Remake Our Life!, trasposizione animata della serie light novel di Nachi Kio e Eretto, è un anime attualmente disponibile su Crunchyroll, con diverse ragazze carine da aggiungere all'harem e con una trama che spingerebbe verso una riflessione verso sé stessi, cercando di aiutarti a comprendere quanti e quali errori hai commesso nel corso della propria vita. Eppure, nonostante tutto, in Giappone pare che molti abbiano da ridire.
Dal pubblico occidentale l'anime è stato ben accolto dai fan, con valutazioni che coincidono con il pensiero occidentale generale. Nel sondaggio settimanale sostenuto da Anime Trending, la serie si è posizionata per due settimane di fila al 2º posto, proprio dietro The Case Study of Vanitas.
In Giappone l'anime è disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video: sul sito, quasi il 40% dei recensori ha valutato l'anime con 1 stella su 5, mentre un altro 40% ha assegnato all'opera tra 4 e 5 stelle. Facendo una media complessiva, il risultato verrebbe 2.7 stelle su 5. Si può subito capire come questo non sia affatto un buon punteggio per una serie anime.
Uno dei motivi che ha scatenato ciò è il comportamento del protagonista e il suo modo di vedere la vita:
Il protagonista è un inetto in confronto al resto dei personaggi. Le animazioni sono buone ma il protagonista rovina tutto.
Il protagonista è un idiota che non studia e vuole solo passare del tempo con la generazione platino.
Dice che è già troppo tardi, ma ha solo 28 anni... non è nemmeno a metà della sua vita! Ciò che mi infastidisce di più in questo anime è questo protagonista, che torna indietro nel tempo per farsi coinvolgere dalla generazione del platino perché 'la sua vita è finita a 28 anni'.
Nell'anime vi sono diverse cose che non sono presenti nel romanzo originale e che fanno sembrare il protagonista un personaggio di grande talento. L'autore originale ha supervisionato l'anime, perciò sapendo che il protagonista è una proiezione dell'autore la cosa appare un po' patetica e imbarazzante. Le animazioni sono buone, perciò volevo dargli 2 stelle, ma la recitazione del protagonista e della sorella è pessima e ci sono troppe scene di fanservice ormai antiquate, perciò gli darò una stella.
Che cosa pensate voi della serie? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonti consultate:
animesenpai.net
yaraon-blog.com
Kyouya Hashiba è uno sviluppatore di videogiochi di 28 anni che in seguito al fallimento della sua compagnia è tornato a vivere nella sua città natale. Di fronte al successo degli altri suoi coetanei non può fare a meno che stendersi nel suo letto e riflettere sugli errori commessi durante la sua vita, tuttavia, una volta riaperti gli occhi si renderà conto di essere stato trasportato indietro nel tempo di dieci anni, prima ancora che iniziasse il college. Riuscirà a realizzare i propri sogni adesso che gli è stata data una seconda opportunità?
Dal pubblico occidentale l'anime è stato ben accolto dai fan, con valutazioni che coincidono con il pensiero occidentale generale. Nel sondaggio settimanale sostenuto da Anime Trending, la serie si è posizionata per due settimane di fila al 2º posto, proprio dietro The Case Study of Vanitas.
In Giappone l'anime è disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video: sul sito, quasi il 40% dei recensori ha valutato l'anime con 1 stella su 5, mentre un altro 40% ha assegnato all'opera tra 4 e 5 stelle. Facendo una media complessiva, il risultato verrebbe 2.7 stelle su 5. Si può subito capire come questo non sia affatto un buon punteggio per una serie anime.
Uno dei motivi che ha scatenato ciò è il comportamento del protagonista e il suo modo di vedere la vita:
Il protagonista è un inetto in confronto al resto dei personaggi. Le animazioni sono buone ma il protagonista rovina tutto.
Il protagonista è un idiota che non studia e vuole solo passare del tempo con la generazione platino.
Dice che è già troppo tardi, ma ha solo 28 anni... non è nemmeno a metà della sua vita! Ciò che mi infastidisce di più in questo anime è questo protagonista, che torna indietro nel tempo per farsi coinvolgere dalla generazione del platino perché 'la sua vita è finita a 28 anni'.
