Vi riportiamo il comunicato stampa ufficiale pubblicato sul sito di Lucca Comics & Games.
5 giugno 2020 - Quando si parla di fumetto si parla di cultura e si parla anche di editoria, industria, imprenditoria, artigianalità, creatività, professionalità, filiera. I più importanti festival dedicati alla nona arte uniscono oggi le loro forze con l’obiettivo di far riconoscere il valore culturale dei fumetti e di tutto il mondo che vi gravita attorno, per promuovere il linguaggio fumettistico e stabilire un dialogo duraturo e proficuo con le Istituzioni.
L’Emergenza Covid-19 ha messo a dura prova tutti i comparti economici e produttivi del Paese. Il settore che sembra più lontano dalla previsione di una ripresa, e ancora privo di politiche per la sua tutela e sviluppo, è proprio quello degli eventi, in particolare quello degli eventi dinamici, ovvero delle manifestazioni affollate – come i festival – che si alimentano principalmente della specificità aggregativa degli assembramenti; l’attuale emergenza sanitaria e le misure di contenimento a breve termine aprono pochi spiragli di possibilità organizzative.
Le perdite economiche subite dai festival di fumetto italiani nel 2020 sono un dato già evidente, determinate come sono da: mancata vendita dei biglietti, mancato introito di contributi e sponsorizzazioni, mancati emolumenti a dipendenti e professionisti che a vario titolo collaborano con le strutture organizzative, mancato supporto al volontariato fondamentale nella realizzazione della maggior parte degli eventi culturali. Ecco perché le manifestazioni più importanti d’Italia richiedono misure urgenti, puntuali e dedicate, e auspicano un dialogo con le Istituzioni preposte ad affrontare l’impatto economico della pandemia nei diversi settori dell’economia e della cultura.
Le azioni da porre in essere dovrebbero contenere l’impatto dell’emergenza sanitaria su una filiera apparentemente ‘invisibile’ che, tuttavia, contribuisce allo sviluppo dei territori e continua a dare lustro all’Italia nel panorama delle industrie culturali creative internazionali, così come lo fanno le industrie delle arti visive (cinema e teatro, infatti, sono stati esplicitamente considerati nel testo che riguarda il Fondo Cultura del Decreto Rilancio).
Questo appello è sottoscritto da ARF! Festival (Roma), Be Comics! (Padova), B-Geek (Bari), BilBOlBul (Bologna), Cesena Comics & Stories, COMICON (Napoli), Etna Comics (Catania), Lanciano nel Fumetto, Le Strade del Paesaggio (Cosenza), Lucca Comics & Games, Lucca Collezionando, Mostra Mercato del Fumetto ANAFI (Reggio Emilia), Palermo Comic Convention, Pescara Comix & Games, Rapalloonia! Mostra Internazionale dei Cartoonists (Rapallo), Riminicomix, San Beach Comix (San Benedetto del Tronto), TCBF Treviso Comic Book Festival, Teramo Comix, Tiferno Comics (Città di Castello), Torino Comics, Varchi Comics (Montevarchi), Venezia Comics, 23 manifestazioni di respiro nazionale e internazionale, con un bagaglio storico importante, ben radicate nei propri territori, in dialogo con amministrazioni locali, nazionali ed europee, che ogni anno offrono una pluralità di eventi capaci di attirare un pubblico numeroso ed eterogeneo, che va oltre il milione di presenze con un indotto economico e una ricaduta sui territori intorno ai trecento milioni di euro.
Come i festival di approfondimento culturale, o come quelli dedicati al cinema, al teatro e alla musica, i festival dedicati al fumetto rappresentano dunque una realtà solida e strutturata in Italia, un insieme di appuntamenti che durante l’anno contribuisce a comporre un fitto calendario di iniziative culturali, editoriali e commerciali, occasioni significative e uniche per frequentare determinati luoghi o scoprirli proprio grazie a specifici programmi di eventi.
