DARLING in the FranXX è una di quelle serie che, nel bene e nel male, riescono a far parlare di sé prima, durante e dopo la messa in onda. Non c'è che dire, anche questo è un risultato, vista la quantità ingente di anime che invece passa quasi inosservata nella programmazione stagionale. Poco importa se, per parlarne bene o male, negli ultimi mesi più della metà del fandom mondiale di animazione giapponese ha discusso, commentato e anche litigato per questo titolo. Tanto di guadagnato per Atsushi Nishigori, alla sua vera e propria seconda prova registica su un soggetto personale (dopo quella sul brand The Idolm@ster).
Di chi è davvero Darling in the FranXX?
Al di là della questione se la serie sia Trigger o A-1 Pictures, fonte di eterna discussione tra i fan, DarliFra è figlio legittimo del suo regista. Un figlio nato dai suoi tanti contatti e amicizie. Nishigori ha infatti chiamato a sé alcune sue conoscenze, ex-Studio Gainax come lui (per esempio, lo stesso Imaishi); cosa che, dal punto di vista narrativo, non poteva non incidere nei tanti richiami alle serie su cui si è lavorato insieme in passato. Nishigori ha infatti ricoperto tantissimi ruoli alla vecchia Gainax, ma presso la A-1 Pictures ha diretto la sua prima serie, cioè Idolm@ster. Quindi, si può dire che da queste sue esperienze e dai suoi agganci ne è uscita fuori una collaborazione, nonché un anime molto personale, per certi versi molto simile ai titoli mecha del recente passato, per altri versi contaminato da altre esperienze dello staff creativo.
A dipanare comunque i dubbi di chi pensa sia un anime di uno studio piuttosto che di un altro, ci sono le interviste a Wakabayashi che abbiamo sul sito qui e qui. A-1 si è occupata della realizzazione vera e propria dell'anime, quindi ha messo il grosso del personale; inoltre è presente nel comitato di produzione, quindi ha investito il capitale. Trigger, invece, è creditata nella pre-produzione (pianificazione, design, scrittura), ma in pratica è presente più per richiesta e legame con il regista, che per una reale e massiccia partecipazione a questo titolo.
Come nasce l'anime?
Come dicevamo, DarliFra nasce da un’idea di Atsushi Nishigori, concepita già a partire dal lontano 2009, in seguito alla realizzazione di un corto musicale di Gurren Lagann. Il regista ha diverso tempo per sviluppare questo soggetto in piena libertà, un soggetto che ha colpito in una certa misura i produttori, i quali hanno tentato in tutti i modi di concretizzare le idee di Nishigori attraverso un enorme numero di agganci e contatti che lo potessero aiutare a realizzare la serie migliore possibile. Nasce così un team di design principale, composto dallo stesso regista, dal chara designer Masayoshi Tanaka (AnoHana , Highschool of the Dead , Toradora! ,Your Name. )e da Shigeto Koyama (mecha designer), che diviene anche unità creativa. Di seguito, la foto dei tre al lavoro (fonte: Far From Animation).
I personaggi di Darling in the FranXX nascono dall'ingegno di Tanaka, che mette bocca non solo sul disegno, ma anche sulla personalità. In tanti, per esempio, hanno confrontato Zero-Two con l'Asuka di Evangelion; ma la base da cui Tanaka sembrerebbe essere partito viene da più lontano. L'ispirazione è scaturita da un personaggio “femme-fatale” come Lamù! Ci avete mai pensato? Un personaggio con dei piccoli corni e che chiama il protagonista maschile “Darling”...
Dicevamo, DarliFra è un titolo molto dibattuto per mille motivi. Metto subito le mani avanti: non penso assolutamente che siamo di fronte a un capolavoro, neanche a un titolo che farà da spartiacque tra il passato e il futuro; ma non nego di essere tra quelli rimasti affascinati dalle idee molto coraggiose di Nishigori, alcune più riuscite altre totalmente sbagliate, che sicuramente (visto il gran clamore che la serie ha fatto in patria e fuori) potranno essere riprese e perfezionate.
Non è però un caso che le maggiori critiche in rete siano rivolte al regista appunto, perché sono principalmente sue le scelte più controverse. All'inizio avevo snobbato anch'io questo titolo, non lo nego. L'aspetto "pupazzoso" dei mecha e il fanservice esagerato che traspariva dai primi trailer mi avevano convinto a passare avanti, nonostante il genere fosse tra i miei preferiti. Devo dire che con l'avanzare delle puntate non ci si fa più caso, però. Eppure non mi meraviglia l'aver saputo a posteriori che Shigeto Koyama ha realizzato i design dei mecha dopo una singola e peculiare affermazione di Nishigori: “E se i robot fossero delle ragazze carine?”. Il regista ha poi amato questo design elegante ma al contempo carino dei FranXX.
Troppo fanservice? La simbologia e i temi dietro DarliFra.
Il fanservice è astuto, tutta la serie fa l'occhiolino fin dall'inizio al suo pubblico di riferimento: gli adolescenti maschi. È business, guys! C'è poco da storcere il naso! Si devono vendere bluray e figure, e questo è piuttosto evidente fin dai primissimi episodi.
Interessante come il fanservice sia incastonato all'interno di una non certo poco studiata simbologia voluta dal regista. Ad esempio, le scene maggiormente prese di mira sul web sono state quelle nella cabina di pilotaggio, dove un ragazzo e una ragazza mimavano, in pratica, un amplesso in una posizione piuttosto nota.
