Durante il Tokyo International Film Festival (TIFF), l’acclamato regista Masaaki Yuasa (Devilman Crybaby, The Tatami Galaxy, Ping Pong The Animation) ha parlato riguardo lo scopo e l’spirazione dietro la sua ultima pellicola Inu-Oh. Il film mostra l’amicizia che si crea tra un suonatore di biwa cieco e Inu-Oh, un attore Noh realmente esistito molto famoso nel 14° Secolo, la cui storia si è però persa nel tempo. Il regista si augura che gli spettatori vedano Inu-Oh come una storia positiva che parla della disabilità e di come affrontarla, acquisendo sicurezza in se stessi.
Per Yuasa, infatti, il tema fondamentale del film è espresso tramite il personaggio di Inu-Oh, che vive nella paura perché viene discriminato per il suo aspetto ritenuto grottesco. Il giovane infatti nasconde il suo viso dietro una maschera di zucca, perdendo ogni speranza, finché non incontra il suonatore Tomona e scopre il suo talento per la danza, acquisendo fiducia in se stesso fino a diventare un performer di successo. È questo atteggiamento positivo che il regista spera possa ispirare lo spettatore.
Yuasa ha continuato il suo discorso dicendo: “Non ha lasciato che le opinioni degli altri lo ferissero ed è questo suo modo di pensare che mi ha attirato. Vorrei veramente che gli spettatori sentano il bisogno di ballare insieme a Inu-Oh. Ho cercato quella sensazione che ti fa sentire rinato, ricco di energie, dopo aver assistito ad uno spettacolo dal vivo”.
Il regista è stato, poi, attirato in particolar modo da come la figura storica di Inu-Oh si sia dovuta confrontare con lo stile “corretto” dell’arte teatrale Sarugaku Noh. Yuasa ha capito allora che ci sono molti aspetti non raccontati dalla storia “approvata”, portando così all’esclusione di molte esperienze vissute dall’attore. Raccontando una storia immaginaria su Inu-Oh, che i testi non riportano, Yuasa spera di trasmettere l'esistenza degli emarginati, le cui vite sono state rese superficialmente o addirittura eliminate nel racconto della storia umana.
Ha continuato dicendo: “Mi piacciono i racconti riguardanti i perdenti. Per me sono una specie di rassicurazione. Perché, anche se la storia non li ricorda, c'era sicuramente chi li comprendeva mentre erano in vita. Questo è molto importante anche ai giorni nostri, ognuno di noi ha bisogno di avere qualcuno accanto a sé che ci capisca”.
Altri temi cardine del film sono l'affermazione di sé e l’individuazione della propria identità. I due protagonisti cambiano il proprio nome e aspetto diverse volte durante la storia. Cambiare il proprio nome era diventato per loro, infatti, la migliore maniera per combattere le etichette che la società continuava ad affibbiargli. Yuasa vorrebbe, infatti, che questa storia da lui raccontata possa essere d’esempio per tutti.
La pellicola, tratta dal romanzo Heike Monogatari: Inu-Oh no Maki di Hideo Furukawa, è stata presentata il 27 settembre in anteprima alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Dopo la proiezione al TIFF, il film raggiungerà le sale giapponesi agli inizi del 2022, dopo un originale programmazione prevista per il 2021.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Per Yuasa, infatti, il tema fondamentale del film è espresso tramite il personaggio di Inu-Oh, che vive nella paura perché viene discriminato per il suo aspetto ritenuto grottesco. Il giovane infatti nasconde il suo viso dietro una maschera di zucca, perdendo ogni speranza, finché non incontra il suonatore Tomona e scopre il suo talento per la danza, acquisendo fiducia in se stesso fino a diventare un performer di successo. È questo atteggiamento positivo che il regista spera possa ispirare lo spettatore.
Yuasa ha continuato il suo discorso dicendo: “Non ha lasciato che le opinioni degli altri lo ferissero ed è questo suo modo di pensare che mi ha attirato. Vorrei veramente che gli spettatori sentano il bisogno di ballare insieme a Inu-Oh. Ho cercato quella sensazione che ti fa sentire rinato, ricco di energie, dopo aver assistito ad uno spettacolo dal vivo”.
Il regista è stato, poi, attirato in particolar modo da come la figura storica di Inu-Oh si sia dovuta confrontare con lo stile “corretto” dell’arte teatrale Sarugaku Noh. Yuasa ha capito allora che ci sono molti aspetti non raccontati dalla storia “approvata”, portando così all’esclusione di molte esperienze vissute dall’attore. Raccontando una storia immaginaria su Inu-Oh, che i testi non riportano, Yuasa spera di trasmettere l'esistenza degli emarginati, le cui vite sono state rese superficialmente o addirittura eliminate nel racconto della storia umana.
Ha continuato dicendo: “Mi piacciono i racconti riguardanti i perdenti. Per me sono una specie di rassicurazione. Perché, anche se la storia non li ricorda, c'era sicuramente chi li comprendeva mentre erano in vita. Questo è molto importante anche ai giorni nostri, ognuno di noi ha bisogno di avere qualcuno accanto a sé che ci capisca”.
Altri temi cardine del film sono l'affermazione di sé e l’individuazione della propria identità. I due protagonisti cambiano il proprio nome e aspetto diverse volte durante la storia. Cambiare il proprio nome era diventato per loro, infatti, la migliore maniera per combattere le etichette che la società continuava ad affibbiargli. Yuasa vorrebbe, infatti, che questa storia da lui raccontata possa essere d’esempio per tutti.
La pellicola, tratta dal romanzo Heike Monogatari: Inu-Oh no Maki di Hideo Furukawa, è stata presentata il 27 settembre in anteprima alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Dopo la proiezione al TIFF, il film raggiungerà le sale giapponesi agli inizi del 2022, dopo un originale programmazione prevista per il 2021.
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