In questo senso, i festival di fumetto non sono assimilabili solo a fiere o a eventi collaterali: sono vere e proprie piattaforme culturali in grado di attirare energie creative, aggregare operatori commerciali e pubblico (un pubblico variegato e trasversale composto da famiglie, ragazzi, studenti, appassionati, turisti). Sono peraltro soggetti essenziali allo sviluppo socio-economico delle città, delle regioni e dell’intero sistema dell’industria culturale in Italia.
Trascurarli significherebbe vanificare investimenti pluriennali, annientare i risultati raggiunti sino ad oggi e danneggiare irreversibilmente una filiera produttiva, con il rischio di impoverire uno degli asset creativi che contraddistinguono il nostro Paese. Un patrimonio di manifestazioni al servizio della valorizzazione di un linguaggio e di un settore produttivo di cui l’Italia è da tempo uno dei leader mondiali, e primo produttore europeo per numero di titoli all’anno. Un patrimonio festivaliero che intende riaffermare la propria capacità di guardare avanti, sollecitando le Istituzioni a difenderla e sostenerla nella fase di complessa ricostruzione che attende tutta la filiera.
Fonte Consultata:
Lucca Comics & Games
5 giugno 2020 - Quando si parla di fumetto si parla di cultura e si parla anche di editoria, industria, imprenditoria, artigianalità, creatività, professionalità, filiera. I più importanti festival dedicati alla nona arte uniscono oggi le loro forze con l’obiettivo di far riconoscere il valore culturale dei fumetti e di tutto il mondo che vi gravita attorno, per promuovere il linguaggio fumettistico e stabilire un dialogo duraturo e proficuo con le Istituzioni.
L’Emergenza Covid-19 ha messo a dura prova tutti i comparti economici e produttivi del Paese. Il settore che sembra più lontano dalla previsione di una ripresa, e ancora privo di politiche per la sua tutela e sviluppo, è proprio quello degli eventi, in particolare quello degli eventi dinamici, ovvero delle manifestazioni affollate – come i festival – che si alimentano principalmente della specificità aggregativa degli assembramenti; l’attuale emergenza sanitaria e le misure di contenimento a breve termine aprono pochi spiragli di possibilità organizzative.
Le perdite economiche subite dai festival di fumetto italiani nel 2020 sono un dato già evidente, determinate come sono da: mancata vendita dei biglietti, mancato introito di contributi e sponsorizzazioni, mancati emolumenti a dipendenti e professionisti che a vario titolo collaborano con le strutture organizzative, mancato supporto al volontariato fondamentale nella realizzazione della maggior parte degli eventi culturali. Ecco perché le manifestazioni più importanti d’Italia richiedono misure urgenti, puntuali e dedicate, e auspicano un dialogo con le Istituzioni preposte ad affrontare l’impatto economico della pandemia nei diversi settori dell’economia e della cultura.
Le azioni da porre in essere dovrebbero contenere l’impatto dell’emergenza sanitaria su una filiera apparentemente ‘invisibile’ che, tuttavia, contribuisce allo sviluppo dei territori e continua a dare lustro all’Italia nel panorama delle industrie culturali creative internazionali, così come lo fanno le industrie delle arti visive (cinema e teatro, infatti, sono stati esplicitamente considerati nel testo che riguarda il Fondo Cultura del Decreto Rilancio).
