Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Doraemon - Il film 3D (Scadenza: 14/1/2015)
[MANGA] La Memoria della Pietra (Scadenza: 18/1/2015)
[MANGA] Soul Gadget Radiant (Scadenza: 21/1/2015)
[ANIME] Body Jack (Scadenza: 25/1/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo ai manga, con Eensy Weensy, Gli anni dolci e C'era una volta in Giappone.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Eensy Weensy
8.0/10
Nanoha è una ragazza ordinaria e tranquilla che nonostante la sua amicizia con le due ragazze più popolari della scuola, riesce sempre a passare inosservata, tanto che anche i prof. dimenticano spesso e volentieri il suo nome. Lei però è felice così, non ha nessuna voglia di finire sotto i riflettori, le basta darsi da fare nel suo piccolo per mantenere il proprio equilibrio interno. Purtroppo però, Hazuki Tokiwa, il ragazzo più bello della scuola, soprannominato "Il principe", riesce a tirare fuori dal suo animo un mostro piccolo, brutto e nero che spezza il suo equilibrio interno e la fa arrabbiare come una matta alla sola presenza del ragazzo. Che cosa succede quando il piccolo demonietto e un principe narcisista s'incontrano?
A dieci anni di distanza dalla sua opera più famosa, "Le situazioni di Lui e Lei", Masami Tsuda torna, grazie a "Eensy Weensy", a confrontarsi con una storia che s'incentra sull'animo umano e sulle sue sfaccettature più varie e nascoste; Nanoha vive un rapporto contrastante con il piccolo demonio che alberga nel suo animo, non si spiega come una persona tranquilla ed equilibrata come lei possa aver covato un simile sgradevole inquilino, quest'ultimo infatti mette alla luce un lato della ragazza fin troppo schietto e sincero, che ha come unica vittima Hazuki.
Hazuki Tokiwa è un principe narcisista sempre circondato dalle ragazze, che s'inorgoglisce dei complimenti che da queste riceve, ma che in realtà si trova ad assumere un atteggiamento dettato più dalla sua figura di principe che dalla sua vera personalità. Quando Nanoha, con parole decisamente poco gentili, gli sbatte in faccia questa triste verità, Hazuki inizia a cambiare, scoprendo un nuovo se stesso e nuovi sentimenti.
Nel corso dei due volumi i ragazzi s'interrogano sui propri atteggiamenti, sui nuovi sentimenti che li pervadono e su ciò che finora sono stati. Masami Tsuda, come suo solito, ritrae con brio e simpatia gli sconvolgimenti interiori dell'età adolescenziale, regalandoci un'opera fresca e divertente che al contrario de "Le situazioni di Lui e Lei", preferisce non prendersi mai sul serio, viaggiando sui binari della semplicità e della dolcezza.
Anche in questo caso l'autrice ci mette dinanzi ad un cast ricco e variegato, e nonostante il manga sia molto breve e non tutti riescano ad avere la giusta visibilità, riesce a caratterizzare perfettamente ogni personaggio.
Il tratto della Tsuda è ormai maturo: le linee morbide e i volti tondeggianti ben si adattano ai toni dell'opera, trasmettendo una sensazione di dolcezza e "gommosità", tanto che viene quasi voglia di mordere le guanciotte di Nanoha. Le tavole sono sempre ben ordinate e prive di fronzoli, il tratto è pulito e seppur privo di dettagli, è armonioso e gradevole.
"Eensy Weensy" è un manga semplice, anche se tratta di argomenti che potremo definire banali e triti, lo fa con eleganza e gentilezza, utilizzando delle trovate originali e divertenti senza dimenticare di scavare a fondo nell'animo dei suoi personaggi. Da parte mia si merita un bel voto proprio perché, al contrario di molti suoi colleghi di categoria, riesce a divertire senza inventarsi situazioni rocambolesche o smielate; meglio due volumi che parlano concretamente di qualcosa rispetto a dieci volumi di una storia vuota e silenziosa.
A mio parere non è importante creare situazioni particolarmente originali, l'importante è come queste vengono condotte e narrate. Personalmente non mi stancherò mai di storie che sappiano raccontare con dolcezza l'amore e, per dirla come il principe Hazuki, di quella sensazione che ti fa sentire come se vicino al tuo cuore, "Scoppiassero i fuochi d'artificio".
