In Italia magari non conosciamo bene questa sfaccettatura dell’arte giapponese, ma scrivere romanzi esclusivamente per cellulari (keitai shōsetsu) è un qualcosa che ha un gran successo fin dai primi anni 2000. Forse era solo questione di tempo prima che qualcuno usasse i cellulari anche per disegnare manga.
Sō Atsumori è l’autore 20 enne che ha creato Anata ga Koi to Iu no nara, fumetto che gli ha fatto guadagnare una menzione d’onore all’edizione 2016 del Kentaro Yabuki Manga Prize di Shonen Jump. Ma quando la sua opera è stata giudicata nessuno nella rivista aveva la benché minima idea di come essa fosse stata creata, ovvero usando esclusivamente il proprio smartphone e le proprie dita. Difatti ciò è uscito fuori solamente in modo totalmente casuale tra le linee di una conversazione di lavoro col proprio editor.
Quando l’editor di Atsumori presso Jump, Yūta Momiyama, ha scoperto questo dettaglio cruciale n’è rimasto esterrefatto. Momiyama ha aggiunto che sicuramente conosce artisti che possono lavorare utilizzando il tablet tramite uno stilo ma vedere un autore creare un manga al cellulare e, ripetiamolo, usando solo le proprie dita è davvero un evento unico. Le prime 28 pagine di Anata ga Koi sono state pubblicate sul sito di Shonen Jump Rookie ad agosto. Il fumetto è una commedia romantica ambientata in una scuola, incentrata su incontri tra ragazzi e ragazze.
Il mangaka ha confidato che da giovane non fosse un gran lettore di manga e che ha iniziato dopo aver visto Bakuman, la celebre opera degli autori di Death Note su un duo di mangaka debuttanti; Atsumori ha commentato che è come voler diventare campioni di calcio dopo aver visto Captain Tsubasa.
Inoltre afferma che ha cominciato a creare manga durante i primi anni del liceo, cominciando a lavorare con penna e carta ma passando velocemente allo smartphone dopo che un amico nel club d’arte gli ha detto che tutti gli altri ormai facevano così; difatti i suoi amici usavano l’app ibisPaint “c’erano ragazzi che usavano pennini ma la maggior parte disegnavano solo con le dita”.
Disegnare su uno smartphone è stato difficile all’inizio per Atsumori e quindi sua madre gli ha comprato una Intuos, tavoletta grafica della Wacom. Comunque la sua famiglia occupava spesso il computer, non riuscendo a trovare quindi abbastanza tempo per esercitarsi. Ha disegnato solo due pagine usando l’Intuos, perciò ha rispolverato carta e penna per tutti gli anni delle superiori.
Dopo il diploma ha frequentato una scuola preparatoria ai test d'ingresso tornando a disegnare usando lo smartphone. Questo fu il periodo che ha cambiato il suo destino, difatti venne a conoscenza del fatto che molti dei vincitori dei concorsi di Jump avessero solo 19 anni e non sentendosi portato allo studio allora s’impegnò sempre di più nel creare manga col suo cellulare. All’inizio ha provato più che altro frustrazione ma dopo due mesi è diventato il primo autore a competere ad un concorso simile con un fumetto creato in un modo così unico.
Al momento non sta disegnando con questa tecnica ma il suo iPhone ha l’app di MediBang Paint installata, quindi può comunque usare il software durante il processo di creazione. Atsumori non sa di quanto tempo abbia bisogno per creare un manga solo con le proprie dita ed il cellulare, ma sa che possono passare tre o quattro ore per una sola vignetta, il più grande vantaggio risiede nella possibilità di poter continuare il suo lavoro dovunque.
