E qui arriva il primo colpo di scena: mentre scappa, dietro di lui, sullo sfondo, l’ospedale esplode in maniera roboante facendoci scoprire che quello che stavamo vedendo era in realtà un film da mostrare a un festival scolastico, quello che lui aveva realizzato dopo la morte della madre.
La scelta di Yuta risulta infelice, visto che tutta la scuola lo deride mentre gli insegnanti ne biasimano il poco rispetto verso la madre morta. La pressione sociale, l’essere incompreso, il dolore per la perdita della madre ancora non elaborato, fanno si che il giovane decida di togliersi la vita. Mentre sta per saltare dal tetto dell'ospedale un'altra studentessa, Eri, lo ferma e gli rivela che a lei il film in realtà è piaciuto parecchio. Eri e Yuta, che nel frattempo ha rinunciato ai suoi propositi suicidi, diventano amici e iniziano a lavorare a un nuovo film da proiettare al prossimo festival per vendicarsi delle prese in giro del primo.
Siamo di fronte a una lettura tanto veloce quanto gradevole e a tratti sorprendente, grazie a una narrazione emotivamente coinvolgente in cui l'autore dà davvero il meglio di sé, mandando in confusione il lettore e trascinandolo su un ottovolante di emozioni.
Fujimoto comprende a un livello profondo le sfumature delle emozioni umane in un modo che pochissimi altri autori contemporanei possono fare. Al contempo riesce a inserire una quantità di tematiche per niente banali e tutte molto attuali, che rendono impossibile non addentrarsi in una rilettura accurata una volta terminata la storia. In questo particolare caso è evidente quanto l'autore tenda a evidenziare quanto possano essere manipolativi i media, ma senza un intento critico. Dalla lettura si evince espressamente che c'è sempre una scelta umana dietro il mezzo usato, in questo caso il cinema e le riprese di Yuta che tendono a regalarci solo il bello dell'oggetto delle sue attenzioni, tanto la madre che Eri stessa, occultandone volutamente le parti brutte e negative. Un modo di sublimare il proprio affetto, la propria natura umana, che tende a voler ricordare solo gli aspetti positivi o, in mancanza di questi, addirittura a sostituirli con altri letteralmente inventati.
La stessa storia che stiamo leggendo riesce a destabilizzarci in realtà, cambiando prospettiva più volte e instillando il dubbio al lettore, che si trascina fino all'ultimissima tavola su un'altalena continua tra realtà e finzione, senza riuscire davvero a capire dove inizi l'una o finisca l'altra. Il grande potere del cinema, trasposto perfettamente in un fumetto. Un piacere quasi totale per una persona come il sottoscritto, che ama in maniera viscerale entrambi i media.
Un mangaka però viene ricordato in primis per la sua arte, per il modo in cui riesce a trasporre su tavola le sue idee. Non staremmo parlando di uno dei fumettisti del momento se non fosse effettivamente così, ed effettivamente anche in questo caso, Fujimoto non ci delude. Infatti, non possiamo che definire straordinario lo stile visivo che riesce a ricreare, ovvero quello di una fotocamera portatile. È già abbastanza difficile imitare quell'effetto in animazione, ma trasmettere lo stesso movimento "dinamico" in una pagina statica è qualcosa di completamente diverso. Fujimoto riesce a farlo brillantemente con alcune semplici scelte di inquadratura. Imita, infatti, la la sensazione di una fotocamera portatile attraverso prolungati primi piani e personaggi ripresi nella quotidianità delle loro vite, tra noia e piccole attenzioni, ma ricordandoci sempre che sono ripresi attraverso un filtro artificiale. Questo grazie alla geniale intuizione di disegnare vari effetti di sfocatura, tipici di una fotocamera da cellulare.
L'autore inoltre continua ad usare la sua tecnica dei silenzi, attraverso i quali forgia e ci fa amare i suoi personaggi. Non servono troppe parole, i primi piani prolungati vignetta dopo vignetta ci mostrano le loro emozioni. I loro quasi impercettibili cambiamenti facciali ci parlano delle loro storie e delle loro sofferenze e ce li fanno amare fino appunto all'ennesima giravolta del nostro autore, che ci mostra quanto in realtà quello che credevamo fossero Eri e Yuta, sono in realtà altre persone. O forse no. Dove sta la realtà? Ma è così importante questa realtà per un autore come Fujimoto, che ci ha abituato a opere intrise di lucida follia la distruzione è onnipresente, con il suo valore catartico? Non resta quindi che lasciarsi trasportare sull'ottovolante, aspettando la fine del corsa, ma senza mai chiudere gli occhi, mi raccomando!
