Oggi AnimeClick vi porta un’intervista singolare. Lei è Caterina Rocchi, una fumettista emergente di soli 21 anni che vive, oramai, più in Giappone che in Italia, una ragazza che da tutta la vita (e non per modo di dire) ha vissuto con il sogno di diventare una mangaka professionista. C’è riuscita? Non per il momento. Ma è assolutamente nella strada giusta. Anzi, ben più che giusta!

Al momento in Giappone ha iniziato pubblicare alcune sue tavole per una rivista gastronomica (qui potete trovare uno stralcio), sotto invito di Mochizuki Mikiya, storico mangaka di Wild 7 (del quale è stato tratto recentemente un live action) e autore, inoltre, dell’anime Machine Hayabusa, famoso in Italia come Ken Falco.

Su AnimeClick siamo molto sensibili al successo dei giovani artisti italiani, questa è una storia che merita di essere sentita, di una ragazza che sta realizzando un sogno che condivide, probabilmente, con la maggioranza di tutti noi. Vi invito a leggere tutto e a felicitarvi per una nostra compagna di viaggio che sta compiendo qualcosa di impensabile.

Da sinistra: Mochizuki, Caterina, Masuda


AnimeClick: Salve Caterina, è un grande piacere parlarti! Comincia introducendoti brevemente, esponendo il tuo percorso da artista, dicendoci come mai sei in Giappone.
Caterina Rocchi: Bene, allora. Sono Caterina e ho 21 anni, studio manga da circa sette anni! Ho cominciato a interessarmi ai manga intorno agli undici anni ed, essendo giovane e innocente, un bel giorno sono andata a dire a mia madre "voglio fare la mangaka". Lo shock è stato che mi ha detto che... certo posso fare la mangaka, però prima studiamo giapponese. Così sono andata per la prima volta in Giappone a 14 anni, dopo aver studiato per un po' la lingua in Italia. Da lì è cominciato questo particolare scambio dove durante le vacanze estive dal liceo artistico andavo due mesi in Giappone ogni anno, a studiare manga.

Ma che madre fantastica! Hai fatto, o stai facendo, quindi, qualche corso o concorso in particolare in Giappone?
Anche mio padre lo è, che non si lascia spaventare dallo stare due mesi tutto da solo ogni anno!
Concorsi non ne ho mai fatti, è il canale su cui puntare se si abita all'estero ma visto che ho avuto l'occasione di andare ogni anno mi sono presentata personalmente a scuole editori e mangaka.
Al momento frequento la Yokohama Manga Kyoshitsu che è la scuola creata da Matsuda sensei, il mio insegnante storico, ma ultimamente mi ha detto che non sa più cosa insegnarmi. Io la classe la frequento lo stesso, è sempre utile passare tempo di qualità con la sua saggezza e finezza
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Raccontaci allora di più di questa tua esperienza, qualche tuo aneddoto.
Aneddoti... Beh, Mochizuki Mikiya sensei è stato un incontro interessante. Ma se ne parleremo dopo, visto che è con lui che sto lavorando al momento, allora forse è Jun Kouga di cui potrei parlare!
Beh, Jun Kouga mi è stata presentata al Comiket 2014 da Y.S. (nome protetto su richiesta, per privacy), editor anche di Saiyuki, Are you Alice, e gradino alto della casa editrice Ichijinsha con cui ho una parola per progetti futuri. Jun Kouga sensei è stata il mio "primo amore" stilistico, il suo Loveless è stato il primo manga che ho effettivamente comprato, pensa te in Belgio, tra l’altro acquistai il quarto numero quindi non ci ho capito una parola ma l'ho amato lo stesso. Poterglielo dire di persona è stata un'emozione davvero incredibile!


Ho persino ricevuto un autografo, ero così impegnata a FISSARE ossessivamente il pulitissimo tratto direttamente a pennarello che non mi sono accorta che si era creata una piccola folla intorno a noi, e una volta ricevuto l'autografo diverse persone mi hanno chiesto di posare assieme all'autografo per una foto!

Ha guardato un po' i miei disegni e ha scritto a Y.S. san "spero di incontrare di nuovo la bella (sic!) e promettente (SIC!!) mangaka (SIIIIICCCCC) italiana" Y.S. è stato dolcissimo a dirmi di questa corrispondenza, è un onore.

(preciso che l'ha scritto a Y.S. DOPO che ci siamo separati, il messaggio è arrivato la sera)

Tu sei così giovane ma sei la fondatrice della Lucca Manga School, parlaci di come è nata e dei suoi obiettivi.
Per approfondire i miei studi abbiamo portato uno dei miei insegnanti preferiti dal Giappone in Italia durante le vacanze invernali dalla scuola. E ci siamo detti "insegnare a uno o a dieci non fa tutta questa differenza, diamo un'occasione anche agli altri italiani che non possono andare e tornare a piacimento" e così è nata la LuccaMangaSchool, per "caso" e per amore!

Gli obbiettivi sono formare i nuovi autori di manga, nel modo più comodo e personalizzabile possibile, ovvero attraverso corsi corti e mirati in modo che anche chi viene da lontano possa seguirli con facilità, quando si vuole (e anche quando si può...) senza rimanere indietro su programmi o altro. I corsi sono di pochi giorni e a se' stanti, cominciando dal Corso Base dove si impara l'utilizzo dei materiali, e passando poi ai Corsi a Tema dove si approfondisce a seconda del tema, appunto, che può essere le terme (acqua, vapore, vestiti tradizionali...) o i mezzi di trasporto (biciclette, macchine, treni...) o anche approfondimenti su personaggi e ambientazioni.

