con la valutazione numerica
In ogni caso complimenti a tutti e 3 recensori, di cui leggo sempre molto volentieri i loro scritti.
Psycho-Pass è una gran bella serie per le tematiche che tratta, ma non posso trascurare certi grossi buchi nella sceneggiatura nella seconda parte della serie (Makishima che rischia di mettere in ginocchio una nazione con il tesserino di un pensionato, tanto per dirne una) così come la mancanza di un solido background per personaggi quali Masaoka e Kagari, mentre invece un intero episodio era stato speso sul passato di Kunizuka, personaggio decisamente meno importante di loro.
Fossero già arrivati a 26 episodi potrei capire, invece ne hanno fatti 22, per cui un paio di episodi in più sul passato dei membri della sezione anticrimine avrebbero davvero potuto farli. Un gran peccato.
Ora attendo la seconda stagione, benché il finale cupo della prima mi sia piaciuto molto e l'avrei lasciato così.
Log Horizon nonostante il ritmo lento mi ha davvero intrigato moltissimo per come vengono sviscerati fino al midollo tutti i ragionamenti sulla politica all'interno di Elder Tale così come il rapporto con gli NPC; eccellenti poi le spiegazioni sulle meccaniche di gioco.
A parte Shiroe e Minori (che maturano nel corso della serie) trovo che purtroppo la maggior parte dei personaggi sia composta da mere macchiette stereotipate.
E poi ci sono gli orrendi ultimi 5 episodi, dove non accade nulla e si lascia spazio al fanservice più becero e insulso. L'ultimo 20% della serie è il nulla. Un episodio o due possono venire male, ma cinque di fila è davvero troppo, oltretutto gli ultimi della stagione. Proprio non ci siamo.
Attendo speranzoso la seconda stagione.
- Psycho-Pass è un ottima serie, ma il 10 mi sembra eccessivo;
- Yowamushi Pedal era carino, ma dopo i primi episodi che ben promettevano prende una piega troppo shounen con mosse speciali e poteri strani, per cui l'ho lasciato perdere; mi sembra una scelta fuori luogo per un anime sul ciclismo;
- Log Horizon per me è un 7, ma premetto che ho il limite di non essere un videogiocatore per cui probabilmente non sono riuscito ad apprezzarlo a pieno; trovo che inizi molto bene, ma poi si perda un pochino.
Bello, nulla da dire. Ma non esente da difetti. Ottimo il setting, buone alcune idee... ma ha dei buchi che ti fanno storcere il naso, alcuni personaggi sono "vuoti" e in generale si ha l'impressione che si poteva fare meglio con le idee e setting iniziali. Decisamente adulto nelle tematiche e profondo - uno di quegli anime in cui devi riflettere dopo ogni puntata. Ma... ha delle pecche che ti lasciano con quella insoddisfazione.
E sicuramente, non è il miglior anime del 2012, confermato dagli utenti di animeclick (l'anime migliore del 2012 è Sakurasou, punto).
Credo che finirò prima Log Horizon e Yowamushi Pedal prima di Psycho-Pass...
In queste ultime settimane sto completando LH e YP e devo dire che YP mi prende un casino, anche se a volte è leggermente allungatino...
Log Horizon invece da metà in poi non mi sta prendendo per niente... Un voto immeritato.
Su PP fino a dove sono arrivato io, a metà circa, è una serie molto intrigante e per ora si merita quel 10 senza problemi!! ^^
Complimenti ai 3 recensori
Mi auguro che la Dynit porti la seconda serie.
1) Ci si è troppo focalizzati sulla figura di Makishima e la spiegazione del suo Psycho Pass "pulito" è da bambini dell'asilo.
2) Gli episodi finali sono stati sin troppo "commerciali" per la tipologia della serie. Hanno voluto la seconda serie a tutti i costi quando potevano concludere splendidamente in 22 episodi.
Valuto positivamente Log Horizon e condivido il voto, sperando si mantenga con la seconda serie.
Pedal mi manca.
Complimenti ai recensori/staff.
Concordo con Tacchan sull'intensità dei dialoghi e sulle abbondanti citazioni letterarie - è proprio per quest'ultime che me lo voglio rivedere. Le pecche sulla sceneggiatura e sul ruolo dei personaggi sono già stati evidenziate, per me è una serie di ottimo livello e, da appassionato dei telefilm polizieschi, mi è piaciuto ritrovare scene tipiche di NCIS.
Merita un voto alto, forse non il 10 ma sono d'accordo con quello che dice Gordy: il massimo dei voti si può assegnare anche alle serie che ci hanno emozionato particolarmente, non solo a quelle perfette sotto tutti i punti di vista.
Comprendo perfettamente tutte le critiche mosse a Yowapeda e io stessa nella recensione ne ho sottolineata qualcuna, ma purtroppo quando si tratta di parlare di qualcosa che ti è piaciuto e particolarmente, non riesci a mantenerti lucido... Io ho apprezzato tantissimo i personaggi e l'ottimismo della serie, meno di 8 per me era incocepibile! XD
Complimenti anche a Tacchan e Hachi, recesioni bellissime con le quali concordo! Anche i muri sanno quanto io abbia amato Log Horizon, poi avendolo commentato insieme a Hachi episodio per episodio, sapevo gia che ci saremmo trovate d'accordo!Faremo lo stesso anche con la s2. u_u
Di Psycho-Pass ho amato tutto, per me ci sta benissimo sull'eccellenza. Spero che la seconda serie non rovini niente...
Ovviamente complimenti ai due recensori: Psycho-Pass l'ho adorato e mi sono recuperata quasi subito i BD della Dynit, mentre Yowapeda non è un genere che adoro, ma se leggo una recensione di Mel mi vien voglia di guardare tutto quello che recensisce xD
@Mel: hai anche creato un blog su Log Horizon, tutto il mondo saprà che lo ami! (e anche quest'anno parleremo di quanto sia inquietante Shiroe quando si mette a posto gli occhiali)
Quando recensisco in positivo è bene che tu guardi, ma quando lo faccio in negativo, anche se sono io, tienitene alla larga! XD Comunque mi hai fatto uno dei complimenti più belli... Grazie piccola. E non ti sminuire! Pensa che tu hai avuto il coraggio di recensirlo Log Horizon, io anche se lo amo non l'ho fatto!
Sto già pregustando il primo episodio *si aggiusta gli occhiali come Shiroe*
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.