Adesso usa un laptop, un tablet e Clip Studio Paint, ovviamente dice che adesso è molto più veloce. Grazie a Shonen Jump sempre più aspiranti mangaka potrebbero lavorare tramite smartphone, del resto la rivista ha rilasciato l’app Jump Paint lo scorso giugno, la quale permette di creare utilizzando diversi font, toni eccetera; l’app è disponibile in: giapponese, inglese, coreano, mandarino, cantonese, russo, spagnolo, francese e portoghese. L’app collabora con Shonen Jump Rookie un portale per artisti debuttanti che rende più facile l’upload delle proprie opere. La rivista, come vi avevamo annunciato in questa news, tiene il suo contest aperto per tutti gli autori al mondo per festeggiare i 50 anni della rivista e il lancio dell’app.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Sō Atsumori è l’autore 20 enne che ha creato Anata ga Koi to Iu no nara, fumetto che gli ha fatto guadagnare una menzione d’onore all’edizione 2016 del Kentaro Yabuki Manga Prize di Shonen Jump. Ma quando la sua opera è stata giudicata nessuno nella rivista aveva la benché minima idea di come essa fosse stata creata, ovvero usando esclusivamente il proprio smartphone e le proprie dita. Difatti ciò è uscito fuori solamente in modo totalmente casuale tra le linee di una conversazione di lavoro col proprio editor.
Quando l’editor di Atsumori presso Jump, Yūta Momiyama, ha scoperto questo dettaglio cruciale n’è rimasto esterrefatto. Momiyama ha aggiunto che sicuramente conosce artisti che possono lavorare utilizzando il tablet tramite uno stilo ma vedere un autore creare un manga al cellulare e, ripetiamolo, usando solo le proprie dita è davvero un evento unico. Le prime 28 pagine di Anata ga Koi sono state pubblicate sul sito di Shonen Jump Rookie ad agosto. Il fumetto è una commedia romantica ambientata in una scuola, incentrata su incontri tra ragazzi e ragazze.
Il mangaka ha confidato che da giovane non fosse un gran lettore di manga e che ha iniziato dopo aver visto Bakuman, la celebre opera degli autori di Death Note su un duo di mangaka debuttanti; Atsumori ha commentato che è come voler diventare campioni di calcio dopo aver visto Captain Tsubasa.
Inoltre afferma che ha cominciato a creare manga durante i primi anni del liceo, cominciando a lavorare con penna e carta ma passando velocemente allo smartphone dopo che un amico nel club d’arte gli ha detto che tutti gli altri ormai facevano così; difatti i suoi amici usavano l’app ibisPaint “c’erano ragazzi che usavano pennini ma la maggior parte disegnavano solo con le dita”.
Disegnare su uno smartphone è stato difficile all’inizio per Atsumori e quindi sua madre gli ha comprato una Intuos, tavoletta grafica della Wacom. Comunque la sua famiglia occupava spesso il computer, non riuscendo a trovare quindi abbastanza tempo per esercitarsi. Ha disegnato solo due pagine usando l’Intuos, perciò ha rispolverato carta e penna per tutti gli anni delle superiori.
Dopo il diploma ha frequentato una scuola preparatoria ai test d'ingresso tornando a disegnare usando lo smartphone. Questo fu il periodo che ha cambiato il suo destino, difatti venne a conoscenza del fatto che molti dei vincitori dei concorsi di Jump avessero solo 19 anni e non sentendosi portato allo studio allora s’impegnò sempre di più nel creare manga col suo cellulare. All’inizio ha provato più che altro frustrazione ma dopo due mesi è diventato il primo autore a competere ad un concorso simile con un fumetto creato in un modo così unico.
Al momento non sta disegnando con questa tecnica ma il suo iPhone ha l’app di MediBang Paint installata, quindi può comunque usare il software durante il processo di creazione. Atsumori non sa di quanto tempo abbia bisogno per creare un manga solo con le proprie dita ed il cellulare, ma sa che possono passare tre o quattro ore per una sola vignetta, il più grande vantaggio risiede nella possibilità di poter continuare il suo lavoro dovunque.