A dieci anni di distanza dalla sua opera più famosa, "Le situazioni di Lui e Lei", Masami Tsuda torna, grazie a "Eensy Weensy", a confrontarsi con una storia che s'incentra sull'animo umano e sulle sue sfaccettature più varie e nascoste; Nanoha vive un rapporto contrastante con il piccolo demonio che alberga nel suo animo, non si spiega come una persona tranquilla ed equilibrata come lei possa aver covato un simile sgradevole inquilino, quest'ultimo infatti mette alla luce un lato della ragazza fin troppo schietto e sincero, che ha come unica vittima Hazuki.
Hazuki Tokiwa è un principe narcisista sempre circondato dalle ragazze, che s'inorgoglisce dei complimenti che da queste riceve, ma che in realtà si trova ad assumere un atteggiamento dettato più dalla sua figura di principe che dalla sua vera personalità. Quando Nanoha, con parole decisamente poco gentili, gli sbatte in faccia questa triste verità, Hazuki inizia a cambiare, scoprendo un nuovo se stesso e nuovi sentimenti.
Nel corso dei due volumi i ragazzi s'interrogano sui propri atteggiamenti, sui nuovi sentimenti che li pervadono e su ciò che finora sono stati. Masami Tsuda, come suo solito, ritrae con brio e simpatia gli sconvolgimenti interiori dell'età adolescenziale, regalandoci un'opera fresca e divertente che al contrario de "Le situazioni di Lui e Lei", preferisce non prendersi mai sul serio, viaggiando sui binari della semplicità e della dolcezza.
Anche in questo caso l'autrice ci mette dinanzi ad un cast ricco e variegato, e nonostante il manga sia molto breve e non tutti riescano ad avere la giusta visibilità, riesce a caratterizzare perfettamente ogni personaggio.
Il tratto della Tsuda è ormai maturo: le linee morbide e i volti tondeggianti ben si adattano ai toni dell'opera, trasmettendo una sensazione di dolcezza e "gommosità", tanto che viene quasi voglia di mordere le guanciotte di Nanoha. Le tavole sono sempre ben ordinate e prive di fronzoli, il tratto è pulito e seppur privo di dettagli, è armonioso e gradevole.
"Eensy Weensy" è un manga semplice, anche se tratta di argomenti che potremo definire banali e triti, lo fa con eleganza e gentilezza, utilizzando delle trovate originali e divertenti senza dimenticare di scavare a fondo nell'animo dei suoi personaggi. Da parte mia si merita un bel voto proprio perché, al contrario di molti suoi colleghi di categoria, riesce a divertire senza inventarsi situazioni rocambolesche o smielate; meglio due volumi che parlano concretamente di qualcosa rispetto a dieci volumi di una storia vuota e silenziosa.
A mio parere non è importante creare situazioni particolarmente originali, l'importante è come queste vengono condotte e narrate. Personalmente non mi stancherò mai di storie che sappiano raccontare con dolcezza l'amore e, per dirla come il principe Hazuki, di quella sensazione che ti fa sentire come se vicino al tuo cuore, "Scoppiassero i fuochi d'artificio".
Gli anni dolci
9.0/10
Questa volta la trama non è originale. Taniguchi disegna per i suoi fedeli fan un romanzo di Hiromi Kawakami. Gli anni dolci.
La storia è piuttosto semplice, una donna ormai adulta reincontra dopo tanti anni il suo vecchio professore. Dopo i soliti discorsi iniziali i due cominciano a frequentarsi e ne esce una storia romantica e poetica.
Partendo dalla trama io l'ho trovata abbastanza tranquilla e senza grossi sbalzi. Nel corso dei due volumi il tutto trascorre lentamente e in maniera pacata. Si tratta comunque in generale di una storia d'amore, romantica come dicevo sopra, ma l'autore non intende mostrarla come fisica e materiale. Preferisce entrare nelle menti dei protagonisti e pertanto cerca di far ragionare anche il lettore. Cosa può pensare una ragazza affascinata da un uomo anziano? E cosa potrà pensare un uomo anziano che si vede attratto da una sua ex allieva molto più giovane di lui? A queste domande sia l'autore che il disegnatore riescono a darci una risposta. La trama è fatta di episodi e incontri fra i due, molto normali, quotidiani, come una cena al ristorante o come una escursione in montagna. Tutto molto pacato proprio in stile Taniguchi.