In tutto questo vortice di lussuria non è un caso che i piloti maschi siano chiamati Stami mentre le ragazze Pistilli, rispettivamente la parte fertile maschile e femminile del fiore. Simbologia floreale che ritroviamo in ogni FranXX, che possiede il nome di un fiore. In realtà, per quanto ridicolo, il modo di pilotare il mecha ha una sua logica, che va ripescata nel vero succo della storia di Darling: non si vive da soli, ognuno ha bisogno di un'altra ala per volare.
Il ruolo principale delle ragazze riguarda l’accensione, mentre i ragazzi pilotano i FranXX. Senza le ragazze i FranXX non si accenderebbero, così come senza i ragazzi questi non sarebbero pilotati; senza contare che i robot hanno una propria coscienza, che sembrerebbe essere quella delle ragazze, ma che in realtà è il frutto della fusione di entrambi, maschi e femmine. Da qui è impossibile non collegarsi alla leggenda cinese del Jian, che viene resa nota fin dalle prime battute della serie e che rappresenta, a mio avviso, il filo conduttore seguito da trama e personaggi. Questo uccello mitologico è una creatura dotata di un'ala e di un occhio, costretto a congiungersi con un altro membro della sua specie per poter volare. Come abbiamo appreso, anche dagli special mandati in onda durante la regolare trasmissione della serie, l'obiettivo del regista e del suo staff creativo era proprio dimostrare che ognuno di noi ha bisogno degli altri e in particolare di una persona con cui condividere l'intera esistenza. Da qui una neanche tanto velata denuncia all'individualismo che permea la società odierna, fino a puntare il dito in maniera evidente verso i tanti giapponesi che dimostrano la loro poca propensione di fronte alle relazioni amorose e all'avere una famiglia.
Che dire? Un impegno non da poco, forse un pelo troppo profondo per una serie che parte dal presupposto di intrattenere e vendere, ed è in questa doppia veste che Darling in the FranXX tende ad affondare in più di una occasione.
La trama e i personaggi.
Tutta la parte iniziale dell'anime ruota, in primis, intorno ai due protagonisti, mantenendo il mistero sull'interesse di Zero Two per Hiro, e mostrando la coppia a mano a mano crescere prima come duo di piloti e poi come partner, fino alla puntata chiarificatrice di metà stagione (tra le più belle, a mio parere), che vede i due ragazzi finalmente trovare la giusta sintonia necessaria per affrontare i nemici e la vita stessa.
I due protagonisti hanno intorno una schiera di personaggi, la Squadra 13, composta da altri piloti di FranXX, con a capo la leader Ichigo. Dagli special abbiamo appreso che questi personaggi dovevano essere un valore aggiunto alla serie, quasi come ulteriori protagonisti. Ognuno ha in effetti la sua storia, e ognuno meriterebbe un approfondimento, che renderebbe questa recensione però troppo lunga e pesante. Tuttavia, devo dire che, seppur alcuni abbiano colpito l'immaginario e il cuore dei fan (ma anche suscitato antipatia in certi casi), sicuramente essi sono stati trattati in più occasioni troppo superficialmente. Se escludiamo il binomio Ichigo/Goro e in parte Kokoro/Mitsuru, gli altri in pratica sono degli onesti comprimari. Tutti, in effetti, meritavano maggiore spazio e approfondimento, magari sfruttando di più quelle puntate centrali di puro slice of life, che a più di uno spettatore non sono piaciute granché.
La prima parte di DarliFra si chiudeva lasciando aperte tante questioni e misteri. La paura iniziale era che il tutto non fosse raccontato nel modo giusto. Senza fare spoiler, devo dire che quasi tutto è stato svelato più o meno all'inizio della seconda parte, sicuramente più tardi di altri titoli, ma in maniera esaustiva. Eppure è proprio nel secondo blocco di episodi che troviamo la parte più criticata dell'anime: gli avvenimenti, infatti, cominciano a svolgersi con gran rapidità e con bruschi cambi di fronte. I cattivi (altra nota dolente della storia) diventano di colpo buoni e i buoni cattivi, fino all'improvvisa virata "spaziale" delle ultimissime puntate, che ha fatto gridare al plagio di Gurren Lagann.
Che dire? Il mio pensiero personale (senza addentrarmi troppo in spoiler e tecnicismi) è che, pur con evidenti forzature e una dose eccessiva di parte romantica (anche forse dove non ce n'era bisogno), la serie in sé mi ha intrattenuto fino alla fine. Sarà che sono storicamente abituato, in questo tipo di titoli, alle continue citazioni e parti prese pari pari da altri anime, anzi mi diverte vedere se la citazione riesce bene oppure no. Ci sono sicuramente numerosi balbettii dovuti in primis a -credo- una certa voglia del regista di mettere troppa carne al fuoco, cosa -ripeto- non sempre riuscita, come si evince dal comportamento della giovane Kokoro e dai suoi tentativi di procreare. Tutta la sua storia poteva essere trattata meglio, in effetti, poiché a un certo punto la poverina pare passare da santa a una che "la dà via facile".
La parte tecnica.
Balbettii che ritroviamo in fase registica e sceneggiativa, mentre non dal punto di vista squisitamente tecnico/visivo, dove la serie è uno "spettacolone" che rallegra gli occhi. D'altra parte, il supervisore delle scene d'azione era mister Gurren Lagann, Hiroyuki Imaishi, la cui presenza è piuttosto evidente nei momenti più epici, con le sue prospettive esagerate.