Nell'anime vi sono diverse cose che non sono presenti nel romanzo originale e che fanno sembrare il protagonista un personaggio di grande talento. L'autore originale ha supervisionato l'anime, perciò sapendo che il protagonista è una proiezione dell'autore la cosa appare un po' patetica e imbarazzante. Le animazioni sono buone, perciò volevo dargli 2 stelle, ma la recitazione del protagonista e della sorella è pessima e ci sono troppe scene di fanservice ormai antiquate, perciò gli darò una stella.
Che cosa pensate voi della serie? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonti consultate:
animesenpai.net
yaraon-blog.com
I veri problemi, a mio avviso, sono le ultime puntate fin troppo rushate e alcune evidenti forzature soprattutto nell'ultimo episodio.
Passando alle critiche che non capisco:
Sarà la mia impressione ma a me sembra uno fra i migliori protagonisti che ricordi (correggetemi se sbaglio).
Sinceramente non capisco il senso di questa critica ma va bene lo stesso.
Questo dev'essere uno di quei critici dell'animazione giapponese che danno giudizi bassi senza un particolare motivo, perché obiettivamente parlando si sta parlando di prodotti d'intrattenimento, indi per cui se vedo un'opera che mi piace, non vado a cogliere il pelo nell'uovo (tranne nel caso di prodotti di bassa qualità come nel caso di I'm standing on a million lives) in quanto fino a prova contraria è un'opera che deve intrattenere non per essere criticata senza motivo alcuno.
Detto questo, l'anime è davvero consigliatissimo e a me sta piacendo molto.
Il protagonista è un idiota che non studia e vuole solo passare del tempo con la generazione platino. Questa la seconda critica mi sembra fatta da un persona gelosa più che da un critico. La terza non ha senso.
Sappiamo tutti com'è andata.
Probabilmente in molti si sono sentiti "colpiti in fallo" da alcuni aspetti della serie, soprattutto quelli che riguardano il "a 28 anni sei finito".
Almeno su di una cosa sono onesti, questo anime è tecnicamente un gioiellino, forse uno dei migliori di Studio Feel in assoluto.
Per non parlare di un paradosso enorme che si è venuto a creare nell'ultimo episodio uscito (l'ottavo) e tutte le forzature gettate qua e la (soprattutto sul lato romance).
All'inizio avevo buone aspettative ma man mano che passano gli episodi la storia si sta sgretolando su se stessa
forse da occidentale , mi sembra normale il modo di comportarsi del protagonista, che ha visto è provato il fallimento, sulla sua pelle andare con i piedi di piombo in questa nuova possibilità!
è che poi si lamentino del "fanservice "! ma non si erano appena lamentati con " Takeshi Natsuno, presidente di Kadokawa ":
Mentre era ospite lo scorso 21 luglio al programma Abema Prime, il presidente di Kadokawa ha rilasciato infatti delle frasi davvero infelici sull’industria anime, tant’è che è stato prontamente tacciato di “avere un atteggiamento incline e favorevole alla censura”. A Takeshi Natsuno è stato infatti chiesto cosa pensasse succederebbe se si eliminassero, dai manga e anime, i contenuti a sfondo sessuale per ragazzi riguardanti i personaggi femminili, senza necessariamente sfociare nel nudo vero e proprio.
La risposta del presidente è stata la seguente:
«Un sacco di manga non passerebbero la revisione di Google e Apple. Tenendo a mente ciò, mi sembra che dobbiamo in qualche modo ridisegnare i confini tra ciò che può essere pubblicato e cosa non può essere pubblicato nell’era di internet. Nell’industria dell’editoria, in cui lavoro, sono tutti a favore della libertà di parola, ma mi sento di dire che in qualche modo bisognerebbe tracciare un certo confine.»
Ma non è vero, il problema dei Fantozzi è che la critica non ha mai troppo amato i film fatti di sketch comici, forse ritenendoli poco "cinematografici", senza cercare troppo di capire che con quella comicità Fantozzi era una caricatura ben rappresentativa dell'impiegato un po' inetto relegato ad uno status sociale alla fine abbastanza misero.
Era la caricatura dell'underachiever di fine anni 60-inizio 70.
