Il mondo delle geisha ha sempre affascinato l'occidente: l'eleganza, la sobrietà nonostante la sontuosità di kimono e acconciature, quell'alone di mistero che circonda queste figure che paiono fluttuare nelle viuzze antiche dei quartieri storici delle città hanno attirato per secoli uomini e donne. Ma c'è una figura, un uomo, che si nota poco, ancora più difficile da incontrare, che lavora dietro le quinte e che ha accesso ad un universo prettamente femminile. Si chiama Otokoshi e svolge un ruolo fondamentale nella vita di maiko e geisha.
L'otokoshi è l'unico uomo che può entrare nell'intimità di un okiya. La sua funzione principale è quella di vestire letteralmente le donne appartenenti a quell'okiya. Questo perché è davvero impossibile per una maiko o una geisha indossare da sola il proprio kimono e soprattutto allacciare il "darari obi" cioè la cintura che chiude le vesti e che è lunga più di 7 metri! Per riuscire a tenderlo al punto giusto in modo che non cada, è necessaria la forza di un uomo, anche se a volte vi sono donne che riescono comunque nell'impresa.
È opportuno sottolineare come indossare il kimono sia un'arte che si acquisisce dopo anni di pratica: vi sono tutta una serie di accessori, spesso non visibili dall'esterno, che devono essere posizionati perfettamente per garantire un risultato finale armonioso. Dal sotto kimono "juban" al colletto "haneri", dall'obiage al datejime, dall'obi-ita a varie fettucce dette koshihimo.
L'Otokoshi deve sapere come adattare tutte queste parti al corpo di ogni donna in modo che non sia scomodo, che cada perfettamente e che non corra mai il rischio di "disfarsi". Ha quindi molta responsabilità sulle sue spalle e perciò deve essere un professionista esperto.
Nonostante l'otokoshi venga a stretto contatto con le ragazze che veste, in senso anche fisico, non c'è spazio per flirt o imbarazzi. La loro relazione deve mantenersi rigorosamente su un piano professionale pena il rischio di rompere la fiducia fra le parti e stroncare la carriera di un otokoshi. Cosa che è meglio non accada, visto che a Kyoto al momento ci sono solo dodici otokoshi per tutti e cinque i quartieri delle geisha.
I ritmi di lavoro sono serrati: le maiko e le geisha inizaino tutte a lavorare nel tardo pomeriggio / prima serata, quindi gli otokoshi devo essere nelle okiya in quella fascia oraria e in circa dieci minuti devono vestire le clienti dalla testa ai piedi. Spesso si fermano a vestire anche coloro che resteranno all'interno della struttura e quindi scappano verso un'altra okiya. È un lavoro pesante, per nulla frivolo e soprattutto in Occidente praticamente sconosciuto.
Da sottolineare che non è l'otokoshi a scegliere quali abiti indosserà la donna: kimono, obi e altri accessori sono scelti dall'okasan, la proprietaria dell'okiya che farà trovare tutto pronto, in modo da ridurre anche i tempi. Le geisha che sono diventate indipendenti e che non vivono più nell'okiya si vestono da sole ma in occasione di eventi importanti (ad esempio le cerimonie di capodanno) chiamano un otokoshi per farsi aiutare ad indossare il kimono, decisamente più sontuoso e quindi più complicato da gestire.
Ma la vestizione non è l'unico compito di un otokoshi: ne ha un altro molto importante anch'esso, cioè accompagnare le debuttanti.
A Kyoto, nel quartiere Gion Kobu Hanamachi (il più prestigioso dei cinque quartieri delle geisha della città) quando una maiko fa "misedashi" cioè annuncia ufficialmente il suo ingresso nella professione, deve fare un giro delle strutture del quartiere che sono collegate con la sua Okiya (quindi altre okiya, case da tè in cui lavora, commercianti) per presentarsi. Stessa cosa avviene quando una maiko diventa geiko (evento chiamato "erikae"). In questo tour ufficiale del distretto, la maiko/geiko è scortata dall'otokoshi che la presenterà ad ogni visita. Se necessario, avrà un ombrello per proteggerla dal sole o dalla pioggia.
Il suo sostegno è particolarmente prezioso per una giovane maiko, spesso molto stressata durante i suoi misedashi e ancora a disagio nel muoversi con il pesante kimono cerimoniale e con gli alti geta di legno.
C'è un ultimo compito affidato agli otokoshi: quello di essere responsabile di tutti gli strumenti che le maiko e e geisha portano con sè per esibirsi. Questi non sono di loro proprietà ma sono prestati: l'otokoshi si occupa di farli riavere ai loro proprietari. Questo vale soprattutto durante spettacoli importanti quali Miyako Odori o Kitano Odori: dopo essersi esibite sul palco, le maiko e le geiko vanno direttamente ai loro appuntamenti nei ristoranti o nelle case da tè. Tutto quello che hanno usato è lasciato a teatro e sono perciò gli otokoshi che devono riunirli e spostarli in fretta.
