Ora è ufficiale: la Dieta, l'organo di governo giapponese paragonabile al nostro Parlamento, ha promulgato una legge speciale che permetterà all'imperatore Akihito (e solo a lui) di abdicare a causa della sua età avanzata (ha infatti 83 anni e vari problemi di salute), spianando la strada al figlio, il principe ereditario Naruhito, 57 anni.
La sua abdicazione, che dovrebbe aver luogo alla fine del 2018, sarebbe la prima da 200 anni a questa parte, dal momento che la legge attuale prevede la successione al trono solo in caso di morte dell'imperatore reggente.
Questa riforma ad personam è stata ratificata in seguito al discorso televisivo dell'imperatore Akihito trasmesso lo scorso agosto: in esso il sovrano esprimeva, con un elaborato giro di parole, il desiderio di dimettersi, preoccupato per il fatto che la sua età avanzata potesse interferire con i suoi doveri pubblici.
L'abdicazione introdurrà un cambiamento di nome dell'era del Giappone, detta nengo. Il Giappone infatti utilizza contemporaneamente il sistema di calendario sia occidentale che tradizionale: adesso siamo nel 29° anno dell'era Heisei.
Il governo deciderà sui tempi mediante l'emissione di un'ordinanza. ll Primo Ministro Shinzo Abe ha detto ai giornalisti che una successione stabile per il trono imperiale è una questione importante e che il governo continuerà il dibattito nel rispetto della risoluzione appena presa.
Infatti da parte del pubblico c'è molta attesa non solo per sapere la data esatta dell'abdicazione ma anche per sapere se prima o poi sarà permesso alle donne di salire al trono. Sebbene il Primo Ministro Abe sia riluttante a realizzare una riforma così drastica perché molti politici conservatori vogliono mantenere il tradizionale sistema di successione in linea maschile, una riforma è richiesta a gran voce perché con il passare degli anni c'è il rischio che non vi siano eredi al trono.
Al momento infatti la famiglia imperiale ha un solo giovane erede, il principe Hisahito, 10 anni. Gli altri sette figli non sposati sono tutte femmine, e sei di loro hanno tra i 20 e i 30 anni: per la legge imperiale, le donne sono obbligate ad abbandonare il loro status imperiale, se sposano un cittadino comune, così come succederà a Mako, di cui è stato annunciato il fidanzamento solo pochi giorni fa.
Fonte consultata:
TheJapanTimes
La sua abdicazione, che dovrebbe aver luogo alla fine del 2018, sarebbe la prima da 200 anni a questa parte, dal momento che la legge attuale prevede la successione al trono solo in caso di morte dell'imperatore reggente.
Questa riforma ad personam è stata ratificata in seguito al discorso televisivo dell'imperatore Akihito trasmesso lo scorso agosto: in esso il sovrano esprimeva, con un elaborato giro di parole, il desiderio di dimettersi, preoccupato per il fatto che la sua età avanzata potesse interferire con i suoi doveri pubblici.
L'abdicazione introdurrà un cambiamento di nome dell'era del Giappone, detta nengo. Il Giappone infatti utilizza contemporaneamente il sistema di calendario sia occidentale che tradizionale: adesso siamo nel 29° anno dell'era Heisei.
Il governo deciderà sui tempi mediante l'emissione di un'ordinanza. ll Primo Ministro Shinzo Abe ha detto ai giornalisti che una successione stabile per il trono imperiale è una questione importante e che il governo continuerà il dibattito nel rispetto della risoluzione appena presa.
Infatti da parte del pubblico c'è molta attesa non solo per sapere la data esatta dell'abdicazione ma anche per sapere se prima o poi sarà permesso alle donne di salire al trono. Sebbene il Primo Ministro Abe sia riluttante a realizzare una riforma così drastica perché molti politici conservatori vogliono mantenere il tradizionale sistema di successione in linea maschile, una riforma è richiesta a gran voce perché con il passare degli anni c'è il rischio che non vi siano eredi al trono.
Al momento infatti la famiglia imperiale ha un solo giovane erede, il principe Hisahito, 10 anni. Gli altri sette figli non sposati sono tutte femmine, e sei di loro hanno tra i 20 e i 30 anni: per la legge imperiale, le donne sono obbligate ad abbandonare il loro status imperiale, se sposano un cittadino comune, così come succederà a Mako, di cui è stato annunciato il fidanzamento solo pochi giorni fa.
Fonte consultata:
TheJapanTimes
Di sicuro è un cambiamento che si riallaccia a ben più antichi precedenti in cui gli imperatori avevano la facoltà di abdicare in favore del successore, anche se in non pochi casi si trattava di abdicazioni imposte dalla logiche di potere intercorrenti tra corte e shogunato.
Una riforma più auspicabile sarebbe piuttosto il riconoscimento delle donne quali potenziali eredi al trono, come del resto era nei tempi precedenti la riforma del sistema imperiale voluto dalle autorità di occupazione, in cui una donna poteva, seppur in casi rari, salire al trono.
Allora mettiamoci comodi...
Il nome deve essere ancora deciso, ci saranno riunioni apposta per decidere
@Hachi194
Giusto e il nome scelto per designare tale era diverrà anche quello con il quale sarà designato l'imperatore dopo la sua morte.