Remake non è niente di tutto questo, e non trovo nemmeno così sbagliato sottolineare che ci sia del palese wish fulfillment nella storia, non che personalmente lo trovi un problema visto quanto sia comune la cosa tra le light novel.
E sì, secondo me un po' fa ridere che a 28 anni questo si disperi perché il percorso di studi gli ha impedito di trovare il lavoro dei suoi sogni, ma d'altronde si sono viste premesse ben più stupide quindi anche qui fatico a capire come mai prendersela così tanto.
Se permetti io quel periodo l'ho vissuto direttamente e qualsiasi persona nata alla fine degli anni '40 lo ha letteralmente ODIATO il personaggio di Villaggio.
La similitudine c'è, Fantozzi era odiato poiché colpiva certe "corde sensibili" dell'italiano medio del periodo tutto casa e lavoro, schiavo della ditta per cui lavorava che all'epoca pagavano meglio di un impiego statale.
Le critiche riportate nell'articolo mi ricordano quel tipo di critiche, incentrate soprattutto sul personaggio e su certi aspetti della società giapponese (la competizione esasperata in certi ambienti di lavoro - la questione dei 28 anni).
Ai miei occhi sembra un gran rodimento di culo da parte dell'utenza giapponese che ha criticato il titolo perché di argomenti validi non ce ne sono e non sono l'unico a dirlo.
Quindi il successo di pubblico chi lo ha decreato, quelli con più di 40 anni? I ragazzini?
Mi sembra una generalizzazione esagerata.
Ma a parte questo mi sembra che non cogli che le due opere non potrebbero essere più diverse.
Fantozzi ti fa vedere quanto è misero l'impiegato della supermegaditta, Remake ti fa vedere che ognuno ha del potenziale inespresso e infinite possibilità, perché alla fine sono pronto a scommettere che il titolo finirà con lui che cambia la propria vita nel suo "presente", dopo aver capito che i suoi fallimenti erano solo per il modo in cui si approcciava alla vita e agli altri, e anche a cambiare le scelte fatte nel passato avrai sempre pro e contro.
O mal che vada puoi sempre vivere nella realtà immaginaria consolatoria dove facendo scelte diverse avresti potuto fare tutt'altra vita.
Forse parliamo due lingue diverse e non me ne rendo conto, ma quand'è che ho paragonato le due serie in quanto a contenuti?
Ho detto che il tipo di critica è simile, mi sembra lapalissiano che le serie non hanno niente a che spartire l'una con l'altra.
Che poi, sia bello o brutto chi se ne frega...
Se uno ha voglia se lo guarda, altrimenti cerca qualcosa con una trama più articolata.
Partiamo da una cosa che mi ha molto deluso della serie, il processo di creazione di un videogioco, a differenza di una serie come New Game è inesistente, non c'è alcun processo creativo vero e proprio arrivando anche ad ignorare il cuore dei giochi (gli script scritti dai programmatori) ancor più grave se si pensa che il tutto è ambientato in ambiente pre internet (o meglio agli inizi) momento in cui engine grafici ce ne sono pochi e mal documentati quindi anche videogiochi semplici come le VN avevano bisogno di qualcuno che conoscesse la materia.
Concordo con il fatto che il protagonista non sia particolarmente simpatico (e la generazione di platino a dirla tutta è anche peggio visto che è altamente dipendente dal protagonista senza che ce ne sia davvero bisogno).
Trovo invece che a 28 anni si possa tranquillamente rimpiangere la scelta della scuola e sentirsi abbastanza demoralizzati (a quell'età se hai sbagliato scuola le pressioni per andare a lavorare sono tante ma le occasioni sono poche... Personalmente parlando ho provato il tutto sulla mia pelle qualche anno prima dei 28 anni, fortunatamente ho scelto la scuola giusta quindi avere un lavoro ora a 28 anni non è un problema ma ho molti amici disoccupati o precari anche con più di 30 anni).
In linea di massima che non sia una grande serie è chiaro. Il fatto che sia così palese anche ai giapponesi non era scontato
"Il protagonista è un inetto in confronto al resto dei personaggi. Le animazioni sono buone ma il protagonista rovina tutto."
