Peppe, l’autore di Mingo - Non pensare che tutti gli italiani siano popolari con le ragazze, manga (pubblicato in Italia da Dynit) che parlava proprio degli stereotipi che i Giapponesi hanno verso noi Italiani e dell’esperienza, torna a pubblicare un suo fumetto in Giappone proprio oggi, il 28 gennaio, sulla app MangaONE di Shogakukan.
I temi questa volta sono decisamente più seri, il giovane mangaka italiano infatti tratterà della vita di un nostro connazionale, lo studioso Fosco Maraini, nel periodo duro della prigionia in Giappone durante la seconda guerra mondiale.
Dice Peppe a proposito della sua nuova opera, Endo:
Mi sono imbattuto nel lavoro di Fosco Maraini tardi, ma in un momento cruciale della mia vita, quando sentivo che l'amore e l'interesse che mi hanno portato qui in Giappone, iniziavano a svanire. Attraverso le sue parole ho capito quanto poco sapessi di questo Paese e quanto avessi bisogno di imparare su me stesso.
Mi ci sono voluti due anni tra ricerche, studio e negoziazione dei diritti per svilupparlo, ma alla fine mi è stato dato l'onore e il privilegio di adattare al manga la storia di vita di Fosco Maraini, che insieme a sua moglie Topazia Alliata e ai loro tre figli Dacia, Yuki e Toni, erano internati in un campo di prigionia vicino a Nagoya durante la seconda guerra mondiale.
Lavorare a questo progetto non è stata solo un'esperienza da cui ho appreso molto a livello culturale, ma anche un viaggio spirituale che mi ha rimodellato.
Spero di poter incanalare i miei sentimenti a quelli di voi che leggeranno il manga.
Nato nel 1992 a Fossacesia in provincia di Chieti, Peppe, pseudonimo di Giuseppe Durato, sin da bambino si appassiona ad anime e videogiochi. Decide di iscriversi all'Università Ca' Foscari di Venezia per studiare giapponese. Nel 2015 parte per Tokyo con il sogno di diventare mangaka e intraprende presto la carriera di modello. Lavora come assistente di Keiko Nishi (autrice di Shiro, una vita insieme a un gatto e Caro, Chibi è scomparsa) e nel 2018 vince il New Face Award dell'editore Shogakukan. A ottobre 2019 inizia a pubblicare Mingo - Non pensare che tutti gli italiani siano popolari con le ragazze sul settimanale Big Comic Spirits, raccolto poi in quattro volumi. Ha partecipato alla stagione 2019-2020 del reality Terrace House in onda su Netflix.
Fonte: Comic Natalie
I temi questa volta sono decisamente più seri, il giovane mangaka italiano infatti tratterà della vita di un nostro connazionale, lo studioso Fosco Maraini, nel periodo duro della prigionia in Giappone durante la seconda guerra mondiale.
Maraini si trasferì in Giappone poco prima dello scoppio della guerra, dapprima nell'Hokkaido, a Sapporo, e poi nel Kansai e a Kyoto, come lettore di lingua italiana per la celebre università locale. L'8 settembre 1943 si trovava a Tokyo e rifiutò, assieme alla moglie Topazia, di aderire alla Repubblica di Salò di Mussolini. Venne quindi internato in un campo di concentramento a Nagoya con tutta la sua famiglia per circa due anni. Durante la prigionia compì un gesto d'alto significato simbolico per la cultura giapponese: alla presenza dei comandanti del campo di concentramento si tagliò l'ultima falange del mignolo della mano sinistra con una scure. Non ottenne la libertà, ma un miglioramento delle condizioni di prigionia permise alla famiglia Maraini (e agli altri reclusi italiani) di sopravvivere ai morsi della fame fino alla liberazione.
Fonte: Wikipedia
Fonte: Wikipedia
Dice Peppe a proposito della sua nuova opera, Endo:
Mi sono imbattuto nel lavoro di Fosco Maraini tardi, ma in un momento cruciale della mia vita, quando sentivo che l'amore e l'interesse che mi hanno portato qui in Giappone, iniziavano a svanire. Attraverso le sue parole ho capito quanto poco sapessi di questo Paese e quanto avessi bisogno di imparare su me stesso.
Mi ci sono voluti due anni tra ricerche, studio e negoziazione dei diritti per svilupparlo, ma alla fine mi è stato dato l'onore e il privilegio di adattare al manga la storia di vita di Fosco Maraini, che insieme a sua moglie Topazia Alliata e ai loro tre figli Dacia, Yuki e Toni, erano internati in un campo di prigionia vicino a Nagoya durante la seconda guerra mondiale.
Lavorare a questo progetto non è stata solo un'esperienza da cui ho appreso molto a livello culturale, ma anche un viaggio spirituale che mi ha rimodellato.
Spero di poter incanalare i miei sentimenti a quelli di voi che leggeranno il manga.
Nato nel 1992 a Fossacesia in provincia di Chieti, Peppe, pseudonimo di Giuseppe Durato, sin da bambino si appassiona ad anime e videogiochi. Decide di iscriversi all'Università Ca' Foscari di Venezia per studiare giapponese. Nel 2015 parte per Tokyo con il sogno di diventare mangaka e intraprende presto la carriera di modello. Lavora come assistente di Keiko Nishi (autrice di Shiro, una vita insieme a un gatto e Caro, Chibi è scomparsa) e nel 2018 vince il New Face Award dell'editore Shogakukan. A ottobre 2019 inizia a pubblicare Mingo - Non pensare che tutti gli italiani siano popolari con le ragazze sul settimanale Big Comic Spirits, raccolto poi in quattro volumi. Ha partecipato alla stagione 2019-2020 del reality Terrace House in onda su Netflix.
Fonte: Comic Natalie
mi associo!
E' davvero interessante che i giapponesi possano leggere un manga che ne ripercorra le vicende, d'altronde nemmeno loro amano 'scavare' nei momenti scomodi della loro storia.
In bocca al lupo a Peppe per questo nuovo progetto.
Poi, di certo, un giorno questo manga arriverà anche da noi
Non sapevo che qualcuno ne avesse tratto un manga.
Interessante.
Ore giapponesi, l'agape celeste, gli ultimi pagani sono imprescindibili a chiunque si accosti alla cultura giapponese.
E poi andrebbe letto anche quello che hanno scritto su di lui, in primis le figlie Dacia e Toni.
Come già detto da altri è un monumento, fin troppo misconosciuto.
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