Ricordiamo che Goodbye, Eri, ultimo one-shot del mangaka prima della ripresa di Chainsaw Man, viene portato in questi giorni In Italia da Star Comics con due edizioni: una regular a € 5,90 (brossurato con sovraccoperta, 11.5x17), un’edizione deluxe a € 10,90 (cartonato, 15x21) ; le copertine dell'edizioni non regular hanno copertina nobilitata con effetti di serigrafia lucida.
Goodbye, Eri
Su richiesta della madre, Yuta inizia a riprenderla in vari momenti della vita di tutti i giorni, seguendo il decorso della malattia che la porterà alla morte. Dopo la sua scomparsa, monta tutte le immagini e crea un film che viene proiettato a scuola. L’opera però riceve tutt’altro che una bella accoglienza, e Yuta, deluso, decide di farla finita. Ma proprio sul tetto dell’ospedale da cui meditava di buttarsi farà un incontro che gli cambierà la vita: quello con la bella Eri, una misteriosa compagna di scuola grazie alla quale comincerà a girare un nuovo film. La ragazza, tuttavia, nasconde un segreto… Dallo straripante talento del maestro Tatsuki Fujimoto, una storia di adolescenza che si fa cinema, in cui realtà e finzione si mescolano fino a esplodere!
Prezzo: 5,90 €
Totale voti: 48 2 1
alis89
Oggettivamente molto bello: il lettore rimane completamente confuso, non capendo quali parti siano reali e quali invece,sono recitate per il film, il tutto concluso con un finale "esplosivo".Per gusto personale non fa per me, lasciandomi troppa confusione
07/06/2024
CloveRed
Adesso ho la conferma che questo autore non fa per me. Per quanto riguarda la regia, non è stata malvagia, ma trovo tutto il resto un po’ troppo pretenzioso e volutamente confuso. Ho apprezzato, però, l’idea di mostrare solo quello che si vuole nei film.
07/06/2024
Arwen1990
Credo che questo autore non faccia per me,cioè:visivamente è molto di impatto e mi è piaciuta come sta storia sia stata visivamente espressa,ma si sostanza mi è rimasto davvero poco o nulla e non riesco a trovare quella profondità che forse vuole esprimer
01/06/2024
Pikappa
Per un amante del cinema, questo fumetto risulta essere un'opera decisamente raffinata. Seppur il dramma non riesca a spiccare quanto la messa in scena proposta nelle tavole, i messaggi che la storia manda sono tanto semplici, quanto efficaci. Wow!
03/01/2024
Fabbrizio_on_the_Road
Bel volume unico nel quale il lettore non sa mai se credere a quello che gli si para davanti o meno, con continui ribaltamenti della realtà e un pizzico di critica alla società, seppur spicciola, che non fa male.
14/12/2023
Mr.Chef
Fujimoto sforna un altro capolavoro. La meta-narrazione, lo stile dei disegni, il paneling, le riflessioni sulla vita e la morte. Alla fine era tutto un film? Chissà forse.
01/10/2023
FelyC
I'm not sure what Yuta understood, because I didn't. But maybe that's my limit. It has touched my heart because of the theme of death. It brings up the pain I have felt many times in my life. It's a very good idea to film a loved one, to see them again.
19/09/2023
Juggern@ut
Credevo peggio! Invece la storia scorre via piacevolmente, certo con lo stile di disegno che ha scelto e la valanga di assistenti, non credo che all'autore sia valso chesso quale impegno nel disegno.....
14/08/2023
Shiho Miyano
Un racconto in cui Fujimoto gioca a confondere il lettore: suggestivo, onirico, duro e cinematografico in più declinazioni
22/07/2023
optimus07
Io...non so cosa ho appena finito di leggere però sono super angosciato. Era partito un po' noioso e si è concluso in modo sorprendente. Wow. Che volume unico, ragazzi
05/06/2023
GianniGreed
Un altro volume unico realizzato da Fujimoto. L'autore mescola fumetto e cinema in una storia dove il confine tra i due media si fa sottile e si fa fatica a capire cosa è vero e cosa è finzione. Bello, ma non un capolavoro.