Uno dei momenti più belli, esagerati ed esteticamente fantastici della serie.
Il character design è una garanzia con Masayoshi Tanaka, tanto che in molti hanno ritrovato tantissimo dei suoi personaggi degli anime passati in quelli di DarliFra. Presenza che dicevamo essere costante e non solo "di nome", avendo Tanaka firmato anche la personalità dei personaggi disegnati. Tantissimi i nomi importanti che hanno girato intorno alle animazioni (per lo più affidate al collaudato staff A-1) e mecha design, con l'ausilio anche di tanti giovanissimi animatori, i quali si sono affacciati per la prima volta a un lavoro su una serie importante. Senza contare anche altri studi che hanno partecipato pur se solo per una piccola parte.
Un lavoro davvero notevole che meritava il giusto comparto sonoro e in questo la giovane Asami Tachibana non è stata da meno; come anche le opening ed ending tutte ormai famosissime nei karaoke nipponici, a cominciare da "Kiss of Death" di Mika Nakashima!
Dispiace invece che nell'ottima interpretazione di tutti i doppiatori (consiglio caldamente di guardare gli special con tutte le loro interviste!) ci sia stato un cambio della guardia proprio all'ultimo, dovuto a motivi non certo felici. Il seiyuu di Goro, Yuichiro Umehara, ha dovuto cedere il posto per le ultime due puntate al collega Daiki Hamano per motivi di salute. Gli auguriamo tutto il bene e un pronto ritorno!
Di chi è davvero Darling in the FranXX?
Al di là della questione se la serie sia Trigger o A-1 Pictures, fonte di eterna discussione tra i fan, DarliFra è figlio legittimo del suo regista. Un figlio nato dai suoi tanti contatti e amicizie. Nishigori ha infatti chiamato a sé alcune sue conoscenze, ex-Studio Gainax come lui (per esempio, lo stesso Imaishi); cosa che, dal punto di vista narrativo, non poteva non incidere nei tanti richiami alle serie su cui si è lavorato insieme in passato. Nishigori ha infatti ricoperto tantissimi ruoli alla vecchia Gainax, ma presso la A-1 Pictures ha diretto la sua prima serie, cioè Idolm@ster. Quindi, si può dire che da queste sue esperienze e dai suoi agganci ne è uscita fuori una collaborazione, nonché un anime molto personale, per certi versi molto simile ai titoli mecha del recente passato, per altri versi contaminato da altre esperienze dello staff creativo.
A dipanare comunque i dubbi di chi pensa sia un anime di uno studio piuttosto che di un altro, ci sono le interviste a Wakabayashi che abbiamo sul sito qui e qui. A-1 si è occupata della realizzazione vera e propria dell'anime, quindi ha messo il grosso del personale; inoltre è presente nel comitato di produzione, quindi ha investito il capitale. Trigger, invece, è creditata nella pre-produzione (pianificazione, design, scrittura), ma in pratica è presente più per richiesta e legame con il regista, che per una reale e massiccia partecipazione a questo titolo.
Come nasce l'anime?
Come dicevamo, DarliFra nasce da un’idea di Atsushi Nishigori, concepita già a partire dal lontano 2009, in seguito alla realizzazione di un corto musicale di Gurren Lagann. Il regista ha diverso tempo per sviluppare questo soggetto in piena libertà, un soggetto che ha colpito in una certa misura i produttori, i quali hanno tentato in tutti i modi di concretizzare le idee di Nishigori attraverso un enorme numero di agganci e contatti che lo potessero aiutare a realizzare la serie migliore possibile. Nasce così un team di design principale, composto dallo stesso regista, dal chara designer Masayoshi Tanaka (AnoHana , Highschool of the Dead , Toradora! ,Your Name. )e da Shigeto Koyama (mecha designer), che diviene anche unità creativa. Di seguito, la foto dei tre al lavoro (fonte: Far From Animation).
I personaggi di Darling in the FranXX nascono dall'ingegno di Tanaka, che mette bocca non solo sul disegno, ma anche sulla personalità. In tanti, per esempio, hanno confrontato Zero-Two con l'Asuka di Evangelion; ma la base da cui Tanaka sembrerebbe essere partito viene da più lontano. L'ispirazione è scaturita da un personaggio “femme-fatale” come Lamù! Ci avete mai pensato? Un personaggio con dei piccoli corni e che chiama il protagonista maschile “Darling”...
Dicevamo, DarliFra è un titolo molto dibattuto per mille motivi. Metto subito le mani avanti: non penso assolutamente che siamo di fronte a un capolavoro, neanche a un titolo che farà da spartiacque tra il passato e il futuro; ma non nego di essere tra quelli rimasti affascinati dalle idee molto coraggiose di Nishigori, alcune più riuscite altre totalmente sbagliate, che sicuramente (visto il gran clamore che la serie ha fatto in patria e fuori) potranno essere riprese e perfezionate.