Non vorrei fare spoiler, ma il protagonista (una volta ritornato indietro nel tempo) si è dato molto da fare per migliorarsi, ed ha anche aiutato tutti gli altri personaggi
"Il protagonista è un idiota che non studia e vuole solo passare del tempo con la generazione platino."
Ma non è vero, il protagonista studia e frequenta la scuola per fare il lavoro dei suoi sogni, mica per incontrare la generazione di platino!
Come hai fatto a viverlo direttamente? non sei nato in quegli anni....io neanche e credo di essere uno dei più archeologici qui dentro.
Sono però un impiegato da 20 e passa anni e sia io, che chi mi ha preceduto e insegnato il mestiere, abbiamo sempre portato Fantozzi a pietra di paragone ironica delle nostre vite lavorative (ancora oggi ...ebbene si).
Tra l'altro io lavoro nella stessa mega mega ditta dove lavorava e prese ispirazione il buon Villaggio..
Cmq penso sia proprio ot come discorso... torniamo a Remake
Non mi sembra che tu ti sia anche solo minimamente informato sull'argomento.
Ci sono diversi engine per visual novel e quasi tutti i doujin game usano uno di quelli.
A parte le righe di scripting necessarie per far funzionare il tutto non è che per una VN ci sia dietro chissà quale programmazione.
Ed è roba che praticamente fanno senza alcun problema tutti quelli che si mettono a fare le versioni tradotte delle VN.
Non credo avesse senso dargli troppo focus (alla fine bastano le scene sul debugging per capire che comunque c'è dietro del lavoro per assemblare il tutto).
Alla fine il mondo dei manga anime ha sempre vissuto di maxi filoni che sono prima arrivati come “rotture”, sono diventati “nuovi trend” e poi in seguito “status quo” fino a diventare antiquati.
no vabbe è total off topic, mio caro amico @ironic74, ma scoprire che lavori li...da ooggi sei ancora piu leggendario!
Però trovo interessante come siano applicabili anche ad un altra serie molto amata come Tokyo Revengers (sul protagonista inetto e che non si impegna), sarei curioso di leggere le recensioni su quel prodotto fatte dai giapponesi
Comunque, la serie mi lascia perplesso. Il protagonista ogni tanto mi pare un po' piatto: se qualcuno vi chiedesse di dare degli aggettivi per descrivere il carattere del protagonista cosa rispondereste? Io personalmente sarei in seria difficoltà: è catalogabile sotto qualche stereotipo? Non particolarmente. Allora ha qualche tratto realistico del carattere? In realtà nemmeno quello. E' vuoto come una zucca anche riguardo all'amore, zero reazioni.
La mancanza totale di reazioni non mi convince molto. E la giustifica: "lo fa perché ha un obiettivo ben chiaro in testa" non regge. Un conto è avere un obiettivo in mente e perseguirlo con fervore, un conto è non esprimere altro che "sforzo".
Molti episodi sono: sorge un problema, il protagonista si sforza, lavora con la Generazione Platino (ma lui si sforza di più), il problema è risolto. E via dicendo.
In ogni caso la serie è assolutamente in linea con la norma stagionale, non capisco perché affossarla (anche quello che ho scritto sopra resta un mio parere: leggendo i commenti sopra di me ho notato persino apprezzamenti per il protagonista).
per me la serie per essere quanto meno interessante doveva proprio camminare su due binari, mostrandoci entrambe le realtà e come le due linee temporali si differenziano fra loro per arrivare alla fine allo stesso risultato (con l'unica differenza che ci sia pure lui (e la rossa che non mi ricordo il nome) a far parte di quella generazione), invece è tutto un "succedono cose a cazzo di cane"
Non stiamo parlando di oggi, è vero che c'erano degli engine anche all'epoca ma oggi sono molto documentati un tempo non lo erano per nulla. Io ho vissuto l'epoca in cui internet era poco diffuso e non c'erano tutorial ovunque e neanche era pieno di script già pronti, senza contare i motori di ricerca che erano molto agli inizi, non era così semplice trovare quel che si cercava, di certo il fatto che non si sia neanche posto il problema è quantomeno assurdo.