Questo appello è sottoscritto da ARF! Festival (Roma), Be Comics! (Padova), B-Geek (Bari), BilBOlBul (Bologna), Cesena Comics & Stories, COMICON (Napoli), Etna Comics (Catania), Lanciano nel Fumetto, Le Strade del Paesaggio (Cosenza), Lucca Comics & Games, Lucca Collezionando, Mostra Mercato del Fumetto ANAFI (Reggio Emilia), Palermo Comic Convention, Pescara Comix & Games, Rapalloonia! Mostra Internazionale dei Cartoonists (Rapallo), Riminicomix, San Beach Comix (San Benedetto del Tronto), TCBF Treviso Comic Book Festival, Teramo Comix, Tiferno Comics (Città di Castello), Torino Comics, Varchi Comics (Montevarchi), Venezia Comics, 23 manifestazioni di respiro nazionale e internazionale, con un bagaglio storico importante, ben radicate nei propri territori, in dialogo con amministrazioni locali, nazionali ed europee, che ogni anno offrono una pluralità di eventi capaci di attirare un pubblico numeroso ed eterogeneo, che va oltre il milione di presenze con un indotto economico e una ricaduta sui territori intorno ai trecento milioni di euro.
Come i festival di approfondimento culturale, o come quelli dedicati al cinema, al teatro e alla musica, i festival dedicati al fumetto rappresentano dunque una realtà solida e strutturata in Italia, un insieme di appuntamenti che durante l’anno contribuisce a comporre un fitto calendario di iniziative culturali, editoriali e commerciali, occasioni significative e uniche per frequentare determinati luoghi o scoprirli proprio grazie a specifici programmi di eventi.
In questo senso, i festival di fumetto non sono assimilabili solo a fiere o a eventi collaterali: sono vere e proprie piattaforme culturali in grado di attirare energie creative, aggregare operatori commerciali e pubblico (un pubblico variegato e trasversale composto da famiglie, ragazzi, studenti, appassionati, turisti). Sono peraltro soggetti essenziali allo sviluppo socio-economico delle città, delle regioni e dell’intero sistema dell’industria culturale in Italia.
Trascurarli significherebbe vanificare investimenti pluriennali, annientare i risultati raggiunti sino ad oggi e danneggiare irreversibilmente una filiera produttiva, con il rischio di impoverire uno degli asset creativi che contraddistinguono il nostro Paese. Un patrimonio di manifestazioni al servizio della valorizzazione di un linguaggio e di un settore produttivo di cui l’Italia è da tempo uno dei leader mondiali, e primo produttore europeo per numero di titoli all’anno. Un patrimonio festivaliero che intende riaffermare la propria capacità di guardare avanti, sollecitando le Istituzioni a difenderla e sostenerla nella fase di complessa ricostruzione che attende tutta la filiera.
Fonte Consultata:
Lucca Comics & Games
Laddove non te ne fossi accorto in questi mesi, non sarà colossale, ma il disastro economico ha già avuto inizio e non si limita a qualche fumetteria.
Se niente sarà fatto, e mica solo in Italia, il disastro ci sarà sul serio. ( questa è una crisi di domanda e di offerta, con alcuni componenti particolari).
Ma ci sono buoni segnali..Si spera.
P.S. ovviamente se i media nostrani diffondono scemenze senza un minimo di aggiornamento......( nel particolare il programma condotto dalla nota Lorella Cuccarini)............
Laddove non te ne fossi accorto stavo parlando specificatamente di Lucca.
Seriamente, se dopo tutto ciò che è accaduto e che continua ad accadere, ritieni che questo tipo di evento possa ripartire come se nulla fosse, il problema è tuo.
Peraltro, dove sarebbe tutto questo "colossale disastro", se ridotto ad un solo evento?
Lucca Comics non è il fulcro economico mondiale; tantomeno la prima risorsa economica annuale per espositori, albergatori ed attività di somministrazione.
Scorgo una pochezza mentale, più che altro.
@Buyman79, tutti questi festival mica sono solo testimonianze. Si portano dietro un businnes notevolissimo. Un giro di soldi, per la città, gli editori, noi stessi..Importantissimi.
Quanto VALE Lucca per un piccolo editore secondo te? Quanto vale Lucca - per continuare a citarla - per i commercianti della città toscana??
Quindi smettiamola di dire: ci sono altre necessità..non c'è tempo. Tempo e soldi ci sono - sia Italici che Europei -E c'è la necessità di tutelare un bel pò di posti di lavoro. Remenber.