Non è però un caso che le maggiori critiche in rete siano rivolte al regista appunto, perché sono principalmente sue le scelte più controverse. All'inizio avevo snobbato anch'io questo titolo, non lo nego. L'aspetto "pupazzoso" dei mecha e il fanservice esagerato che traspariva dai primi trailer mi avevano convinto a passare avanti, nonostante il genere fosse tra i miei preferiti. Devo dire che con l'avanzare delle puntate non ci si fa più caso, però. Eppure non mi meraviglia l'aver saputo a posteriori che Shigeto Koyama ha realizzato i design dei mecha dopo una singola e peculiare affermazione di Nishigori: “E se i robot fossero delle ragazze carine?”. Il regista ha poi amato questo design elegante ma al contempo carino dei FranXX.
Troppo fanservice? La simbologia e i temi dietro DarliFra.
Il fanservice è astuto, tutta la serie fa l'occhiolino fin dall'inizio al suo pubblico di riferimento: gli adolescenti maschi. È business, guys! C'è poco da storcere il naso! Si devono vendere bluray e figure, e questo è piuttosto evidente fin dai primissimi episodi.
Interessante come il fanservice sia incastonato all'interno di una non certo poco studiata simbologia voluta dal regista. Ad esempio, le scene maggiormente prese di mira sul web sono state quelle nella cabina di pilotaggio, dove un ragazzo e una ragazza mimavano, in pratica, un amplesso in una posizione piuttosto nota.
In tutto questo vortice di lussuria non è un caso che i piloti maschi siano chiamati Stami mentre le ragazze Pistilli, rispettivamente la parte fertile maschile e femminile del fiore. Simbologia floreale che ritroviamo in ogni FranXX, che possiede il nome di un fiore. In realtà, per quanto ridicolo, il modo di pilotare il mecha ha una sua logica, che va ripescata nel vero succo della storia di Darling: non si vive da soli, ognuno ha bisogno di un'altra ala per volare.
Il ruolo principale delle ragazze riguarda l’accensione, mentre i ragazzi pilotano i FranXX. Senza le ragazze i FranXX non si accenderebbero, così come senza i ragazzi questi non sarebbero pilotati; senza contare che i robot hanno una propria coscienza, che sembrerebbe essere quella delle ragazze, ma che in realtà è il frutto della fusione di entrambi, maschi e femmine. Da qui è impossibile non collegarsi alla leggenda cinese del Jian, che viene resa nota fin dalle prime battute della serie e che rappresenta, a mio avviso, il filo conduttore seguito da trama e personaggi. Questo uccello mitologico è una creatura dotata di un'ala e di un occhio, costretto a congiungersi con un altro membro della sua specie per poter volare. Come abbiamo appreso, anche dagli special mandati in onda durante la regolare trasmissione della serie, l'obiettivo del regista e del suo staff creativo era proprio dimostrare che ognuno di noi ha bisogno degli altri e in particolare di una persona con cui condividere l'intera esistenza. Da qui una neanche tanto velata denuncia all'individualismo che permea la società odierna, fino a puntare il dito in maniera evidente verso i tanti giapponesi che dimostrano la loro poca propensione di fronte alle relazioni amorose e all'avere una famiglia.
Che dire? Un impegno non da poco, forse un pelo troppo profondo per una serie che parte dal presupposto di intrattenere e vendere, ed è in questa doppia veste che Darling in the FranXX tende ad affondare in più di una occasione.
La trama e i personaggi.
La storia è ambientata in un lontano futuro, in cui la Terra è ormai devastata da un conflitto contro delle entità denominate "Stridiosauri". L’umanità si è stabilita in città fortificate mobili. A combattere i nemici sono dei bambini destinati solo a questo impiego. La loro vita ha il solo scopo di portare a termine le missioni assegnate pilotando i robot FranXX; non vivono con il resto degli umani, ma in una specie di parco separato, dove non hanno nessun contatto con gli adulti, se non con i loro tutori (Hachi e Nana). Questi ragazzi non hanno nomi, ma solo codici che ne testimoniano le capacità. Guidare un FranXX per loro vuol dire esistere.
Il codice 16, Hiro, una volta era ritenuto un prodigio; tuttavia, col passare del tempo, è rimasto indietro rispetto ai suoi coetanei, tanto che ora la sua esistenza è ritenuta non necessaria. Non pilota più un FranXX e ciò equivale appunto a cessare di esistere. Questo fino all'incontro con la misteriosa Zero Two, dalla cui testa spuntano due corna e che entra nella vita del ragazzo sconvolgendola. Per la giovane donna dai lunghi capelli rosa, Hiro è il suo "Darling", unico vero copilota per colei che di solito riesce a succhiare la linfa vitale anche ai piloti più abili, che di conseguenza, guidando un FranXX insieme a Zero Two, finiscono per morire.
Il codice 16, Hiro, una volta era ritenuto un prodigio; tuttavia, col passare del tempo, è rimasto indietro rispetto ai suoi coetanei, tanto che ora la sua esistenza è ritenuta non necessaria. Non pilota più un FranXX e ciò equivale appunto a cessare di esistere. Questo fino all'incontro con la misteriosa Zero Two, dalla cui testa spuntano due corna e che entra nella vita del ragazzo sconvolgendola. Per la giovane donna dai lunghi capelli rosa, Hiro è il suo "Darling", unico vero copilota per colei che di solito riesce a succhiare la linfa vitale anche ai piloti più abili, che di conseguenza, guidando un FranXX insieme a Zero Two, finiscono per morire.
