KoiKimo: Prime impressioni

Nonostante io rientri perfettamente nel target di riferimento dei manga josei, ammetto di avere con essi un rapporto conflittuale, almeno quando si parla di storie strettamente amorose. L'età sarà anche coincidente, ma nella mia personale esperienza mi sono imbattuta troppo spesso in storie josei con protagoniste delle donne che con me non hanno nulla a che spartire, sia nel modo di vivere le relazioni che il lavoro. Mi son detta comunque che una possibilità all'anime di Koikimo potevo darla, soprattutto in virtù di un protagonista bello e biondo. Niente, non ci siamo. Sinceramente, non ho mai disdegnato, nella fiction, le storie con protagonisti che hanno una grossa differenza di età, anzi, devo ammettere che mi piace quel sentimento un po' paterno/materno di un partner più grande che si prende cura del più piccolo e gli offre sostegno nel percorrere quelle strade precedentemente battute da lui stesso.

Abbiamo anche i casi in cui, volendo virare sulla commedia, anche l'immaturità del partner più grande può essere gradevole in quanto atta allo scopo finale: far ridere. Purtroppo, i primi due episodi di Koikimo non offrono nulla di tutto questo, né in virtù del primo caso che ho esposto, né del secondo. La storia non offre di base niente di originale: abbiamo un ragazzone belloccio di 27 anni che si innamora (ma davvero si può usare questo termine nelle circostanze di questa storia?) di una liceale che scopre essere compagna di classe di sua sorella. Va bene, il colpo di fulmine esiste. Da questo momento, il suddetto belloccio si lancerà come una piattola sulla ragazza ad ogni occasione, la quale troverà imbarazzante e irritante questo suo modo di fare. Ovviamente non è del tutto vero, perché basta poco per farle capire che un simile gatto attaccato all'inguine, gradevole quanto la sabbia tra le mutande e peggio un chewingum nei capelli, "non è poi così male".

I due episodi sono un susseguirsi di situazioni, casuali o meno, in cui la piattola bionda pressa l'anonima brunetta incaschettata, che diciamocelo seriamente, non è neanche particolarmente bella, simpatica o brillante, quindi l'unico motivo per un colpo di fulmine di un uomo adulto (e sessualmente attivo) nei suoi confronti, credo risieda in un qualche particolare feticismo, o volendo essere meno cattivi, nella freschezza di una ragazzina lontana dalle donne navigate cui il ragazzone è abituato.

Potremmo anche lasciar correre gli atteggiamenti ai limiti dello stalking, ma il problema fondamentale, è che questi due episodi non mi hanno strappato neanche una risata. Ovviamente si tratta di un gusto personale, non dico che l'anime non faccia ridere, semplicemente non fa ridere me, né trovo gradevoli i due protagonisti, sia in funzione della loro relazione, che come personaggi a sé. Insomma, se in una commedia romantica che non ti fa ridere, hai in antipatia pure i protagonisti, direi che c'è poco da fare se non droppare prima di farsi venire una crisi isterica. Il comparto grafico/sonoro è scialbo, viene fatto il minimo sindacale, anzi, forse anche meno. La nota più dolente, per me, è l'interpretazione del nostro protagonista a opera di Toshiyuki Toyonaga, seiyuu veterano che ci ha regalato splendide performance, che qui appare invece totalmente inadatto sul personaggio, quasi una voce che parla su un corpo estraneo, che non gli appartiene.

In definitiva, dovevo seguire l'istinto e non perdere tempo con Koikimo; personalmente, a chi cerca una commedia romantica con protagonisti con una grande differenza di età, consiglio Takane e Hana, una vera commedia brillante, intelligente ma soprattutto divertentissima. Però Takane e Hana un anime non lo ha avuto, mi direte; lo so, dopotutto non c'è giustizia a questo mondo.