Parlando di Taniguchi direi che i disegni sono più che mai realistici. I protagonisti sono ben ricalcati, veritieri e carichi di espressioni.
Devo dire che del tutto non mi è piaciuta la protagonista femminile, nonostante l'età comunque adulta l'ho trovata priva di carattere, un po' amorfa, poco donna. Il protagonista maschile invece è ritratto benissimo, il tipico professore anziano che vive di passato, molto colto con ancora a cuore l'istruzione. Un uomo che coltiva ancora a fondo le sue passioni quindi.
L'edizione è piuttosto buona, pubblicati da Rizzoli che ne avrebbe però potuto contenere il prezzo. 34 euro in tutto non sono affatto pochi anche se, come dicevo sopra, i due volumi sono di un formato molto grande per una storia a fumetti, 24x17 cm.
Consigliato.
La storia è piuttosto semplice, una donna ormai adulta reincontra dopo tanti anni il suo vecchio professore. Dopo i soliti discorsi iniziali i due cominciano a frequentarsi e ne esce una storia romantica e poetica.
Partendo dalla trama io l'ho trovata abbastanza tranquilla e senza grossi sbalzi. Nel corso dei due volumi il tutto trascorre lentamente e in maniera pacata. Si tratta comunque in generale di una storia d'amore, romantica come dicevo sopra, ma l'autore non intende mostrarla come fisica e materiale. Preferisce entrare nelle menti dei protagonisti e pertanto cerca di far ragionare anche il lettore. Cosa può pensare una ragazza affascinata da un uomo anziano? E cosa potrà pensare un uomo anziano che si vede attratto da una sua ex allieva molto più giovane di lui? A queste domande sia l'autore che il disegnatore riescono a darci una risposta. La trama è fatta di episodi e incontri fra i due, molto normali, quotidiani, come una cena al ristorante o come una escursione in montagna. Tutto molto pacato proprio in stile Taniguchi.
Parlando di Taniguchi direi che i disegni sono più che mai realistici. I protagonisti sono ben ricalcati, veritieri e carichi di espressioni.
Devo dire che del tutto non mi è piaciuta la protagonista femminile, nonostante l'età comunque adulta l'ho trovata priva di carattere, un po' amorfa, poco donna. Il protagonista maschile invece è ritratto benissimo, il tipico professore anziano che vive di passato, molto colto con ancora a cuore l'istruzione. Un uomo che coltiva ancora a fondo le sue passioni quindi.
L'edizione è piuttosto buona, pubblicati da Rizzoli che ne avrebbe però potuto contenere il prezzo. 34 euro in tutto non sono affatto pochi anche se, come dicevo sopra, i due volumi sono di un formato molto grande per una storia a fumetti, 24x17 cm.
Consigliato.
C'era una volta in Giappone
7.0/10
"Appare Jipangu!" fa parte di quella categoria di miniserie che spuntano in edicola senza preavviso, quasi come a fare da tappa-buchi tra una Yoshizumi e una Yazawa, ma che si rivelano invece essere delle piacevolissime letture.
L'autrice in realtà era già nota al pubblico italiano per il suo shojo-fantasy Fushigi Yuugi, proposto sempre da Panini (qui spiattellato sulle copertine con il tristissimo "dall'autrice di.."), e Ayashi no Ceres, a suo tempo pubblicato da Play Press Publishing, con queste opere Yuu Watase crea delle storie ai limiti della fantastico e del paranormale, senza rinunciare agli aspetti tipici dello shojo adolescienziale.
Stupisce quindi la svolta demenziale attuata in codesto "C'era una volta in Giappone", ambientato nel paese del sol levante - ma va - dell'epoca Edo, dove però si alternato gag frizzanti, rimandi alla cultura moderna (villaggio di Coka nella zona di Cola..), invenzioni assurde e quant'altro. L'elemento fantasy, immancabile nei manga della Watase, è dato dal bastone Kongomaru brandito dalla giovane protagonista Yusura, tale arnese magico cambia colore in base alla tristezza percepita dal prossimo, assorbendola e scagliandola contro il malcapitato di turno.