Tutta la parte iniziale dell'anime ruota, in primis, intorno ai due protagonisti, mantenendo il mistero sull'interesse di Zero Two per Hiro, e mostrando la coppia a mano a mano crescere prima come duo di piloti e poi come partner, fino alla puntata chiarificatrice di metà stagione (tra le più belle, a mio parere), che vede i due ragazzi finalmente trovare la giusta sintonia necessaria per affrontare i nemici e la vita stessa.
I due protagonisti hanno intorno una schiera di personaggi, la Squadra 13, composta da altri piloti di FranXX, con a capo la leader Ichigo. Dagli special abbiamo appreso che questi personaggi dovevano essere un valore aggiunto alla serie, quasi come ulteriori protagonisti. Ognuno ha in effetti la sua storia, e ognuno meriterebbe un approfondimento, che renderebbe questa recensione però troppo lunga e pesante. Tuttavia, devo dire che, seppur alcuni abbiano colpito l'immaginario e il cuore dei fan (ma anche suscitato antipatia in certi casi), sicuramente essi sono stati trattati in più occasioni troppo superficialmente. Se escludiamo il binomio Ichigo/Goro e in parte Kokoro/Mitsuru, gli altri in pratica sono degli onesti comprimari. Tutti, in effetti, meritavano maggiore spazio e approfondimento, magari sfruttando di più quelle puntate centrali di puro slice of life, che a più di uno spettatore non sono piaciute granché.
La prima parte di DarliFra si chiudeva lasciando aperte tante questioni e misteri. La paura iniziale era che il tutto non fosse raccontato nel modo giusto. Senza fare spoiler, devo dire che quasi tutto è stato svelato più o meno all'inizio della seconda parte, sicuramente più tardi di altri titoli, ma in maniera esaustiva. Eppure è proprio nel secondo blocco di episodi che troviamo la parte più criticata dell'anime: gli avvenimenti, infatti, cominciano a svolgersi con gran rapidità e con bruschi cambi di fronte. I cattivi (altra nota dolente della storia) diventano di colpo buoni e i buoni cattivi, fino all'improvvisa virata "spaziale" delle ultimissime puntate, che ha fatto gridare al plagio di Gurren Lagann.
Che dire? Il mio pensiero personale (senza addentrarmi troppo in spoiler e tecnicismi) è che, pur con evidenti forzature e una dose eccessiva di parte romantica (anche forse dove non ce n'era bisogno), la serie in sé mi ha intrattenuto fino alla fine. Sarà che sono storicamente abituato, in questo tipo di titoli, alle continue citazioni e parti prese pari pari da altri anime, anzi mi diverte vedere se la citazione riesce bene oppure no. Ci sono sicuramente numerosi balbettii dovuti in primis a -credo- una certa voglia del regista di mettere troppa carne al fuoco, cosa -ripeto- non sempre riuscita, come si evince dal comportamento della giovane Kokoro e dai suoi tentativi di procreare. Tutta la sua storia poteva essere trattata meglio, in effetti, poiché a un certo punto la poverina pare passare da santa a una che "la dà via facile".
La parte tecnica.
Balbettii che ritroviamo in fase registica e sceneggiativa, mentre non dal punto di vista squisitamente tecnico/visivo, dove la serie è uno "spettacolone" che rallegra gli occhi. D'altra parte, il supervisore delle scene d'azione era mister Gurren Lagann, Hiroyuki Imaishi, la cui presenza è piuttosto evidente nei momenti più epici, con le sue prospettive esagerate.
Uno dei momenti più belli, esagerati ed esteticamente fantastici della serie.
Il character design è una garanzia con Masayoshi Tanaka, tanto che in molti hanno ritrovato tantissimo dei suoi personaggi degli anime passati in quelli di DarliFra. Presenza che dicevamo essere costante e non solo "di nome", avendo Tanaka firmato anche la personalità dei personaggi disegnati. Tantissimi i nomi importanti che hanno girato intorno alle animazioni (per lo più affidate al collaudato staff A-1) e mecha design, con l'ausilio anche di tanti giovanissimi animatori, i quali si sono affacciati per la prima volta a un lavoro su una serie importante. Senza contare anche altri studi che hanno partecipato pur se solo per una piccola parte.
Un lavoro davvero notevole che meritava il giusto comparto sonoro e in questo la giovane Asami Tachibana non è stata da meno; come anche le opening ed ending tutte ormai famosissime nei karaoke nipponici, a cominciare da "Kiss of Death" di Mika Nakashima!
Dispiace invece che nell'ottima interpretazione di tutti i doppiatori (consiglio caldamente di guardare gli special con tutte le loro interviste!) ci sia stato un cambio della guardia proprio all'ultimo, dovuto a motivi non certo felici. Il seiyuu di Goro, Yuichiro Umehara, ha dovuto cedere il posto per le ultime due puntate al collega Daiki Hamano per motivi di salute. Gli auguriamo tutto il bene e un pronto ritorno!
DARLING in the FRANXX resta quindi, nel bene e nel male, sicuramente un'opera incompiuta, frutto della bulimica voglia del suo regista di mettere tanta, troppa carne al fuoco, senza forse avere le piene capacità per poterla cuocere a dovere. Non è un capolavoro, né sicuramente resterà uno spartiacque dell'animazione giapponese, eppure... Eppure questo spettacolone esagerato e stracolmo di sentimenti a me è garbato. Me lo sono gustato tutto fino alla fine, un po' come quando vai a mangiare al McDonald's e fai uno strappo alla dieta ferrea che ti sei imposto. Sono rimasto affascinato dal fluorilegio di animazioni, dalle musiche e dai momenti bellici. Non ho empatizzato certo con i protagonisti, ma questi non mi sono risultati indigesti come ad altri.
