Eccoci con l'ultima opera per la categoria PRO dello Yaruki 2019 - Italian Japstyle Comics Award, il contest di AnimeClick per le opere italiane con forti influenze manga. Presto potrete votare voi per il vostro fumetto preferito e tra qualche mese torneremo con i fumetti indie. Ricordate di contattare [email protected] per ogni informazione sul contest e per candidare le vostre opere indie!

Torniamo quindi a parlare in questa edizione di Nine Stones di Samuel Spano, edito da Editoriale Cosmo.
 
yaruki 2019
 
Samuel Spano è nato a Sassari nel 1983 e dopo il diploma in grafica pubblicitaria e fotografia, all'età di 20 anni, frequenta il corso triennale di fumetti alla Scuola Internazionale di Comics a Roma. Dopo alcuni primi tentativi di pubblicazione su Skorpio e su una piccola casa editrice Americana "Yaoi press", viene successivamente preso come storyboard artist, colorkey artist, character design in Rainbow CGI per i film Winx-il segreto del regno perduto Winx-Magica avventura e per I Gladiatori di Roma, dove affina le capacità di illustratore e colorista. Subito dopo collaborerà anche con Mondadori per la realizzazione di alcune cover di libri per ragazzi, tra cui la trilogia di "Robin" dove realizza l'intera grafica della saga.
Contemporaneamente lavora ad alcuni progetti di fumetto come colorista per la casa editrice francese Glénat e inizia la sua attuale collaborazione con De Agostini per la creazione delle collezioni de "I Magiki". Attualmente, oltre a continuare le collezioni dei Magiki per De Agostini, lavora come colorista per Disney America Disney Pixar su fumetti e libri illustrati per ragazzi di film come Inside Out Frozen, Finding Dory oltre a lavorare a progetti personali come autore di fumetti completo, ancora in corso d'opera, tra cui il web-comic Nine Stones.

Chi ha seguito la scorsa edizione dello Yaruki non sarà sicuramente nuovo a Nine Stones, che si era infatti aggiudicato il primo premio popolare nella categoria PRO grazie al sondaggio votato dall'utenza di AnimeClick. Ora, a due anni di distanza e con un secondo volume all'attivo, cogliamo l'occasione per dare il bentornato a Samuel Spano e a un'opera che, nel frattempo, ha continuato a mietere consensi anche internazionali.
 
Nine Stones racconta di un percorso preciso, appunto fatto di nove piccole pietre. La storia ruota attorno al macabro tirocinio del figlio di un boss della malavita, Alistair, come corriere della droga. Racconta sopratutto del legame che il protagonista instaurerà con il suo "mentore" Christopher, un ragazzo più grande di lui di sei anni.

Nine Stones racconta di un percorso preciso, appunto, fatto di nove piccole pietre. Se il primo volume ruota principalmente attorno alla figura del figlio di un boss della malavita, Alistair, e del legame che il protagonista instaura con il suo "mentore" Christopher, il secondo ci porta invece alla scoperta della vera identità di quest'ultimo: "D".

Ancora una volta, Samuel Spano decide di mostrarci un percorso di crescita ben lontano da ciò che potremmo trovare dal classico romanzo di formazione. Così come era accaduto nel primo volume, infatti, quello che intraprendiamo conoscendo sempre di più i personaggi è un viaggio attraverso le emozioni e le pulsioni più crude dell'essere umano: quelle pulsioni la cui accettazione traghetta necessariamente i personaggi da uno stato di ingenua stabilità (apparente o meno) ad uno di frenetico caos, esteriore tanto quanto interiore. Un turbinio di violenza e distruzione, verso gli altri tanto quanto verso sé stessi.

Lo stile grafico si conferma sugli alti livelli a cui Samuel ci ha da sempre abituato, specialmente nelle colorazioni fortemente materiche, suo indubbio punto di forza, capaci di trascinare il lettore all'interno di ogni scena. La forte carica erotica del primo volume assume invece un ruolo tendenzialmente più marginale se non quando accostata a quella che, nell'universo di Nine Stones, è indissolubilmente l'altra faccia della stessa medaglia: il dolore. Dolore che anche i lettori sono arrivati loro malgrado a conoscere bene, affezionandosi via via a personaggi sempre più instabili, sempre più contorti, sempre più umani nella loro sofferenza.
 