27/05/2023
lacarestia91
Bella la storia. Tavole da storyboard cinematografico con il tratto sempre caratteristico, che migliora anno dopo anno. Buona anche l'edizione Star
21/05/2023
Arashi84
Lo stile è molto bello e trasuda amore per il cinema da ogni vignetta, ma devo dire che non mi ha lasciato nient'altro. Visti anche i precedenti con l'autore, probabilmente è un mangaka che non fa per niente per me.Verde per l'esecuzione, ma non riproverò
21/05/2023
Ironic74
Goodbye, Eri è una storia magnificamente realizzata sulle complessità dei media e sulla fugace bellezza della vita che gli esseri umani cercano disperatamente di catturare attraverso il film. Ottima l'edizione cartonata
18/05/2023
rio79
È stato bello.,anche un pugno allo stomaco. L'opera corta dell'autore che ho apprezzato di più
15/05/2023
Sarren
Bello. Che Fujimoto ami il cinema è noto, qui usa questo medium per una storia in cui la fantasia si mescola alla realtà e in cui si riflette su memoria e finzione. Il panelling è interessante e, in un'opera come questa, funziona bene.
15/05/2023
Altri Voti
28
1
Goodbye, Eri Deluxe Edition
Su richiesta della madre, Yuta inizia a riprenderla in vari momenti della vita di tutti i giorni, seguendo il decorso della malattia che la porterà alla morte. Dopo la sua scomparsa, monta tutte le immagini e crea un film che viene proiettato a scuola. L’opera però riceve tutt’altro che una bella accoglienza, e Yuta, deluso, decide di farla finita. Ma proprio sul tetto dell’ospedale da cui meditava di buttarsi farà un incontro che gli cambierà la vita: quello con la bella Eri, una misteriosa compagna di scuola grazie alla quale comincerà a girare un nuovo film. La ragazza, tuttavia, nasconde un segreto… Dallo straripante talento del maestro Tatsuki Fujimoto, una storia di adolescenza che si fa cinema, in cui realtà e finzione si mescolano fino a esplodere! E per i fan più esigenti, Star Comics ha in serbo un’imperdibile edizione Deluxe di dimensioni maggiori (15x21 cm) rispetto alla Regular, con copertina rigida ed effetto metallizzato!
Prezzo: 10,90 €
Totale voti: 23 0 0
Tithain
Capolavoro assoluto e miglior opera di Fujimoto, un'ode al potere dei film in cui realtà e finzione si mescolano in una narrazione sorprendente e stratificata. Finale semplicemente perfetto.
08/12/2024
Marco Senpai
Non si tratta di un capolavoro, ma è sicuramente un must have. Per essere un manga con un solo volume, è davvero fantastico. Finale esplosivo in tutti sensi!
23/08/2024
GianniGreed
Un altro volume unico realizzato da Fujimoto. L'autore mescola fumetto e cinema in una storia dove il confine tra i due media si fa sottile e si fa fatica a capire cosa è vero e cosa è finzione. Bello, ma non un capolavoro. Buona l'edizione cartonata.
27/05/2023
Lightning Alchemist
Nonostante le ultime pagine non abbiano effettivamente chissà quale senso lasciando spazio all'immaginazione, fino alla fine del "film" è semplicemente perfetto, a partire dal paneling per finire al senso stesso dell'opera. Emoziona e fa riflettere.
11/05/2023
2247
Buona edizione cartonata per un racconto in cui Fujimoto riflette sul potere emotivo e semantico delle immagini audiovisive. Giocando con concetti come memoria e inconscio, eros e thanatos, delinea un processo narrativo dal segno fortemente metatestuale.
09/05/2023
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Goodbye, Eri | € 5.90 | Star Comics |
Goodbye, Eri Deluxe Edition | € 10.90 | Star Comics |
Pro
- I temi trattati
- L' abilità tecnica nel rappresentare la visione attraverso la cam di uno smarthphone
- La capacità di sorprendere il lettore
Contro
- Per apprezzarlo al meglio c'è bisogno di conoscere almeno un po' Fujimoto
Felpato12
Probabilmente il miglior lavoro di Fujimoto in cui i piani della realtà e della fantasia si mescolano perfettamente minando le certezze del lettore. Si riflette sulla morte e su cosa resti di noi dopo di essa. Paneling unico, come i disegni. Da rileggere.
19/12/2024