Non lo so, voglio dare fiducia a Nishigori e al suo gruppo. Se per ora questa massa di pensatori non ha partorito un vero anime bomba, l'unione di tutte queste menti creative ha un fascino particolare. Secondo me, se le strade di Trigger e A-1 si riuniranno e faranno tesoro degli errori, ma anche del buono che c'è stato in DarliFra... allora davvero ci sarà da stropicciarsi gli occhi dalla meraviglia!!!
Ps: notare che ho citato Evangelion solo una volta... ed è pure troppo!
PS2: Ringrazio gli staffer Metal e Lamelina per il loro prezioso aiuto e il sito FarFromAnimation per le tante chicche trovate.
Non lo so, voglio dare fiducia a Nishigori e al suo gruppo. Se per ora questa massa di pensatori non ha partorito un vero anime bomba, l'unione di tutte queste menti creative ha un fascino particolare. Secondo me, se le strade di Trigger e A-1 si riuniranno e faranno tesoro degli errori, ma anche del buono che c'è stato in DarliFra... allora davvero ci sarà da stropicciarsi gli occhi dalla meraviglia!!!
Ps: notare che ho citato Evangelion solo una volta... ed è pure troppo!
PS2: Ringrazio gli staffer Metal e Lamelina per il loro prezioso aiuto e il sito FarFromAnimation per le tante chicche trovate.
Pro
- Animazioni di alto livello.
- OST e canzoni molto belle.
- Spettacolari scene di battaglia.
- Character design di Tanaka: una garanzia!
Contro
- Evidenti forzature in diverse parti della storia
- Troppe idee non tutte sviluppate al meglio
- Molti personaggi meritavano un maggior spazio
- I cattivi sono poco credibili
Adesso mi tocca aspettare l'uscita di Promare.
Merita un 7 principalmente per tutta la parte tecnica, mentre come storia è stata appena sufficiente.
Una serie che si regge unicamente sulle spalle di 02... come voto io gli ho dato 6,5: una specie di media tra il 8,5 della prima parte e il 4 della seconda parte.
Per lo meno, la opening è veramente bella... una di quelle che lì per lì non ti sembra granchè, ma dopo 6-7 volte che la ascolti te ne innamori.
A parte i richiami/citazioni/copie a Evangelion, Gurren (etc...) che non mi hanno dato fastidio per me l'anime crolla dall'episodio 20 in poi... dopo le puntate di lore che mi hanno fatto impazzire (in senso positivo) mi sono ritrovato con un cambio di fronte così veloce con una giustificazione banale che non sono più riuscito ad apprezzare lo show. Poi con la versione "finale/gigante" Strelizia il mio cervello prendeva un infarto OGNI volta che lo vedevo... il design dei Mecha mi ha lasciato "Mah" per buona parte della serie ma quella trasformazione... me la sognerò di notte... Capisco la metafora sul matrimonio/Viaggio di Nozze/Luna di Miele ma veramente poteva essere gestita meglio...
Non mi sono interessato neanche alla Guerra mondiali Hiro X 002 x Ichigo; anche se ho apprezzato di più quest'ultima in quanto """"più umana""" (per quanto possa esserlo una second girl senza speranze)... ma ciò che mi faceva andare avanti era la storia di Goro (Quell'uomo merita una serie a parte, diavolo ha più cervello che l'intera squadra messa insieme) e Kokoro (che non ho capito come è riuscita a cambiare le tendenze sessuali altrui in meno di un episodio, chapeau).
poi sì a me non è andata a genio la roba delle tipe sui Mecha in posizione sessualizzata solo per fanservice... con tanto di Butt-Controller... non è cattivo gusto ma se volevano fare qualcosa di più serio sarebbe stato apprezzato..
Voto per me 6.5... tolta parte finale anche 8 arrivava, peccato davvero!
PS: la cosa piu' bella della serie e' la opening, ma anche i mecha mi sono piaciuti, peccato che ci siano davvero troppo poche battaglie.
Mi dispiace tantissimo, perché la piega che la serie stava prendendo, più incentrata sul tema centrale dell'opera che sulle battaglie, per me andava benissimo, nonostante il rapporto tra Hiro e Zero Two sia diventato sempre più monotono dopo l'episodio 15...
Per me una serie da 7.5 risicatissimo, solo perché comunque l'ultima parte terribile non può comunque cancellare un buon lavoro fatto sotto tantissimi aspetti, soprattutto tecnicamente.
Niente, delusione è il termine adatto. Non è una serie terribile ma qualcosa che doveva assolutamente dare qualcosa di diverso.
Poi
Complimenti per la recensione, davvero ben fatta.
Concordo su tutto, sia sui Pro sia sui Contro.
Per me è stata una serie carina ma non eccezionale.
Nota di merito per la colonna sonora, ricercata e di mio gusto, per non parlare delle sigle di aperture e tante sigle di chiusura, di eccezionale livello.
La storia è finita, non c' è spazio per una seconda stagione anche se i cattivi alla fine nn sono sconfitti del tutto...