Poi da usare un engine a fare una VN senza scrivere una riga di codice ne passa, anche gli engine necessitano di una mano che si sappia muovere un minimo nel codice in particolare quelli di quell'epoca.
Poi sarebbe stato decisamente interessante vedere il processo creativo di quegli anni a partire proprio da lì. Quindi non solo quello che hanno fatto è poco realistico è pure un'occasione persa, guardando ciò che era stato fatto in New Game con il team delle sviluppatrici si poteva rendere il tutto molto interessante e c'erano un sacco di possibilità.
Per finire la mia era una critica che partiva dal cuore (il codice) e si estendeva a tutto il processo creativo. Scrittura a parte, dove si sono capiti a grandi linee i problemi per il resto non sono riusciti a far capire minimamente gli ostacoli limitandosi a mostrare qualche scena poco convincente nell'ultimo episodio.
Se a questo aggiungiamo gli altri problemi si va oltre la semplice occasione sprecata. Se togli tempo al processo creativo per scrivere frasi come "sei incredibile" "ti ammiro un sacco" 30-40 volte ad episodio non solo non mostri nulla di interessante, stai proprio sprecando il mio tempo
Sì era proprio quello che intendevo....
C'è qualcosa nel protagonista che mi disturba, mi infastidisce
Poi il fatto che dopo pochi episodi
Ma i commenti arriveranno da chi non ha mai visto un anime o un manga, l'inetto è l'archetipo di un sacco di storie!
Il Giappone non lo conosco ma in Occidente c'è una coercizione a farti sentire vecchio e passato già a 30 anni(più le donne che gli uomini), quindi da noi forse è più facile empatizzare con il protagonista
Paradossalmente conosco Millennial che hanno nostalgia per la sua routine
Questa è forse l’unica critica che mi sento di condividere, ma anche questo è in parte vero
Mi chiedo perché quest’opera venga stroncata, quando in realtà non è né peggio né meglio di tante altre opere (personalmente preferisco di gran lunga ReLife, che gli è superiore sotto tanti punti di vista, anche se non si tratta di un ritorno indietro nel tempo come in questo caso). Non so quale sia il suo indice di gradimento in Giappone, ma mi chiedo perché Tokyo Revengers e Takemichi sì (e lui sto faticando realmente a reggerlo ormai) e questa non che, ripeto, non è un capolavoro, ma nemmeno da buttare. Poi qualche critica su Amazon non penso che sia un indice totale, ma sicuramente rappresenta una fetta
C'è una differenza abbastanza sostanziale, Takemichi non torna indietro per sé stesso, ma lo fa per salvare Hina
Dipende sempre darl target. Ora che ne ho 45 una persona di 28 anni per me è giovanissima e con mille opzioni diverse per la sua vita, per uno da 18 anni probabilmente è già abbastazna vecchio.
Daltronde quello che ti accade nella vita è così imprevedibile che non sei finito a 28 anni, come non può nemmeno essere realizzato. Le cose possono cambiare in modo drastico, spesso drammatico, da un momento all'altro.
A parte che tu assumi di conoscere la scena degli engine per visual novel in Giappone e direi che nessuno di noi è così ferrato nel campo (a prescindere dal fatto che l'anime è ambientato nel 2006 e a quel punto gli engine in generale erano già ben documentati, vedi UE3, l'unica cosa veramente mancante era un supporto delle lingue diverse dall'inglese).
Comunque giravano già da quasi 10 anni e la gente li sapeva usare più che bene, sicuramente non c'erano problemi se avevi un circolo affermato a supporto come si vede nell'anime.
Non so tu cosa ti ricordi degli anni 2000, ma c'erano eccome tutorial, dipende semplicemente dal tipo di software.
E i motori di ricerca nel 2006 erano assolutamente maturi.
Nel 2006 avevo 22 anni e amministravo almeno un paio di forum phpbb e cazzeggiavo su script avisynth, non era il far west dell'informatica.
Gli engine di VN sono parecchio diversi un Unreal o Unity, programmi principalmente aggiungendo gli assets e programmando la novel con un linguaggio di scripting, per dire, vedi un po' in linea generale come funziona la cosa con il tutorial di Pen'Py.
