Nei nostri numerosi viaggi digitali alla scoperta delle città o dei quartieri che hanno fatto da teatro a tante serie ci capita spesso di imbatterci in stazioni o passaggi a livello, tipici del panorama urbano giapponese. E in ogni serie questi luoghi assumono significati diversi, di legami spezzati, amori che nascono, primi appuntamenti, luoghi di solitudine. Anche in Bugie d'Aprile le sbarre e la ferrovia sono uno sfondo frequente, che accompagna i protagonisti e la loro storia. Partiamo!
La maggior parte delle scene dell'anime hanno luogo a Nerima, un quartiere a ovest di Tokyo, in cui potete infatti trovare il Nerima Culture Center, l'auditorium musicale da cui ha inizio la vicenda.
È proprio accanto all'auditorium, vicino alla stazione di Nerimatakanodai, che possiamo trovare questo scorcio lungo il fiume Shakuji.
Questo stesso luogo è riproposto anche alla fine della serie, mentre Kousei legge la lettera di Kaori.
Poco lontano c'è il piccolo parco di Shakuji, altro luogo ricorrente.
Il passaggio a livello in cui ha luogo la commovente scena finale, quando Kousei finisce di leggere la lettera di Kaori, si trova fra le stazioni di Kami-Shakuji e Musashi-Seki, lungo la Linea Seibu Shinjuku.
Lo stesso attraversamento ferroviario è anche il luogo in cui Tsubaki si fa finalmente coraggio e decide di tornare a far parte della vita di Kousei.
Da notare la fedeltà con cui è stato riprodotto tutto l'ambiente ferroviario, colorato con le tonalità calde che caratterizzano alcuni momenti clou della serie.
E anche per oggi finisce il nostro viaggio in un anime che riesce ad emozionare e in cui gli sfondi giocano un ruolo fondamentale, accompagnando le emozioni dei protagonisti.
Alla prossima!
Fonte consultata:
Crunchyroll
“Conobbi una ragazza sotto un ciliegio in piena fioritura e il mio fato cominciò a cambiare.” “Fermi tutti... com’è che chiamano questa sensazione...? Com’è che chiamano questo sentimento...? È come essere... nel pieno della primavera. Durante la primavera del mio 14esimo anno di vita, ho cominciato a correre verso il futuro con te.”
Queste le parole di Kousei Arima, un pianista prodigio, almeno fino alla morte della madre, a seguito della quale divenne incapace di suonare, come se avesse una voce che gli sussurra all'orecchio e che gli impedisce si sentire le note del piano. L'incontro con la violinista Kaori Miyazono porterà una nuova luce nella sua vita. La ragazza ha una personalità audace e dirompente, a differenza del protagonista, chiuso e tormentato dalla paura di suonare il piano, che rimane affascinato del modo come Kaori trasforma la musica. Ma dietro tutto questo, c'è qualcosa che Arima ancora non sa.
La maggior parte delle scene dell'anime hanno luogo a Nerima, un quartiere a ovest di Tokyo, in cui potete infatti trovare il Nerima Culture Center, l'auditorium musicale da cui ha inizio la vicenda.
È proprio accanto all'auditorium, vicino alla stazione di Nerimatakanodai, che possiamo trovare questo scorcio lungo il fiume Shakuji.
Questo stesso luogo è riproposto anche alla fine della serie, mentre Kousei legge la lettera di Kaori.
Poco lontano c'è il piccolo parco di Shakuji, altro luogo ricorrente.
Il passaggio a livello in cui ha luogo la commovente scena finale, quando Kousei finisce di leggere la lettera di Kaori, si trova fra le stazioni di Kami-Shakuji e Musashi-Seki, lungo la Linea Seibu Shinjuku.
Lo stesso attraversamento ferroviario è anche il luogo in cui Tsubaki si fa finalmente coraggio e decide di tornare a far parte della vita di Kousei.
Da notare la fedeltà con cui è stato riprodotto tutto l'ambiente ferroviario, colorato con le tonalità calde che caratterizzano alcuni momenti clou della serie.
E anche per oggi finisce il nostro viaggio in un anime che riesce ad emozionare e in cui gli sfondi giocano un ruolo fondamentale, accompagnando le emozioni dei protagonisti.
Alla prossima!
Fonte consultata:
Crunchyroll
Tecnicamente penso sia uno dei punti più alti toccati da A-1 Pictures.
Non so come sia possibile ma provo nostalgia, come se ci fossi già stato, la quiete placa il mio spirito, e riesco persino a sentirne gli odori.
Per un'opera ambientata in un luogo reale penso sia un elemento positivo provare a ricreare più fedelmente possibile le stesse ambientazioni riscontrabili nella realtà, a me piacerebbe tantissimo visitare un certo luogo e riconoscere allo stesso tempo una scena di un anime lì ambientato.
Quanto alla casa di Anna, esiste veramente e penso fosse un luogo visitabile già quarant'anni fa.
Credo di capire il tuo punto di vista, però non sono d'accordo.
Se si fosse trattato di un anime, non so, di genere fantasy, situato in un mondo immaginario, oppure un'opera di fantascienza situata nel futuro, o magari un'opera storica..... Beh, hai capito cosa intendo.
In questo caso, il concetto è fare una storia che si svolge in un posto reale, magari rivolgendosi al pubblico che frequenta questi posti, regalando loro la fantasia e emozioni, che forse riconoscono se stessi nei personaggi. Ha più senso puntare verso il realismo.
Alla fine dipende tutto dal concetto artistico.
All'inizio non mi dava fastidio anzi apprezzavo molto pure io, ma ultimamente sempre più anime usano questa soluzione e la cosa me la fatta deprezzare perché mi ha dato l'impressione che non sia più la volontà di ricostruire acculturate un luogo ma proprio un modo per avere idee come riempire i fondali dove stanno raccontando la storia.
Posso capire bene quando lo fai per un luogo iconico dove ambienti la tua storia (il Colosseo per Roma la torre Eiffel per Parigi...) vuoi dare una ben chiara e facile identificazione del luogo ma quando lo fai anche del vicolo che conoscono solo quelli del posto? E li che per me il palco cade e tutta questa ricerca della realtà non la vedo così spontanea
https://it.wikipedia.org/wiki/Realismo_(arte)
Si, ovviamente il discorso è molto estendibile anche ad altro.
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