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Intervista all'autore:

Ciao Samuel! Rieccoti con noi per un gran finale della categoria PRO: pro...nto

ASSOLUTAMENTE NO! Non sarò mai pro né sopratutto pronto! Ma ci proverò! Comunque "ciao a voi" e grazie di cuore per avermi contattato di nuovo, sono davvero lusingato!


Adesso abbiamo in mano anche il volume 2, quali sono le maggiori differenze dal primo e cosa dobbiamo aspettarci dal terzo?

Il due ha uno stile narrativo più classico, ho cercato di donare una cifra stilistica diversa anche per lo stile di disegno, molti più sfondi rispetto al primo, per esempio. Per il resto tutto è incentrato sul passato di Damian, sulla sua patologia e sul suo primo incontro con l'ambiente criminale, ma sopratutto con Felix. Per il terzo, invece, aspettatevi un mattone enorme, visto che sarà la parte più difficile e tosta di tutta la trilogia. Questa sarà principalmente focalizzata sull'esordio nell'ambito criminale di Alistair, sui segreti del padre e ovviamente sulla sua resa dei conti con quello che lui chiamava "Christopher", ovvero Damian.


In questo volume scopriamo la vera storia di “D”, un personaggio che porti con te da tantissimo tempo. Quanto del suo passato e del suo carattere avevi già scritto prima di giungere a questa parte della storia e prima di Nine Stones? Quanto è cambiato una volta che è stato il momento di metterlo su carta (o su tavoletta)?

Fondamentalmente è rimasto sempre lo stesso, sono cambiate giusto alcune dinamiche interne alla storia, per esigenze meramente narrative. Ma quello che vedete lì è abbastanza fedele alla sua concezione originaria. La differenza semmai tra un prima (parlando di molti anni fa) e un dopo è che quello che lui fondamentalmente "è": l'ho sviluppato narrativamente, mentre prima era esclusivamente un incipit più astratto.


Un altro personaggio a cui viene dato ampio respiro in questo secondo volume è Felix, uno dei più amati dai tuoi fan oltre che il più “memato". Puoi raccontarci della sua genesi? Perché credi funzioni così bene con il pubblico?

La sua genesi, inizialmente, è stata puramente narrativa, mi serviva un personaggio che doveva assolvere al compito del "sicario" per tutto quello che riguardava il trauma di Alistair. Con il tempo ha però preso vita propria, non solo trovando uno spazio suo all'interno della storia, ma diventando quasi uno dei cardini principali, per tutto il rapporto che poi si scopre avere con Damian. Secondo me piace per questo suo modo di non prendere sul serio niente, se non il suo lavoro, mentre per i drammi fino alle cose più crudeli, tiene questa sorta di distanza chirurgica dai sentimenti e dall'empatia. E come tutte le persone inquietanti, fa cose terribili col sorriso.


In passato hai parlato dell’arte anche come “valvola di sfogo” sana e creativa di una violenza che sentivi scaturire da una repressione fisica ed emotiva. In Nine Stones è Allie ad avere una forte vena artistica: si può dire che anche per lui l’arte abbia (o avesse) questo valore?

Assolutamente, come personaggio tra l'altro è stato particolarmente represso, quindi a maggior ragione utilizzava l'arte come valvola di sfogo più di chiunque altro.


Parlando della tua vita personale, la stesura di questa seconda parte della trilogia ha coinciso con l’inizio della tua transizione. Quanto ha influito quest’ultima sul tuo rapporto con il fumetto e i lettori - e viceversa?

Non credo che questo abbia influito moltissimo, a parte "il tempo", la transizione comprende parecchio impegno tra visite psicologiche, endocrinologiche, gruppi di sostegno, visite mediche costanti e sopratutto costa molto. Quindi ho dovuto alternare tantissimo la lavorazione del secondo libro con altri tipi di lavori per una questione di rientro di spese. Se ha influito è solo per la presenza meno totale sul progetto, come è avvenuto per il primo. Uno dei motivi per cui mi sono messo in pausa per il terzo, oltre al fatto che stare dietro un progetto così cruento ogni giorno diventa davvero alienante e serve staccare, è sopratutto perché la mia vita ha avuto, per la transizione, parecchi impegni personali che non potevo rimandare.