Un personaggio, Yusura, vivace e maschiaccio, quasi come una moderna Benio Hanamura, protagonista del classico "Una Ragazza alla Moda/Madmoiselle Anne", del tutto diversa dall'immaginario collettivo della donna giapponese d'epoca, servizievole e femminile, senza però dimenticare la componente sentimentale con l'affascinante ma imbranato Simon, innamorato della nostra protagonista.
Il secondo volume è un continuo susseguirsi di gag, citazioni e situazioni assurde, probabilmente il migliore dei tre, mentre nel terzo la storia si chiude in modo carino ma abbastanza prevedibile tra le consuete rivelazioni sul passato di Yusura e l'happy ending.
Il tratto di Yuu Watase è simile a quello ammirato in Fushigi Yuugi e Alice19th adattato allo stile comico tra espressioni buffe e personaggi assurdi, leggendo "Appare Jipangu" si ha davvero la sensazione di trovarsi dinnanzi ad uno "sfogo" creativo e scacciapensieri dell'autrice tra un opera importante e l'altra, discontinuo (i 3 volumi usciranno nell'arco di quasi cinque anni), dove però è palpabile il divertimento della Watase nel creare personaggi grotteschi e situazioni paradossali, divertimento che ovviamente si trasmette sul fruitore rendendo piacevole la breve lettura.
L'edizione Panini è la classica da edicola con tutti i pro e i contro del caso, al prezzo di 4 euro a volumetto (niente sottilette Kraft da 80 pagine per fortuna), e si presenta bene dalle cover colorate e in tema, sono inoltre presenti due storie brevi dell'autrice nel primo e nel terzo albo.
Consigliato quindi a tutte le fan e ai fan di Yuu Watase, non sarà la sua opera più profonda e importante, ma è un lato creativo della celebre autrice che vi chiede solo 12 euro per essere scoperto, e apprezzato, in cambio di un sano divertimento. Finché dura.
L'autrice in realtà era già nota al pubblico italiano per il suo shojo-fantasy Fushigi Yuugi, proposto sempre da Panini (qui spiattellato sulle copertine con il tristissimo "dall'autrice di.."), e Ayashi no Ceres, a suo tempo pubblicato da Play Press Publishing, con queste opere Yuu Watase crea delle storie ai limiti della fantastico e del paranormale, senza rinunciare agli aspetti tipici dello shojo adolescienziale.
Stupisce quindi la svolta demenziale attuata in codesto "C'era una volta in Giappone", ambientato nel paese del sol levante - ma va - dell'epoca Edo, dove però si alternato gag frizzanti, rimandi alla cultura moderna (villaggio di Coka nella zona di Cola..), invenzioni assurde e quant'altro. L'elemento fantasy, immancabile nei manga della Watase, è dato dal bastone Kongomaru brandito dalla giovane protagonista Yusura, tale arnese magico cambia colore in base alla tristezza percepita dal prossimo, assorbendola e scagliandola contro il malcapitato di turno.
Un personaggio, Yusura, vivace e maschiaccio, quasi come una moderna Benio Hanamura, protagonista del classico "Una Ragazza alla Moda/Madmoiselle Anne", del tutto diversa dall'immaginario collettivo della donna giapponese d'epoca, servizievole e femminile, senza però dimenticare la componente sentimentale con l'affascinante ma imbranato Simon, innamorato della nostra protagonista.
Il secondo volume è un continuo susseguirsi di gag, citazioni e situazioni assurde, probabilmente il migliore dei tre, mentre nel terzo la storia si chiude in modo carino ma abbastanza prevedibile tra le consuete rivelazioni sul passato di Yusura e l'happy ending.
Il tratto di Yuu Watase è simile a quello ammirato in Fushigi Yuugi e Alice19th adattato allo stile comico tra espressioni buffe e personaggi assurdi, leggendo "Appare Jipangu" si ha davvero la sensazione di trovarsi dinnanzi ad uno "sfogo" creativo e scacciapensieri dell'autrice tra un opera importante e l'altra, discontinuo (i 3 volumi usciranno nell'arco di quasi cinque anni), dove però è palpabile il divertimento della Watase nel creare personaggi grotteschi e situazioni paradossali, divertimento che ovviamente si trasmette sul fruitore rendendo piacevole la breve lettura.