Non so quanto sarebbe stata interessante come cosa, alla fine il procedimento è copiare il testo e poi aggiungere le varie logiche.
In New Game si vede ad esempio Nene fare un piccolo programmino e da lì un po' puoi un po' capire come funziona e le varie difficoltà, qui onestamente cosa volevi far vedere, uno del team che impara a scrivere quattro righe di scripting per mettere sonoro o background o branchare?
Onestamente a me che programmo per vivere me ne sarebbe fregato meno di 0, non è certo quello il focus di una visual novel.
Perché l'unico ostacolo è il tempo, la qualità di una visual novel alla fine è dipendente dalla qualità delle scrittura, dei disegni e dalle musiche (e dal doppiaggio se è doppiata), posto che avevi già chi era bravissimo a disegnare e scrivere musica/doppiare cosa volevi che ti facessero vedere a parte uno scrittore che deve scendere a compromessi per sfornare la classica scrittura oscena da VN.
Non è che puoi prendere in giro il pubblico mettendo difficoltà che non esistono visto che l'assunto iniziale è che lui è circondato da gente piena di talento.
Anche perché la creazione di questa VN è un arco della storia, mica il succo dell'anime (se no sarebbe Saekano).
adesso a 28 anni si è ancora teenager e i 40 sono i nuovi 20
anch'io passati i quarantanni mi sono dovuto reinventare è fatico ma sono felice del cambiamento e vedo anche tanti miei coetanei che stanno facendo percorsi di cambiamento pensare che a 28 anni le tue scelte siano finite mi sembra una cazz@ta
solo per gli atleti a sopra i ventanni devi essere già esploso
Ho conosciuto chi a oltre 40 anni ha mollato il lavoro da impiegato che aveva da anni per andare a vivere sulle spiagge in Brasile, come di chi a 28 anni era diventata nonna...
Posso solo dire che non importa in quale società si vive se pensi che a 28 anni la tua vita sia finita, non si è capito molto della vita (e se anche la rivivessi con capiresti nulla, devi prima diventare adulto). Quindi almeno questa critica di fondo la capisco. Che poi i tredicenni vedono un ventottenne come anziano, beh solo dimostri quell'età.
La generazione platino è la generazione di programmatori molto bravi presente nell'anime. Non è una definizione del mondo reale
Ma perché tu lo vedi dal punto di vista occidentale, dove a 28 anni hai ancora tutti i modi di rifarti una vita. In Giappone non è purtroppo cosi, si vede anche in tantissimi altri opere dove gente di 28 anni viene etichettata come vecchia.
In un paese ultracompetitivo come il Giappone (sia nel mondo della scuola che quello lavorativo), chi appena uscito dall'università a difficolta a trovare lavoro, viene etichettato come un fallito.
Come scrittura invece non mi piace per nulla, la creazione del gioco la trovo molto "meh" e il fatto che cerchi di essere sentimentalmente "più maturo" ma diventa un harem praticamente, un altro "meh".
Ma comunque non mi trovo d'accordo con le critiche poste.
Penso che sia uno dei tanti temi che diano fastidio a una fetta di pubblico giapponese, perchè in effetti se l'isekai ti fa fuggire da quel tipo di vita in cui se hai perso un anno di scuola o non lavori sei un inetto, questa è più un affrontarlo di nuovo ma con una mano migliore.
Semplicemente è il primo scalino di invecchiamento nella nostra società.
Sarebbe strano il contrario .
Giusto ma c'è qualcosa che non va. Proprio essendo un paese ultracompetitivo nascono realtà come quelle degli hikikomori e neet (e sono tantissimi) ritenuti falliti dalla massa e proprio essendo un paese ultracompetitivo molte persone che raggiungono la pensione si sentono dei falliti, molti scompaiono, molti vanno a vivere in mezzo alla strada (e sono tantissimi). L'essere ultracompetitivo sembra quasi portare al non avere tempo di pensare di essere un fallito. Sotto questa ottica fa piacere che siano dei giapponesi a far notare la critica di cui parlavo, spero che qualcosa cambi.
L'episodio 8 è letteralmente la fiera del *INSERIRE PAROLA CON LA R* ,lui che se ne frega di una cosa perchè non si ricorda come c'è arrivato.
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