Un ruolo quindi molto importante, seppur discreto e fuori dalle luci della ribalta, ma indispensabile perché tutto funzioni senza intoppi e le maiko e le geisha possano continuare a fluttuare incantando i presenti.
Fonte consultata:
Japanization
L'otokoshi è l'unico uomo che può entrare nell'intimità di un okiya. La sua funzione principale è quella di vestire letteralmente le donne appartenenti a quell'okiya. Questo perché è davvero impossibile per una maiko o una geisha indossare da sola il proprio kimono e soprattutto allacciare il "darari obi" cioè la cintura che chiude le vesti e che è lunga più di 7 metri! Per riuscire a tenderlo al punto giusto in modo che non cada, è necessaria la forza di un uomo, anche se a volte vi sono donne che riescono comunque nell'impresa.
È opportuno sottolineare come indossare il kimono sia un'arte che si acquisisce dopo anni di pratica: vi sono tutta una serie di accessori, spesso non visibili dall'esterno, che devono essere posizionati perfettamente per garantire un risultato finale armonioso. Dal sotto kimono "juban" al colletto "haneri", dall'obiage al datejime, dall'obi-ita a varie fettucce dette koshihimo.
L'Otokoshi deve sapere come adattare tutte queste parti al corpo di ogni donna in modo che non sia scomodo, che cada perfettamente e che non corra mai il rischio di "disfarsi". Ha quindi molta responsabilità sulle sue spalle e perciò deve essere un professionista esperto.
Nonostante l'otokoshi venga a stretto contatto con le ragazze che veste, in senso anche fisico, non c'è spazio per flirt o imbarazzi. La loro relazione deve mantenersi rigorosamente su un piano professionale pena il rischio di rompere la fiducia fra le parti e stroncare la carriera di un otokoshi. Cosa che è meglio non accada, visto che a Kyoto al momento ci sono solo dodici otokoshi per tutti e cinque i quartieri delle geisha.
I ritmi di lavoro sono serrati: le maiko e le geisha inizaino tutte a lavorare nel tardo pomeriggio / prima serata, quindi gli otokoshi devo essere nelle okiya in quella fascia oraria e in circa dieci minuti devono vestire le clienti dalla testa ai piedi. Spesso si fermano a vestire anche coloro che resteranno all'interno della struttura e quindi scappano verso un'altra okiya. È un lavoro pesante, per nulla frivolo e soprattutto in Occidente praticamente sconosciuto.
Da sottolineare che non è l'otokoshi a scegliere quali abiti indosserà la donna: kimono, obi e altri accessori sono scelti dall'okasan, la proprietaria dell'okiya che farà trovare tutto pronto, in modo da ridurre anche i tempi. Le geisha che sono diventate indipendenti e che non vivono più nell'okiya si vestono da sole ma in occasione di eventi importanti (ad esempio le cerimonie di capodanno) chiamano un otokoshi per farsi aiutare ad indossare il kimono, decisamente più sontuoso e quindi più complicato da gestire.
Ma la vestizione non è l'unico compito di un otokoshi: ne ha un altro molto importante anch'esso, cioè accompagnare le debuttanti.
A Kyoto, nel quartiere Gion Kobu Hanamachi (il più prestigioso dei cinque quartieri delle geisha della città) quando una maiko fa "misedashi" cioè annuncia ufficialmente il suo ingresso nella professione, deve fare un giro delle strutture del quartiere che sono collegate con la sua Okiya (quindi altre okiya, case da tè in cui lavora, commercianti) per presentarsi. Stessa cosa avviene quando una maiko diventa geiko (evento chiamato "erikae"). In questo tour ufficiale del distretto, la maiko/geiko è scortata dall'otokoshi che la presenterà ad ogni visita. Se necessario, avrà un ombrello per proteggerla dal sole o dalla pioggia.
Il suo sostegno è particolarmente prezioso per una giovane maiko, spesso molto stressata durante i suoi misedashi e ancora a disagio nel muoversi con il pesante kimono cerimoniale e con gli alti geta di legno.
C'è un ultimo compito affidato agli otokoshi: quello di essere responsabile di tutti gli strumenti che le maiko e e geisha portano con sè per esibirsi. Questi non sono di loro proprietà ma sono prestati: l'otokoshi si occupa di farli riavere ai loro proprietari. Questo vale soprattutto durante spettacoli importanti quali Miyako Odori o Kitano Odori: dopo essersi esibite sul palco, le maiko e le geiko vanno direttamente ai loro appuntamenti nei ristoranti o nelle case da tè. Tutto quello che hanno usato è lasciato a teatro e sono perciò gli otokoshi che devono riunirli e spostarli in fretta.
Un ruolo quindi molto importante, seppur discreto e fuori dalle luci della ribalta, ma indispensabile perché tutto funzioni senza intoppi e le maiko e le geisha possano continuare a fluttuare incantando i presenti.
Fonte consultata:
Japanization
In gran parte identificati con il termine di "assistente".
Grazie dell’articolo Hachi!
Questa importante figura "dietro le quinte" mi era totalmente ignota.
Sempre interessantissimi questi articoli!
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