Non mi è piaciuta tuttavia la gestione della serie nella seconda parte, più o meno da quando compare la regina. Fino a quel momento il ritmo era stato efficace, le rivelazioni ben dosate e le parti slice of life e di caratterizzazione dei personaggi erano ben amalgamate alla definizione dell'ambientazione e alle scene d'azione. Poi però hanno spinto troppo sull'acceleratore, troppi colpi di scena, nuovi nemici, nuove tematiche solamente accennate e poco approfondite. Per raccontare in modo convincente tutto questo sarebbe servito più tempo, almeno una stagione in più, per non far sembrare il tutto meno raffazzonato.
Un po' un peccato, è stata una bella serie, ma con più episodi avrebbe potuto aspirare ad essere qualcosa di più.
Dopo una prima puntata buona praticamente il nulla,un'opera senza un'anima che si appoggia solo e unicamente sul desing accattivante di 02 nonostante lei sia piatta come una sogliola, una delle peggiori coppie di sempre con delle sagome in torno che a volte risaltavano più dei protagonisti(vedi goro).
Su 26 puntate 3 o 4 si salvano,questo fa capire il disastro che è questa serie, dove nel finale rompe tutte le logiche e sembra un bel insulto alla intelligenza umana, per non parlare dei veri e proprio plagi perchè di quello si tratta, le citazioni sono ben altre.
Non bastano delle buone animazioni,delle ost carine, una buona op e un messaggio di fondo dell'opera che condivido per salvare tale scempio.
Siamo sulla sufficienza scarsa perchè come è giusto che sia si deve essere obbiettivi, non lo si può salvare solo perchè ci ha lavorato trigger
Io però avrei dato un voto perecchio più basso.
Probabilmente la causa di questo è che ho seguito Darling in the Franxx fin dall'inizio, episodio per episodio, settimana per settimana, con il mio hype che cresceva proporzionalmente per poi far crollare tutto, purtroppo, nel finale. Siamo passati da una trama lineare, intrigante e ben bilanciata ad un'accozzaglia di "cose" esposte in modo troppo confusionario e veloce.
Per chi si se lo guarderà tutto d'un fiato probabilmente non rimarrà così deluso come sono rimasto io.
Tecnicamente è inceccepibile, certo, ma anche altre serie erano ottime come comparto tecnico ma pessime nella trama e putroppo io, tra queste, ci aggiungerei anche Darling in the Franxx.
PS. mi sono anche domandato sul senso nome "Franxx". Magari X e X stanno ai cromosomi sessuali ereditati dal padre (XY) in blu e dalla madre (XX) in rosso per avere un individuo femmina (XX), come sembra essere in Franxx appunto...
In ogni caso è stata una buona serie al di là di tutto, che ho seguito con piacere.
Che poi queste esperienze e idee il regista non ha saputo plasmarle e trasformarle in qualcosa di pienamente coerente e capace di vivere di vita propria questo è un altro discorso..
Poi ci ha pensato anche il fandom a caricarlo di aspettative oltre al fatto che anche questo titolo é diventato l' ennesimo terreno di scontro tra haters e fanboy di Trigger anche se poi la trigger stessa era coinvolta a livello di nomi ma non di produzione
Gli ho dato un 8 che, nonostante sia un buon voto, mi lascia comunque insoddisfatto perchè a mio parere aveva dimostrato un potenziale maggiore.
Comunque si è rivelato decisamente più piacevole di come pensavo che fosse prima di vederlo.
Insomma, per me è stata una serie come un'altra che dimenticherò entro il prossimo mese... a parte Goro. Goro best husbando 2018!
scusa ironic ma devo sono molto contrario a questo pensiero.
Aver lavorato in determinate opere o averle create,non ti da l'autorizzazione a copiare spudoratamente certe scene o parti di trama,come successe con summer wars che era la copia sputata del film dei digimon,infatti l'autore era il creatore dello stesso film dei digimon,se non hai inventiva piuttosto non fare nulla.
Personalmente le cose più indigeste sono state l'eccessivo romanticismo, il balzo di velocità (prima metà lenta e la fine esageratamente rapida) e il finale, che non mi ha lasciato pienamente soddisfatto.
Per il resto anche a me l'anime mi ha intrattenuto e non mi pento di averlo visto.
Se Shinkai seguiva questa direttiva però non avremmo mai avuto Your name...
Senza contare che gli stessi Evangelion e Gurren Lagann sono un continuo richiamo ad altre serie...ma sicuramente con altro risultato
Che poi parliamo della grande personalità di 002, non è stato difficile renderla il personaggio più interessante. In un mondo dove tutti i ragazzini devono seguire delle regole precise lei era l'unica che faceva il cacchio che voleva e nessuno gli diceva niente.
Il design dei mecha e i loro movimenti sono curatissimi, peccato li facciano combattere contro delle generiche figure geometriche enormi così ridicole da far quasi ridere. E stendiamo un velo pietoso sul loro background narrativo
Poi il finale:
Poi ovviamente dal punto in cui hanno forzato tutto,mi ha fatto sempre più dubitare.
E...devo dire che come serie si è fatta guardare fino alla fine soprattutto per un comparto tecnico fantastico come da Trigger,uno studio che finora non mi aveva praticamente mai deluso.
Però ecco,quando ho visto il finale,devo dire che sono rimasto non poco deluso,o comunque mi ha fatto storcere la bocca perché l'aspettativa era davvero molta.
In definitiva c'è poco da fare:la trama l'hanno mandata veramente a cagare per dare totale spazio al simbolismo,rimarcando sempre più "citazioni" di vecchi anime,che nella prima parte non davano così fastidio,e anzi avevo apprezzato devo dire,ma quando sbucano fuori i Virm/gli Antispiral in Gurren Lagann,è stato troppo.