Giunti a questo punto, sorge spontanea la domanda: dove sono finite le famose “nove pietre”? Le ritroveremo?

Sì, sì, assolutamente... le ritroveremo!


Grazie anche a piattaforme come Tapastic, Nine Stones ha avuto una forte risonanza anche all’estero, tanto da portarti ad essere invitato a fiere internazionali come Doki Doki City in Messico. Cosa ci puoi dire di queste esperienze?

È stato davvero fantastico, non mi aspettavo niente del genere! Il fatto di essere non solo invitato all'estero (non sono mai uscito dall'Europa nemmeno per una vacanza) per un fumetto creato da me era impensabile! Tra l'altro mi hanno trattato benissimo, ho conosciuto molte persone carine e ho provato per la prima volta l'emozione di stare sopra un palco con tantissime persone venute per me da molti luoghi diversi dell'America del sud e del centro! Cosa che da autore di fumetti è anche atipico, di solito stiamo al massimo dietro a dei banchetti! Infatti ho tremato dalla paura tutto il tempo... ma è stato fantastico!


C'è anche la tua firma, e direi in "bella mostra", nella nuova collana di Cosmo, Mizar. Quali sono i tuoi/i vostri piani per le prossime pubblicazioni?

Abbiamo deciso di chiamare la collana in questo modo perché Mizar è un sistema binario di stelle, quindi rimaniamo dentro il sistema del Cosmo che richiama il nome della casa editrice, appunto. Le tematiche LGBT saranno presenti, ma non avranno necessariamente scopi educativi, anzi: i protagonisti possono anche essere “stronzi”, la trama può essere cruda e tagliente, ecc. Vogliamo liberare l’Arte del fumetto dal fardello che l’autore e l’editore hanno nell’urtare o meno la sensibilità di qualcuno: a quello ci pensano tanti altri editori, noi vogliamo essere diversi. Dato che il genere è famoso e diffuso in Giappone, mentre è quasi inesistente come prodotto inedito italiano (non solo come autorialità ma anche come versioni tradotte da altri paesi), uno dei tratti caratteristici delle storie sarà che non avranno necessariamente un tratto euromanga. Ma le storie non avranno tutte una connotazione "maledetta" e "cruda", anzi... infatti le prime nostre pubblicazioni saranno "Calaca de Azucar" di Cristina Kokoro ed Eleonora Gatta come rappresentanza italiana e Alwais Rainign Here di Hazel e Bell come fumetto estero. In lavorazione poi ci sono altri progetti che sono ancora top secret...


Stai lavorando anche a Second Skin, ce ne vuoi parlare velocemente?

Second Skin è una storia scritta da Claudio Cicciarelli, sceneggiatore per Shockdom e disegnata da me. Tratta una tematica che a me piace molto, la fantascienza biopunk. Parla di uno strano equipaggio che per ragioni sconosciute, si sveglia da un sonno criogenico all'interno di una nave spaziale controllata da un'intelligenza artificiale a mille anni luce di distanza dalla Terra. Tutto ciò che hanno sono porzioni di ricordi, e si ritrovano a indossare strani abiti biotech chiamati S-kins. Le S-Kin sembrano avere un ruolo specifico, ma per qualche motivo i corpi dell'equipaggio stanno lentamente rigettando i semi. Ora i nostri protagonisti devono scoprire cosa c'è che non va con i semi, chi sono veramente, e soprattutto come salvare le loro vite.


Grazie mille per la tua pazienza e per essere stato ancora dei nostri! Saluta pure i tuoi fan!

Grazie mille a voi, siete sempre molto carini con me! E un bacione a tutti!
 



Link Utili:
Nine Stones (Facebook)
Nine Stones (Tapas)

Iayafly (Instagram)
Mizar


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