Adesso usa un laptop, un tablet e Clip Studio Paint, ovviamente dice che adesso è molto più veloce. Grazie a Shonen Jump sempre più aspiranti mangaka potrebbero lavorare tramite smartphone, del resto la rivista ha rilasciato l’app Jump Paint lo scorso giugno, la quale permette di creare utilizzando diversi font, toni eccetera; l’app è disponibile in: giapponese, inglese, coreano, mandarino, cantonese, russo, spagnolo, francese e portoghese. L’app collabora con Shonen Jump Rookie un portale per artisti debuttanti che rende più facile l’upload delle proprie opere. La rivista, come vi avevamo annunciato in questa news, tiene il suo contest aperto per tutti gli autori al mondo per festeggiare i 50 anni della rivista e il lancio dell’app.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Credo che se una persona crea un opera più o meno meritevole (sta poi ai giudici la scelta), non importa molto che mezzo usi, o vorresti per caso che tutti i mangaka lavorassero con pergamene e penne d'oca intinte d'inchiostro? XD
A parte gli scherzi, ormai il 90% dei creatori giapponesi bene o male si aiutano col digitale e più si va avanti più questa tendenza diverrà l'unica scelta o quasi, non vedo perché farne una colpa a questo ragazzo solo perché ha iniziato con uno smarthphone a disegnare.
"Conosco" anche un autore italiano di Indie comics Jap Style che per colpa di un problema alle mani non riesce a disegnare come vorrebbe con carta e penna e ha dovuto comprarsi gli attrezzi per lavorare in digitale, dove riesce ad operare con maggiore tranquillità e comodità.
In passato sono state usate rocce, pelli, tele, carta e muri, perché oggigiorno sarebbe sbagliato usare pc e tavolette grafiche?
Dipinger con mani o pennini è qualcosa che si fa da millenni...
Certo puoi disegnare ovunque grazie allo smartphone ma in quanti sono in grado di fare una cosa simile (che anzi, è a mio parere più difficile che non lavorare con la vecchia carta e penna)?
Stesso discorso vale per la CGI, certo una volta creato un modello in CGI con le sue animazioni è meno lunga la creazione della scena, ma sono pochissimi gli artisti in grado di creare CGI di alto livello, modelli 3D che non sembrino fatti di plastica e animazioni realistiche (e chi ha tale talento di solito trova lavoro in Disney/Pixar).
La tecnologia è solo uno strumento, come lo sono carta e penna... è chi la usa che fa la differenza.
A proposito di Jump non sarebbe male se prima o poi arrivasse anche in italia (nei paesi anglosassoni pare vendano mensilmente jump in digitale in lingua inglese... sfortunatamente anche sapendo l'inglese non ci si può abbonare dall'italia senza una vpn... a mio parere sarebbe molto comodo avere una rivista del genere, un po' come i simulcast lo sono per vedere gli anime).
Sai che la maggior parte dei mangaka/scrittori Giapponesi è nato come autodidatta o comunque senza nessuna preparazione in ambito artistico ma solo con talento e voglia di mettersi in gioco?
Queste app e tecnologie permettono a tutti di fare un tentativo, magari per riscoprire un proprio talento sbocciato magari più tardi rispetto agli altri e dando a tutti un'opportunità, anche a chi non ha i mezzi economici per frequentare scuole prestigiose.
Se tutti dovessero cominciare con i canoni classici, senza contest di questo tipo o manifestazioni come il Comiket (molti autori debuttano cominciando proprio da li), nel giro di una generazione i mangaka si ridurrebbero ad una manciata.
Chi ha una mentalità chiusa al mondo che lo circonda resterà sempre e soltanto chiuso nel suo piccolo mondo.
A scuola ti danno le basi e dovrebbero insegnarti ad aprire la tua mente nell'apprendimento di nuove nozioni, se poi vuoi crescere sta a te non fermarti ma anzi cercare di imparare tutte le novità del settore in cui sei.
A scuola ti insegnano ad usare le tecniche già consolidate in modo che tu abbia una base da cui partire per creare la tua personale tecnica usando tutti gli strumenti che hai a disposizione.