Più che altro il mio disappunto è stato che secondo me non hanno sfruttato appieno la trama,i misteri legati ad essa e i personaggi,e potevano dargli una strada molto diversa.E questo mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Cioè diciamo che vedere Zero two diventare una mega sposa è stato...
E tutto quel simbolismo legato al matrimonio,all'unione,alla nuova vita,è stato bello eh,ma alla fine con tutto questo, Darling come serie mi ha lasciato con un senso di vuoto...
Del tipo: "Si ok bello ma..."(Forse voleva dare questa sensazione,ahimè)
Però come voto penso che gli darei un 7,5/un 8 nel complesso,memore del fatto che poteva essere molto meglio,se magari avesse avuto uno sviluppo diverso,o più episodi per sviluppare meglio la trama.
Il plot twist è inaspettaro solo per chi non conosce Trigger, per tutti gli altri nessuna sorpresa. Anzi no. Una dorpresa c'è: non si capisce un tubo. Ho dovuto rivedermi alcuni episodi due volte per essere sicuro di essere io o il problema o se davvero la psicologia dei personaggi fosse illogica. Ma ok, quello è il meno, è proprio nelle ultime puntate che ci si chiede solo "perché?" Che motivazioni hai per mostrare certe robe? E come stracavolo le giustifichi? (Non le giustificano).
Insomma: tante ottime idee e un ritmo perfetto totalmente andati in fumo.
Mi è sembrato di essere davanti a un quadro rinascimentale, come quelli di Ferrari, Caravaggio o Cerano: splendidi nei dettagli, ma con evidenti mani diverse nel dipingere i vestiti e aste coperte in malo modo.
Ho visto la marea di voti negativi, e li capisco pure, ma davvero ritengo che si potrebbe riprenderla. Un sequel magari non ci stà ma una storia a latere? Un prequel mettendo dei focus sui personaggi??
Dovrebbero fare come con Evsngelion: far finta che gli ultimi episodi non siano mai esistiti e rifare tutto.
Ma da metà stagione.
Per me l'opening è veramente brutta comunque, l'ho ascoltata 3 volte cercando di farmela piacere ma poi l'ho sempre saltata.
Zero Two una delle best waifu degli ultimi anni.
Non mi sembra che shinkai abbia copiato palesemente da altre opere,your name nasce dal quello spot che lui fece qualche anno prima e ha preso spunto per lo scambio dei corpi da un libro.
poi shinkai a differenza del signore che ha diretto solo idolmaster(e si vede), per fare your name ha studiato e studiato,anche andare su un determinare paesaggio e ammirare minuziosamente è studiare e fa la differenza in un opera, cosa che in darling non esiste,non è perchè c'è un pò di analisi psicologia allora wow si sono impegnati.
Non si può salvare una serie solo per 2 o 3 aspetti positivi che non sono nemmeno fra i migliori paragonati ad altri anime, quando poi gli aspetti negativi sono quelli molto più importanti, una trama buona con personaggi ottimi sono molto più importanti di una ottima animazione(rakugo insegna)
Per fare un paragone con un video gioco, Nier Automata ha tanti difetti,ma i suoi punti forti sono talmente superiori a tutto il resto che è uscito nei ultimi anni che si può considerare senza problemi il miglior gioco uscito nei ultimi anni
Semplicemente esiste un percorso artistico e Nishigori a mio avviso lo sta compiendo...sono i primi passi...di certo costellati di tanti errori ma si intravede qualcosa di buono se riuscirà a mettere lo stesso staff usato qui davanti a un soggetto e a una storia più forti
Tranne se sei il protagonista.
dagli torto oh xD
Però scusami, a mio avviso ci sono modi e modi. Puoi raggiungere l'apogeo narrativo anche usando degli strumenti diversi, non per forza ricopiando pari passo i colpi di scena del fatto. Mi sta bene una sorta di coerenza per portare il tutto ad essere una sorta di unicum, come un credo artistico che prende vita, ma a mio avviso ci sono strade migliori che possono essere scelte.
Senza contare che molti di questi artisti vengono dall' esperienza Gainax poi mutuata in Trigger di continuare a citare se stessi all' infinito ..è proprio una loro abitudine fin dagli anni 90 e infatti il finale è preso da Gunbuster...opera gainax.
Ma hanno sempre fatto così ...in Eva, in Gunbuster stesso, in Flcl, Gurren Lagann ( dove addirittura apparivano alcuni celebri petsonaggi gainax in cameo)
mah,sia nelle recensioni,sia nelle interviste la gente ha fatto notare a shinkai che con your name è cambiato,lui dice di no ma è palese il cambiamento.
your name si distacca completamente dalle altre sue opere infatti è l'opera più fantasy di shinakai (dopo la vaccata di viaggio verso agartha),ci sono anche molte più canzoni e l'anime è anche molto più semplice da seguire, le altre opere sono molto più molto più cupe e senza un happy ending.
Quindi dire che your name è un miscuglio è sbagliato sopratutto sapendo dove lui ha tratto ispirazione e quale era il concept di base
Perchè è al termine di un suo percorso artistico dove il tema della lontananza ha trovato la sua perfetta quadra..
Ma oh ognuno ha le sue idee e si va ot parlando di Shinkai
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