Paradossalmente quindi Akihito potrebbe divenire, dopo la propria abdicazione, il primo sovrano a ricevere il proprio nome "postumo" da vivente e non da morto, a meno che il governo e la corte non stabiliscano diversamente.
e Gentiloni KEFFAAAAAA???
io avevo letto di un titolo proprio usato per designare un imperatore emerito, credo il termine "Heisei" verrà utilizzato per rifersi a lui solo dopo la sua dipartita come da protocollo. O sbaglio?
@AnimeXcaso
Da quanto ho avuto modo di leggere l'imperatore regnante non viene mai chiamato per nome e gli ultimi imperatori che scelsero di abdicare risalgono tutti a prima della riforma Meiji che portò alla resrsurazione dell'autorità imperiale, riferendosi a lui in forme diverse.
Da allora in poi nessun sovrano abdico', nemmeno Taisho, il nonno di Akihito, che per gran parte del suo regno fu incapace di esercitare le proprie funzioni a causa di problemi neurologici, motivo per cui il giovane principe Hirohito venne nominato reggente, caso unico nella storia del Giappone moderno.
l'Articolo sul Sole 24 Ore riporta l'appellativo di "Joko"
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-06-09/tokyo-vara-legge-l-imperatore-puo-abdicare-051124.shtml?uuid=AENrbSbB
@animeXcaso
Ciò che dice l'articolo è giusto.
Infatti prima della restaurazione Meiji molti imperatori abdicavarono prima della propria morte e poteva capitare anche che alcuni imperatori "in ritiro", come Go-Shirakawa, continuassero a governare nonostante l'ascesa al trono dei loro successori.
Il "governo del chiostro" del già citato Go-Shirakawa coprì i periodi di regno di ben cinque dei suoi successori.
Un esempio che sarebbe stato poi seguito anche dagli shògun Tokugawa.
@2247
Hai ragione e di sicuro per i giapponesi legati alla tradizione e all'antico passato imperiale sarà un'evento difficile da digerire, tenendo anche conto come le donne in Giappone non abbiano mai goduto di pari diritti rispetto agli uomini, se non sulla carta, nemmeno nella famiglia imperiale dove la costituzione imposta dalle autorità alleate impone addirittura alle principesse di sangue imperiale di rinunciare al titolo una volta sposate.
Ad ogni modo teoricamente non dovrebbe essere considerato un evento tanto sconvolgente e inedito dal momento che, nel corso della sua storia, il Giappone ha avuto ben undici imperatrici sul trono.
Per rispondere alla tua domanda, l'ultima sovrana in carica è stata Go-Sakuramachi (Toshiko), che regnò dal 1762 al 1771.
beh, certo meno traumatico della mia proposta... XD
Hai ragione. Però già il fatto di aver creato un precedente in epoca moderna a cui poter appellarsi sarà (spero) utile in futuro per fare eventuali altri cambiamenti.
Penso che in questa decisione, e nel modo in cui sia stata realizzata, stà tutta l'ambiguità dei gruppi nazionalisti attualmente al potere in Giappone. Non avendo reale conoscenza della storia, volendo costruirsi una "Nazionalità giapponese" rifiutando l'influenza americana ( rectius liberale) si stanno cacciando in vicoli ciechi e antistorici.
Esistono ragioni per negare ad una donna il trono imperiale? No altrimenti mai sarebbe avvenuto che, fin dal 550 D.C.,una donna, l'imperatrice Suiko, abbia avuto possibilità di diventare imperatrice. E non con cattivi risultati.
Esistono, oggi, ragioni per negare la possibilità all'imperatore di lasciare la carica in caso di infermità ? No. Ho seguito tutta la discusione che c'è stata durante l'abdicazione di Ratzingher - e l'accostamento non vi paia strano l'imperatore giapponese è una figura sacrale, ancora oggi - bene anche li c'erano perplessità, curiosità, ostilità - le risolse Ratzingher medesimo nel testo che presentò ai cardinali - solo acuni Arcicristiani, chiamiamoli così, per motivi abbastanza di bottega ( propria) continuano ancor oggi a polemizzare e affermano che le dimissioni non erano possibili ergo Papa Bergoglio è un falso Papa - Certo il codice canonico pare più avanzato della legislazione giapponese in materia - ma chissà, utilizzando l'interpretazione analogica si possono fare miracoli - e il Papa è un sovrano assoluto, pochi lo ricordano, mentre l'Imperatore giapponese non lo è più. Io penso che Akihito, oppure suo figlio fra i primi atti una volta arrivato al trono, farebbe cosa migliore a respingere la legge chiedendo di riformularla per tutti aprendo una discussione più genuina e meno "formalistica".
Il Giappone avrebbe bisogno di gesti audaci. Ma in positivo.
Ed io aggiungo, rimanendo in stile comico: "La mia serie preferita sta facendo grande successo in Giappone, ma in Italia nessuno si degna di doppiarla. E i politici che fanno?"
SUBBA SE SEI INDINNIATOOO!!1!11!!undiciundici
Quando sei un rettile parassita incapace di capire in che secolo vivi
se non sai capire un po' d' ironia di un meme !
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.