Personalmente ho fatto l'informatico (e per quanto sembri bizzarro creare software è un'arte. Difatti 10 programmatori non possono creare un software in 1/10 del tempo... proprio come 10 falegnami non possono creare 1 sedia in 1/10 del tempo... e proprio come 10 disegnatori non possono creare un disegno in 1/10 del tempo. Bisogna essere veri e propri artisti per creare un codice elegante che faccia esattamente quel che si vuole, e bisogna avere creatività per adottare e creare nuove soluzioni... non a caso creare videogiochi è un processo creativo per tutti coloro che coivolge dai programmatori ai level designer, dagli scrittori della trama ai modellatori 3D). La prima cosa che ci è stata insegnata è una lezione di vita che a mio parere vale per tutti: Non si finisce mai di studiare e imparare. Il senso per un programmatore è che le tecnologie si evolvono e i linguaggi che prima erano utilizzati da tutti tra 10 anni potrebbero essere completamente diversi... non si può quindi imparare un solo linguaggio e restare bloccati su un solo modo di pensare, si deve continuare per tutta la propria carriera lavorativa ad aggiornarsi e studiare quanto emerge. La scuola di informatica non serve quindi ad imparare il Java o il C, ma piuttosto a creare i presupposti per utilizzare qualsiasi linguaggio anche se non lo si conosce.
Lo stesso penso si possa applicare alla scuola dell'arte. Ti insegnano ad usare un pennello, una penna ecc... ma quel che ti stanno insegnando è la tecnica per usare tutti i pennelli e tutte le penne ecc... anche se fossero penne e pennelli digitali.
Io posso saper usare il computer, posso anche essere in grado di capire come si usa un software di grafica, ma non so assolutamente come usare un pennello, quindi non posso creare nulla con un software di grafica (ed è altrettanto vero che nessun pittore potrà mai creare un programma senza studiare in tale direzione, neanche con un pennello in mano).
Dategli una matita, un pennello, un cellulare o caffè in polvere... https://www.youtube.com/watch?v=n9HQSWgYKPI
Inviterei queste persone a provare ad usare una Intuous e un software. Non solo questi sono strumenti tanto quanto carta e penna (ché il computer non disegna proprio niente da solo), ma vanno imparati ad usare - e spesso ci si mette anni. Sorvolando sui software, una semplice Intuous (o un'altra tavoletta simile) necessita di una coordinazione occhio mano ben sviluppata e molto diversa da quella "immediata" che serve per disegnare su carta... Provare per credere. Nel manga di Gekkan Shoujo Nozaki-kun c'è addirittura una scena in cui lui prova ad usare una tavoletta grafica per la prima volta e, ovviamente, il disegno che salta fuori fa schifo ^^; Non è un caso che la maggior parte dei professionisti preferisca una tavoletta più avanzata come la Cintiq, che ti permette di disegnare direttamente.
Chiuso il discorso, questo ragazzo è incredibile! Disegnare in modo così dettagliato con le dita deve essere difficilissimo, non stento a credere che ci mettesse così tanto
Caro/a, mi dispiace deluderti ma da persona INTELLIGENTE ho provato a disegnare al pc, come dice l'altro, se uno sa' disegnare lo sa fare con tutto, ma mi permetto di dire che NON E' LA STESSA COSA. Quando capirete che un quadro fatto a mano avrà sempre un qualcosa di davvero ARTISTICO rispetto a quello fatto al computer, sarà troppo tardi, ma tanto è inutile parlare con chi si professa difensore del futuro e delle menti aperte. Poi, provate a fare effetti che solo un gesso, un policromo, matite acquarellabili, ecoline, acrilici ecc...possono farti con i programmi, poi parlate.
Nessuno dice che sia la stessa cosa, ma se il risultato è apprezzabile allora non vedo il problema. Tra l'altro ci sono già diversi mangaka che non usano più carta e matita da un bel pezzo, e la gente manco se ne è accorta della differenza.
Quindi inutile prendersela tanto, a mio avviso...
Si vede lontano un miglio quando usano il computer XD Per dire con chi sto parlando. L'effetto di un retino messo a mano con il computer, in stampa è ben diverso. Vai così!! ahahaha
Strumenti diversi danno effetti diversi questo è chiaro. Un quadro dipinto a mano su tela non sarà mai come un quadro dipinto al computer che non sarà mai come un affresco su muro. Questo significa forse che non siano opere artistiche tutte e tre?
Lo stile cambia a seconda degli strumenti che si utilizzano ed è giusto che sia così, ma rimangono tutte opere artistiche e ogni artista è giusto che scelga i propri strumenti.