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La tutela delle imprese non si applica dando via libera senza freni alle persone, in assenza di dati certi.
Vi sono settori che a differenza della cara editoria, fumetterie e gadget otaku, anche nel caso di porte aperte senza freni non potrebbero comunque risanare la perdita di redditività e le maggiori spese.
Questo comunicato è lecito, come tanti altri comunicati di settore. Ma questo settore vive in tanti altri modi, senza il contatto con le persone. Pertanto è tra i meno affetti.
Se dobbiamo comparare un mancato Lucca Comics ad un "colossale disastro economico", ignoro quale altra ingigantita enfasi malposta sia preferibile utilizzare, parlando di altri settori ben più affetti; i quali, realmente, possono solo contare su un sostegno diretto al reddito perduto, erogato a fondo perduto sulla differenza di fatturato dell'impresa tra esercizi finanziari.
Non il settore, nè le aree merceologiche, legate a questo comunicato.
Tutto questo dando ovviamente per scontato che la maggior parte delle persone abbia ancora soldi per andarci.
Ovviamente le grandi aggregazioni saranno riproposte nel medio termine, 2021.
Tuttavia, al momento non è concepibile programmare questi eventi. Anche luoghi aperti come parchi e riserve naturali impongono distanziamento sociale, DPI e numeri contingentati. Le stesse sagre dovranno implementare linee guida stringenti.
Attività basate sulla massa di persone per garantire un ritorno economico non possono, almeno per il 2020, organizzarsi come negli anni precedenti; soprattutto nelle casistiche del settore in oggetto all'articolo, in cui l'utenza è spronata a toccare merce ed interagire con le iniziative proposte.
Considerando costi, tempo, fatica e necessità logistiche, programmare l'installazione di un padiglione come di un singolo banco, a fronte di un'eventuale riduzione del 70% degli ospiti e della capacità di spesa, ovviamente non conviene; questo, neanche nell'irrealizzabile idea di estendere o raddoppiare la durata degli eventi per sopperire alla minor affluenza contingentata.
Soprattutto se, con molta più calma e tranquillità, editori e singoli venditori possono organizzarsi con le solite piattaforme e-commerce.
A) Gli eventi fumettistici non sono considerati nient'altro che eventi ludici per "fisati". Senza valenza culturale ed economica.
Ma d'altronde " Ancora leggi Fumetti", è frase che tutti ci siamo sentiti dire.
B) Il Fallimento per un bel numero di queste associazioni è alle porte.
Spero vivamente ci siano degli aiuti per il settore eventi che è stato indubbiamente uno di quelli che ha più risentito di questa situazione.
P.s: non sapevo l'Italia fosse una degli Stati mondiali dove si pubblicano più fumetti, la cosa mi riempie d'orgoglio e mi fa molto piacere!
Concordo, il dubbio non è tanto "come" organizzeranno la fiera quest'anno o il prossimo, tempo fa dissero che in realtà stavano già vagliando le misure necessarie in caso di bisogno, ma gli aiuti di cui necessitano loro come tutto il settore eventi, che non è affatto "secondario" anche solo per la quantità di gente che ci lavora.
Del resto pure su siti e pagine dedicati teoricamente ad appassionati c'è gente con queste idee scollegate dal mondo (si parlava di pochezza mentale, se ricordo bene) o che semplicemente non apprezza questo tipo di eventi al punto da rifiutare di ammeterne l'importanza, pensiamo là fuori, lol.
Comunque almeno se ancora c'era chi per un motivo o per l'altro non voleva credere al disinteresse di chi di dovere per questo campo direi che ora non ci sono più specchi su cui arrampicarsi :/
Guarda in realtà è ancora tutto in forse, hanno già indetto un concorso legato all'edizione 2020, quindi almeno online dovrebbero organizzarsi. Vedremo se saranno riusciti a ricreare qualcosa anche di "fisico" oppure no, teoricamente dovrebbero dirlo nel corso del mese.