L'edizione Panini è la classica da edicola con tutti i pro e i contro del caso, al prezzo di 4 euro a volumetto (niente sottilette Kraft da 80 pagine per fortuna), e si presenta bene dalle cover colorate e in tema, sono inoltre presenti due storie brevi dell'autrice nel primo e nel terzo albo.
Consigliato quindi a tutte le fan e ai fan di Yuu Watase, non sarà la sua opera più profonda e importante, ma è un lato creativo della celebre autrice che vi chiede solo 12 euro per essere scoperto, e apprezzato, in cambio di un sano divertimento. Finché dura.
C'era una volta in Giappone invece mi sembra carino, proverò a leggerlo.
La mia rece di Eensy Weensy, è così vecchiotta... e si vede! Mi permetto di fare un commento da fangirl della Tsuda: le sue storia non sono mai "solito" e classico", anche quando ricalcano argomenti già visti!
Gli anni dolci l'ho letto ma non mi è piaciuto molto. Concordo con il recensore sul fatto che l'anziano signore sia venuto fuori meglio della ragazza, lei è davvero troppo insulsa. A parte ciò, seppur di base non mi entusiasmi la premessa di questo tipo di coppia, ho letto con un certo interesse e curiosità, ma alla fine, mi duole ammetterlo, di questa lettura non mi è rimasto nulla, non mi ha trasmesso nessuna particolare sensazione o emozione.
C'era una volta in Giappone l'ho letto e lo valuto nello stesso identico modo di Twinkle, niente da aggiungere alle sue parole dunque.
Grazie per la pubblicazione e complimenti ai colleghi! ^^
Interessante Eensy Weensy, non lo conoscevo, mentre di Taniguchi ci sono altre storie che non ho letto e che mi ispirano di più, ma prima o poi leggerò anche questa.
Gli anni dolci...soggetto in teoria interessante ma non mi piace troppo lo stile grafico(chiedo perdono ai fan di Taniguchi, ma non ci posso proprio fare niente ^^).
Eansy Weansy...sono ormai diventata allergica agli shoujo specialmente quelli che hanno questo tipo di trama (lei e il bello della scuola), probabimente ormai ho dei pregiudizi nei confronti di questo genere...
Quindi credo che leggero' Appare e forse se mi capiterà a Eansy Weansy. Grazie epr le recensioni.
Fidati, anche io sono super allergica alle storia con la lei sempliciotta e il lui bel principe della scuola, ma il caso di Eensy Weensy è diverso da quello dei vari Wolf Girl, Maid sama e roba simile, qui la questione "principe" viene trattata in maniera opposta appunto perché la storia si incentra sulla "maschera" di questo ragazzo popolare e sul fatto che una ragazza semplice riesca a smontarla pezzo per pezzo, senza cadere in automatico vittima del suo fascino creando situazioni smielate o drammatiche. Non sarebbe da Masami Tsuda fare una storia così banale! Sulla stessa scia sto leggendo Last Game (inedito in italia), anche in quel caso c'è il belloccio popolare che in realtà è umile e puccissimo e che viene dolcemente smembrato ad ogni capitolo dalla protagonista. ^^ Capisco che la massa di storie tutte uguali a cui gli editori italiani ci hanno abituati ci influenzi e crei pregiudizio (anche io ne ho), ma fortunatamente ci sono anche opere che riescono a fare qualcosa di tenero, bello e diverso pur usando un espediente di base ampiamente abusato. Insomma, se mai ti capitasse tra le mani, dagli un'occhiata, magari ti ritrovi a pensarla come me!
Ok, mi hai convinto, sono solo due volumi, potrei farcela ^^Devo vedere se qualche mia conoscenza ce l'ha o se lo trovo a poco.
Proverò a recuperare anche Last Game. La mia libreria e la mia lista anime ultimamente si sta riempiendo di cose deprimenti quindi qualcosa di più "leggero" ci vuole.
Forse hai ragione tu, è la marea di Shoujo mielosi che si trovano qui da noi che induce queste "allergie". Bazzicando in altri lidi ho visto che ci sono opere targate shoujo che non sono mielose per niente. Aspetto sempre che arrivino anche qui. Ho già anche troppe cose da leggere, in inglese...
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