Detto questo non credere che l'unicità dello strumento non venga notata, la Takahashi si è distinta grazie all'uso del pennello e il suo stile è assolutamente inimitabile dagli altri mangaka, non a caso tutti la stimano.
Di certo ci sono un sacco di artisti che troveranno modi innovativi e originali per usare gli strumenti tecnologici al proprio servizio per creare opere che si distinguano dalla massa... e in fondo anche disegnare con le dita su smartphone rende lo stile unico.
Non solo, anche i software si evolvono diventando sempre più precisi, sicuramente ci sono delle limitazioni nei software attuali che limitano gli artisti ma che tra 10 anni non ci saranno più (basti pensare alla differenza tra gli schermi LCD e gli schermi e-ink (a inchistro elettronico)... la differenza nell'imitazione della carta è enorme).
E ovviamente non tutti gli artisti attuali sono in grado di usare al meglio questi nuovi strumenti (e ci saranno anche artisti che non hanno ancora scoperto di essere tali ma che lo sarebbero perchè hanno un talento nell'uso di tali strumenti), quindi il risultato non è sempre quello che potrebbe essere.
Onestamente non vedo l'ora di vedere quanti altri stili e quante nuove opere nasceranno proprio grazie a questi nuovi strumenti. E sono altrettanto convinto che carta e penna continueranno ad esistere e che molti artisti continueranno ad utilizzarle (non mi pare che da quando ci sono gli smartphone/tablet abbiamo smesso di usare carta e penna anche se sarebbe possibile farlo).
Certo che non è la stessa cosa, come la china non è uguale all'acquerello o ad una matita anche il computer è una cosa diversa che darà risultati diversi. Questo ragazzo ha fatto un manga con quello che aveva sotto mano e che poteva portare in giro comodamente e utilizzare ovunque ovvero il suo cellulare. I miei complimenti!
Credo che se gli si desse in mano matita e pennino e una scrivania dove disegnare forse lavorerebbe meglio anche lui piuttosto che su uno schermo da 5 pollici.
La tecnologia, specialmente quando usata a questo modo, è una buona cosa.
La gente che la demonizza ci sarà sempre, successe la stessa cosa con i software Vocaloid (perchè secondo alcuni non è vera musica se non suoni per davvero).
Invece il risultato è più che apprezzabile. Quando la tecnologia aiuta a far risaltare il talento, anche di chi magari non si sarebbe avvicinato a questo campo con i metodi tradizionali, andrebbe solo supportata.
Non è vero, o meglio la maggior parte delle persone non se ne accorge nemmeno, ma se il risultato è buono (e la maggior parte delle volte lo è) non c'è motivo di lamentarsi tanto!
Questo "progresso" che tanto decantate:
No, questa è la tv italiana, purtroppo...
Scorciatoie?!
Aho, ci mette tipo 10 volte tanto!
Caso chiuso anche per me allora, se discutere vuol dire attaccare e dare velatamente degli stupidi a tutti gli altri
Certo che è diverso, e proprio perchè è diverso ci vogliono delle capacità diverse che non tutti hanno. Non tutte le persone che disegnano benissimo "fisicamente" sanno fare altrettanto in digitale e viceversa, perchè non tutti hanno il tempo, la voglia, il talento per approfondire entrambi. Gli stili personali ci sono anche in digitale, e sono anche pronta a farti qualche esempio, ma se ti avvicinassi tu stesso all'ambiente con una mentalità aperta e senza pregiudizi sono sicura che te ne renderesti conto anche tu. Ci vuole però un po' di umiltà per riconoscere la bravura di chi sa fare qualcosa che noi non sappiamo... e parlo anche per esperienza, perchè pur non avendo fatto l'artistico o belle arti (*inserire coro angelico*) so disegnare (anche se non a livelli stratosferici) sia su tavoletta che (un po' peggio) su carta e ho una stima profonda sia per chi riesce a fare cose che io mai mi sognerei con acquerelli, chine e oli che con Photoshop, SAI e simili. Non è che se io so colorare meglio su SAI sono superiore a chi colora con i metodi tradizionali, anzi, li invidio tantissimo, così come ci può essere un bravissimo acquerellista che invidia chi sa disegnare in digitale. Ci sono tecniche che si affinano in anni in entrambi i settori, perchè come si è già detto non si finisce mai di imparare. Chi si crede già "imparato" rimane stagnante
Il bello che chiunque, con relativamente poco impegno, possa provare a proporre le proprie idee secondo me è un elemento vincente e, dato che un fumetto è molto più del disegno, ben vengano tutte le scorciatoie che aiutano da questo punto di vista.