Direi proprio di sì XD A meno che non torni la fine del mondo sarà già tanto se non organizzeranno concerti eccetera in forma modificata e in sicurezza per il resto dell'anno. Giusto per dire, il 14 dovrebbe già riaprire Gardaland.
Fortunatamente la vita continua ^^
Suvvia, al massimo ti avranno messo in fila, entrata scaglionata, misura della temperatura, mascherina, gel disinfettante. Forse una firma su qualche autocertificazione.
Tempistiche maggiori, ma non saranno andati di sonda anale.
L'utenza soffre le restrizioni sempre meno dell'impresa.
La cosa che mi scoccia è che pur non essendoci una regola scritta dove viene indicato un tempo limitato di permanenza, gli addetti ai lavori ti invogliano a fare veloce o a rallentare a seconda della situazione.
E io dopo aver pagato voglio godermi una determinata opera per tutto il tempo necessario.
Non possono farlo; semplicemente ti rifiuti.
L'obbligo risiede nella contingentazione; se qualche gestore cerca di forzare la mano per garantire più afflusso, si deve mettere l'anima in pace.
Altrimenti sono costretti a produrre biglietti orari e segmentati per ala del museo.
L'idiota purtroppo ci sarà sempre.Stò notando cosa fanno ad esempio alla Gundam Base Tokyo ( che è dentro un grande complesso commerciale).
A parte gli orari di visita, limitati rispetto a prima. Obbligo di mascherina, invito ad igienizzarsi le mani, controlli della temperatura. E soprattutto numero limitati di biglietti, tanti sono i biglietti emessi per quel giorno e tanti potranno entrare. Non altrimenti. Obbligo di distanziamento sociale.
Guardando solo a Lucca, in questo modo si potrebbero visitare le mostre ed anche alcuni stand.
N,B. in alcuni casi un tempo contingentato di visita si può imporre. Esempio per visitare il Cenacolo di leonardo
Probabilmente perchè non è piacevole perdere il lavoro, e non parlo solo del singolo evento, ma anche di chi ci lavora attorno (operatori video e audio, venditori, impiantistica, addetti alla sicurezza, pubblicità, gli stessi editori, gli organizzatori, ecc.).
Conosco persone che lavorano negli eventi locali (feste di via) e adesso hanno dovuto trovare un'alternativa provvisoria perchè c'è da pagare l'affitto e le varie spese più il mangiare. Già per le feste di via si sta pensando di staccare i banchi di almeno 1 mt, difficile da fare in una strada comunale, figuriamoci in un comics.
Per questo si chiede aiuto al governo per trovare una soluzione: se non si inizia subito, dopo sarà un pozzo di sangue...
E poi direi che ora le priorità sono altre. Sarà già un miracolo se il governo riuscirà a tenere in piedi il settore turistico-alberghiero che vale ben più...
Se voi foste un ente pubblico o una banca mettereste (prestereste) soldi ad un settore come quello fieristico?
Temo che la grandissima quantità di persone che lavorano in questo campo non siano d'accordo ^^'' Ragazzi, con tutto il rispetto, se non conoscete bene l'argomento di cui parlate evitate di fare sparate dove addirittura date degli egoisti (lol) a gente che lavora e molto banalmente non vuole ritrovarsi nelle pesti economiche :/ Anche perché potrebbe stupirti, ma il settore che citi è LEGATISSIMO a Lucca Comics in Toscana ^^''
Alberghi, pensioni e b&b (nonché appartamamenti e case anche in camapagna di privati) vengono presi d'assalto anche in zone lontane da Lucca, non è solo un problema degli editori. Quindi paradossalmente con il tuo commento hai "affosato" pure loro XD
Ripeto, informiamoci un attimino prima di fare certe sparate.
Oltretutto, seguendo il criterio "le priorità sono altre" non avrebbero dovuto aprire praticamente niente fino al vaccino : )
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