Portiamo dal Giappone insegnanti selezionati personalmente da me, severa allo stremo devo ammettere, e ultimamente per seguire la grande richiesta abbiamo aggiunto insegnanti italiani che vengono sottoposti al mio training. Mi occupo personalmente del parco insegnanti, per me è estremamente importante che la qualità sia il più alta possibile, non a livello di bellezza effettiva del disegno ma a qualità della tecnica, perché è quello che insegniamo ai nostri studenti, la tecnica. Lo stile lo creeranno da loro, è importante che gli insegnanti non producano studenti con stili troppo simili al proprio, vorrebbe dire che non sanno essere obiettivi nelle loro correzioni.

Caterina con Yun Kouga, autrice di Loveless
 

Come ti dividi tra Italia e Giappone?
Allora, quest'anno sono arrivata a gennaio e resterò fino a metà ottobre, ritornando brevemente in Italia ad agosto per i corsi estivi a LuccaMangaSchool. Inizialmente dovevo insegnare, nel periodo che avrei passato in Italia, ma poi Yoshiyasu Tamura si è dimostrato interessato e ho finito per cedergli i giorni in cui avrei dovuto insegnare io, non capita tutti i giorni di ospitare un artista come lui!

Parliamo finalmente del motivo che ci ha spinto fin qui: la tua pubblicazione in Giappone.
Partiamo parlando di Mochizuki Mikiya, un tesoro di uomo. Matsuda sensei mi ha presentato a lui direttamente a casa sua, non ho avuto occasione di guardare il suo studio perché ci siamo messi a chiacchierare e letteralmente non abbiamo preso fiato. Matsuda è stato suo assistente, quindi per me è un onore incredibile essere adesso pubblicata a fianco dell'insegnante del mio insegnante! Ma prendiamo le cose a filo.

Aneddoto corner: stare accanto ad un autore del calibro di Mochizuki è un sogno! Parlando, mi racconta dei suoi viaggi all'estero (e qui dovrei far notare che non parla una parola di inglese o altro) e mi dice che in America ha sparato con un fucile e, infervorato dal discorso, mi chiede se io volessi mai sparare. Ecco che come in un film metto a fuoco una scultura situata sullo sfondo del salottino... ideata, scolpita e dipinta da Mochizuki in persona: una ragazza in bikini tribale con in braccio artiglieria pesante. "sì, certo che mi piacerebbe, non è una cosa da fare almeno una volta nella vita?" E da lì ho sentito per la prima volta tutto il calore di questo autore storico, e ho capito di aver detto la cosa giusta al momento giusto.

Infatti quella sera stessa mi ha parlato di un lavoro che sta facendo, dove recensisce ristoranti, e mi dice che potrebbe essere interessante aggiungere "qualcuno" per esempio un italiano, il cibo italiano è famoso! Si rispettano le opinioni culinarie italiane!

Da lì ho cominciato per diversi mesi a vederlo settimanalmente, portando ogni volta prove e riprove e rimaneggiamenti di idee e storie di cibo, tutto far rientrare in una pagina. L'editore a capo di questo progetto lo devo ancora incontrare, visto che io ho scuola di giapponese durante la settimana e quindi incontro Mochizuki nei week end, ma Mochizuki mi riferisce sempre le nuove idee e proposte dell'editore. Credo di essere andata avanti per due-tre mesi a fare rifare ridisegnare e buttare, adesso abbiamo trovato la formula vincente. Una pagina in bianco e nero, senza necessariamente commentare il cibo, dicendo semplicemente quel che mi passa per la testa. Mi godo la compagnia di Mochizuki sensei e mangio... beh, perlopiù bene? Non mi lamento, è un evento per i fan di Mochizuki, ha avuto ospiti con cui ha condiviso qualche cena, ma un appuntamento fisso e disegnato è completamente nuovo!

Qualcuno potrebbe dire “ma riguarda solo la cucina, non è di certo un VERO manga”. Ma guardiamo il quadro completo: tu sei praticamente la pupilla di un autore storico e rispettatissimo in Giappone, questo credo proprio che ti darà una mano per il tuo futuro nel settore.
Assolutamente, il nome di Mochizuki sensei è di lustro e porta con se' la tradizione del manga d'altri tempi, non mi ha solo dato un'opportunità importantissima, mi sta introducendo ai suoi fans e al Giappone, ed è decisamente il miglior alleato per il mio futuro. Non so come spiegare bene quanto è importante essere introdotti da qualcuno dei tempi classici, è come dire "sì è straniera, e va bene così. non è la prima arrivata, ed è qui per contribuire nel rispetto della storia del manga e del Giappone.
Il mio futuro artistico in Giappone è difficile da predire, all'inizio di quest'anno non avrei mai detto che il mio lavoro sarebbe stato letto da un pubblico giapponese! Ogni volta vado senza sapere cosa porterà... non è facile, ma è assolutamente un'avventura che voglio scoprire... senza spoiler, per così dire!