Si fa sempre in tempo a migliorare e vedere che con "poco" si ottiene "tanto" (virgolette d'obbligo) può essere uno sprono in più per applicarsi con maggiore impegno.
Ciao belli cià
Diciamo che no? Non c'è stile (tecnica, comunque) più semplice o più difficile, è una cosa erratissima da dire. Esistono autori che fanno le cose in un modo ed autori che le fanno in un altro
Il valore artistico di un'opera non dipende dallo strumento, ma da chi la crea e dalle idee e dal tempo che ci mette dentro. Chi ancora insiste a dire che "gli artisti digitali fanno schifo e solo gli artisti tradizionali hanno il diritto di vivere" dovrebbe rendersi conto di quanto sia assurdo pensarla ancora così. L'arte è arte, non importa come viene realizzata.
Lo stile manga è più facile ed è un dato di fatto riconosciuto da chiunque sappia disegnare. Giusto Inoue, Miura e pochi altri con un tratto più realistico hanno maggiori difficoltà. Non è un caso che lo stile manga è quello più stuprato da " aspiranti fumettisti ". Vedono uno stile semplice e copiano come se non ci fosse un domani, non rendendosi conto che i bravi mangaka sanno disegnare un' anatomia corretta ( e difatti si capisce che le loro sproporzioni sono volute) e che lo stile è dovuto a tempistiche troppo brevi, tenore della rivista o semplici gusti personali.
Ah internet, ti amo così tanto.
Come se un'anatomia corretta al 100% fosse essenziale per realizzare un buon manga (o fumetto)...
Oltre alla velocità il computer ha dato la possibilità di creare colori INESISTENTI in natura e per questo non utilizzabili su carta. Eh sì, udite udite, il computer offre possibilità precluse dai vecchi metodi. Praticamente tutta la gamma dei colori fluorescenti è ad appannaggio del solo computer. Ad oggi la maggior parte degli artisti lavora in digitale e sfido io a dire che la qualità generale del disegno sia peggiorata.
Infatti non lo è ma è diverso quando la sproporzione la scegli tu e quando esiste perché non sai disegnare. Ti pare che Isayama sia allo stesso livello delle Clamp?
Mi pare che Isayama per ora vada alla grande, però, anche se tutti dicono che non sa disegnare!
Dunque la bellezza di un'opera o le capacità di un autore si basano sulle vendite? Interessante, dovrò riguardarmi a fondo i vari Natale a... Visto il loro incredibile successo negli anni passati.
ovvio, ma non ci si stupisca se in futuro sempre meno mangaka cominceranno a disegnare proprio con gli strumenti digitali, e non toccheranno una matita in tutta la loro carriera!
Cosa che del resto succede già ora per quanto riguarda il colore.
no, a me non dispiace lo stile di Isayama, come non mi dispiace lo stile di molti altri mangaka che "disegnano male" secondo "eminenti critici".
A me piace Resident evil 6 ma non nego sia una merda. A volte bisogna mettersi l'anima in pace ed accettare che a volte le cose che ci piacciono non sono ben fatte.
Sono d'accordo, è per dire che uno deve comunque avere delle conoscenze comuni ben chiare in testa se vuole esprimersi al meglio, oltre alla padronanza delle tecniche specifiche (che invece mutano in base al mezzo scelto).
se a me qualcosa piace non posso dire che sia brutta, sarebbe un controsenso....
A me soggettivamente piace ma oggettivamente è fatto male. Resident evil 6 va avanti a suon di forzature, nella campagna di Leon è un continuo ripetersi dello stesso schema ( due protagonisti / problema / loro due gli unici a sopravvivere). Si arriva ad un certo punto a guidare un aereo ( poi un elicottero) e senza alcuna esperienza Leon lo fa atterrare. Militari che si sacrificano perché sì al posto nostro ( Leon e la sua spalla Helena), sessioni contro mostri maiali che sono un inutile correre in tondo. E questa è la campagna riuscita bene. Perché allora mi piace? Perché lo gioco con mia sorella e ridiamo insieme delle continue forzature, scherziamo durante il gioco, facciamo cazzate. Il gioco è brutto ma è un cooperativo e basta la compagnia piacevole ed io me lo faccio andare bene. In singolo non lo toccherei mai. Ci sono degli aspetti soggettivi che mi fanno apprezzare qualcosa di oggettivamente brutto.
PS: un retino messo al PC non è diverso da uno messo a mano. In stampa non te ne accorgi
Certo sicuramente ha i suoi vantaggi, tipo che se sbagli si può aggiustare il lavoro senza dover buttare via tutto, e quindi? Ben venga questa possibilità che fa risparmiare tempo che altrimenti sarebbe sprecato, e sapendo dei ritmi cui lavorano i giapponesi meno male.
Poi nessuno vieta di usare tecniche tradizionali o addirittura un misto delle due come fanno in molti, ma andare contro al digitale sarebbe come dire che è male usare biro e pennarelli perché sono più veloci e comode di pennini e pennelli...
E parlo avendo sperimentato in prima persona visto che amo disegnare tradizionalmente, eppure da un po mi sono avvicinata al digitale e vi assicuro che bisogna essere capaci ugualmente, se non di più, e che il mazzo per creare qualcosa di decente te lo devi fare comunque.
Non è questione di "credere", il punto è che per alcuni disegnatori lavorare in digitale è più veloce che lavorare col metodo classico, tutto qua, alcuni lo trovano più congeniale al loro metodo di lavoro.
In sede di stampa te ne accorgi XD. I retini messi a mano ad esempio danno difficoltà nel caso poi si debba colorare. Ad esempio l' Annual di Silver Surfer di Cartellini é stato colorato una ventina d'anni dalla sua uscita a causa di retini che ci aveva messo sopra e che impedivano alla tecnologia di allora di poter effettuare la colorazione.
Mai qui non è neanche diatriba, ci sta preferire le tecniche tradizionali a quelle tecnologiche o viceversa ma qua si è spalato merda dall'alto di una palese ignoranza. Che poi, la tecnologia è sempre andata avanti, i disegni non sono nati con foglio e matita eh.
Ma che c'entra, scusa? Stiamo parlando della resa in stampa...
Il disegno è uno degli aspetti con cui l'opera si presenta e una buona anatomia può essere uno degli elementi che distinguono un lavoro fatto bene da uno fatto male. Alla fine una serie con disegni alla Kuromada potrà essere comunque valida, però ignorare la cosa è sbagliato.
Uhm, forse non hai capito bene quello che intendevo.
La questione dello stile diverso avrebbe senso se paragonassi la bellezza del viso di un personaggio di Dragon Ball con uno di preso da un volume di Tex.
Sono stili radicalmente diversi che si rifanno ad un'idea di "bello" altrettanto distante, senza parlare poi delle atmosfere che vogliono creare e del tempo a disposizione per le tavole.
Avere o meno difficoltà in un qualcosa può essere sì soggettivo, ma dubito che copiare il mio avatar possa risultare più difficile rispetto ad un volto a caso di un personaggio di Corto Maltese, questo semplicemente per il numero di dettagli di uno rispetto all'altro. Insomma, è innegabile che un disegno minimale, con meno dettagli, sia più semplice da realizzare rispetto ad un altro più realistico, no?
Lungi da me dire che uno stile sia migliore di un altro (quello si che sarebbe un errore) però negare che il disegno del manga medio sia più facilmente realizzabile rispetto ad altri mi pare un'affermazione un po'...irrealistica?
https://rookie.shonenjump.com/series/FlR8CfEHlSM/FlR8CfEHlSY
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